Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: AryDirectioner4Ever    07/09/2013    7 recensioni
Ma quante volte dovevo dire che non volevo comunicare con nessuno?? NESSUNO.
-cit. capitolo 1
-----------------------------------------
Lui mi ignorò completamente, non ricambiò il saluto, non fiatò, non aprì bocca, non si girò verso di me, nulla di nulla. Ero invisibile o che altro??
-cit. capitolo 1
-----------------------------------------
Aveva il bisogno di sentirmi vicina, lo capivo, ma soprattutto lo percepivo, e sinceramente lo sentivo pure io: entrambi volevamo sentire i nostri corpi uno accanto all'altro, ascoltare il battito cardiaco accelerato dei nostri cuori, anche se, per quanto battevano forte, era percettibile anche nel modo in cui ci trovavamo ora.
-cit. capitolo 12
-----------------------------------------
Questo succede quando una persona si mostra forte all'esterno, ma in realtà è fragile moralmente e alla prima difficoltà crolla a terra, diventa debole, il suo corpo rimane seduto sulle proprie ginocchia, senza riuscire mai ad alzarsi, ed è proprio in quel momento in cui avrebbe bisogno di aiuto, ma spesso l'aiuto non arriva e, senza forze, non è in grado di riprendersi, distruggendosi del tutto. A me stava succedendo più o meno tutto questo.
-cit. capitolo 13
-----------------------------------------
Trailer della FF :) http://www.youtube.com/watch?v=4RFGydnGghs
Genere: Angst, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

ATTENZIONE: Per vedere il trailer di questa FF CLICCATE QUI 

 

'Caro Diario,

sono ufficialmente iniziate le vacanze di Natale, ma purtroppo i guai non sono finiti qui. Qualsiasi ragazzo della mia età sarebbe contento di andare in discoteca ad una festa come quella di stasera, ma non io. So bene come sono fatta e quello che posso combinare in circostanze del genere e non voglio rischiare di peggiorare la situazione di merda in cui mi sono cacciata. Ormai, però, ho promesso di andarci. Forse dovrei smetterla di sfidare la sorte.

Baci, la tua Sam'

 

Finalmente anche l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale era giunto al termine. Aspettavo da settimane questo giorno e già mi ero immaginata che avrei passato l'intera giornata a rilassarmi, a non fare nulla e già sapevo che la mattina successiva avrei dormito fino a tardi. Purtroppo molte di queste non sarebbero andate come programmato. La festa in discoteca organizzata da qualche senza cervello della scuola era ovviamente il fuori programma della giornata. Avevo promesso a Liam che ci sarei stata, ma ora non ne ero poi più così tanto sicura. Probabilmente avevo accettato solo perché non ero riuscita a resistere a quello sguardo supplicante e dolcissimo che mi chiedeva di accettare. Certo, se non mi fossi presentata lui se la sarebbe un po' presa, dopotutto una promessa è una promessa, ma ero ancora in tempo per ritirarmi, magari con una scusa del tipo 'mi dispiace, ma ho mal di pancia e non me la sento di venire', ma probabilmente non sarei stata credibile.
Nel frattempo un'altra parte di me, quella che mi cacciava sempre nei guai, mi diceva di andare, di non fare sempre quella asociale e mi continuava a ripetere 'tanto non hai nulla da perdere'. Oh eccome se ho qualcosa da perdere: la mia dignità, forse?
Poi, però, l'altra parte di me continuava a dirmi di non andarci, mi ricordava in continuazione le parole che Zayn e Louis mi aveva detto a riguardo della festa durante la lezione.

-Inizio Flashback-

Il professore, anche essendo il 23 dicembre, continuava a spiegare alcuni argomenti, ovviamente noiosi, e pure con una certa lemma.
Ultimamente Zayn e Louis non erano assillanti come una settimana fa, si erano un po' placati, ma come al solito non si smentivano mai.

Principessa, sapevi della festa di stasera?” mi sussurrò Zayn cercando di non farsi né vedere né sentire dal prof. Perfetto – anche se niente in questo momento lo era – questa era la conferma che lui ci sarebbe stato.

