Capitolo 12: Non farlo, Gourry! Ti ricordi di questo posto?
"Dai, forza, muoversi, muoversi con quella legna!" Gridò
Amelia, indirizzandosi ad una macchia di boscaglia davanti a lei. "Ormai è
buio pesto e non abbiamo uno straccio di fuoco! Muovetevi che ho fameeee!"
Si sentirono dei rumori, dei fruscii, poi da dietro un enorme
cespuglio spuntò fuori Kibil. Le gambe gli tremavano sotto il peso di un
gigantesco fascio di legna che incombeva sulle sue spalle.
"A-amelia, se tu ci avessi aiutato avremmo fatto
prima..." Ansimò, visibilmente a pezzi e con il volto rosso per lo sforzo.
Subito dopo anche Zel uscì dal boschetto, con sulle spalle un
fascio di legna altrettanto grande ed una faccia che era uno spettacolo.
"E se tu non fossi rimasta indietro saremmo arrivati a Gidor ben prima che
facesse sera..."
"CONTESTATE PURE, ADESSO?! DATEVI UNA MOSSA, TUTTI STANNO
ASPETTANDO QUELLA LEGNA!!!" Sbraitò la regina.
Kibil e Zel, degnandola di una discreta quantità di occhiate
omicide, trascinarono il loro pesante carico fino a un poco più a valle, dove
il gruppo aveva messo su un accampamento improvvisato per la notte. Era poco
più che una radura all'aria aperta, ed il terreno era già stato preparato per
accogliere un bel falò per riscaldarsi, e magari per le classiche salsicce
infilate su uno stecchetto e arrostite sul fuoco.
Mancava solo il fuoco... ed era toccato proprio a Kibil ed a Zel,
sotto la guida semidittatoriale di Amelia, andare a trovare la materia prima.
Con uno sbuffo, i due scaricarono la legna al centro della radura,
sotto gli sguardi divertiti degli altri. Poi Amelia si avvicinò al fuoco,
smanettando con due pietre focaie. Il tentativo durò parecchio, ma il risultato
fu solo quello di procurarsi un paio di tagli sulle dita con degli affilati
frammenti di selce.
"E se provassimo con un Flare Bit?" Chiese Myr con voce
innocente.
"Non ci provare, non ho voglia di mettermi a spegnere un
incendio!" La riprese Lina.
"Beh, di sicuro non lo farà Amelia, l'incendio..."
Osservò Kibil.
"Che fai, cugino, mi predi in giro?" Chiese la Regina,
senza nemmeno alzare gli occhi dalle sue due inutili pietre focaie, e senza
smettere di provare.
"Lungi da me il sol pensiero!" Scherzò lui.
"Proviamo con il sistema dello sfregare due legnetti?"
Ma, prima ancora che potesse prendere in mano un pezzo di legno,
il fuoco si accese in un lampo, divenendo immediatamente alto e scoppiettante.
"TAAA-DAAAAN! Visto, gente di malafede?" Gridò Amelia,
facendo la sua classica posa vittoriosa con le dita a V.
"Guarda che è impossibile che una scintilla accenda subito un
fuoco così..." Notò Zel.
"Vabbè, non stiamo a guardare il pelo nel fuoco!" Disse
Amelia, correndo subito alle salsicce, che erano in uno zainetto che si era
portata dietro. Prima che chiunque potesse muovere un muscolo, la regina era a
fianco del fuoco con almeno una ventina di salsicce infilate su altrettanti
spiedini, piantati vicino al falò. Myr, reagì per prima (temendo di restarne
senza) e si impossessò subito di un'altra decina di salsicce.
In men che non si dica si accese una battaglia feroce per il
possesso dello zaino di Amelia... Zel per un momento fissò quella indecorosa
scena con un gocciolone, poi si gettò anche lui nella mischia, gridando:
"Ehi, lasciatene una anche per me!!! Non potete mangiarvele tutte!!!"
Lina, che era uscita dalla battaglia con una buona dozzina degli
ambitissimi generi alimentari, si sedette vicino a Myr, che si stava già dando
da fare ad arrostire le sue...
E in quel momento, guardando attraverso il fuoco ondeggiante, li
vide.
LoN, appoggiata con noncuranza ad un albero vicino, e, lì a due
passi da lei, Xelloss, con quel suo sempiterno sorriso. Sembrava che solo lei
li avesse notati.
