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Autore: britt4ever    05/09/2013    2 recensioni
South Carolina 1779
William Tavington è un Colonnello Inglese, temuto e odiato da tutti, non cerca l'amicizia, non cerca l'amore, non vuole costruirsi una famiglia.. I suoi occhi ghiaccio rappresentano la sua vita.. il Vuoto.
Ma un giorno il destino lo avvicina a Beatrix, una ragazza dal passato oscuro. Lei lo travolge con la sua allegria, la sua vivacità, la sua forza e gli fa desiderare proprio quelle cose che lui aveva evitato per tutta la sua vita.. Una tempesta in piena.
Lei farà crollare tutte le sue certezze e metterà in discussione la sua esistenza, solo una donna.. ma forse La Donna giusta per lui..
Riuscirà Beatrix a portare via le tenebre che avvolgono William?
-CONTENUTI TALVOLTA FORTI-
Genere: Erotico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Storico
Capitoli:
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capitolo 46
Capitolo XLVI
**Chiarimenti**

 
Beatrix si risvegliò dopo quella che pareva un'eternità. Si sentiva indolenzita a macchia di leopardo e aveva i pensieri confusi, come dopo una bella sbornia.    
"William?" Tastò il materasso vicino a lei, ma non sentì nessun corpo.    
"William?" Si alzò sulla schiena e vide un po' di sangue sul lenzuolo.    
"Si calmi, signorina."    
Un uomo anziano con dei grossi baffi bianchi la teneva ferma per le braccia, inchiodandola al letto.
"Chi è lei?" Chiese confusa.    
"Sono Carl Ross, sono il vostro medico."        
Beatrix ignorò le parole dell'uomo, e continuò a perlustrare la stanza in cerca del suo Colonnello. Quella era la loro stanza, almeno di una cosa era sicura. Dalla finestra si intravedeva il chiaro di luna, questo voleva dire che aveva dormito qualche ora. I pensieri iniziavano a riordinarsi lentamente.    
"Bevete un po' d'acqua." Disse il medico, porgendole un bicchiere tra le mani.    
La ragazza accettò l'acqua solo perché si sentiva la gola arsa e appiccicosa, ma non voleva quel signore con lei. "Dov'è William?" Domandò di nuovo.    
Il vecchio era perplesso. "William?"    
Beatrix gli passò il bicchiere vuoto, che lui appoggiò sul comodino.    
"Il Colonnello Tavington." Specificò.    
"Ah.." L'uomo annuì. "Ma certo, è fuori che aspettava il vostro risveglio, lo chiamo."    
Il medico si alzò e andò fuori.    
Beatrix si stropicciò gli occhi indolenziti e diede un'occhiata al vestito, qualcuno l'aveva svestita. Indossava una bella camicia da notte in flanella, era morbida al tatto e odorava di lavanda, non era sua, ma nemmeno di Wellsie. Allora chi gliel'aveva data?    
La porta si aprì.     
"Amore." Urlò Beatrix, mentre cercava di tendere le braccia al suo uomo che entrava.    
"Ssh.. Non urlare, è notte." Rispose, mentre si avvicinava a lei.    
"Ho dormito così tanto?"    
Lui scosse la testa. "No, ma il dottore ti ha dato una medicina per tenerti buona, urlavi come una matta."    
Beatrix aggrottò le sopracciglia, aveva i pensieri confusi circa il passaggio intermedio tra il suo svenimento e il suo risveglio. Si massaggiò le tempie. "Perché ho la testa che scoppia?"
William si sedette sul letto. "Perché ti sei presa una bella sbornia."    
Bea rise. "Non è vero, io non ho.."    
"Wellsie mi ha raccontato tutto." La guardò con sguardo ammonitore lui.    
"Volevo solo divertirmi un po'." Si giustificò la ragazza, sentendosi sotto accusa.    
"Lo so, ma non è questo il modo. Lo sai cosa hai ingerito?"    