Ehm... Si, lo sapevo. Credo di esserci” risposi io un po' insicura. Sul suo volto apparve un sorrisino, e lentamente si avvicinò al mio orecchio: “Bene, vedrai che ci divertiremo molto insieme...”

Alle sue parole mi irrigidii di colpo e finsi un sorriso portando lo sguardo verso il basso, sul libro. In quella frase avevo inteso mille doppi sensi ed era stato proprio questo che aveva fatto incominciare a battere il mio cuore dall'agitazione. Forse non intendeva affatto quello che la mia mente pervertita andava ad elaborare, ma nella sua voce si era chiaramente sentita una vena di malizia. Speravo solamente che intendesse solo di ballare e scatenarci, ma non altro. Ovviamente i miei problemi non erano solo questi: Louis. Lui era un'altra delle mie complicazioni: se fosse venuto anche lui? Se avesse visto me e Zayn insieme o viceversa? Cosa sarebbe successo? Il finimondo.
Ad un certo punto i miei filmini mentali furono interrotti da un pezzetto di carta posto proprio sotto i miei occhi.

Ehi piccola, spero che ci sarai stasera in discoteca non vedo l'ora di ballare ;)
Lou. xx

Ok, questo bigliettino non solo aveva fatto rivivere nella mia testa tutte le paranoie che mi stavo facendo, ma era riuscito a farmi vedere anche quelle parole con dei doppi sensi. Forse stavo veramente diventando esagerata, o probabilmente mi si erano bruciati tutti i miei neuroni ed ero diventata completamente pazza.

-Fine Flashback-

Ora era la paura che mi ostacolava sempre di più ad andarci. La paura: quella brutta bestia che mi impedisce di fare ogni cosa, di scappare quando ce n'è bisogno, di affrontare le situazioni più difficili. Ognuno ha i suoi limiti, il suo muro da dover abbattere, e il mio era proprio questo, era ciò che mi impediva di pensare o ragionare razionalmente.
Come se non bastasse, nella mia testa continuava una specie di tira e molla tra le due decisioni che potevo prendere, e questo mi provocava un forte mal di testa e ancora più confusione. Poi il mio cellulare vibrò e la notifica di un nuovo messaggio apparse sullo schermo. Non so perché, ma una sensazione di speranza si accese in me, come se da quel SMS dipendessero gli avvenimenti di quella serata infernale e che mi stava praticamente mettendo in crisi.

- Patatina, ho avuto un imprevisto e questa sera non potrò esserci :( Mi dispiace, piccola. Comunque ti ricordo che domani è il compleanno di qualcuno, e quel qualcuno lo festeggerà solo con la sua ragazza ;) Buona serata, divertiti.
P.s.: mi fido di te.
Lou :) xx -

Al leggere quelle frasi incoscientemente un sorriso apparve sul mio volto. Avevo ragione: quel messaggio aveva veramente ambiato il futuro di quella serata. Certo, vi era anche scritto che avrei dovuto passare il giorno successivo con lui perché era il suo compleanno, ma questo non era ciò che mi interessava in quel momento, avevo ben altro per la testa e ci avrei pensato quando sarebbe stato il momento.
Mi dispiaceva dire che ora che lui non ci sarebbe stato in discoteca era meglio perché tenevo veramente a lui, ma in questo modo ci sarebbe stato un problema in meno. Mi sembrava piuttosto brutto chiamarlo in quel modo – un problema – anche perché ero stata io a creare questo casino, ma dopotutto senza di lui avevo meno cose di cui preoccuparmi, era la pura e semplice verità. Poi, però, un senso di colpa mi assalii: aveva detto che si fidava di me, quindi intendeva che non dovevo tradirlo, peccato che era ciò che già stavo facendo, ed era in questi momenti che sarei voluta scomparire e avrei fumato volentieri qualche sigaretta per sentirmi meglio.
Tenevo veramente moltissimo a Louis, il pensiero di poterlo far soffrire mi distruggeva. Inoltre al pensare al male che stavo facendo alle due persone che mi amavano, mi ci piangeva il cuore e mi sentivo un vero schifo, e forse era quello ero. Uno schifo. Non servivo a nulla se non per portare guai e incominciavo seriamente a riflettere sulle parole di mio zio: non erano poi così sbagliate, dopotutto aveva ragione. 'sei fastidiosa e inutile a questo mondo' questa era una delle ultime cose che mi aveva detto e nonostante l'inquietudine che quella frase portava in me, continuava a rimbombarmi nella testa facendomi impazzire. Si, che tanto ho poche cose a cui pensare.
Dopo aver racimolato un po' di forza di volontà lasciai da parte ogni singola preoccupazione e, per un attimo, mi auto-convinsi che la vita è una sola e va vissuta e che forse era meglio se mi fossi goduta quella serata: sarebbe successo quello che doveva succedere. Di conseguenza, con ancora in mano il cellulare, senza rispondere al messaggio di Louis, andai sull'opzione 'Nuovo messaggio' e incominciai a digitare il testo:

- Ehi Alexandra, scusa se ti disturbo, volevo solamente chiederti se ti andava di prepararti per andare alla festa in discoteca con me, ovviamente per poi andarci insieme.
Sam :) -

E dopo aver inserito il destinatario inviai l'SMS. Non so per quale motivo mi era venuta in mente di chiedere una cosa del genere proprio a lei, ma devo dire che per una volta forse avevo fatto la scelta giusta. Lei mi sembrava una ragazza a posto e in qualche modo mi sentivo meglio al fatto che stando con lei probabilmente avrei combinato meno guai del previsto. Vi chiederete anche perché io non abbia scelto di inviare questo messaggio a Chloe che era una delle poche amiche che ero riuscita a farmi dall'inizio della scuola: semplice, da quando avevamo discusso per strada e gli avevo quasi rivelato del doppio gioco non ci eravamo più né salutate né parlate. Dovevo ammettere che un po' mi mancava parlare con lei che dopotutto mi aveva aiutata molte volte, ma dopo quella litigata piuttosto pesante non eravamo riuscite a chiarire, c'era troppa tensione. Ecco perché non avevo chiesto a lei di andare alla festa con me, anche perché non ne avevo nemmeno il coraggio e sarei stata piuttosto incoerente. In più, lei sarebbe sicuramente andata con Harry, ne ero sicura, dopotutto ora aveva ottenuto ciò che desiderava: essere la sua ragazza.
La risposta non esitò ad arrivare e dopo qualche minuto il mio cellulare vibrò. Tutta presa dalla situazione andai ad aprire subito il messaggio sperando in un 'si' o un 'va bene'.

- Ehi Sam! Certo che si, mi farebbe molto piacere :) Tra dieci minuti sono da te.
Alex c: -

Perfetto. Speravo in una risposta del genere. Ora che avevo la certezza di avercela accanto durante la festa mi sentivo più sicura. Il testo del mio messaggio dalla mia mente venne subito trascritto sullo schermo del cellulare.

- Perfetto! ;) C'è un piccolo problema... non so cosa mettermi, aiutami! D:
Sam :) -

Esatto. Ora la mia preoccupazione era questa: non avevo nulla da mettermi per andare in discoteca, insomma le volte in cui uscivo di sera erano più uniche che rare – preferivo starmene in camera ad ascoltare la musica – e non potevo pretendere di avere un qualcosa di decente da poter indossare per una serata come questa. Per una volta mi sentii una ragazza normale, una di quelle che vive una vita normale e le sue uniche paranoie sono 'oddio cosa mi metto?' , 'come mi posso truccare?' o 'starò bene in questo modo?'.

-Tranquilla, bella, penso a tutto io ;) Non ti preoccupare.
Alex c: -

Solitamente non ero la tipa che si fidava subito delle persone, ma questa volta scelsi di fidarmi di lei, anche perché aveva sicuramente un gusto migliore del mio nel vestire e qualche abito adatto alla situazione.
Lanciai il cellulare sul letto e in seguito fui io quella a buttarmici. Tirai un sospiro, improvvisamente mi incominciai a sentire sollevata, forse perché sapere di avere qualcuno accanto è una bella sensazione. Era ridicolo sentirsi meglio nel sapere di avere Alex alla festa, ma per me non lo era affatto: potevo sembrare una ragazza forte e decisa, ma in realtà ero debole e insicura e penso che molte delle mie azioni lo provino.
Mentre aspettavo con ansia l'arrivo di Alex, rimasi stesa sul letto e le mie orecchie percepirono qualcosa: mio fratello che cantava a squarciagola sotto la doccia. Dio mio che voce stupenda, perché non io?

