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Autore: Kiruzy    06/09/2013    0 recensioni
racconto selezionato per l'antologia Bestiario del terzo millennio a cura di Umberto Pasqui
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una nuvolosa giornata di fine estate. Nell’aria si sentiva il profumo dell’autunno e la malinconia che lo segue. Stavo passeggiando in un parco pubblico senza tenèr conto di dove mi stessi recando, ero sommerso nella musica e nei miei pensieri quando mi accorsi di essermi ritrovato in un luogo del parco abbandonato e a me sconosciuto, c’era un atmosfera tetra e inquietante ma allo stesso tempo magica e ammaliante… Non si sentiva più il dolce canto dei fringuelli, sostituiti da maestosi corvi dal manto lucido e i pittoreschi meli tipici si quel parco erano sostituiti da eleganti salici piangenti. Decisi di addentrarmi alla scoperta di quella zona del parco quando con la coda dell’occhio vidi qualcosa sfrecciarmi accanto. Non capì cosa fosse ma attirò la mia attenzione e decisi di inseguirla verso una zona più fitta di quel parco che sembrava tramutarsi in una foresta. Mentre mi incamminavo intravidi quella che poteva sembrare una coda lunga e nera con un ciuffo di peli più pronunciato alla fine, non avevo mai visto animali con code simili in queste zone. Pensai che potesse essere un animale esotico fuggito da una gabbia o da qualche zoo. Continuai a inseguire quella creatura non ben precisata, la mia curiosità era talmente forte che non pensai nemmeno che potesse essere una creatura pericolosa, ma senza accorgermi questo mio imperterrito inseguimento mi fece smarrire nella boscaglia. Però la cosa non mi preoccupava il mio unico pensiero era rivolto verso la creatura che stavo inseguendo, l’unica cosa che riuscivo a vedere era quella coda singolare. Finche non mi ritrovai di fronte ad un possente albero della quale non saprei riconoscere la specie, aveva una corteccia di sfumature bluastre e una chioma color bordò talmente fitta che non riuscivo nemmeno ad intravedere i rami. Da dietro quel magnifico albero spuntò la bizzarra creatura che stavo inseguendo, era poco più grande di un gatto ma con un muso molto più allungato ed affusolato, aveva delle lunghe orecchie appuntite anch’ esse come la coda con ciuffi di pelo alla fine e le zampe erano strutturate come delle mani, con la capacità di afferrare oggetti e suoi piccoli occhietti rosso brillante avevano un che di ipnotico mentre mi scrutava cercando di capire che creatura io fossi. Non dimenticherò mai il suo manto nero con delle striature rosse lungo il collo e la schiena e i ciuffi di pelo che a seconda della luce brillavano di rosso. Mentre lo osservavo si arrampicò sull’ albero restando per qualche minuto ad osservarmi da un ramo poco distante dal suolo. Mi stava studiando come io studiavo lui quando all’improvviso con mio immenso stupore si lancio da quel ramo dirigendosi verso di me dispiegando quelle che sembravano delle ali nascoste come quelle di uno scoiattolo volante, atterrando di fronte a me. Mi accovacciai e la creatura aprì la bocca facendo uscire una lunghissima linguetta appuntita, la sua bocca era colma di piccoli dentini aguzzi. Per fortuna non mi avvicinai troppo perché quella creatura fece quello che sembrava a tutti gli effetti uno starnuto emettendo una fiammata che mi fece cadere all’indietro. Non ero preparato ad una cosa del genere e ne rimasi scioccato. Mentre ero ancora disteso al suolo l’ animaletto mi si avvicinò strusciandosi a me come per chiedere delle coccole al che lo accontentai passando la giornata a giocarci e coccolarlo. Faceva un verso particolare lieve con una tonalità alta. Decisi di dargli un nome, lo chiamai Iberiky Dopo aver passato tutta la giornata con lui capii che era ora di tornare a casa e Iberiky mi accompagnò fino alla fine di quella strana parte di parco inesplorata. Mi chinai un ultima volta per salutare il mio nuovo amico e mi avviai verso casa. Il giorno successivo non ritrovai quella sezione del parco… Ma continuerò a cercare il mio Iberiky.
  
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