Beatrix scosse la testa, mentre si portava le mani sul grembo. "Cosa?"    
"Vedi." Rimbeccò Tavington. "Non lo sai nemmeno, ti sei lasciata trasportare dalle bravate di mia sorella e guarda come ti sei ridotta."    
Lui non sembrava tanto arrabbiato, lei lo aveva visto veramente furioso, anche per futilità.
Ma, in quello momento, era solo stanco. Aveva qualche riga di occhiaia, e la divisa ancora addosso.    
"Non hai dormito." Constatò lei alla fine.    
Tavington si portò le mani ai capelli e si sciolse il codino, massaggiandosi il collo. "Come potevo? Volevo sapere della tua condizione di salute."    
Beatrix gli sorrise. "Eri davvero preoccupato per me, non per la pulce?"    
William le accarezzò il naso. "Anche, ma soprattutto mi premeva sapere di te. Di pulci ne possiamo fare quante ne vuoi, ma tu sei l'unica."    
Bea allacciò le braccia al suo collo, abbracciandolo forte.
"Oh, William. Mi dispiace aver litigato con te." Gli disse nell'orecchio, mentre le lacrime scendevano velocemente.    
"Anche a me."    
"Non volevo dire quelle cose brutte, non so perché le ho dette.. Io.."    
William si staccò delicatamente da lei e la guardò negli occhi, asciugando le lacrime con il pollice. "Eri sotto l'effetto dell'oppio, amore, non eri in te."    
"Non ho preso oppio, non faccio queste cose. William, te lo giuro, non ho preso niente."    
Tavington le accarezzò le labbra. "Lo so, amore. Non è stata colpa tua, Wellsie mi ha raccontato della bottiglia di Gin che avete bevuto."    
Beatrix scosse la testa, non poteva credere che la sua amica l'avesse tradita, Wellsie l'aveva drogata?    
"William, mi dispiace. Lo so che tu ora avrai una bassa opinione di me, ma ti giuro che non succederà più. Non perderò più il controllo."    
Tavington annuì. "Lo so, non devi dirmi niente. Capisco che deve essere dura vivere con me, sai, anche mia madre a volte lo faceva, quando papà era fuori di sé." Poi si alzò e raggiunse la sedia. "Era un modo per evadere dalla realtà, dai suoi problemi, da noi.."    
Non era quello che aveva fatto Beatrix, non si era ubriacata e drogata di proposito. Anche se era stata una sua scelta iniziare a bere, bicchiere dopo bicchiere fino a superare il limite di non ritorno. Era stato anche per lei un modo per evadere dalla realtà?    
"Forse hai ragione in parte, ma non l'ho fatto per allontanarmi da te."    
William intanto si era tolto la camicia e l'aveva appoggiata sulla sedia, poi si era sfilato gli stivali, abbandonandoli per terra. Alla fine aveva sganciato il grosso bottone e aveva tolto i pantaloni. "Per attirare la mia attenzione, per monopolizzarmi la giornata?" Le chiese, mentre si avvicinava nudo al letto. Sembrava avesse cambiato umore.    
"Non era quello." Rispose, facendo spazio nel letto.    
Lui le fece una smorfia incredula.    
"Va bene, forse sono andata da Wellsie per divertirmi un po' e superare il limite, così poi saresti tornato in mio soccorso." Si portò le mani sul petto. "Ti giuro, però, che non sapevo niente dell'oppio."    
William si mise sotto le coperte, attirando la fanciulla contro di sé. "Lo so, Wellsie mi ha sempre dato problemi. Ho paura che si stia cacciando in qualche guaio, prima riuscivo a controllarla, ma ora.." Appoggiò la mano sulla sua guancia e la baciò "..ora ho altro a cui pensare."    
Beatrix gli sorrise sulle labbra. "Dimentichiamo la giornata di oggi?"    
