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Autore: Free_Angel    06/09/2013    1 recensioni
È lui che bussa sul vetro del treno, mentre quest'ultimo sta per partire.
A fianco a lui campeggia la scritta "Sarò lì con il prossimo treno", al vederla mi si riempie il cuore di gioia.
Annuisco come per dirgli "Davvero?", mostrando un sorriso pieno di gioia.
Annuisce di rimando, rimostrandomi quel magnifico, perfetto e candido sorriso.
[...altro...]
- Sembra tanto una scena da film! Forse vi rivedrete! - Sorrido, pensando alla scritta sul vetro, fatta con un pennarello nero e con un piccolo cuore alla fine.
"Sarò lì con il prossimo treno", spero sia vero... Sarebbe così bello.
- Già! Speriamo... - Mentre scendiamo le scale sento un treno che parte, il suo.

_
I titoli dei capitoli sono presi da titoli di canzoni che, spero, rappresentino il capitolo stesso.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 3: Firework

ehi

ehi

ehi

Ok, sto ufficialmente andando a fuoco.
Quando sono arrivata in stazione con Chiara, almeno una volta, mi è balenato in testa il pensiero di non rivederlo più.
Ho addosso una paura tremenda di sbagliare qualcosa, di dire qualcosa che lo faccia scappare via e, mentre mi avvicino a lui, mi auguro che niente di questo accada.
Metto un piede davanti all'altro e gli vado incontro con un sorriso da ebete stampato sulla faccia, le gambe mi tremano e sento che potrei finire spalmata a terra in meno di qualche secondo.
Ancora tre passi e gli sarei stata di fronte, ma qualcosa mi fa inciampare di colpo.
Ed ecco che la mia paura più grande si avvera.
Cacchio.
Mentre vedo il terreno avvicinarsi ad una velocità spaventosa sento nel contempo qualcuno che mi afferra.
È una presa decisa ma delicata allo stesso tempo.
Fin troppe volte, quando qualcuno mi afferra, sento una piccola fitta al braccio che poi rimane per almeno una buona mezz'ora a darmi fastidio, ma con quella presa non sarebbe successo.
Alzo lo sguardo, trovando due occhi marroni belli quanto profondi che mi scrutano.
Riprendo a sorridere come un'ebete, mentre sento la risata di Chiara, dietro di me, riportarmi alla realtà.
- Tutto bene? - E un sorriso si fa spazio anche su di lui.
- Ehm... Si! Grazie... - Tento di tirarmi su e di darmi un minimo di contegno, ma il vestito me lo impedisce, facendo in modo che la sua presa si facesse più decisa ancora, trasferendola sulla mia schiena e aiutandomi a tirarmi su.
Comincia a ridere anche lui, mentre mi risistemo il vestito.
Sono non rossa, di più.
Nonostante tutto comincio a ridere anche io, chiedendomi se riuscirò a rimanere in piedi e ad evitare altre figure.
- Beh, me lo immaginavo diverso ma... Mi chiamo Jesse, tu invece? - Oh Dio, ha un nome simile a quello che ho immaginato.
Piccola conquista.
Gli tendo la mano, ancora tremante e rossa dalla vergogna.
- Ehm... Io sono Sara - Lui mi sorride, facendo sorridere anche me.
Da vicino è ancora più carino, anzi, è bello, stupendo, perfetto.
- Bene, Saretta, fuori fare un giro con me? - Mi ha chiamata Saretta.
- Certo! Aspetta solo un secondo - Tremante, mi avvio verso Chiara per darle la magnifica notizia, le chiedo di aspettarmi in stazione, del resto abbiamo il treno tra almeno un'ora.
Lei mi abbraccia, lasciandomi un bacio sulla guancia, mentre io mi sento più felice del solito.
Ritorno verso Jesse e con lui esco dalla stazione.
- Dove ti va di andare? - Dice lui, sorridendomi. Mi sento messa in evidenza, mi da importanza, ed è bellissimo.
- Avrei un po' di fame... - Lui sorride, quel sorriso stupendo.
- Perfetto! Mc? - Rido come una matta.
- Si! Andiamo a mettere su un po' di chili! - Continuo a camminare mentre lui mi guarda con fare strano, e comincio a sentirmi a disagio.
- Ehm... Scherzavo, tranquillo! - Dico con un sorriso semplicissimo.
Lui aspetta un po, ma poi vedo un sorriso farsi spazio sul suo viso.
Mentre mangiamo parliamo di noi, della nostra vita, di quello che facciamo.
Lui vive a Udine e studia a Cividale, ogni giorno ci va verso le 18 e torna per le nove di sera, ha 18 anni ed è deliziosamente single, come me.
È, come già penso, perfetto.

