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Autore: crazyclever_aveatquevale    06/09/2013    5 recensioni
Dalla storia:
La prima volta che Arthur e Merlin andarono in campeggio avevano otto anni. Un pomeriggio di maggio fecero sedere i genitori di entrambi sul grande divano di casa Pendragon e presentarono la loro richiesta di dormire da soli in un bosco, dentro le tende e riscaldati dal fuoco – Come i veri cavalieri! aveva detto Arthur – dato che ormai, alla veneranda età di otto anni, erano grandi.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Ed ecco a voi il secondo capitolo! Questa volta i nostri eroi sono già adulti e vaccinati, e avremo diverse new entries!
Voglio dedicarlo a Evelyn Wright e Lucylu (alle quali mando un bacione) e a chi l’ha messa tra le seguite e le preferite!

DISCLAIMER: L’Asino Reale, l’Idiota e tutta la combriccola non sono miei; non scrivo a scopo di lucro ma solo per puro piacere personale.
 

 

Di campeggio, stelle e primi baci

Capitolo 2
«Andiamo in campeggio, andiamo in campeggio» canticchiavano Morgana e Gwen, sedute sui sedili posteriori dell’auto di Lance. Le ragazze erano sempre le più euforiche quando si trattava della gita, ormai un’abitudine collaudata per tutta la loro comitiva che di anno in anno era andata ingrandendosi, fino a contare otto elementi. Al trio iniziale si era aggiunta ben presto Gwen, migliore amica di Morgana, perfetta per il ruolo di principessa e abbastanza assennata da aiutare Merlin a impedire che i due Pendragon ogni anno si scannassero. Poi fu invitato a partecipare un compagno di Merlin del corso di Economia, Lance, e a lui erano subito seguiti Percy e Leon, che giocavano a basket con Arthur. L’ultimo arrivato era Gwaine, un ragazzo talmente sui generis che si era guadagnato l’affetto di tutti immediatamente e non era stato possibile escluderlo dal campeggio: appena gli era stato accennato, aveva fatto i salti di gioia ed era così genuinamente felice che nessuno se l’era sentita di dirgli di no.

Da quando, in terzo superiore, una fidanzata di Arthur aveva voluto venire in campeggio per poi lamentarsi dell’erba, degli insetti e perfino del canto degli uccellini, una delle regole base era stata: “Non si portano estranei in campeggio”. A dire la verità, non era stato necessario: Lance e Gwen avrebbero festeggiato sei anni insieme quell’anno, mentre Morgana e Leon avevano da poco instaurato una relazione, che sembrava destinata a durare, data la pazienza di lui.

Considerato che le coppiette avrebbero dormito insieme, si erano risolti a portare solo quattro tende: Arthur e Percy avrebbero condiviso quella del biondo, e Merlin avrebbe dovuto affrontare il chiassoso caos che avrebbe creato Gwaine. Non che il moro se ne dispiacesse, certo: erano diventati molto amici, e sentiva che con lui poteva parlare di cose che non avrebbe potuto dire ad Arthur. Merlin si era accorto solo in tempi recenti di preferire gli uomini e, sebbene all’inizio non aveva avuto problemi a fare coming out né Arthur avesse mostrato disgusto o disprezzo a questa notizia, tuttavia il loro rapporto ne aveva risentito, senza contare che si sentiva ancora in imbarazzo a raccontare al biondo amico come si sentiva o i ragazzi che gli piacevano; al contrario, Gwaine era onnivoro e molto più disinvolto di lui e non c’era nulla che lo scandalizzasse, cosa che lo rendeva un confidente eccezionale per il timido Merlin.

Era stato proprio Gwaine, infatti, a presentare a Merlin Will, l’ultimo boyfriend del ragazzo, qualche mese prima – la storia tuttavia non era durata, perché Will si era dovuto trasferire all’estero e nessuno dei due voleva imbarcarsi in una complicata e quantomeno dolorosa relazione a distanza, preferendo piuttosto restare amici (“con benefici” aveva aggiunto Gwaine con malizia, quando Merlin gliel’aveva raccontato).