"Myr, pensa tu anche alle mie salsicce, per favore... ma NON
sbafartele tu, ok? Io torno subito." Le disse, alzandosi ed affidandole
circospetta il frutto di tanta battaglia. Myr le prese ed annuì, troppo
occupata ad infilzarle e a rigirarle per far sì che venissero ben cotte per
risponderle.
Lina si allontanò verso il bosco... LoN e Xelloss erano spariti
entrambi, ma non se ne stupì più di tanto. Si inoltrò nella boscaglia,
cercandoli con discrezione, certa che sarebbero stati loro a mostrarsi.
Ed infatti non venne delusa: Xelloss e LoN la aspettavano
pazientemente, in un punto riparato che si trovava più o meno al centro del
bosco. Si mosse per raggiungerli e...
Rimase sorpresa quando vide, quasi nello stesso momento in cui lei
si muoveva, spuntare dalla boscaglia anche Gourry.
I due si guardarono un attimo, senza sapere che cosa dire.
"E tu che cosa ci fai qui, ora?" Ruppe il silenzio Lina.
"Io?" Fece Gourry. "Avevo visto due persone vicino
al bosco e..." Si interruppe un attimo. "Xelloss? Sei tu?"
Il demone sorrise. "Congratulazioni, Gourry! Ti sei ricordato
il mio nome! La dieta a base di fosforo che ti ho consigliato funziona,
allora!"
"Tu non mi hai mai consigliato una dieta a base di
fosforo..." Obiettò lo spadaccino.
"Era una battuta..." Xelloss si portò una mano alla
fronte e scosse la testa. "Non cambierai mai..."
Lina interruppe la discussione. "Immagino che questa non sia
una visita di cortesia, LoN..."
"LoN?!!" Mormorò Gourry, annientato dallo stupore.
Xelloss trattenne una risatina.
"Esattamente, Lina... Gourry..." Inizio LoN.
"Aspetta!... Vuoi dire che c'entra anche lui?" Chiese
Lina.
"Ma certamente." Disse lei. "So delle vostre...
divergenze, ma, che vi piaccia o no, voi due siete la chiave e il fulcro di
tutta la vicenda."
"Noi due?... E' per quella faccenda dell'Hermonokurion o come
diavolo si chiama?" Chiese Gourry.
"Hermonokurion,
Gourry..." Brontolò Xelloss.
"E io che ho detto?" Rispose subito lo spadaccino.
"Mi devi spiegare ancora un sacco di cose, LoN. Cose che
credo di avere il diritto di sapere. Ci ho pensato, e credo che tutta questa
faccenda sia una farsa bella e buona." Iniziò Lina, portando subito avanti
il colpo. "Secondo me, ci stai prendendo in giro!"
"Farsa?" Chiese LoN.
"Chronos è davvero tanto stupido da scrivere un testo di
magia su carta, descrivervi un incantesimo così potente che è in grado di
distruggere lui stesso e lasciarlo in questo mondo? E' una storia senza nè capo
nè coda."
LoN scosse la testa. "Capisco che questa storia possa
sembrarti strana... ma non voglio che tu ti preoccupi. Non posso spiegarti ora,
ma ti chiedo soltanto di credermi."
Lina si grattò la testa, pensierosa. "Mi stai dicendo che
dovrò andare avanti alla cieca in tutta questa storia, finchè non sarà tutto
risolto?"
LoN annuì. "Un periodo di crisi ci aspetta... se io
sopravvivo a questa crisi, anche il vostro mondo sopravvivrà. Se io vengo
distrutta, anche il vostro mondo sparirà con me. Quindi, il mio bene è il
vostro bene."
Per la prima volta Gourry si rivolse a LoN. La sua voce non
tradiva esitazioni. "Se Chronos è addirittura più potente di te, allora
noi come..."
"L'ho detto. Esiste il modo. La chiave siete voi due e la
serratura è il libro magico."
Gourry si fece pensieroso. "Ma finchè non l'abbiamo
trovato..."
LoN sorrise leggermente. "Non dovete preoccuparvi.
Ricordatevi che ci sono io ad aiutarvi. Avrete tutto l'aiuto possibile,
provvederò personalmente affinchè possiate arrivare al libro."
"Tu, Xelloss!" Saltò fuori Lina. "Tu, o un altro
Mazoku o Dark Lord qualsiasi! Perchè non vi teletrasportate per prendere subito
e senza tanti giri il libro? Se non sbaglio tu e la tua mammina Zelas avete
detto che tutti i demoni erano pronti ad aiutare LoN!"
