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Autore: Madness in me    07/09/2013    1 recensioni
“Va tutto bene, va tutto bene. Butteremo la cenere di quei quaderni in qualche secchione, più tardi. Quel mostro non può uscire da lì, Hope, quante volte ancora dovrò ripeterlo ? Lui non ti farà del male. Te l’ho promesso. Ti ho promesso che non ti avrebbe toccato, che non sarebbe mai uscito fuori da quelle pagine e così sarà."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Avenged Sevenfold, My Chemical Romance, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter Six.

 

 

 

Helena POV

 

 

“Ehi, cos’è tutta questa vitalità che viene sprigionata a destra e sinistra?” disse sarcastico Jimmy sbracato su una poltrona, mentre noi tutti eravamo intenti a guardare una partita di baseball, per niente interessati. 

“Silenzio Jimmy, è interessante, tu non capisci” intervenne John, un po’ innervosito dall’interruzione dell’altro. 
“Ma Signore Iddio, vi prego, andiamo a fare una passeggiata e tu continua pure a guardati questa partita del cavolo, che tanto non interessa a nessuno, io esco, chi mi ama, mi segua” esordì ridendo, alzandosi dalla poltrona molto lentamente per vedere la reazione di tutti noi. 
“Io ti seguo Jimmy” dissi io immediatamente, alzandomi e trascinando con me Brian che si era appisolato sulla mia spalla, poco dopo ci seguirono Gee e un Frank sempre troppo euforico per qualsiasi cosa si facesse. 
“Io preferisco rimanere qui e aspettare che Zafi si svegli, non voglio lasciarla da sola” intervenne Zacky e nessuno obbiettò. Ci stavamo avviando verso la porta per uscire e ci raggiunsero anche Sally e Matt, seguiti anche da Mik. 
“Amore, noi non andiamo a fare una passeggiata con tutti gli altri?” spuntò Korey dalle scale con i bambini, rivolgendosi a John con una voce molto minacciosa.
“Sì amore, arrivo” saltò John dal divano, spengendo la tv e avviandosi verso la porta, scatenando una risata generale di tutti noi. 
Finalmente uscimmo di casa, diretti verso non so dove. 
“Dove stiamo andando? Dove andiamo? Andiamo a prendere il gelato, lo so che è inverno, però io voglio il gelato, quindi andiamo a prendere il gelato, oppure la cioccolata calda, vi prego” cominciò a saltellare Frank parlando a raffica, attaccandosi alla giacca di Gerard, che lo guardava sorridendo. 
“Sì amore, andiamo a prendere la cioccolata, il gelato con questo freddo non mi sembra il caso, ci si congela il cervello” gli rispose Gee, scatenando in Frank una felicità sovraumana. 
Io stavo osservando la scena qualche passo indietro, attaccata al braccio di Brian, non mi sentivo più i piedi e la punta del naso per il freddo che sentivo, invece lui era impegnato a fumare una delle sue amate Marlboro, era ancora assonnato, si notava dalla lentezza con cui compiva i gesti, ma era comunque bellissimo. Davanti a noi c’era la famiglia Cooper al completo tutta sorridente, erano così belli e un po’ li invidiavo anche, pure io avrei voluto avere una famiglia unita e bella come la loro. Più avanti ancora c’erano Sally e Matt che si scambiavano di continuo sorrisi, ad un certo punto vidi una palla di neve spiaccicarsi sulla testa di Matt, che si immobilizzò. Pensai subito che fosse stata opera di Jimmy e infatti non mi sbagliavo, stava ridendo come uno scemo e Mik era di fianco a lui che scuoteva la testa, ma rideva anche lui. Risi anche io a quella scena, anche perché subito dopo Matt rispose lanciando una palla di neve diretta a Jimmy, che però evitò e arrivò dritta in faccia a Korey, la quale non capii se si pulì il viso con le sue mani, oppure per quanto era arrabbiata, fece sciogliere la neve. Fu così che scoppiò la battaglia delle palle di neve, in mezzo alla strada incuranti delle poche macchine che passavano. Frank salì sulle spalle a Gee, il quale gli passava le palle di neve che creava per fargliele lanciare a tutti noi. Quando ne arrivò una dritta in faccia a Brian, lanciata dal piccolo Xavier, io non potei fare a meno di buttarmi a terra e ridere perché la faccia che fece, fu epica, aveva uno sguardo truce, pronto ad uccidere chiunque gli capitasse sotto mano. 