"Di sicuro, è stato un inferno, ma domani sento sarà un giorno migliore." Le rispose con lo sguardo furbetto.    
"Cosa hai in mente?" Chiese curiosa.    
"Ho in mente una bella punizione per i miei uomini indisciplinati, qualcosa da farli tremare solo all'idea di saltare la gerarchia un'altra volta."    
Beatrix appoggiò la testa sul petto nudo di Tavington. "Cosa ti hanno fatto?"    
"Hanno eseguito l'ordine capzioso del mio amato collega, Colonnello Tarleton, senza prima confrontarsi con me."
William le accarezzava i capelli, che erano lasciati sciolti sulla sua schiena. "Credi che Banastre stia tramando alle tue spalle?"    
Tavington rise. "Banastre trama da tempo alle mie spalle, ma ora come ora sono convinto siamo vicini alla resa dei conti."    
"Qual è il premio della vostra contesa?"    
"Cornwallis sta preparando un attacco a sorpresa contro gli Americani, la sua intenzione è quella di non fare niente, lasciando credere che siamo a corto di idee, che siamo stanchi.."
Bea diede un bacio sulla pancia di William. "Per poi sorprenderli con un attacco feroce" concluse il suo pensiero la fanciulla.    
Tavington annuì. "Già, proprio così.”
"Non capisco ancora cosa possano c'entrare qualcosa i piani del Generale, con la vostra faida."
William le accarezzò la schiena, massaggiando la colonna vertebrale, vertebra dopo vertebra. Era molto rilassante.    
"Cornwallis ha stabilito che porterà solo uno dei nostri battaglioni in guerra."    
Bea si alzò sulla schiena. "Cosa vuol dire?"    
"Clinton ha ordinato a Cornwallis di mandargli l'altro a New York." Rispose lui, pacato.
Beatrix non riusciva invece ad essere così tranquilla, perché non glielo aveva detto prima?
"Aspetta un attimo, non riesco a capire bene.. Qual è la scelta migliore per te?"    
"Tra New York e Cornwallis?"    
Tavington le accarezzò le gambe lasciate scoperte dalla camicia che si era alzata. "Dipende, possono essere tutte e due buone occasioni per farmi notare, ma il problema è Cornwallis."
Beatrix si mise a cavalcioni sulla sua pancia. "Credi non ti promuoverà mai a Generale?"    
William scosse la testa. "Se potesse, non lo farebbe. Sono progredito nella gerarchia militare grazie al Lord Generale Wentworth."    
Beatrix si sistemò meglio sopra il suo corpo marmoreo, appoggiando le mani sul suo petto. "Chi è?"    
"Uno dei tanti Generali di Sua Maestà, era un uomo coraggioso e forte in principi e ideali, peccato se ne sia andato via troppo presto. Comunque è stato lui a promuovermi a Colonnello, se fossi stato sotto Cornwallis non avrei avuto la stessa fortuna di Tarleton."    
Beatrix si alzò la camicia di flanella e scoprì lentamente il suo corpo. "Ti meriti di più tu il tuo status che lui, si vede che è solo un ragazzino viziato, abituato ad ottenere quello che vuole, sarebbe ora che Cornwallis aprisse gli occhi."    
William intanto aveva spalancato gli occhi nel vedere il corpo della sua Beatrix apparire poco alla volta alla sua vista. "Non mi importa di Tarleton, basta che non si immischi nelle mie faccende. Sono furioso che abbia messo in discussione la mia autorità, scavalcandomi."    
Tavington l'aiuto a sfilare la camicia dalla testa.     
Beatrix rise. "Ti piace che gli altri tremino al solo sentire del tuo nome, vero?"     
"Sì, molto. Non ho mai rimpianto quello che ho fatto per arrivare fin qui e nessuno me lo porterà via."    
Tavington l'afferrò per le cosce e la avvicinò a sé.     
"Anche se vuol dire punire il tuo migliore amico?" Chiese Beatrix.    