* * *

Ormai Alexandra era arrivata da qualche minuto e già aveva attaccato con una parlantina incredibile. Sembrava una ragazza tanto calma e tranquilla, ma in realtà quando le prendeva la chiacchiera era quasi del tutto impossibile farla smettere di parlare. A quanto pareva lei, al contrario mio, sembrava molto entusiasta di uscire e di andare a questa fatidica festa.
Ancora non la conoscevo molto bene, ma sembrava molto simpatica e i discorsi contorti e spesso ingenui che faceva mi facevano morir dal ridere. Si, stavo bene con lei, potevamo diventare grandi amiche.
Mentre Alex continuava a parlare, il suo discorso fu interrotto dalla persona che aprì la porta della camera. Entrambe ci girammo verso di lui, rimanemmo un po' scioccate e sui nostri visi si stampò un'espressione d'imbarazzo. Fratellino, sempre in mezzo, eh? 
Non solo si era creata una certa tensione tra Alex e Harry a causa della loro litigata, ma era diventata anche una situazione piuttosto imbarazzante perché quello lì davanti a noi due era mio fratello, si, ma non era un semplice Harry, era un Harry con addosso solo l'asciugamano che gli fasciava i fianchi e con i ricci tutti bagnati che gli cadevano sul volto quasi da farlo sembrare Tarzan. Si, era appena uscito dalla doccia. Alex, nonostante tutto, se lo mangiava con gli occhi e a momenti non sveniva sul pavimento. Sinceramente, anche se non potevo negare che avesse un bel fisico, non mi faceva assolutamente nessun effetto vederlo in quel modo, anzi mi veniva da ridere proprio come quando lo avevo visto stamattina in mutande.
Mentre dai suoi capelli gocciolava un po' d'acqua che andava a bagnare il parquet, ci guardava piuttosto confuso come per dire 'che avete da guardare? E più che altro, che ci fate qui?' anche se quella che forse lo doveva dire ero io. In effetti questa era una delle tante volte in cui odiavo la mia camera perché condivisa con mio fratello. La casa era piuttosto grande, ma per mia sfortuna una delle cose che le mancavano era un'altra stanza in modo d'avere ognuna la sua. Ok, stare in stanza con Harry dopotutto mi piaceva perché potevamo parlare prima di dormire o farci ognuno i cazzi dell'altro, ma quando si trattava di queste situazioni non potevo dire la stessa cosa.

Ehm... Harry, invece di starti guardare attorno perché non la smetti di sgocciolare sul pavimento non prendi quello che devi prendere e esci dalla stanza?” lo richiamai io facendogli il gesto di andarsene.

Cara Sam, questa è anche camera mia!” ribatté lui. Si, aveva ragione, ma non poteva stare sempre a scassare le palle! In più, in questo momento, non poteva pretendere di cambiarsi davanti a noi in camera, dopotutto c'eravamo prima io e Alex.

Lo so, ma caro mio per oggi ti vai a vestire al bagno, in salotto, in giardino o dove altro ti pare, ma non qui perché qui dobbiamo cambiarci noi!” gli dissi ironicamente cercando di cacciarlo via. Lo so, non ero molto carina nei suoi confronti, ma tanto sapevo che con le buone non avrei risolto niente.

Certo sorellina che a volte sei proprio una palla al piede! A volte mi chiedo perché devo avere una gemella... Comunque per questa volta te la do' vinta, ma solo per non sembrare maleducato nei confronti di Alex.” rispose mio fratello evidentemente rassegnato. Come al solito ero sempre io quella ad averla vinta, dopotutto lui sapeva bene come ero fatta e che quando volevo avere ragione a tutti i costi non c'era rimedio.
Quando Harry pronunciò il suo nome, Alex diventò praticamente tutta rossa: era evidentemente ancora cotta a puntino di lui, era chiaro che non lo aveva ancora dimenticato o rimosso dalla sua mente e dal suo cuore. Guarda fratellino che effetto le fai: perché la fai soffrire? Perché ti sei messo con Chloe?
Spesso Harry non ci capiva nulla perché forse era fin troppo cieco per vedere la realtà, ma non potevo di certo essere io a fare le scelte per lui: non solo non ero la persona adatta, ma se non riuscivo a fare le scelte migliori per me stessa come potevo farle io per lui?

