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Autore: Hermes    07/09/2013    2 recensioni
Questa non è la classica storia sui Nightwish in se e per sè...a dire il vero non ho idea da dove diavolo sia uscita e non so come ho fatto a trovare il coraggio di postarla...
"Perdona la Bestia che adora...” mormorò ancora “Perdona Me.”
Il bacio che seguì fu aspettato, implorato, desiderato…tutto meno che amaro.
Dimenticammo il resto…il mattino non ci svegliò...
L’unica certezza che mi rimase fu quella della sua presenza, del movimento del suo corpo contro il mio.
Non c’era riposo…ma sognai…
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti, Tuomas Holopainen
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dreams of Reality'
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26 Maggio 2019, ore 20 e 42
Svezia, Stiftelsen Tjolöholm, Tjolöholm Castle
Nonostante i timori di François tutto era filato liscio come l’olio.
La funzione era stata toccante, tanto che in più di un momento gli invitati avevano versato qualche lacrima.
Dai calcoli di Tuomas dovevano essere presenti all’evento circa un centinaio abbondante di persone fra famiglia ed amici di entrambi gli sposi.
Eppure il tastierista non riusciva a staccare gli occhi dalla propria mogliettina al fianco del baffo pazzo, Anette sfoggiava magnificamente il vestito pervinca cangiante appositamente scelto per la madamigella d’onore e sembrava una creatura divina. Pciù…tesoro mio!
Joseph invece era diventato la mascotte degli sposi e scorazzava avanti ed indietro per i tavoli facendo da capobanda al gruppetto di bambini con il suo particolare farfallino di Paperino e la maschera di Paperinik.
Il tema delle maschere – a parere del tastierista – era stata una genialata.
Riprendevano la passione teatrale del baffo ed animavano la serata. Uno sguardo e ci si chiedeva se era improvvisamente tornato il carnevale ed, per qualche distorsione dello spazio e del tempo, non erano finiti a Venezia.
Dappertutto si sfoggiavano maschere dalle forme e dai colori più disparati, corredate di piume e glitter, alcune estrose altre raffinatissime.
Personalmente si era tenuto sul semplice, impersonando il Fantasma dell’Opera, cosa che gli aveva guadagnato il divertimento del baffo pazzo mentre An aveva preferito una maschera veneziana, completa di piuma nella stessa tinta del vestito e bordata d’argento, impersonando una specie di regina dei ghiacci.
Il banchetto si svolgeva all’aperto nei giardini del castello sotto un tendone con tanto di accompagnamento musicale.
Bisognava ammetterlo Harriet, la wedding planner aveva fatto gli straordinari perché Tuomas non aveva visto una così acuta attenzione per i particolari in tutta la sua esistenza.
Il motivo cromatico era tutto sul crema, il verde pastello ed un blu chiaro, c’erano cascate di fiori in ogni angolo ed il palco costruito per i musicisti era una profusione di luci e fiori. Fino a quel momento avevano suonato armoniosi pezzi di musica classica che ben si addicevano al mood di quel crepuscolo svedese così lento.
La cena era stata perfetta e la torta succulenta. Mister Korg sfidava…avrebbe volentieri fatto il tris!
I due freschi sposi sedevano al loro tavolo, parlottando con gli altri invitati e ricevendo congratulazioni.
An era al suo fianco che cercava di richiamare l’attenzione di Jo.
“Che cosa c’è?” le domandò curioso.
“Oh, niente…” fece lei poi si avvicinò cospiratoria “Acqua in bocca, ho una sorpresa!”
Gli fece l’occhiolino divertita e finalmente riuscì a incontrare lo sguardo del bambino, accennando di raggiungerla.
Cinque minuti dopo Tuomas li vedeva impegnati in una fitta discussione.
“Posso aiutare?” domandò bendisposto ma An negò con la testa.
“Meglio di no, tesoro…voglio che rimani seduto da bravo e ti godi lo spettacolo.” rispose lei con un sorriso misterioso, alzandosi “Vieni Jo.”
