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Autore: ILoveItBaby    05/09/2013    2 recensioni
[STORIA IN REVISIONE]
"Come cadere dal cielo e atterrare in piedi...più o meno...diciamo che atteriamo senza troppi danni...no, atterriamo e siamo già fortunati a respirare ancora...ma questa non é fortuna, é il destino che non si fa mai gli affari suoi!"
******************************
Saaalve a tutti!!!
Questa è una cosa (non saprei come altro definirla) che mi è uscita così, un giorno di Settembre! Spero che vi intrighi!
******************************
"Guardai la lista dei Pro-Suicidio.
Ora dovevo solo confrontarla con quella dei Contro."
[...]
"Era una lista decisamente piccola.
La giuria aveva deciso: prima avrei completato la lista dei Contro e poi avrei mandato tutto a quel paese."
******************************
Beh, per la nostra Cathy, il suicidio da lei premeditato non sarà così facile da attuare, si sa, il destino agisce quando uno meno se lo aspetta e, accidenti lei proprio non se lo aspettava.
Perchè il fato metterà sulla sua strada una persona con la testa dura e un adorabile tendenza per le cause perse.
Spero che vi piacerà questa piccola odissea, alla ricerca di un motivo per non buttare tutto all'aria.
Perché c'é sempre qualcosa per cui vale la pena vivere, anche solo per sè stessi.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Punto 1: L'ultimo libro del mio amico Nicky Flamel
 
Punto 1: In Caricamento...
 
25 Settembre
Entrai nella libreria, prendendo una forte boccata d'aria.
Adoravo l'odore di libri stampati.
Probabilmente da morta sarebbe stata l'unica cosa che mi sarebbe mancata.
Ma ora dovevo smetterla con pensieri del genere! Ero lì per fare una delle cose che amavo di più: Comprare libri che mi avrebbero portato in un altro mondo!
 
Dopotutto ora che avevo preso la mia decisione, un ultimatum, mi sentivo quasi meglio!
 
“Scusi, la sezione Fantasy?” chiesi alla tipa alla cassa che si stava mettendo uno smalto rosa fosforescente. Se non fossi stata in pubblico, probabilmente le avrei vomitato addosso.
Guardai fiera le mie mani dipinte di un bel nero opaco. Quelle, sì, che erano unghie!
Sorrisi fiera, quasi strafottente.
Mi guardò, irritata.
Il mio sorriso si allargò. L'ho detto che ero stronza, no?
Mosse la mano distrattamente verso un punto, che secondo lei doveva essere un'indicazione.
Sbuffai. Chiedere a quella biondastra nuovamente un'indicazione era come chiedere ad un orango la tabellina del 7 : se non te la sapeva dire la prima volta come potevi pretendere che il suo cervellino nel frattempo avesse elaborato l'informazione. Ecco, quella è fantascienza!
Stupide oche perfettine. Erano QUELLE che mi avevano rovinato la vita.
 
Il mio umore si risollevò quando approdai finalmente nella mia zona.
Mi persi nel mare di titoli, ormai in un altro mondo e li avrei presi tutti, se non fosse stato che avevo i soldi giusti per il mio amico Nicky.
 
Ho fregato i soldi a mia madre, se vi state chiedendo dove li ho presi.
È bastato frugare un po' nella sua borsa. So che è immorale ma non me ne poteva fregare di meno in quel momento e poi, anche se se ne accorgesse, cosa cambierebbe?
Perderei solo 5 minuti del mio tempo facendo finta di ascoltare quello che diceva e annuendo e altri 3 facendo sempre finta di arrabbiarmi per le prese in giro di Brea, mia mio malgrado sorella.
 