Grazie fratellino” lo ringrazia rivolgendogli un sorriso divertito e avvicinandomi a lui per poi lasciargli un bel bacio sulla guancia bagnata “Ah, dimenticavo: asciugati mi raccomando” continuai a dire mentre mi veniva da ridere. Lui mi guardò come per dire 'non c'è medicina per quella pazza di mia sorella' e sbuffando andò ad aprire l'armadio e i cassetti per prendere l'intimo e i vestiti che avrebbe messo. Dopo le mie continue lamentele nel dirgli di sbrigarsi lui finalmente uscì chiudendosi la porta alle spalle, lasciando me e Alex in santa pace. Secondo me mio fratello spesso si faceva sottomettere dalla sottoscritta troppo facilmente.
Soddisfatta ritornai con lo sguardo verso Alexandra – che probabilmente avrebbe continuato volentieri a guardare mio fratello in quel modo – e la vidi un po' affranta, forse perché Harry non l'aveva nemmeno salutata, praticamente non l'aveva cagata di striscio se non per dire che non voleva essere maleducato nei suoi confronti: le persone si salutano e per maleducato era passato uguale.

Insomma, di molte parole tu ed Harry” le dissi in modo ironico cercando di sdrammatizzare la situazione. Non potevo vederla triste, non per quel cretino di mio fratello.

Lo so... Ok, visto che non voglio starmi qui a deprimere e che siamo in prossimità di una festa credo che sia meglio non pensare a queste cose, ma a vestirci!” rispose lei cercando di sviare l'argomento di cui ovviamente non era intenzionata a parlare: era ovvio che ci stesse comunque ancora male. Penso che sia difficile cancellare completamente dalla propria vita la persona che sai di amare veramente e che forse per te fa parte del tuo “tutto”.
Non volendole rovinare la giornata, l'assecondai e cambiai totalmente argomento e al quale comunque ci sarai comunque arrivare perché non mi era affatto chiaro.

Bene, allora incominciamo a prepararci. C'è solo un problema: tu mi hai detto che al vestito ci avresti pensato tu, ma cosa intendevi?” le chiesi curiosa. Lei mi guardò sorridendo e senza dire nulla mi fece cenno con la mano di fare silenzio e ad aspettare. Andò verso il mio letto sul quale aveva poggiato un borsone, aprì quest'ultimo e tirò fuori due grandi pezzi di stoffa colorati. Io la guardai piuttosto confusa, lei vedendo la mia faccia non si trattenne dal fare una risatina e così prese i due pezzi di stoffa in mano, uno in una e l'altro nell'altra mostrandomeli: tutto mi divenne chiaro e non potei far altro che rimanere meravigliata e a bocca aperta. Alex mi guardava soddisfatta e con un sorriso splendente. Cazzo, non poteva essere che davanti ai miei occhi si trovavano proprio due vestiti letteralmente stupendi e che sarebbero stati proprio quelli che avremmo messo per quella sera, ma la cosa più sorprendente era che uno dei due era per me. Sinceramente non mi sarei mai aspettata che Alexandra avrebbe portato questi vestiti magnifici, avevo proprio fatto bene a fidarmi. Non solo la trovavo una ragazza gentilissima, ma ora era anche la mia salvatrice perché se fosse stato per me sarei andata in discoteca vestita con la prima cosa che mi fosse capitata sulle mani.

Tieni – mi lanciò uno dei due abiti – questo è per te, spero che ti piaccia” disse aspettando la mia reazione che sperava fosse positiva.

Mio dio Alex, è fantastico! Grazie per avermelo prestato, ti adoro!” risposi più entusiasta che mai, amavo veramente quel vestito.