"La clemenza viene scambiata per debolezza, se voglio mantenere il potere che ho sui miei uomini devo farlo."
Beatrix si abbassò per baciarlo sulle labbra, le loro lingue giocavano a rincorrersi. "Sono sicura farai ciò che è giusto fare, William. Sappi, però, che non c'è solo il potere, c'è anche la famiglia, gli amici.. William non sei solo."    
Tavington rise. "Già.. E nel passato sono stati proprio quelli che mi hanno pugnalato alle spalle."
Beatrix si avvicinò e si unì completamente a lui, mentalmente e fisicamente. "Oh, William. Io non sono Scarlett e Nikolas non è Tarleton. Abbi fiducia nel mondo".        
William mise la mano sulla sua pancia, mentre lei lo cavalcava dolcemente "tu sei molto meglio di Scarlett" disse lui, mentre chiudeva gli occhi, lasciandosi trasportare da lei.    
"Lo pensi davvero?" Domandò la ragazza, mentre il suo cuore si gonfiò di ego.    
"Mmh.." Intanto le sue mani disegnavano linee immaginarie sulla sua pancia "tu sarai la madre di mio figlio, lei è stato solo l'errore più grande della mia vita" ammise Tavington.    
Beatrix scese sul suo collo e lo tempestò di morsi giocosi "cosa ha fatto per meritare il tuo odio?"
William aprì gli occhi, passando poi le mani sui suoi capelli neri "non sono un uomo da mezzi termini, Beatrice, ormai devi conoscermi molto bene. Se accordo la mia fiducia è qualcosa di molto raro" poi le alzò la testa, portandola alla sua altezza, guardandola negli occhi "e se vengo tradito, volto pagina per sempre" concluse lui.    
Beatrix continuava ad indagare il suo sguardo, per vedere un cedimento, un qualcosa che le facesse vedere che fingeva, ma niente. William intendeva davvero quello che diceva, le stava mandando un messaggio?    
"Non hai mai perdonato?" Domandò, incuriosita.    
Lui scosse la testa "non mi fido con facilità delle persone e reputo questo sacrificio un grande dono, chi non lo apprezza non merita una seconda chance".    
William poggiò le mani sulle sue cosce, accarezzando con tenerezza la pelle. Solitamente era più concitato a letto, invece in quel momento la stava toccando con dolcezza, come se fosse stata di porcellana. Facevano davvero l'amore, perché stavano condividendo le loro menti, i loro cuori, lei sentiva una connessione con il suo Colonnello, che non c'entrava niente con la componente sessuale.    
"Lei ti ha chiesto di perdonarla?"    
"Non ne ha avuto il tempo, la sera che l’ho scoperta a letto con un altro era anche la sera che ho evitato la violenza contro mia sorella" confidò alla fine.    
"Quindi non hai avuto tempo di parlarne con lei.. Non sai quali sono i motivi che l'hanno spinta a tradirti, non le hai permesso di spiegarsi.."    
William la interruppe subito, mettendo un dito davanti alla bocca "non c'era bisogno di altro, quello che avevo visto mi aveva dato un'idea ben chiara, non avevo bisogno di ulteriori delucidazioni"
Beatrix si tolse la mano dalla bocca per parlare "non è vero, non hai sentito le sue ragioni"    .
"Beatrice" disse lui con arrendevolezza, ormai al limite del piacere e del tormento "non ho voglia di parlare di Scarlett, lei riguarda il mio passato. Un passato che mi sono buttato alle spalle venendo qua nelle Colonie, non vorrai riaccendere i miei sentimenti per lei, vero?" La stuzzicò prontamente Tavington, conoscendo fin troppo bene la sua ragazza.    
Lei scosse immediatamente la testa "assolutamente no, ma io mi preoccupavo per me. Se un giorno dovessi fare qualcosa di sbagliato, magari senza volerlo, e tu mi lasciassi.. Io, William, poi cosa farei?"    
