Cuore, perdonami

Come eri bella.
Limpida e cara come l’acqua di una preziosa sorgente.
Trasparente e inebriante come l’aria dei campi.
Mi guardasti e cominciasti a ridere.
Oh cielo che risata.
Il suono più melodioso che le mie orecchie avessero mai udito.
Ed era tutta per me. Tu eri tutta per me e non avrei dovuto dividerti con nessuno.
Le nostre conversazioni procedevano veloci ma noi non né avevamo mai abbastanza.
Eravamo insaziabili anche quando il tempo inesorabilmente continuava a ostacolarci il cammino.
Ma tu continuavi a ridere, ad essere felice e tutto quello non faceva altro che riempirmi di orgoglio perché complice e artefice di quella tua solarità.
Eri meravigliosa; il tuo sguardo sorridente che illuminava le mie giornate; la tua voce cristallina che mi guidava per la retta via.
Tu eri tutto per me, eri tutto ciò che avevo. Non avrei permesso a nessuno di portarti via.
Ma sei cresciuta e con te anche le tue ali che ti hanno fatto spiccare il volo, lontano da tutti ma soprattutto lontano da me.
Non avresti più avuto bisogno del mio aiuto.
 
Quel giorno entrai in un bar, il nostro bar e tu eri lì.
Ma non ero io quella al tuo fianco.
Non ero io la persona alla quale mostravi il tuo sorriso più bello.
Stavo per andar via quando ti rendesti conto della mia presenza e chiamandomi mi invitasti a quel tavolo.
Mi presentasti al tuo amico e mi dicesti che era lui quello  di cui mi avevi tanto parlato.
Ma forse quella volta ero troppo distratta dalle tue labbra per capire che di lì a poco nella tua vita sarebbe entrata un’altra persona e che magari sarebbe stata più importante di me.
Quella sera piansi. Piansi le mie prime lacrime solitarie. Lacrime che tu non avresti mai visto. Lacrime che non sarebbero dovute esistere perché un grande sbaglio.
Un errore che per altri sarebbe stato sicuramente un inatteso orrore.
Tentai inutilmente di soffocare il tutto senza doverti coinvolgere nel mio reato personale.
Ma notasti subito qualcosa di strano nel mio comportamento e dopo aver frainteso tutto continuasti a dirmi che sarebbe andato tutto bene che non sarebbe cambiato nulla.
Ma mentisti.
Era cambiato tutto. Tu eri cambiata.
Per lui.
I tuoi pensieri, le tue parole, il tuo sguardo erano invasi da tutto ciò che lo riguardava.
Noi non esistevamo più. Eravate solo voi. Tu e lui.
 
Ma va bene. Era giusto così.
Nessuno avrebbe mai saputo nulla. Era un dolore che mi sarei portata dentro, da sola.
Continuo a guardarti convinta del fatto che ti abbia ormai perduta.
Non odio te ma odio me per quello che sono.
Cercherò di proteggerti, sempre e comunque.
E quando sarà il momento di dirti tutto non farò niente perché continuerò a chiedermi  se è davvero quello il momento giusto, continuerò a chiedermi se davvero ne esista uno da dedicare al mio fottutissimo egoismo.
Sì, egoista.
Egoista perché nonostante tutto continuò ancora a sperare in qualcosa che non accadrà mai.
Egoista perché nonostante tutto continuo a credere in qualcosa di sbagliato che va contro ogni legge della natura.
Egoista perché nonostante tutto e nonostante tutti io ti amo e continuerò a farlo.
 
                                                                                                   Sempre
                                                                                                       La tua migliore amica