Xelloss la guardò serio. "Non possiamo. Nessuna creatura che
abbia una natura astrale più alta di un elfo può usare, o anche solo toccare,
l'Hermonokurion. E' scritto sul libro che Zelgadiss si è portato dietro, ma
sembra che non ve l'abbia detto. Quel libro è materia pura, e per questo non
può venire maneggiato da creature fortemente spirituali come elfi, Mazoku,
Ryuuzoku..."
"Ryuuzoku?"
Chiese Gourry. "Ah, già, i draghi..."
"Xelloss." Disse improvvisamente LoN. "E'
ora."
"Sì, è vero. Buona fortuna, mia signora." Rispose il
demone.
"Vai via?" Chiese Gourry.
"Già." Fece LoN. "Non vi sto abbandonando... anzi,
sto andando a darmi da fare per voi." Aveva appena finito di pronunciare
l'ultima parola, quando svanì nel nulla.
Il silenzio rimase nella foresta per alcuni istanti. Lina e Gourry
si scambiarono un'occhiata come se fosse la prima volta che si vedevano in
quella foresta.
"Beh, io vado con gli altri là al fuocherello!" Esclamò
allegro Xelloss, allontanandosi.
Altri attimi di silenzio seguirono. Gourry si guardò in giro,
mentre Lina, senza dire una parola, si diresse a passi lentissimi verso
l'accampamento.
‘Questo è ridicolo!’ Pensò la maga. ‘Devo smetterla di pensare a
Gourry... Lui mi ha abbandonata! Lui non mi merita!’ Le lacrime le stavano
salendo agli occhi. Cercò di pensare a Luke, per non dover pensare a Gourry...
ma non ci riuscì.
Quel ragazzo gentile e un po’ impacciato, simpatico ed educato...
non c'era, nella sua testa. C'era un solo giorno con lui... e c'erano cinque
anni con Gourry.
‘Gourry... perchè l'hai fatto? Avremmo potuto vivere felici
insieme... perchè hai voluto rovinarci tutti e due? Perchè? Per Camille?
Camille... chissà come si deve essere sentito Gourry quando l'ha saputo... deve
essersela sentita sulla coscienza, deve sentirsela ancora sulla coscienza...’
"Sai che posto è questo, Lina?"
Lina girò lentamente la testa verso di lui... E si guardò intorno.
Quel bosco...
Quell'albero, quella piccola radura, quel cespuglio lì a fianco e
quella stradina, quel passaggio tra la boscaglia...
E quello spadaccino biondo vestito di blu...
"Sì." Disse lei. Avrebbe voluto scappare via... ma si
costrinse a rimanere e spinse fuori dalla gola le parole che faticavano ad
uscire. "E' il bosco dove ci siamo incontrati... per la prima
volta..."
"Dieci anni. Dieci anni fa."
"Dieci anni..." Singhiozzò lei. "Così tanto
tempo..."
"Lina, credimi..." Fece lui avvicinandosi. Lina ebbe un
sussulto, ma obbligò le sue gambe a rimanere piantate lì, come fossero
inchiodate al terreno. "Ti prego..."
"Gourry..." Sapeva cosa stava per dirle. Lo sapeva, e
sapeva che era vero. Ma non riuscì a fare altro che a rimanere immobile ad
ascoltare, la sua mente era vuota. Voleva solo tornare a dieci anni prima, in
quello stesso posto... Vivere ancora, per la seconda volta, i cinque anni più
belli della sua vita, e saltare gli altri cinque... se solo avesse potuto.
Gourry si sedette, con la schiena appoggiata al tronco di un
albero. Abbassò la testa un attimo. Forse per pensare alle parole giuste, o
forse per trattenere le lacrime che, Lina ne era certa, stavano per venire
anche a lui.
"Dicono che la vita abbia migliaia di strade. E' una frase
che ho sentito spesso." Iniziò. Lo sguardo era triste; gli occhi azzurri
si alzarono e si puntarono su di lei. "Beh, secondo me non è vero. Non ho
mai avuto troppe scelte davanti a me. In genere solo due o tre alla
volta."
Si rimise in piedi, abbassando ancora la testa ed abbandonando con
i suoi occhi Lina. Cominciò a camminare.