Il crepuscolo si faceva sempre più fitto quando, mezz’ora dopo Tuomas notò una macchia color pervinca al limite della sua visione.
Strizzò gli occhi e vide An mano nella mano con Joseph mentre saliva sul palchetto, tenendo alzato un lembo della gonna per non inciampare nel tulle. Sul palco c’era già Harriet che stava discutendo qualcosa con gli archi e distribuendo dei fogli ai tre violinisti ed al violoncellista.
Joseph stava scambiando qualche parola con Anette e Harriet tornò indietro, tendendo alcuni fogli al piccolo che spalancò la bocca, incredulo.
Intanto la bionda aveva preso controllo del microfono, battendo per richiamare l’attenzione della sala.
“Signore e signori, mi auguro che la serata finora sia stata di vostro gradimento.” sorrise, attendendo che l’educato applauso incuriosito si fermasse “Ho il piacere di presentarvi un fuoriprogramma! Questo favore mi è stato richiesto per omaggiare la coppia e mi sento onorata di presentarvi Anette Holopainen al microfono.”
Sua moglie sorrise un po’ imbarazzata, accettando il mic.
“Buonasera a tutti, François, Dave.” An aveva fatto un cenno al loro tavolo poi ricominciò “Per prima cosa vorrei dichiarare un brindisi per questa coppia meravigliosa e ringraziare in particolare François.” la donna fece una pausa “Potrei raccontare molte cose su di lui ma voglio limitarmi alla parola ‘amico’. Mi ha aiutato in un periodo difficile della mia vita con la sua allegria e la sua speranza per il futuro e questo non potrò mai dimenticarlo.”
Tuomas non credeva ai suoi occhi ed il tendone era percorso da un basso mormorio, Joseph stava studiando i fogli con attenzione, apparentemente sordo alle parole di sua madre.
Perché ho come l’impressione che nessuno di noi sapesse di questa cosa, An?
“Quindi stasera mi trovo su questo palco per fare i miei migliori auguri. È passato molto tempo dall’ultima volta quindi vi prego di non giudicarmi male se non sono perfetta ma canto col cuore e spero che comunque possiate godervi la musica così come l’ho composta.” Anette regolò il piedistallo del microfono mentre sugli invitati era calato un silenzio pieno di aspettativa.
An…che hai in mente?
Tuomas attendeva, paralizzato sulla sua sedia e non sapendo bene cosa aspettarsi.
Intanto lei aveva voltato il capo dietro verso gli archi che iniziarono a suonare, subito accompagnati da Jo con degli accordi, seguendo con un semplice e dolce motivo al piano.
E poi…
Dream against the flow
Let your garden grow
Over land and waters
Feel no borders

Walking right into the sun
Don't fear the ending
Find the beginning
Over another lonely star
Brighter than who you are
Walking right into the sun

Gli occhi erano saltati fuori dalle orbite, no vabbè.
Ma la mascella minacciava di staccarsi.
An…
La voce soprano di sua moglie si era insinuata dappertutto grazie al sistema audio e tutti gli invitati si erano zittiti come per magia, ascoltando quella specie di nenia che accompagnava il sole mentre scendeva in basso verso l’orizzonte.
Aveva detto che non avrebbe più cantato in questo modo… Tuomas si voltò verso destra dove sedevano François e Dave, entrambi a bocca aperta.
Se Anette voleva fare una sorpresa ci era riuscita in pieno.
Intanto lei cantava con gli occhi chiusi, aggrappata con una mano all’asta del microfono e con l’altra che seguiva il ritmo del violoncello.
All your sweetest doubts
Let them help you out
My emotion
Parted ocean

Walking right into the sun
Don't fear the ending
Find the beginning
Over another lonely star
Brighter than who you are
Walking right into the sun

Non esisteva che quello fosse un capriccio dell’ultimo minuto.
Non dal sorriso che le curvava le labbra.
An si era esercitata, si era sforzata per riuscire ed il risultato era che aveva ammaliato tutti i presenti con quella voce che nessuno aveva più sentito dai tempi di Once. Anzi era migliorata, più consistente.