A dir la verità te lo regalo”

Stai scherzando vero?” le chiesi più che sbalordita. Mi aveva colto alla sprovvista, potevo capire che me lo prestasse ma non che me lo regalasse, questo proprio no. Quella ragazza non faceva altro che sorprendermi. Lei rispose facendo cenno di no con la testa sorridendo e inseguito mi disse di incominciare a cambiarmi. Io seguì il suo consiglio e lei iniziò a fare la mia stessa cosa.
Mi tolsi di dosso i vestiti che aveva prima e poi mi infilai, con più delicatezza possibile, il mio abito. Appena lo sistemai meglio sul mio corpo, andai verso l'armadio e aprì l'anta contenente uno specchio. Incominciai a guardarmi dalla testa ai piedi con una faccia sbalordita: non solo l'abito era stupendo, ma dovevo anche ammettere che mi stava a pennello. Era lungo fino circa metà coscia e incominciava in un corpetto senza maniche che mi fasciava il seno; subito sotto vi era una fascia su cui lato sinistro vi erano delle paillette argento che formavano una specie di fiore. Dalla fascia scendeva giù una morbida gonna a campana fatta di quattro o cinque strati di stoffa leggera che la rendevano un po' più voluminosa. Infine il colore era forse la parte migliore di tutto il vestito: era il colore fucsia dell'intero abito che metteva in qualche modo in risalto i miei occhi verdi.
Ancora stupita, mi girai verso Alex e vidi che anche lei aveva finito di mettersi il suo vestito. La verità era che anche il suo abito le stava praticamente d'incanto. Il suo, nonostante un po' simile al mio, era altrettanto stupendo: lungo fino metà coscia; sopra un top azzurro con dei ricami dello stesso colore, e ricoperto di una specie di piccoli diamanti qua e là. Sotto il seno vi era una fascia blu elettrico che le copriva metà busto; da quest'ultima partiva una gonna, dello stesso colore del top, piuttosto voluminosa e, come la mia, fatta da più strati di stoffa leggera. Insomma, anche il suo era praticamente perfetto. Quando vide che la stavo osservando, lei mi guardò e mi fece un occhiolino d'approvazione come per dire 'si, stai benissimo'. Poi tornò dal suo borsone e tirò fuori qualcos'altro: due paia di scarpe con il tacco veramente fantastiche. Alex si avvicinò a me e mi porse le scarpe di colore bianco e guardandola un po' titubante le afferrai e me li misi ai piedi: mi facevano minimo dieci centimetri più alta. Lei fece lo stesso con le sue che però erano nere.
In seguito la vidi sistemarsi i capelli e raccogliere i lunghi boccoli, che le cadevano morbidi sulla schiena, in un'alta coda di cavallo. I capelli legati le mettevano in risalto l'intero viso e le donavano veramente molto. Chloe sarà stata pure una ragazza che ci capiva in queste cose, ma anche Alex non scherzava perché anche lei ci sapeva piuttosto fare.

Ora tocca a te sistemare i capelli!” esclamò la riccia tutta entusiasta. Mi fece cenno di sedermi sul letto e così io feci. Lei prese alcune forcine che aveva dentro il borsone e incominciò a smanettare con i miei capelli facendo varie prove a portandoli prima a destra, poi a sinistra, prima verso l'altro, poi verso il basso. Alla fine scelse un'acconciatura che non avevo mai provato in vita mia: mi portò tutti i capelli verso la spalla sinistra fissandoli con lacca e forcine a destra. Quell'enorme ammasso di capelli ricadeva già a boccoli, che tra l'altro erano naturali, sul mio seno. Non per dire nulla, ma trovavo quell'acconciatura tremendamente figa e soprattutto dovevo ammettere che mi stava piuttosto bene. Adoravo sempre di più quella ragazza.

Ed ora passiamo al trucco!” annunciò sempre con più entusiasmo. Si, la invidiavo e anche tanto. Detto fatto tirò fuori una trousse piena di trucchi e che conteneva tutto e di più. Lei si truccò da sola applicando un eyeliner nero, un ombretto blu scuro e del rimmel; sulle labbra un rossetto rosso scuro; infine non poteva di certo mancare del fondotinta per coprire le imperfezioni. Poi passò a truccare me: sugli occhi un po' di matita nera, un ombretto argento e il rimmel; sulla bocca un rossetto rosa pastello molto chiaro ed infine ovviamente un po' di fondotinta.
Ormai avevamo completato la “trasformazione” per andare alla festa e, prima di partire, ci guardammo un'ultima volta allo specchio: modestia a parte, eravamo fantastiche e per una volta mi ci sentivo davvero.
Uscimmo di casa e prendendo la macchina di Alex ci avviammo in discoteca.