"Per questo ho sempre cercato di scegliere la migliore. E'
sempre stata una scelta difficile, a volte sembravano tutte brutte. E altre
volte sceglievo male, o non ci pensavo abbastanza. Ma in quei cinque anni...
dal giorno in cui ti ho visto, lì, che scendevi da quella strada, con quei
tipacci intorno... fino al giorno in cui insieme abbiamo sconfitto Dark Star e
poi dopo vivendo insieme a te... ecco, in tutti quei giorni sono sempre stato
sicuro delle mie scelte. Avevo degli amici... avevo me stesso... avevo te... ed
avevo un obiettivo, per quanto faticassi a capirlo a volte, e sapevo che non mi
poteva succedere nulla. Ma dopo... dopo mi sono perso... Camille... era come
una sorellina per me, quando ero piccolo. E quando ho saputo che... che era
morta per colpa mia... io..."
Quasi cadde. Si mise in ginocchio, gli occhi bagnati levati ancora
una volta verso Lina.
"Lo so che ho fatto male, Lina... lo so che ti ho causato del
dolore, lo so che tu ora mi odi, e fai bene... ma credimi, ora farei qualunque
cosa per non vederti più piangere! Qualunque! Ti prego! Dimmi cosa devo fare,
Lina! Non voglio più vederti piangere! Non mi importa più niente di me, ho
perso la mia vita... ma non voglio che la perda anche tu, per una colpa non tua..."
Restando in ginocchio, tirò fuori la spada che portava alla
cintura. Lina fece un passo avanti, terrorizzata... più per lui che per sé.
Gourry rimirò la splendida lama della spada, dotazione degli
ufficiali della guardia reale. Erano novantasette centimetri di acciaio lucido
ed affilato, con un'elsa semplice e lineare, ma a Lina per un momento sembrò
essere la Spada di Luce nelle mani di Gourry.
Lui parlò ancora, con la voce rotta dal pianto. "Tu non mi
crederai, ma... in questi anni... ho seriamente pensato di seguire
Camille..."
"GOURRY!" Fu l'unica cosa che riuscì a gridare Lina,
troppo confusa per fare altro. Stava succedendo davvero? Tutto le sembrava
avvolto in un alone di irrealtà, come un sogno...
"...ma non sapevo... se era la scelta giusta..."
La lama ondeggiò un momento. Bastò quel leggero movimento per
mandare in pezzi tutto. Per Lina fu come svegliarsi da quel torpore che si era
impossessato di lei quando Gourry aveva cominciato a parlare.
Con un rapidissimo scatto sbriciolò la bara di vetro che sembrava
la circondasse e, di slancio, calciò la lama della spada di Gourry,
facendogliela sfuggire dalla tremante presa e mandandola a volare alta...
L'arma roteò nel cielo coperto di foglie, ed infine si piantò nel
tronco di un albero alle sue spalle.
Gourry si guardò sorpreso le mani, come se si aspettasse di
vedervi ancora la spada, e poi girò la testa, guardando l'albero in cui si era
conficcata. Poi guardò ancora Lina...
Il suo volto era rigato di lacrime, con lo sguardo dell'uomo più
felice del mondo...
"Lina..." Mormorò. "...allora tu..."
Non finì la frase. In un secondo Lina caricò e lasciò partire un
destro micidiale diretto al suo volto. Gourry perse l'equilibrio e da seduto
finì lungo disteso a terra.
"IDIOTA!" Sbraitò Lina. "Tu ed i tuoi stupidi
viaggi mentali! Non farmi prendere MAI PIÙ uno spavento simile!"
Prima che Gourry potesse fare qualunque cosa Lina aveva già girato
sui tacchi, dirigendosi verso l'accampamento.
Affrettò il passo, spaventata da quello che aveva visto negli
occhi di Gourry... gliel'aveva letto dentro: stava per farlo. Lo avrebbe
veramente fatto.
Ma una parte di lei, troppo piccola perchè se ne accorgesse, nel
fondo del suo cuore, era felice. Felice di averci parlato. E felice di altre
cose... che Lina non volle nemmeno cercare di sapere. Le bastava.
Gourry si alzò dolorante, scuotendo la testa. Lina l'aveva
salvato. Allora lui contava ancora qualcosa per lei...
Chiese a sé stesso se l'avrebbe veramente fatto... se avrebbe
davvero avuto il coraggio di farlo. Ma non trovò la forza di cercare una
risposta.
Anche lui iniziò a dirigersi, a passi lenti, verso l'accampamento.
"Uffa..." Borbottò sfregandosi le palpebre ancora umide.
"Mi è finita della terra negli occhi..."