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Autore: Eirinya    14/10/2004    1 recensioni
Ecco a voi un'altra storia che personalmente adoro! Spero proprio vi piaccia! ^__^ Ah, un avvertimento riferito al primo capitolo: X COLORO A CUI FACESSE IMPRESSIONE IL SANGUE UN CONSIGLIO: NON LEGGETE!!! A tutti gli altri...buona lettura! ^__*
Genere: Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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Ricordi...


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Scusate per il caos che ho fatto cambiando il capitolo, ma ringrazio infinitamente Morgan_Snape per avermi fatto notare QUANTO incasinata era la fic...quando l'ho ricontrollata mi è quasi venuto un colpo! L'ho riscritta spostando alcune informazioni che avevo posizionato nel 3° e 4° capitolo all'inizio, così adesso dovrebbe riuscire un po' più comprensibile. E' venuto anche molto più crudo, ma spero non me ne vogliate...del resto è questo quello che è successo alla ragazza, non potevo lasciare un punto di domanda! ^___^
Bene e adesso bando alle ciance!!! Buona lettura ragazzi/e!!!! E spero vi piaccia(anche più di prima!)!!!
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L'acqua scura, tutt'intorno a me, scivolava sotto la piccola barca che dividevo con altri tre studenti.
Il castello di Hogwarts di fronte a me torreggiava sul lago, imponente, stagliandosi nero sul cielo notturno illuminato da ben poche stelle.
E la mia mente era svuotata da ogni emozione, pervasa da una freddezza inumana che in quel momento non mi era mai stata tanto cara.
Già...perchè era accaduto tutto in una notte, quella notte...