Jo aveva smesso di leggere lo spartito per fissarla mentre continuava l’armonia musicale, probabilmente il bambino si aspettava qualcosa di più vicino all’ultimo disco ma anche lui era rimasto piacevolmente stupito.
An seguiva il ritmo degli archi, fasciata in quel vestito cangiante che la faceva sembrare una stella ed anche da lì Tuomas vedeva che stava respirando più profondamente di prima…sta a vedere che ha progettato il finale col botto nello stile di François così lo stende sul serio.
Il baffo pazzo piangeva commosso, probabilmente non se n’era nemmeno accorto, e stringeva forte la mano di Dave che ascoltava affascinato. Il rosso non l’aveva mai sentita cantare a parte il disco di DPP.
Intanto nell’interludio alcuni avevano iniziato ad applaudire ed il sorriso di An si era aperto misterioso.
Il momento dopo aveva dato completa libertà alla sua voce, alzando il registro ed il volume al massimo, prendendo in mano la scena come solo lei riusciva a fare con anni di esperienza sopra ad un palco.
Il ritornello aveva trovato nuova forza e Tuomas si trovò a chiudere gli occhi ed riaprirli subito dopo, incapace di non guardarla. Era come fissare il sole al tramonto, rimanere avvolti da un’aria di pace dorata.
Non riusciva a credere alle sue orecchie, aveva il cuore gonfio di sentimenti contrastanti e la sua mogliettina l’aveva messo al tappeto come in tanti altri momenti che avevano condiviso assieme.
Jo sembrava stato colpito da un fulmine a ciel sereno dietro le tastiere ed era un bene che le sue mani erano talmente abituate a suonare da non aver bisogno di essere guidate o l’accompagnamento sarebbe finito a rotoli.
Eppure non era importante, perché la mamma del suo erede era capace di creare l’armonia cantando con l’anima e catturare il pubblico. Tuomas lo sapeva eppure…era sempre come la prima volta che l’aveva sentita cantare.
Così come aveva alzato il volume, An l’abbassò alla fine della strofa, riportandolo ad un semisussurro in una battuta netta e lasciando svanire l’atmosfera con le vibrazioni della sua voce.
Gli strumenti lo seguirono poco dopo e gli invitati, dopo un momento di smarrimento, irruppero in un applauso.
Anette fece una reverenza, un po’ rossa in viso poi tese la mano a Joseph e si chinarono verso il pubblico insieme agli altri musicisti prima di scendere dal palco, aiutata da minimo venti persone, improvvisamente diva della serata.
Tuomas la osservò mentre veniva attorniata dalla gente poi seguì i singhiozzi e trovò François, ormai sciolto in una pozzanghera di lacrime al fianco di Dave che gli tendeva un fazzoletto.
“Anettina!!! Quel dolce cuore!” gemette, prima di ricominciare a piangere senza freni.
“Una vostra idea…?” domandò Dave nella sua direzione, piacevolmente stupito dall’esibizione.
“Non ne sapevo nulla, è stata una sorpresa anche per me.” si sentii rispondere meccanicamente, ancora troppo emozionato.
“Lo sapevo che quella sua voce meravigliosa c’era da qualche parte…snif…e lei che mi diceva ‘se vuoi ti canterò tutto il repertorio della Callas!’, Oh Anettina!” rideva e piangeva il baffo pazzo, mentre il rosso gli sfregava la schiena per tranquillizzarlo.
Tuomas aveva la netta impressione che lui e François avessero davvero compreso l’esatta misura di quei pochi minuti: An doveva aver lavorato sodo in quegli ultimi mesi esercitandosi con il suo registro, senza contare la composizione di quel meraviglioso gioiellino.
Tutto sotto il loro naso mentre erano in trasferta, correndo da una parte e dall’altra come una mandria impazzita.
Anette aveva cuore. Sapeva come sfruttare i propri doni ed era stata perfetta.
Era la sua mini-valchiria che appena toccava il microfono cresceva a dismisura prendendo le sembianze di una vocalist capace di portarti alle più alte vette ed ai più bassi abissi.