“Sì Brian, prova a fare male ai miei bambini e ti appallottolo come una palla di neve” disse Korey con un sorriso abbastanza minaccioso. Così Alexandria e Xavier, sapendo che erano difesi dalla madre, presero di mira Bri, cominciando a tartassarlo di palle di neve. Io, nel frattempo, mi misi in ginocchio sulla neve e cominciai a farmi una serie di palle di neve, almeno ero pronta per la battaglia, mi alzai su e cercai di prenderle tutte in mano, anche se era abbastanza difficile, dato che ero senza guanti e sentivo le dita che da un momento all’altro mi si sarebbero staccate, bruciavano ed erano rossissime, ma cercai di non pensarci. Tirai prima una palla dietro alla schiena a John, mi spostai e andai verso Mik tirandogliene una sulla spalla, poi andai dritta dalla mia migliore amica, che si era preparata tanto quanto me per combattere, le sorrisi e lei fece lo stesso, sapevamo entrambe cosa ci aspettava. Presi una palla di neve in mano, assecondando le sue mosse e contemporaneamente ce la lanciammo contro, io le presi una gamba e lei mi colpì il mucchio di altre palline, quindi il petto. Ridemmo e continuammo a lanciarci palle di neve per un lasso di tempo che sembrò infinito, appena ci terminavano, ci gettavamo a terra a crearne delle altre, tutti gli altri erano impegnati a combattere contro il loro avversario. Gee e Frank con la loro strategia erano imbattibili ed erano intenti a sconfiggere Mik e Jimmy, John lottava contro Matt, Brian ormai era praticamente ricoperto di neve dalla testa ai piedi, dato che insieme ai bambini ci si mise anche Korey a dargli addosso. Io e Sally invece continuavamo, come se niente potesse mai farci stancare.
Sarà stata la trecentesima palla di neve che stavamo facendo, eravamo pronte a lanciarcela, quando ad un certo punto sentii una risata agghiacciante, che mi paralizzò, ma notai che anche la mia amica era nelle mie stesse condizioni, paralizzata a terra con uno sguardo tra il vuoto e il terrore. 
Volevo avvicinarmi a lei, ma capii cosa stava succedendo, riconobbi quella risata e sapevo che l’aveva sentita anche lei, l’unica cosa che riuscivo a pensare era quella di tornare immediatamente a casa, il più in fretta possibile, l’ansia mi stava salendo e tutto il freddo che poco prima sentivo, svanì in un batter d’occhio. Sapevo che dovevo avvicinarmi a lei, dovevo accertarmi, per lo meno, se anche lei avesse sentito. Per un attimo mi girai a guardare tutti gli altri, per vedere se si fossero accorti di qualcosa, ma per fortuna continuavano a giocare come nulla fosse. 
Mi sono sempre chiesta perché i bei momenti mi dovevano essere sempre rovinati, distrutti senza che io avessi mai potuto fare nulla per impedirlo. 
Dato che le mie gambe non avevano abbastanza forza per sorreggere tutto il peso del mio corpo rialzato, decisi di gattonare verso Sally, che era ancora immobile qualche metro davanti a me. 
“L’hai sentita anche tu?” chiesi con la voce che mi tremava, non appena le arrivai davanti.
“Mh” fu tutto quello che riuscì a dirmi, ma capii lo stesso. 
Era chiaro adesso, qualcosa non andava, dovevamo assolutamente tornare a casa. 
“Ehi, cos’è tutta questa vitalità che viene sprigionata a destra e sinistra?” disse sarcastico Jimmy sbracato su una poltrona, mentre noi tutti eravamo intenti a guardare una partita di baseball, per niente interessati. 
“Silenzio Jimmy, è interessante, tu non capisci” intervenne John, un po’ innervosito dall’interruzione dell’altro. 
“Ma Signore Iddio, vi prego, andiamo a fare una passeggiata e tu continua pure a guardati questa partita del cavolo, che tanto non interessa a nessuno, io esco, chi mi ama, mi segua” esordì ridendo, alzandosi dalla poltrona molto lentamente per vedere la reazione di tutti noi.
“Io ti seguo Jimmy” dissi io immediatamente, alzandomi e trascinando con me Brian che si era appisolato sulla mia spalla, poco dopo ci seguirono Gee e un Frank sempre troppo euforico per qualsiasi cosa si facesse. 
“Io preferisco rimanere qui e aspettare che Zafi si svegli, non voglio lasciarla da sola” intervenne Zacky e nessuno obbiettò.
Ci stavamo avviando verso la porta per uscire e ci raggiunsero anche Sally e Matt, seguiti anche da Mik. 
Korey spuntò improvvisamente dalle scale con i bambini, rivolgendosi a John con una voce molto minacciosa e disse "Amore, noi non andiamo a fare una passeggiata con tutti gli altri ?"
“Sì amore, arrivo” saltò John dal divano, spengendo la tv e avviandosi verso la porta, scatenando una risata generale di tutti noi. 
Finalmente uscimmo di casa, diretti verso non so dove. 
“Dove stiamo andando? Dove andiamo? Andiamo a prendere il gelato, lo so che è inverno, però io voglio il gelato, quindi andiamo a prendere il gelato, oppure la cioccolata calda, vi prego” cominciò a saltellare Frank parlando a raffica, attaccandosi alla giacca di Gerard, che lo guardava sorridendo. 
“Sì amore, andiamo a prendere la cioccolata, il gelato con questo freddo non mi sembra il caso, ci si congela il cervello” gli rispose Gee, scatenando in Frank una felicità sovraumana. 