* * *

La musica rimbombava forte nelle mie orecchie. Una marea di corpi si muovevano più o meno a ritmo di musica e si strusciavano fra di loro. La pista da ballo era illuminata da varie luci che rendevano l'atmosfera più intrigante. Forse una delle cose peggiori di quel posto era che c'erano pochissime finestre e l'odore di sudore non poteva non sentirsi. Fortunatamente io e Alex stavamo in un punto della discoteca nel quale tutto questo era minore e c'era un po' più di calma: il bar. Si, ancora non avevamo poi tutta questa voglia di ballare e per ora avevamo preferito rimanere lì a bere qualcosa, magari evitando di ubriacarci anche perché sennò mio fratello mi avrebbe uccisa.
Da lì osservavo la gente che ballava e cercavo tra la folla se vedevo qualcuno che conoscevo: Louis sapevo che non c'era, ma Zayn? Strano, non si era ancora fatto vedere. Nel frattempo, per passare un po' il tempo, io e Alex chiacchieravamo un po' e un argomento tirava l'altro, passavamo dal dire una cosa a un'altra completamente diversa, era incredibile. Ovviamente non era mancato l'argomento “ragazzi” che in un certo senso era critico per entrambe.

Sam, ormai tu sai com'è la mia situazione sentimentale e che ancora mi piace tuo fratello, ma io non so nulla di te su quest'aspetto!” disse lei incuriosita da questa parte della mia vita e della quale generalmente non parlavo mai con nessuno. Fidati, è meglio se non sai.

Allora, ti piace qualcuno in particolare?” mi chiese lei continuando a parlare.

Oh... Ehm... Io non lo so, forse...” risposi il più vaga possibile, ed in effetti lo ero stata anche troppo. Non ero stata affatto convincente con quella risposta, ma a dir la verità non sapevo nemmeno io chi mi piaceva. Forse Zayn? Forse Louis? Nessuno dei due? Stavo andando nella confusione più totale, anche perché io sapevo bene di provare qualcosa per uno dei due. Cazzo, perché l'amore è così complicato?

Insomma, così mi hai detto tutto! Dai, ci deve pur essere qualcuno...” insistette lei. Improvvisamente nella mia testa balenò un pensiero assurdo, un pensiero che non avrei mai pensato che sfiorasse nemmeno un mio neurone: raccontare la storia del doppio gioco ad Alex. Poteva essere per una volta una cosa giusta, magari lei non mi avrebbe giudicata e mi avrebbe potuto dare una mano e aiutarmi ad uscire da questa situazione.

Alex, io... dovrei dirti una cosa, ma devi promettere di non dirla a ness...” Non feci in tempo a terminare la frase che qualcuno venne a interromperci. Merda, per una volta che ero riuscita a prendere una decisione, che mi ero fatta coraggio nel raccontare i miei problemi, puntualmente qualcosa me lo impediva. Questa volta erano i cari Liam e Niall che con un braccio si tenevano tra di loro – come per non cadere a terra – e con l'altro tenevano una bottiglia di birra ciascuno. Probabilmente erano un po' brilli. Non potevo negare che fossi felice della loro presenza perché comunque volevo loro bene e vedere altre facce conosciute non mi dispiaceva, ma purtroppo non erano arrivati al momento opportuno.

Ehi ragazze! Forza venite a scatenarvi! Qui ci si diverte!” esclamò Niall a voce più alta del dovuto e che probabilmente era più ubriaco di Liam.

Già Niall ha ragione! Comunque sono contento che tu, Sam, sia venuta!” disse poi Liam facendomi un occhiolino. Io feci una risatina isterica e cercai di trovare qualcosa da dire.

Ciao ragazzi! Felice di vedervi! Tra un po' veniamo a ballare! Comunque, Alex, questi sono Niall Horan e Liam Payne!” dissi rivolgendomi prima ai ragazzi e poi alla mia amica.

