Sconfitta

Uno. Due. Tre. La musica partì. Le ballerine con lei. Salto, passo, passo, piroetta, salto… Janette non capiva come alla gente potesse piacere una performance del genere, era ridicolo. Lei era ridicola. Faceva caldo, stavano tutte sudando, ma il pubblico applaudiva.
‘Cosa ci sarà mai da applaudire?’ si domandò Michela ‘Non siamo nemmeno brave. Potremmo esserlo, se ci impegnassimo, ma alcune di noi sembrano elefanti e altre, come me e Sarah, non hanno un briciolo di passione’.
Erano arrivate alla fine della seconda coreografia quando lo vide. Era seduto lì, in fondo alla sala e la guardava beffardo. Senza dubbio aveva notato le calze smagliate, era lì per guardare tutti i suoi difetti, tutti i suoi errori. Ricambiò gelidamente lo sguardo. A fine spettacolo Sara la chiamò dietro le quinte.
-Jan, hai visto Harry? Che ci faceva lì? Perché è venuto?- domandò a raffica, con voce ansiosa.
-Sarah, calmati. Era qui per vedermi fallire, per controllare che non facessi bella figura. Tranquilla- rispose l’amica con un sorriso tirato.
Sarah se ne andò pensierosa: non era affatto sicura di poter stare tranquilla. ‘E se Harry avesse  aspettato Janette all’uscita?’ si domandò togliendosi il fondotinta che erano state costrette a mettersi a causa del saggio. Anche lei come Jan, odiava la danza classica, non era nel loro DNA. Una volta avevano tentato di iscriversi ad un corso di Ginnastica Artistica, senza successo. Ci voleva un adulto e i loro genitori adottivi erano inorriditi anche solo all’idea.
-Non è il momento di distrarsi- disse ad alta voce, guadagnandosi un’occhiataccia dall’insegnante. ‘Devo correre e uscire con Janette. Se siamo in due non si azzarderà a farsi vedere’ pensò, stando ben attenta a non urlarlo.
-Oddio è colpa mia!- strillò poco dopo –Non avrei dovuto distrarmi!-
-Adesso calmati- le disse l’amica guardandola negli occhi –Chiama Madame Tatou e dille di chiamare un infermiere-
Alzandosi Sarah, guardò Janette. Sdraiata a terra, esanime, la faccia sporca di sangue e terra, sembrava una dea.
‘Non ci sei riuscito’ si disse entrando a cercare Madame Tatou –Volevi umiliarla, volevi vederla piangere, ma non ci sei riuscito. Dovresti vederla, lei una dea, una dea vincitrice. Tu, un mostro, un mostro sconfitto’.
Ma Harry lo sapeva, l’aveva vista. Sperava che pestandola a sangue avrebbe versato almeno una lacrima. Sperava di avere questa soddisfazione. Invece lei, illuminata dalla luce lunare, aveva sorriso. Lei aveva vinto e lui aveva perso.

#spazioautrice: Allura, se ci siete mi lasciate una recensione piccola piccola? *faccia da liam bastonato* In cambio recensisco una vostra storia a scelta, basta chiedere.
Alice xxx