Capitolo 1. Pioveva molto, tempeste e lampi è tutto quello che si sentiva. Perfetto, sono circa da 1 da casa mia e c’è questa pioggia con temporali e lampi per di più avevo paura molta paura, ad un certo punto sento rimbombare nelle mie orecchie un rumore di passi, camminai più svelta ma pensai fosse solo la mia fantasia giocare brutti scherzi, presa dal panico corro e scivolando sbatto la testa. ** Finalmente mi svegliai in un letto che non è mio, ricordando solo di aver sbattuto la testa scivolando sul marciapiede e basta.. avevo paura che se fosse stato uno stupratore a prendermi? O addirittura un assassino. Non potevo rischiare, mi alzai dal letto , apri con cautela la porta senza fare rumore o attirare attenzione poi camminai giù verso le scale ma qualcuno mi prese per il fianco tirandomi a terra, urlai per il dolore, ricordandomi che ero stata lanciata per terra apro gli occhi e vedo un ragazzo con la pelle color ambra un bel po’ di tatuaggi sulle braccia ed infine ecco la sua faccia e i suoi capelli con quei occhi color marrone, c i si poteva vedere tutto e niente. -Perché sono qui?- chiesi terrorizzata -Harry si è svegliata- urlò il tizio aiutandomi ad alzare mi tiene entrambi i polsi guardandomi era come se mi stesse scavando nell'anima, se stesse cercando qualcosa. Ad un certo punto vedo una massa di capelli ricci dietro colui che mi stava tenendo ferma -Dove sono?- chiesi cercando di non far uscire nessuna emozione con scarsi risultati -Noi ti stiamo aiutando- disse semplicemente il moro -Voglio ritornare dalla mia famiglia – dissi con gli occhi lucidi, non sapevo cosa avrebbero fatto di me e questo mi spaventava. -Ti stiamo solo aiutando- disse la massa di ricci -Se volete aiutarmi, portatemi dalla mia famiglia- urlai alla faccia del moro, lui amplificò la stretta, strizzai gli occhi per il dolore -Vedi la tua famiglia non è più qui..” disse il moro “Che vuoi dire con questo? Tu non sai niente!- urlai cercando di liberarmi. -Loro sono morti perché volevano te stronzetta, tu sei la colpevole di tutto e se vuoi che ti proteggiamo stai zitta- disse il tizio che doveva chiamarsi Zayn. Gli occhi mi diventarono lucidi, lo guardai schifata e me ne scappai nella stanza dove avevo riposato prima, la chiusi a chiave velocemente, mi accasciai alla porta con la testa sulle gambe piangendo per quello che avevo sentito, era colpa mia ma che volevano da me?! Io ero soltanto un’assassina avevo ucciso la mia famiglia, il mio tutto. Spazio autore: Come vi è sembrato? Dovrei cambiare qualche pezzo? Ho fatto errori grammaticali? Scusate per tutte queste domande ma questa è la mia prima storia e sono nervoso capitemi ç_ç comunque per qualunque cosa recensite e se volete essere seguiti/e su twitter sono @_Dna_s_ ciao <3 -Ash