"Tu non sei Carly, amore, te l'ho già detto. Quella donna è un'ombra oscura che appartiene alla mia vita, ma non conta più niente per me, io amo te".    
Beatrix sorrise "mi piace sentirtelo dire, ho bisogno di averti vicino a me, William".    
Lui la baciò e poi invertì le posizioni "e allora io te lo ripeterò fino a che non ti sarai stufata" poi la schiacciò contro il materasso, tenendola ferma con le mani intrecciate tra di loro.    
"Io sarei un ostacolo per la tua promozione?" Domandò la ragazza, ad un certo punto.    
"Perché dovresti?" Chiese confuso, mentre si posizionava sopra di lei, attento a non fare pressioni sulla sua pancia.    
"Non so, magari a New York le cose sono diverse".    
Le sopracciglia di William si incurvarono "combatterei allo stesso modo come farei qua, solamente sarei più controllato, e sicuramente ci sono contatti per salire di grado. Nella Carolina c'è solo Cornwallis a decidere, a lui spetta la scelta finale" chiarì Tavington.    
Beatrix gli accarezzò il petto segnato dalle tante cicatrici "hai dato così tanto per il tuo Paese, rischi ogni giorno la tua vita per il capriccio del tuo Re".    
Lui si lasciò toccare dalla ragazza, vagliava il corpo, seguendo il contorno di ciascuna cicatrice. Ed erano tante, lui lo sapeva bene perché aveva smesso di guardarsi allo specchio. Tante mezzelune bianche.        
"Fino alla fine della guerra è ancora il tuo Re. Comunque io non lo faccio solo per questo, te l'ho detto, mi ha permesso di lasciare il sudiciume della mia vita a Londra, mi ha reso un uomo nuovo. Carly è morta per me, perché è morto anche quell'uomo che l'aveva amata".
Bea lo osservò alla fioca luce della candela "non torneresti indietro?"    
Lui scosse immediatamente la testa "mai, il mio passato mi ha aiutato a comprendere il presente e il futuro".    
"E cosa hai realizzato?"    
"All'inizio, i primi anni in America ero carico di odio, facevo a pezzi chiunque, non mi importava di niente" la mano di Tavington si spostò sul suo petto e le titillò il capezzolo "è così che mi sono fatto quella bella nomea presso i tuoi compaesani.."    
"Il macellaio?"     
Lui sorrise maligno "già, proprio quello. Mi piaceva far tremare le persone prima ancora del mio arrivo, mi dava sempre più potere sapere di avere il controllo su di loro, fino a che sono arrivato ad un punto di non ritorno, e non ho potuto non far altro che quello".    
Beatrix mise le sue mani sulle sue, stringendole "e avevi tante donne ai tuoi piedi.."    
L'uomo continuò a sorridere sornione "eh, sì.. Strano, ma più le tratti male e più ti cercano.."    
Bea gli allontanò le mani "non è vero, ma gli uomini cattivi sono quelli più interessati, quelli più complessi, che ti fanno venir voglia di conoscerli nel loro profondo, di.."    
Completò lui la frase "di salvarli" rise "non ho bisogno di quello, ciò che voglio realmente è una persona che mi accetti per quello che sono. Mi piace la persona che sono diventata e non voglio cambiare, so che è dura accettare di vivere con me, con tutto il fardello che mi porto dietro, ma queste sono le mie condizioni" rispose con fermezza, mentre lei si alzava sulla schiena.    
"Mi abituerò all'idea, ci sto provando perché voglio costruire una famiglia con te, anche se vuol dire non vivere con te alla luce del sole, mi basta che siamo io, te e la pulce".    
Lui la baciò "lo so, è quello che voglio anche io".    


Banastre si trovava nel suo harem. Aveva diverse ragazze che gli donavano il piacere e lui si lasciava toccare ed estasiare da loro.
