«Guardala... lei è la piccola orfanella.» una biondina indicò una sua coetanea. Incominciò a ridere, senza farsi problemi.
La ragazza in questione aveva capelli color cioccolato ed occhi color lavanda.
Si sedette al suo posto, guardando fuori dalla finestra, come era solita fare; i suoi occhi non trasmettevano nulla, se non tristezza.
«Oh, ci ignora! Guardala come è triste! Sembra le sia morto qualcuno a lei caro! Ma non le è rimasto nessuno...» ghignò ancora la compagna mentre rideva e rideva.
Non ti deve importare di loro, Violet. 
Sei Violet Brown, non una semplice orfanella.
Sono stupide oche, senza cervello. Tu hai molta intelligenza, non come loro, che non sanno quanto fa due più due.
Sorridi alla vita, signorina Brown. Lei ti sorriderà a tua volta.
«Ehi tu, non sei divertente! Divertici, dai!» disse ancora la bionda, non soddisfatta della reazione della ragazza.
Loro hanno tutto.
No, non hanno niente.
Hanno una famiglia, sono ricche.
Tu  hai me. La tua intelligenza. La tua bellezza naturale.
Sono felici, loro.
No, sono stupide. Insomma, attaccale, non aspettare altro!
La ragazza coi capelli color cioccolato si alzò, dirigendosi verso la bionda, e da lì fu la fine del mondo.

 

«Violet Brown... Non capisco perché hai picchiato la signorina Swift.»
Muoviti, falle una faccia triste! 
Non posso... Sei stata tu a provocare questo. 
Non sei buona a niente, stupida.
«Scusi... Non so cosa mi sia preso. Forse la frustazione; mia nonna, la mia unica parente che era ancora in vita è appena morta, e niente... sto male.»
La preside ti sta guardando tristemente, non avrai un grosso guaio.
Avremo, ti ricordo. E io non avrei mai risposto così.
Oh, ma di certo non le possiamo dire: è stata la parte cattiva di me.
 

Ritorni normale. Ti mordi il labbro. Rimarrai a scuola un ora in più. Questa è la punizione.
Esci dal grande ufficio della preside, e ti ritrovi di fronte Gamma, quello che quando eravate bambini era il tuo migliore amico. Saranno... anni che non ci parli.
«Violet, so di tua nonna, mi dispiace.»
Dopo anni ti parla, e ti dice un "mi dispiace".
Non era quello che volevi sentirti dire, ma è tutto okay.
In qualche modo sai che lui ti rimarrà accanto.

 

Senti il rumore delle sirene della polizia, e ti avvicinì ancora di più a Gamma, che ti abbraccia dolcemente.
E sai che tutto questo è rischioso, ma non ti importa tanto.
Non hai più nulla da perdere, se non la libertà. Almeno lui è con te, in questi istanti.
Sorridi, nonostante sai della situazione rischiosa.
Ma non sei tu, la parte cattiva nascosta dentro di te.
E poi ritorni normale, e sussurrì che hai tanto terrore.
Non ti dice niente, lui. Ti stringe solo più forte, perché sa che avete combinato un grosso guaio. Siete andati in una villa enorme, come sempre capitava a rubare qualcosa - o almeno il ragazzo rubava -, e scappavate.
Ma questa volta non era lo stesso. Vi cercano la polizia, e come se non bastasse un sacco di guardie del corpo della persona a cui avete appena rubato, vi cercano.
«Gamma, non so se ne sia valsa la pena.» disse Violet, guardando la collana dorata che aveva in mano.
«Gamma, ci uccideranno.» scoppi in un pianto rotto, dicendo parole senza senso.
Lui non può camminare, si è ferito la caviglia, e tu gli starai vicino, perché lo ami.
Siete in un piccolo vicoletto, proprio vicino alla casa derubata.
Una luce bianca da fuori la stradina vi acceca improvvisamente, e cercate di nascondervi di più nel muro, attaccarvi; cercate di non farvi vedere.
Vedete un uomo passare, ma non vi guarda, poi fa per andarsene e urla che vi ha trovato.
E sai che non vi prenderanno solamente e vi metteranno in gattabuia.
No. Molto di più.
Morirete.
«Scappa...» ti dice Gamma. Tu non lo fai, rimanì lì. Te lo ripete più volte. Venite accerchiati da un sacco di uomini, che puntano la pistola verso Gamma.
E lo colpiscono, verso lo stomaco.
Scappa, stupida!
Non lo farò... mi hai insegnato a non scappare tu, se ben ricordo.
Questa è una situazione ben diversa, Violet.
Non scapperò, non lo farò!
Ti tirano con forza la collana dalla mano, molto probabilmente non voglio macchiarla di sangue.
Ti puntano la pistola, la tua ora è arrivata.
E così parte un click, e sangue. Splat.
Cadi, vicino a Gamma. Lui ha gli occhi aperti, e socchiude le palpebre verso di te.
«Ti amo, Gamma.» lui ti sorride, e chiude gli occhi. Forse per sempre, non ne sei sicura.

Ti avevo detto di scappare.
Volevo morire. Volevo stare con Gamma.
Tu sei pazza.
Si, grazie a te. Ma è meglio così. Sarei scappata, e non lo avrei sopportato.

Incominci a ridere, guardando il cielo. Ridi, come una folle. Ridi e ridi, e il dolore quasi non lo senti più. 
La risata incomincia a scendere di volume, ma continua ancora, fino a quando non prendi un ultimo sospiro e dici «Arrivederci Gamma, ci rivedremo presto.»
 

angolo autrice.
circa 830 parole. wow.
ah ehm- fic dedicata completamente a mia mogliah fra. (vanigliah_)
credo che sia la persona che voglio più bene, su efp. quando io ero emotivamente instabile, lei mi è stata accanto, e se si può definire così... mi ha "curata".
prendetemi per pazza, fatelo. fufufu.
solo che, niente. ho deciso di farle questa cosa orrenda, perché le voglio bene. anche se non sembra visto che le ho dedicato sto schifo.
ti voglio bene, fra. ♥
scusami fra, so che ho reso la tua oc una malata mentale -what-- ma boh, lo dovevo fare perché si. e spero mi perdoni per questo.
chiariamo alcune cose.
io so benissimo che ho cambiato tempo verbale, narrazione, ma scusate, mi serviva per la trama. 
poi, le parole in corsivo sono del bellissimo alterego di Violet.
insomma, ha un contatto mentale con lei e le parla.
in teoria, questo alterego è leggermente cattivo, e Violet ci convive. e nelle varie scene si vede lo sdoppiamento - fa molto Shirou lol -
prima è lei, dolce e zuccherosa, un momento dopo cattiva, e poi normale. si, trama confusa. pls. concedetemlo.
trama confusa, okay. allora, lei incontra gamma, che ha diciotto anni, mentre violet sedici, e l'accudisce. non vanno scuola, e gamma che già rubava, fa entrare anche violet in questo mondo di truffe, ecco. cosa diamine ho scritto. //fuggehinlacrime.

mari. ♥