Un urlo disumano mi fece sobbalzare nel letto, scattai in piedi liberandomi in fretta della morsa di sonno che fino a poco prima mi aveva
dolcemente cullato tra le sue braccia. Sapevo che sarebbe servito a ben poco, ma afferrai comunque la mia bacchetta e tentai di percepire qualche rumore al di là del muro, ma non sentii più nulla. Spaventata uscii cautamente dalla mia camera per cercare di capire cos'era accaduto e vidi una sagoma scura uscire dalla porta della stanza di mia madre. Rimasi pietrificata, irrigidita e incapace di muovere un solo muscolo.
Quell'essere dovette sentirsi osservato perchè si voltò nella mia direzione. In quel momento ritrovai la mobilità e scivolai rapidamente dietro alla statua del corridoio e lui non si accorse di me. Mormorò sottovoce una formula e dopo un bagliore verde, nel silenzio più totale, sentii un tonfo. Poi più nulla.
Stetti a lungo immobile nel mio nascondiglio senza osare nemmeno un respiro, chiedendomi cosa poteva essere successo e se adesso sarebbe stato sicuro uscire allo scoperto. Alla fine mi diedi un pugno sulla gamba, per ritrovare la mobilità, per convincere il mio corpo a collaborare o forse perchè ero solo un po' masochista e avevp bisogno di un po' di dolore per mettere un attimo da parte la paura. Comunque alla fine mi guardai attorno cautamente e non scorsi alcun movimento. Uscii dal mio nascondiglio improvvisato e immediatamente notai la figura vestita di scuro che giaceva a terra scompostamente. Mi avvicinai col cuore che batteva forte e in un impeto di coraggio, scostai il cappuccio nero (da mangiamorte oserei dire) che copriva il viso dell'uomo...trattenni il fiato portandomi le mani alla bocca quando lo riconobbi. La pelle una volta abbronzata era ora di un pallore mortale, gli occhi gialli vacui e sbarrati, le labbra screpolate e dischiuse, la bacchetta di legno d'abete rotolata via dalle lunghe dita scheletriche...era morto, era solo un cadavere...solo il cadavere di mio padre...
D'istinto mi allontanai dal corpo inerme di quell'uomo e corsi nella camera di mia madre, ma appena aprii la porta non potei fare altro che urlare, sconvolta.
Il corpo...di...mia madre...era...a pezzi...
Solo la sua testa...era rimasta sul letto, appoggiata con cura sul cuscino...dove ci sarebbero dovuti essere i suoi begli occhi, neri come la notte...ora c'erano le orbite vuote che rigettavano grumi di sangue...la mandibola, spaccata e aperta in una posizione innaturale, mostrava un moncherino di lingua...la stessa che aveva lanciato l'urlo che mi aveva svegliata...i capelli corvini strappati a ciocche e in alcune zone bruciati...la pelle delicata e diafana del viso strappata e lacerata...le braccia, le gambe, alcuni pezzi di carne macellata erano sparsi in giro per la stanza, in pozze di sangue...litri e litri di quella vermiglia linfa vitale dovevano esser stati versati in quella stanza, tra atroci sofferenze...
L'immagine che mi si presentava davanti e l'intossicante odore di sangue, terrore e morte nell'aria mi costrinse in ginocchio a vomitare anche l'anima...più e più volte...
Poco dopo sono arrivati degli uomini, dei maghi del Ministero probabilmente, che hanno tentato di interrogarmi senza successo e hanno cercato di costringermi a parlare in mille modi, ma io non sentivo più niente...solo piangevo, silenziosamente, sigillando il dolore dentro di me.
Alla fine rinunciarono, probabilmente capendo che non potevo aver fatto qualcosa del genere e che non avrebbero cavato un ragno dal buco mettendomi sotto torchio in quel momento. Qualcuno mi diede una boccetta e io la vuotai senza fare domande...magari era un distillato della morte vivente, sì...magari...ormai non capivo più niente...
Invece caddi in un lungo sonno senza sogni dal quale mi svegliai solo la mattina successiva, nel mio letto. La prima cosa che feci prima di permettermi di pensare a qualunque cosa fu scendere nelle segrete di casa e cercare nel mio laboratorio(avevo sempre avuto una propensione all'arte precisa delle pozioni e i miei avevano abbastanza ricchezze da permettermela)una delle pozioni che avevo fatto poco tempo prima: una pozione blocca-emozioni. Dopo averla trovata bevvi il contenuto gelido e ambrato e ritornai in camera mia. Presi il baule e m'incamminai verso l'uscita, quando un mago decisamemte sfigurato mi fermò, mi disse che era un auror e che mi avrebbe accompagnato lui alla stazione di King's Cross. Non proferii parola e lui nemmeno. Era sfigurato orribilmente, con un occhio finto dal colore blu elettrico che si muoveva a scatti da una parte e dall'altra e a volte anche dietro, lasciando vedere solo il bianco. Camminava su una gamba di legno e sembrava sempre sul chi vive.
Non me ne interessai, come potevo dopo aver bloccato tutte le mie emozioni? Mi sentivo vuota, non sentivo nulla dentro di me...e mi andava benissimo così. Sopportai la vista di tante persone tutte assieme solo grazie alla pozione probabilmente. Non avevo mai visto tanta gente tutta assieme, anzi ad essere sinceri non avevo mai visto tanta gente. I miei genitori, dopo sposati, avevano tagliato tutti i ponti con quei pochi amici che avevano e con i parenti. Erano andati a vivere in una enorme lussuosa villa isolata dal mondo, perfettamente autonoma e indipendente, esattamente com'ero cresciuta io. Non avevo mai visto un babbano nè un mezzo mago(o mezzosangue, come diceva mio padre) e nessun altro mago della mia età, avevo visto solo alcuni parenti ai funerali a cui dovevamo partecipare per obbligo di famiglia, ma ultimamente non ce n'erano più stati...e per fortuna, avrei dovuto dire.
Così presi per la prima volta il treno del binario 9 e 3/4 per raggiungere Hogwarts, da sola.

"Ed ora eccomi qui..." mi dissi. Scossi la testa...niente, non provavo niente. Ma c'era qualcosa che non andava...nausea, avevo al nausea. Mi portai una mano alla fronte colta da un orrendo sospetto...fondato: scottavo. "Maledizione, la febbre alta interferisce con gli effetti della pozione! Nemmeno io so con quali conseguenze!" pensai, ma nessun sentimento di preoccupazione si impossessò di me.
Smisi semplicemente di pensarci quando, poco dopo, con un lieve sussulto la barca toccò terra.
Eravamo arrivati.

   
 
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