Era la donna al suo fianco.

26 Maggio 2019, ore 21 e 25
Svezia, Stiftelsen Tjolöholm, Tjolöholm Castle

Anette era riuscita a tornare al loro tavolo assieme a Joseph dopo aver ricevuto i complimenti praticamente di tutti gli invitati, ma non aveva ancora fatto i conti con François.
“Aspetta prima di stritolarmi…” esclamò lei timorosa, alzando le mani “La risposta è sì!”
Il baffo pazzo la osservò confuso “Sì, cosa, Anettina zuccherosa?”
Lei sorrise “L’ho incisa e sei l’unico proprietario del cd, l’ho infilato nella tua valigia.”
Gli occhi bruni del baffetto erano di nuovo pericolosamente umidi e la strinse in un abbraccio.
“Tu sei meravigliosa, An! Non ti rendi conto di come mi hai reso felice e-e-e…”
“Shhh…congratulazioni, Fra.” mormorò lei, battendo una mano sulla sua spalla, delicata.
Tuomas e Joseph osservavano la scena dal loro posto al tavolo con Dave che sorrideva.
“La mamma è forte, vero?” disse il bambino ancora meravigliato “Credevo che non riuscisse più a…sai cosa voglio dire, Pà.”
Tuomas scosse la testa ma non rispose e Jo arrossì di colpo quando notò lo sguardo del padre sulla mamma.
Era triste, e felice. Infuso d’adorazione e così intenso da essere quasi doloroso.
Era l’esatta misura dei suoi sentimenti che nessuna musica, nessun testo avrebbe potuto descrivere.
Intanto François l’aveva lasciata andare ed An scambiò ancora qualche parola con Dave e la madre del baffetto, Jo era di nuovo sparito nel giardino dove la sera sfocava le linee degli alberi contro il cielo sempre più blu.
Poi, finalmente, si lasciò cadere sulla sua sedia al fianco del marito con un sospiro, chinandosi a massaggiare le caviglie “Queste scarpe mi stanno uccidendo!”
Tuomas le afferrò le estremità, posandosele in grembo ed slacciando i sandali, in silenzio.
Un attimo dopo il tastierista era lì per parlare ma Anette lo batté sul tempo con un tono paziente, rispondendo alla sua domanda “No, Tuomas. Non ricomincerò a cantare in quel modo.”
“…” le mani del marito le stavano massaggiando le caviglie.
“Vedi, Fra mi ha sempre chiesto di continuare, di coltivarla e non gli ho mai dato retta. Ha sempre avuto un amore per i soprani, in fondo dirige il Teatro ed è la passione della sua vita. Non sapevo come sorprenderlo, volevo davvero donargli qualcosa di originale e…e poi ho pensato che, in fondo, il dono più semplice era il dono migliore. Questa è la seconda volta che mi sente cantare dal vivo.” Anette fece una pausa, bevendo un sorso d’acqua “Ho detto semplice, ma non lo è stato. Certo, tutto l’esercizio del tour mi ha dato una mano ma non tornerei per niente al mondo a questo tipo di canto per professione. L’ho fatto per lui e per te, tesoro.”
Tuomas alzò gli occhi, incontrando quelli azzurri della moglie con un sorrisetto e gli occhi lucidi “Per me?”
Anette annuì “Mi hai fatto crescere come cantante, Tuomas. Ho lasciato suonare Jo perché so che ti piace ascoltare. Abbiamo una lunga strada dietro le spalle e sentivo, sento che era il minimo che potessi fare.”
Passò un lungo minuto di silenzio poi il tastierista domandò “L’unica copia del cd è quella che hai dato al baffo?”
La cantante ridacchiò, posandosi una mano sulla faccia “Tuomas…non dirmi che-”
“Beh…se è così allora me la canteresti dal vivo ogni tanto?”
“Come faccio a dirti di no?”
Anette lasciò cadere i piedi nell’erba, spostandosi dalla sedia sulle sue ginocchia dove Tuomas la imprigionò quasi subito fra le braccia.