Sentì il campanello della porta suonare.
In quel buco di libreria non veniva quasi nessuno, così, presa dalla curiosità, sgattaiolai dietro ad uno scaffale e sbirciai verso la porta.
Sì, una diciassettenne che sbircia da dietro una libreria. Idiota, grazie.
Era un ragazzo un bel po' alto, bruno e, basandomi dal sexy profilo delle sue spalle anche nuotatore.
La bionda si drizzò sulla sedia e buttò all'aria tutto il suo accurato lavoro nel dipingere quelle sue zampe per dedicarsi completamente, anima e corpo, ma soprattutto la seconda, a giovane.
Scambiarono qualche parola, probabilmente le indicazioni, poi la bionda lo fermò nuovamente e disse ancora qualcosa, sicuramente di idiota, vista la piega che presero quella belle labbra che il giovane si ritrovava.
Le disse qualcosa e questa si gelò sul posto, lasciandogli il braccio afferrato poco prima.
Incrociai le dita. Ddaaaai che l'ha mandata a cagareeeee!!!
Ok, ora la mia giornata era definitivamente perfetta.
Tornai indietro e stavo afferrando l'ultima copia del MIO libro quando una mano sconosciuta (e che avrei volentieri azzannato) me lo sfilò dalle mani.
Mi girai, con i lampi negli occhi.
Avevo davanti il ragazzo.
Era carino. Forse avrei potuto...
No! Lui mi aveva rubato il MIO libro, anche se era carino non gliela avrei fatta passare liscia.
Ringhiai.
“RIDAMMELO!” ruggì.
“Woaaahh, che caratteraccio!”
“Dammelo!” sibilai.
“Sennò che mi fai?” sorrise, mesto.
Alcuni lampi di conversazioni, chat avute, mi passarono davanti agli occhi...quell'immagine...
la scacciai, ma probabilmente ero sbiancata perché il giovane aveva perso quella sua aria sfottente e sembrava preoccupato.
“Tutto bene?”
Mi riscossi.
“Sì.” dissi veloce “Ridammi il libro!”
Senza fiatare me lo ridiede. Dovevo proprio aver avuto una brutta faccia.
Mi veniva più facile trattare male i ragazzi, era più facile, così non rischiavo di fare figure di merda dopo, tanto mi sarebbero stati lontani.
Mi avviai verso la cassa senza nemmeno salutare.
“Comunque sono Alex!” mi urlò dietro.
“E io sono Cathy-non-me-ne-frega-nulla!” risposi.
Ridacchiò.
Pagai ed uscì.
 
Quando tornai nascosi il libro nella borsa, presi un grosso respiro.
“Ce la puoi fare, Cathy!”
Ed entrai.
Come avevo predetto mia madre mi si avventò contro urlando come una scimmia.
Alzai gli occhi al cielo. Così prevedibile.
“TUUU!! RIDAMMI I MIEI SOLDI, FIGLIA DEGENERE!!”
“Li ho spesi!” dissi tranquilla. Che senso aveva urlare?
“AHHHH E IN COSA, EH?! DROGA IMMAGINO! SÌ BRAVA, COSÌ MAGARI UNA BUONA VOLTA TI TOGLI DI MEZZO! MA LI RIVOGLIO, SAI! ENTRO IL FINE SETTIMANA, O...”
“O?” la stavo sfidando.
Abbassò le braccia e anche il tono.
“O questa volta ti butto fuori di casa! Stai tutto il giorno a poltrire! Piuttosto potresti dare una mano in casa! Lavorare! Già facciamo fatica a pagare il mutuo, non ci serve un altro peso!”
La guardai indifferente, girai i tacchi e andai in camera mia.
Chiusi la porta a chiave. Non me ne fregava niente se mia sorella, con cui la condividevo, sarebbe rimasta fuori.
Problema suo, non mio di certo.
Posai il mio adorato libro sul comodino, sopra a tutti gli altri.
Rimasi un attimo bloccata a fissare la pila. Sotto c'era, ben ripiegata la lista.
Chiusi gli occhi.
Avevo abbastanza fegato per farlo?
No, domanda sbagliata, avevo abbastanza forza per sfidare il mondo e vivere? No.
 
Sospirai e mi buttai nel mio letto, sotto quello di mia sorella.
Letto a castello. E io ero sotto. Come sempre.
La mia vita era un castello, e io stavo sotto.















Angolino Autrice
Come promesso ecco il 1 capitolo.
Ditemi cosa ne pensate!
Avete visto che caratterino la nostra Cathy?!
Beh ora vi saluto, baci, Giulia
   
 
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