Avevano appena finito di montare le tende quando Lance e Leon pensarono bene di rinfrancarsi dal viaggio e dalla fatica e prendere le loro ragazze a tradimento e buttarle nel lago lì vicino, esortando gli amici ad unirsi a loro. Mentre Percy, che aveva preventivato questa scena e si era vestito di conseguenza, poté spogliarsi e seguirli immediatamente, Merlin dovette prima andare nella tenda e cambiarsi, indossare un costume e poi raggiungere gli altri in acqua.

L’immagine dell’amico completamente nudo non era certo ciò che si aspettavano di vedere Arthur e Gwaine, appena ritornati dalle auto con gli ultimi bagagli; Gwaine, per niente turbato, stava per entrare lo stesso ma Arthur glielo impedì: era completamente impietrito, con gli occhi sgranati, un’espressione ebete e totalmente incapace di distogliere gli occhi dall’ignaro amico. Ci manca poco che non sbavi!, pensò Gwaine, dovrò fare quattro chiacchere con Arthur, appena il suo sogno erotico finisce!

Quando, finalmente, Merlin uscì dalla tenda, senza notare gli amici appostati all’altra entrata, Arthur lo stava ancora fissando. Gwaine lo condusse all’interno, controllò che Merlin si fosse allontanato e poi si rigirò verso il biondo, che lo guardava con aria smarrita.

«Sei un idiota di proporzioni cosmiche! Perché non glielo dici??» esplose.

«Ma dirgli cosa? Io non devo dirgli nulla!»

«Arthur, per favore, se non vuoi farlo per te – vuoi mettere i vantaggi di averlo a disposizione?? - o per me – siete il mio OTP – almeno fallo per Merlin: si sente in colpa, crede di aver rovinato la vostra amicizia, perché ti sente distante da quando ti ha detto che è gay!»

«Cosa? Ma- ma non mi ha detto nulla! Io- Io non lo sapevo!» Se Arthur già di suo era lento, dopo lo spettacolo a cui aveva assistito il suo cervello ci metteva almeno il doppio a carburare.

«Cioè tu davvero non ti sei accorto di nulla? Merlin in pratica non ti guarda più nemmeno in faccia per la vergogna! Credi che lui non sappia che glielo hai chiesto tu a Percy di condividere la tenda? È il tuo migliore amico praticamente da sempre e tu lo scarichi per uno che conosci da giusto qualche anno; senza nulla togliere al rapporto che hai con Percy, ma Merlin è Merlin! Secondo lui hai paura che ti possa saltare addosso mentre dormi – ma nemmeno io pensavo che hai paura che TU possa saltare addosso a LUI nel sonno!» Gwaine riprese fiato, e si accorse di stare urlando e che Arthur lo guardava come se si fosse appena reso conto di aver scannato un gattino e ora si sentisse tremendamente in colpa… «Da quanto te ne sei accorto?»

«Da.. Oddio, Gwaine, non ne ho idea! Merlin è… Merlin! Come si può non amarlo?? È sempre stato una costante nella mia vita ma da quando mi ha detto che… Io mi sento male ogni volta che lo vedo parlare con qualcuno e poi ho iniziato a fare dei sogni strani… Per non parlare del fatto che ogni volta che sto con una ragazza penso sempre a lui, alle sue labbra morbide… Ma non so se questo conta, mi capita da sempre, dalla prima ragazza che ho avuto: nessuna ha mai superato il paragone con Merlin…» non era da lui parlare così tanto, di solito era Merlin quello che si perdeva in sproloqui, segno di quanto fosse agitato nel confessare i suoi sentimenti.

«Aspetta… Labbra morbide? Quando vi siete baciati tu e Merlin?» Gwaine era sotto shock.

«Oh, da ragazzi… Al campeggio. Sai… Per imparare.» Ora Arthur era sulla difensiva, così decise di contrattaccare. «Vuoi dirmi che non te ne sei accorto? Non parlo solo di quello che provo io, ma Merlin ha la capacità di attrarre le persone, non conosco nessuno che non lo adori; guarda, ti dirò, perfino mio padre, che, lo sai, non è proprio un tipo affettuoso, è completamente affascinato da Merlin fin da quando era bambino! Non mi dire che non hai pensato “ma che bel bocconcino” quando lo hai visto per la prima volta!».

«Uhm. Si, potrei averlo pensato, ma Merlin è troppo buono e gentile per i miei gusti. Inoltre, bisogna aggiungere il fatto che sono impegnato, io, e non avrei potuto tradire il mio uomo con nessuno, nemmeno con Merlin, per quanto possa essere affascinante».