Io stavo osservando la scena qualche passo indietro, attaccata al braccio di Brian, non mi sentivo più i piedi e la punta del naso per il freddo, invece lui era impegnato a fumare una delle sue amate Marlboro, era ancora assonnato, si notava dalla lentezza con cui compiva i gesti, ma era comunque bellissimo.
Davanti a noi c’era la famiglia Cooper al completo tutta sorridente, erano così belli e un po’ li invidiavo anche, avrei voluto avere una famiglia unita e bella come la loro.
Più avanti ancora c’erano Sally e Matt che si scambiavano di continuo sorrisi.
Ad un certo punto vidi una palla di neve spiaccicarsi sulla testa di Matt, che si immobilizzò.
Pensai subito che fosse stata opera di Jimmy e infatti non mi sbagliai, quest'ultimo stava ridendo come uno scemo e Mik era di fianco a lui che scuoteva la testa, ma rideva anche lui.
Risi anche io a quella scena, anche perché subito dopo Matt rispose lanciando una palla di neve diretta a Jimmy, che però evitò e arrivò dritta in faccia a Korey, la quale non capii se si pulì il viso con le sue mani, oppure per quanto era arrabbiata, fece sciogliere la neve.
Fu così che scoppiò la battaglia delle palle di neve, in mezzo alla strada incuranti delle poche macchine che passavano.
Frank salì sulle spalle a Gee, il quale gli passava le palle di neve che creava per fargliele lanciare a tutti noi.
Quando ne arrivò una dritta in faccia a Brian, lanciata dal piccolo Xavier, io non potei fare a meno di buttarmi a terra e ridere perché la faccia che fece, fu epica, aveva uno sguardo truce, pronto ad uccidere chiunque gli capitasse sotto mano. 
“Sì Brian, prova a fare male ai miei bambini e ti appallottolo come una palla di neve” disse Korey con un sorriso abbastanza minaccioso.
Così Alexandria e Xavier, sapendo che erano difesi dalla madre, presero di mira Bri, cominciando a tartassarlo di palle di neve.
Io, nel frattempo, mi misi in ginocchio sulla neve e cominciai a farmi una serie di palle di neve, almeno ero pronta per la battaglia, mi tirai su e cercai di prenderle tutte in mano, anche se era abbastanza difficile, dato che ero senza guanti e sentivo le dita che da un momento all’altro mi si sarebbero staccate, bruciavano ed erano rossissime, ma cercai di non pensarci.
Tirai prima una palla dietro alla schiena a John, mi spostai e andai verso Mik tirandogliene una sulla spalla, poi andai dritta dalla mia migliore amica, che si era preparata tanto quanto me per combattere, le sorrisi e lei fece lo stesso, sapevamo entrambe cosa ci aspettava.
Presi una palla di neve in mano, assecondando le sue mosse e contemporaneamente ce la lanciammo contro, io le presi una gamba e lei mi colpì il mucchio di altre palline, quindi il petto.
Ridemmo e continuammo a lanciarci palle di neve per un lasso di tempo che sembrò infinito, appena ci terminavano, ci gettavamo a terra a crearne delle altre, tutti gli altri erano impegnati a combattere contro il loro avversario.
Gee e Frank con la loro strategia erano imbattibili ed erano intenti a sconfiggere Mik e Jimmy, John lottava contro Matt, Brian ormai era praticamente ricoperto di neve dalla testa ai piedi, dato che insieme ai bambini ci si mise anche Korey a dargli addosso.
Io e Sally invece continuavamo, come se niente potesse mai farci stancare.
Sarà stata la trecentesima palla di neve che stavamo facendo, eravamo pronte a lanciarcela, quando ad un certo punto sentii una risata agghiacciante, che mi paralizzò, ma notai che anche la mia amica era nelle mie stesse condizioni, paralizzata a terra con uno sguardo tra il vuoto e il terrore. 
Volevo avvicinarmi a lei, ma capii cosa stava succedendo, riconobbi quella risata e sapevo che l’aveva sentita anche lei, l’unica cosa che riuscivo a pensare era quella di tornare immediatamente a casa, il più in fretta possibile, l’ansia mi stava salendo e tutto il freddo che poco prima sentivo, svanì in un batter d’occhio.
Sapevo che dovevo avvicinarmi a lei, dovevo accertarmi, per lo meno, se anche lei avesse sentito.
Per un attimo mi girai a guardare tutti gli altri, per vedere se si fossero accorti di qualcosa, ma per fortuna continuavano a giocare come nulla fosse. 
Mi sono sempre chiesta perché i bei momenti mi dovevano essere sempre rovinati, distrutti senza che io avessi mai potuto fare nulla per impedirlo. 
Dato che le mie gambe non avevano abbastanza forza per sorreggere tutto il peso del mio corpo rialzato, decisi di gattonare verso Sally, che era ancora immobile qualche metro davanti a me. 
“L’hai sentita anche tu?” chiesi con la voce che mi tremava, non appena le arrivai davanti.
“Mh” fu tutto quello che riuscì a dirmi, ma capii lo stesso. 
Era chiaro adesso, qualcosa non andava, dovevamo assolutamente tornare a casa. 

  
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