- Beh... Allora ci vediamo, hai il mio numero - E mi consegna un bigliettino, mentre le mie mani ricominciano a tremare incontrollate, gli lascio anche il mio, scrivendolo al volo sul suo braccio.
Siamo tornati in stazione e il suo treno è pronto a partire, Chiara sta per raggiungerci.
- E qualcosa per ricordarti di me - E mi da un semplice e fantastico bacio molto vicino alle mie labbra.
Mi lascia in parte delusa ma anche contenta, troppe emozioni in un solo giorno.
- Ci vediamo! - Mi sorride, mentre Chiara ci raggiunge saltellando.
- Ehi Sara! - Le sorrido, ma c'è qualcosa che non va.
Jesse ha preso a guardarla con più interesse di quanto servisse, la cosa che mi spaventa più di tutte è il suo sorriso rivolto a lei è simile a quello che rivolge a me da tutto il pomeriggio.
- Chiara? - Lei lo guarda stranita, mentre lui attende una risposta, non capisco.
- Aspetta... uhm, hai un'aria familiare, Jesse? - Lui annuisce, mentre il suo sorriso si ingrandisce sempre di più.
- Si! Si, esatto! - Come mai tutto questo entusiasmo? - Eravamo compagni alle elementari, eravamo molto amici, ricordi? - Amici.
- Si, mi ricordo! -
- È da tanto che volevo rivederti, ehm, ti lascio il mio numero, se tu vuoi... - Lei lo guarda indecisa.
- Eh... Va bene... - Come sarebbe a dire che va bene? Non mi piace questa situazione.
Dopo che si sono scambiati i numeri, lui scappa dentro il treno, facendo un cenno di saluto più a lei che a me.
- Come è andata? - Rimango a guardare le rotaie ormai vuote.
- Bene, tutto bene, andiamo a casa - Non posso darle la colpa di quello che è appena successo, ma lo stesso non riesco a parlare durante il viaggio di ritorno.
All'improvviso mi arriva un sms, nervosa sfilo il telefono dalla tasca, e trovo un numero sconosciuto.
- Ehi, sono Jesse, senti, volevo chiederti un favore - Veloce digito la risposta.
- Dimmi - Guardo Chiara che mi accenna un sorriso.
- Come stai? - Accenno un sorriso a mia volta.
- Tutto bene, tu? - Annuisce.
Il telefono vibra ancora.
-Mi daresti una mano con Chiara? La conosco da anni e sono sempre stato innamorato di lei-Sbarro gli occhi.
Un'altra cantonata.
Mi sforzo di trattenere le lacrime.
- Ha il ragazzo - Non penso "se non posso averlo io, non può averlo nessuno" penso "cacchio no, non rovinerai anche la sua storia".
- Non sono geloso, farò da me, grazie lo stesso - Che faccia tosta.
- Ehm... - Chiara mi guarda, tenendo il telefono in mano.
Non posso crederci.
- Lo so - Le dico mostrando il telefono. - Che intendi fare? - Lei abbassa la testa, digitando una risposta al cellulare.
- Non ne ho idea -

ehi

bicis

|Angolo autrice :)
*rullo di tamburi*
Ecco a voi un piccolo colpo di scena!
Ringrazio quelli che mi seguono e che hanno letto fino a qui
La paura di non essere considerata mi perseguita T.T
Mi lasciate una recensione? Grazie a chi lo farà!
Alla prossima!
B.S
  
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