Arthur era allibito. Il suo cervello già abbastanza provato ebbe il definitivo colpo. «I-Impegnato? Che significa impegnato?»

«Impegnato, fidanzato, coinvolto in una più che felice relazione sentimentale e sessuale, come preferisci metterla, tanto la sostanza non cambia».

«Ma come? Quando? Cioè, tu? Cioè, non che TU non possa avere una relazione stabile ma... Ehm... I-io non ne sapevo niente!».

«Questo perché volevamo tenercelo un po’ per noi, prima di rendere ufficiali le cose. Ci vedevamo da poco… Pensavamo di dirvelo in questo campeggio, ma TU ci hai scombussolato i piani!»

«Io?? Aspetta, al campeggio? Lo sai che non si possono portare “estranei” alla comitiva!»

«Non ci sarebbe stato nessun estraneo!» Gwaine aveva iniziato ad arrabbiarsi, punto sul vivo dal fatto che lui stesso aveva rischiato di far parte degli “estranei”, visto che conosceva tutti da non più di sei mesi, e aveva scoperto solo per caso del campeggio.

«Ma… Come? Vuoi dire che… Nooo, non posso crederci… Percy?»

«Sì, Percy! Perché? Qualche problema?»

«Ma no, figurati! È che non mi ero proprio accorto di nulla, e poi siete così diversi, lui così timido e silenzioso e tu una forza della natura!» Arthur era genuinamente felice per entrambi gli amici. Poi si ricordò che Gwaine lo aveva accusato di “aver scombussolato i piani” e si rese conto che i suoi amici non si aspettavano di essere divisi per un suo capriccio. «Senti, Gwaine, mi dispiace per… Sai… Aver chiesto a Percy di condividere la tenda».

«Guarda, non ti prendo a testate solo perché mi fai pena con quell’aria da cucciolo smarrito. Io e Percy ne abbiamo parlato e abbiamo deciso che non fa niente, perché Merlin ha bisogno di qualcuno che gli stia vicino, e a quanto pare pure tu».

«Grazie. Comunque, sul serio, oggi pomeriggio parlo con Merlin e gli chiedo di spostarsi da me, così tu e Percy potrete stare insieme».

«Davvero?? Ma quindi hai intenzione di parlargli, di muoverti in quel senso!» Incurante della propria situazione, Gwaine si era subito elettrizzato nel desiderio di sapere che anche per Merlin le cose sarebbero migliorate: aveva addirittura alzato un sopracciglio, come aveva visto fare al professor Gaius, segno che voleva assolutamente una risposta.

Arthur sospirò. «Non farò nulla, Gwaine. Lo hai visto, a malapena mi guarda. Con che coraggio dovrei andare da lui e dirgli “Ciao, sono innamorato di te da quando avevo tredici anni ma me ne sono accorto solo ora”? Mi riderebbe in faccia!»

«Lo sai benissimo che Merlin non farebbe mai una cosa del genere, meno che mai a te! Almeno saprebbe che questa situazione non è colpa sua! E poi… Chi ti dice che lui non ti ricambi?»

Arthur stava per rispondergli, scettico, ma la testa di Merlin fece capolino dentro la tenda, con i capelli che sgocciolavano acqua dovunque, e la sua voce cristallina mise fine alla discussione, invitandoli a raggiungerli in acqua, senza smettere un attimo di sorridere, con buona pace del cuore di Arthur, che ormai si era stabilizzato ai duecento battiti al minuto, considerato che non riusciva a togliergli gli occhi di dosso. Lanciando un’ultima occhiata di scuse a Gwaine, si affrettò a seguire Merlin in acqua, cercando di non sbavare per la vista delle innumerevoli goccioline che scendevano lungo la schiena pallida dell’amico.
 
 

Crazy’s corner
Gwaine è un mito, tutte le volte in cui c’è lui non posso fare a meno di ridere e ridere! Perciò non potevo non inserirlo nella fic, si è in qualche modo intromesso da solo, perché non era affatto previsto!
Di nuovo, la storia non è betata, perciò mi scuso per eventuali errori! E se qualcuno vuole prendersi l’onere, basta che me lo dica!

  
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