''Acacia,credo che dovremmo finirla qui''.
Le parole fredde,che quasi ghiacciavano la mente di Acacia,erano irrimovibili in quell'istante.Acacia portò le mani al petto e chiuse gli occhi,strizzandoli,facendo cadere una lacrima sul suo viso pallido e soffice.Mise una mano sul cuore,sentendo le pulsazioni del cuore,che arrivavano a mille e prese la mano di Alison.La portò tra le sue mani,e le baciò le mani calde e morbide.La guardò e si avvicinò.Acacia sapeva che non riusciva a sopportare la lontananza di Alison.Lei era la sua vita,non poteva mettere fine a tutto,per qualcuno.Non poteva Alison,fermare un'amore così forte.Un sentimento atroce che stava spezzando il tenero cuore di Acacia.
''E' per loro?Vuoi chiudere per loro?''.
Alison abbassò lo sguardo,e liberò le mani dalla presa di Acacia.La guardò e scese dal muretto,dove erano sedute.Acacia scese e l'accarezzò,portando di nuovo lo sguardo di Alison su di lei.
''Sono innamorata di un'altra''.
Acacia,ritirò la sua mano e la guardò con sguardo penetrante.Alison avvertiva il dolore di quella frase,forse inopportuna.Era una bugia.Era una grande bugia.Lei lo faceva semplicemente perchè la obbligavano a chiudere.Lei era costretta.Alison si avvicinò al Acacia,e le baciò la guancia.
''Dimmi che non è vero''.
Acacia la prese per il braccio e l'abbracciò stringendola a sè.Alison l'abbracciò e sospirò.
''E' tutto vero,perdonami''.
Alison si allontanò dalla presa di Acacia,e pian piano,andò via,lasciando un vuoto dentro Acacia,irreparabile.Acacia,prese la sua borsa,accanto al muretto,e la mise alla spalla,dirigendosi a casa.Non poteva crederci,a quello che era appena successo.Non credeva ad Alison.Lei l'amava,lo sapeva.Non poteva succedere ad Acacia.La sua prima ragazza,che amava davvero,tra l'altro.Via via,arrivata a casa,aprì la porta e trovò Greg,il padre,sul divano a guardare la partita.Si diresse verso la cucina e preparò una camomilla.
''Ehi,sei già a casa?''.
Acacia si girò e vide la madre,Jasy con il compagno,Lucas.Li guardò,mentre loro ridevano,e girò lo sguardo verso la cucina.
''Si,non posso rientrare presto?''.
Infastidita e con tono acidamente freddo,le disse.
''Era una domanda,non scaldarti''.
Lucas si precipitò a rispondere.Acacia,versò la camomilla nella tazza e andando via,urtò contro di loro.Andò nella sua camera e chiuse la porta,per non essere disturbata da nessuno.Prese il computer,e andò sul web.Tra una pagina e l'altra,e un profilo e l'altro,si ritrovò su quello di Alison.L'aveva eliminata dagli amici.Acacia sbarrò gli occhi e chiuse il pc.Non poteva crederci.Si portò le mani sul viso,e affondò nel cuscino,dove girandosi allagò nelle sue lacrime.Lacrime per nulla,versate per qualcuno che amava,e che pultroppo aveva perso.Tra momenti passati a riempire il cuscino di mascara e tra momenti passati a pensare tenendo il cuscino abbracciato a sè,Acacia si addormentò.
Il mattino seguente,Acacia udii la sveglia,tanto fastidiosa per andare a scuola.Sapeva che senza la presenza di Alison,il suo giorno,non era più lo stesso.Da quando Acacia ed Alison,non erano più assieme,Acacia era sempre in disparte,timidamente in disparte con una libro tra le mani,nella biblioteca.Indossava i suoi occhiali e si dedicava alla lettura immensa,dei suoi romanzi preferiti.Oltre ad essere discriminata e allontanata per il suo orientamento,veniva trascurata appunto per il suo essere un topo da biblioteca.Passava tutte le ore del giorno lì dentro,e dello studio poco s'interessava.Passarono mesi,dalla fine della loro storia,e Acacia stava sempre peggio.Alison però,partì.Partì per una nuova offerta di lavoro del padre.Acacia stava sempre peggio,e si ridusse anche a non mangiare più.Era tipo una protesta.Stava diventando anoressica,e i genitori non facevano nulla.Tutto il giorno tra libri,solo otto ore per dormire a casa,e nessun minuto per mangiare.Era sfinita.Non si divertiva,non usciva con nessuno e tanto meno non usciva la sera,come di solito usava fare con Alison,prima.Mentre uno dei tanti faticosi e solitamente noiosi lunedì che passava in biblioteca,si unì a lei un ragazzo.Si sedette accanto a lei e le prese il libro che aveva tra le mani.
''Bello questo romanzo,ma che ne diresti di cambiare la tua solita routine,tra libri?''.
Acacia lo guardò,alzò il sopracciglio,e riprese il libro,continuando a leggere,facendo finta di nulla.
''Senti vero?Mi dai l'impressione di essere un pò una ragazza sulle sue''.
Si precipito a rispondere il ragazzo,togliendole di nuovo il libro tra le mani.Acacia,restò immobile,guardandolo da capo a piede.
''Mi diverto così''.
Aggiunse Acacia,sorridendo e cercando di riprendersi il suo libro.
''Che divertimento,ti si legge in faccia''.
Il ragazzo rise e nascose il libro di Acacia dietro la schiena.
''Non vorrei perdere tempo,e il filo per andare avanti,quindi dammi il libro''.
Acacia si alzò e si avvicinò per riprendere il libro.
''Ehi aspetta''.
Il ragazzo posò il librò sul tavolo e la bloccò,per non farla avanzare.
''Cosa vuoi ancora?''.
Acacia si urtò.
''Ho un gruppetto di amici simpatici e amanti della lettura,come te.Che ne diresti se questa sera ti passiamo a prendere e andiamo tutti ad una festa,semplicissima e tranquillissima?''.
Acacia,riprese indifferentemente il libro e tornò a sedersi,rimanendo il ragazzo spiazzato.
''Non mi piacciono le feste,grazie lo stesso''.
Il ragazzo la guardò e si avvicinò,lasciandogli un pezzo di carta sulle pagine giallastre del libro.Lì Acacia ci trovò un numero,il suo numero.Allungò la mano per prendere il pezzo di carta.Il ragazzo vide negli occhi la freddezza di Acacia,che appena sollevò il pezzo di carta,stava per farlo a pezzi.Mise così la sua mano su quella di Acacia,e la strinse.
''No,tienilo.Se cambi idea,saprai che ci sono lo stesso''.
Acacia intimorita,lo guardò e lasciò cadere il pezzo di carta,sul tavolo.Calò lo sguardo sul libro,e riprese.Il ragazzo passò dietro la sedia su cui era seduta,e si avvicinò.
''Comunque,io sono Harry''.
Acacia si scostò,lo guardò e rimase in silenzio,mentre il sorriso del ragazzo,le passava per la mente.La guardò,e si girò continuando a camminare,fino ad andare via.Acacia non distolse lo sguardo dalla porta,fin quando passarono alcuni secondi dalla sua uscita.Di lui rimase il profumo delicato,come quello del miele.Guardò il tavolo e notò di nuovo il pezzo di carta,tra le pagine del libro.Chiuse il libro e lo mise al petto.Si alzò e mise la borsa alla spalla.Accostò la sedia al tavolo e andò via,seguendo la scia di profumo,lasciata dal ragazzo.