“Colonnello Tarleton, siete così muscoloso. Avete ucciso tanti uomini?” chiese una, mentre si strusciava su di lui.
“Mmh..” annuì, mentre una fanciulla bionda lo imboccava con un po’ d’uva.
La porta della sua stanza si aprì con impeto, accogliendo una Wellsie molto arrabbiata, se fosse stata una locomotiva avrebbe sbuffato.
“Mi hai imbrogliato!” gli urlò contro.
Lui non si fece scomporre dai modi della ragazza e rimase nella stessa posizione, cercando di ignorarla.
Allora la fanciulla giunse al suo capezzale e prese due ragazze per le braccia, trascinandole con violenza “fuori di qua!”
Loro, forse turbate dalla sua rabbia, se ne andarono, lanciando qualche maledizione e insulto.
“Non c’era motivo di fare questa sceneggiata, piccola” Banastre si alzò e si avvicinò alla ragazza “se mi volevi tutto per te, bastava dirlo”.
Lei batté i denti, visibilmente stizzita “cosa c’era in quel Gin?”
Lui fece finta di non capire “Gin, magari?” rispose, con un’alzata di spalle.
“Non è vero, c’era oppio! Avrebbe potuto ammazzarmi”.
Banastre alzò le sopracciglia “ma non sei morta, quindi ho calcolato giusto le dosi”.
Poi appoggiò una mano sul suo braccio, ma lei lo scansò “non erano questi i patti, non mi avevi detto che la volevi morta” disse con mestizia la ragazza.
“Questo non deve riguardarti” poi afferrò fermamente il suo mento, obbligandola a guardarlo negli occhi “abbiamo un patto, mi sembra”.
Lei mandò giù con fatica “lo so, ma..”
Banastre scosse la testa, annoiato “ma niente, Wellsie. Tu fai il lavoro per me, ed io per te. Siamo chiari?”
Lei annuì lentamente “allora voglio la parte che mi devi”.
Il Colonnello scoppiò a ridere “così poi te la svignerai? No, mia cara. Ti posso dare un anticipo, se vuoi, qualcosa che ti farà credere con più vigore nella causa”.
I suoi occhi brillarono “cosa?”
Tarleton sorrise “tuo fratello ti ha mentito su tante cose”.



**spoiler**
"Colonnello Tav.." tentò un discorso Bordon.
"Silenzio!" Ordinò l'altro, senza neanche girarsi a guardarlo. Si mise in punta, per osservarli bene tutti quanti "mi avete mancato di rispetto, avete osato insultare la mia autorità, dimenticandovi che sono io quello che vi ha condotti qua!"
"IO" urlò forte e l'eco rimbombò in tutta la stanza "dovrei punirvi mettendovi a pane e acqua per qualche mese". Tavington rise malignamente, come di una battuta che solo lui aveva sentito "lo farei davvero, credetemi, ma purtroppo ho bisogno delle vostre forze per vincere questa competizione con Tarleton".
Il suono della tromba segnò l'inizio della giornata.
"Da oggi abbandonerete ogni cosa che avete fatto finora. Ogni. Cosa".


Novità in cantiere
Ho pubblicato un capitolo dopo l'altro, ma questa non è una novità! Ho già pronti altri tre o quattro capitoli che sveleranno finalmente il grande mistero sul passato di Beatrix.
Tavington prende nuovamente le redini del suo battaglione e nei prossimi capitoli farà vedere a Tarleton chi si merita davvero il titolo.. per quanto riguarda Bea, lei invece avrà una nuova compagnia, anche se non è proprio nuova.. Liza, e lei sarà la chiave per risolvere l'enigma.
Quindi la prossima settimana ci saranno tanti bei capitoletti densi densi, non sono ancora conclusivi di tutto, ma la novità è che forse sono gli ultimi.. :(

Ringrazio ancora tutte quelle che recensiscono, che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate.
un bacio grosso
 


   
 
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