“Hai gli occhi umidi, Signor Holopainen?” domandò lei, accarezzandogli una guancia.
“No, mi è entrato mezzo chilo di sabbia negli occhi, sarà la brezza che spira su dal mare.” rispose ironico lui “Signora Holopainen, gliel’ho mai detto che lei è la più leggiadra delle fanciulle?”
“Oh, Signor Holopainen, non starà mica flirtando con me? Mio marito potrebbe scoprirvi!” esclamò lei, preoccupata.
“Ah…vostro marito deve essere un uomo davvero felice.”
Anette sorrise.
“Ti andrebbe di rimanere in Svezia ancora qualche giorno? Ci starebbe una vacanza e l’erede non la disdegnerebbe nemmeno…” cambiò discorso il tastierista, accarezzandole il viso con la punta del naso.
“Okay, ma preferirei tornare per il ventinove a casa.”
“Come mai?”
Anette si scostò, distogliendo lo sguardo “Ho fissato un appuntamento ad Helsinki.”
“C’è qualcosa che non va?” lo sguardo verde ed interrogativo del marito la sfiorava, pensoso.
“No, ma devo…occuparmi di alcune cose.” Anette sorrise appena.
Tuomas alzò le sopracciglia comicamente e lei iniziò a lisciare il suo colletto ed il farfallino, nervosa.
“Ho un appuntamento dal ginecologo per discutere la sospensione della pillola. Contento adesso?” borbottò, a disagio.
“Ah…” Tuomas allungò una mano verso il tavolo, afferrando il bicchiere di vino…perché non aveva capito che erano cose da donne? “Pensavo che avresti smesso dopo il tour.”
“Ero di quell’idea ma a quanto pare chi la prende per molto tempo ci mette parecchio a smaltirne gli effetti dopo la sospensione. Quindi…”
“Ho capito…va bene, non farò più domande!” borbottò Tuomas, più imbarazzato di lei.
Anette sorrise e gli lasciò un bacio all’angolo della bocca “Sei troppo adorabile quando fai il timido, paperottolo.”
“An!” Tradotto: Non calpestare il mio orgoglio vichingo!
Lei scivolò giù dalle sue ginocchia, agganciando una delle sue mani “Vieni a fare una passeggiata con me? Si vede ancora e mi piacerebbe esplorare il boschetto, Fra ha detto che l’hanno decorato con le lucine e degli effetti sulle fontane!”
Tuomas scosse la testa, ma le rughe sulla sua fronte si spianarono e si alzò, agganciando con due dita le scarpe di lei e guidandola fuori dal tendone nel tranquillo buio della sera dove i bambini giocavano ad acchiapparella schizzando da una parte all’altra come meteore.
Il tastierista riascoltava la loro conversazione e si trovò a pensare che non gli sarebbe proprio dispiaciuto…
Allargare la famiglia An? Perché no?

~~~

Ed ecco il matrimonio...sniff sono troppo commossa *Hermes da vecchia qual'è si nasconde nel suo fazzolettino di trinaxD*
Ovviamente la mise di An e la sua maschera prendono spunto dall'album di Tarja 'My Winter Storm'.
Ho inserito 'Into the sun' nella trama quasi senza volerlo...quella canzone è troppo meravigliosa e mi ha regalato la giusta atmosfera per scrivere...mi dispiace se vi sembra un clichè scontato!QQ
Comunque potete ascoltarla a questo link.
Che dire, la storia si avvia alla fine (ed era anche ora!LoL).
Credo che ci sarà un piccolo sketch comico ai danni di Mister Korg nei prossimi ma non so dirvi quando xD

Okay ringrazio CrystalRose (sai che ti dico Lalla? Ho cambiato idea...Johanna ci sarà! muahahahahaha) e Petitecherie per i loro commenti al capitolo della scorsa settimana.
Con questa ultima nota di servizio passo, chiudo e vi aspetto il prossimo sabato! =)
Buon weekend miei cari lettori!
Hermes

  
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