Oh si si, li avevo già conosciuto visto che sono degli amici di tuo fratello...” rispose lei rattristandosi un po' nella parte finale della frase. Capivo che in quel momento sicuramente dei ricordi di quando stava con Harry le stavano riaffiorando nella mente.

Va bene ragazze, noi torniamo a ballare! Sayonara!” ci salutarono i due ubriachi che se ne andarono poi saltando e urlando come matti e tornando probabilmente sulla pista da ballo. Vederli in quello stato mi faceva un po' pena perché sapevo che poi il giorno dopo non si sarebbero sentiti al massimo - sinceramente non mi sembrava il miglior modo per passare la vigilia di Natale – ma nonostante questo quella scena non poté portare altro che delle risate tra me e Alex.

Allora, Sam cosa mi stavi dicendo prima?” disse la riccia rimettendo in ballo il discorso precedente. Se prima ero certa di dirle tutto, ora non lo ero più, ero nuovamente insicura sul da farsi e questo non era affatto piacevole perché mi ritrovavo nella confusione più totale.

No, niente non preoccuparti...” le risposi cercando di deviare una volta per tutte quell'argomento. Ormai la mia chance di dirle tutto ce l'avevo avuta, ma non era andata a buon termine. Soltanto cercare di formulare un discorso, almeno una frase su quello che mi stava succedendo mi era praticamente impossibile: purtroppo la mia auto-convinzione di fare qualcosa durava sempre ben poco.

E dai Sam! Se il tuo problema è che non ti fidi di me allora ti sbagli di grosso cara. Non puoi iniziare un discorso per poi non finirlo: o dici tutto oppure fai prima a non iniziare nemmeno la frase” continuò lei insistendo, sembrava anche piuttosto alterata dal mio comportamento, dopotutto chiunque lo sarebbe con una tipa lunatica come la sottoscritta. “Invece di starti muta inizia a parlare, io ti ascolto” disse cercando di tirarmi fuori le parole con la pinza, ma purtroppo per lei non avrei ceduto poi così facilmente, o per lo meno lo speravo: sarò stata anche insicura e lunatica, ma nessuno mi superava in testardaggine.

Per favore, non insistere. Non era niente di così importante, ok?” le risposi nonostante il mio tono di voce che non era affatto convincente: si sentiva benissimo che in realtà la mia era una bugia e che mi mancava solamente il coraggio di esternare ogni cosa.

Ok, ascolta, se tu devi startene qui a fare tanto la misteriosa o peggio ancora la muta preferisco tornare a casa o tutt'al più andare sulla pista da ballo” disse lei piuttosto nervosa e infastidita. Alle sue parole un'espressione scura invase il mio viso: stavo facendo i miei soliti errori, per colpa del mio carattere la stavo facendo allontanare da me come dopotutto facevo quasi con tutti senza volerlo. Non riuscivo più a sopportare il fatto che in un modo o nell'altro mi ritrovavo sempre sola, non volevo che succedesse anche questa volta.

No, Alex, aspetta. Per favore, non lasciarmi sola. Scusa, se mi sto comportando un po' male, ma sono una tipa particolare, scusami.” la richiamai io quando lei già si era alzata dallo sgabello del bar per andarsene. All'udire le mie parole lei si girò verso di me e lentamente si risiedette al suo posto inchiodandomi con lo sguardo. Inizialmente ci guardammo negli occhi e in un certo senso mi parlò perché i suoi occhi sembrava che dicessero 'va bene, non me ne vado, tranquilla'; poi però, come al mio solito, non riuscì più a reggere il suo sguardo e portai il mio verso il pavimento che in quel momento era probabilmente molto più interessante.
Continuandomi a guardare mi rivolse un lieve sorriso e disse: “Ok. Se non vuoi dirmi nulla va bene, ma se vuoi raccontarmelo fallo ora perché non sempre potrebbe essere l'occasione giusta...”

Raccontarle cosa? Per caso del doppio gioco che stai facendo non so con chi, Sam?” disse una voce piuttosto familiare proveniente da dietro di me che interruppe la nostra conversazione. Improvvisamente mi irrigidii e a dir la verità non mi preoccupai nemmeno di sapere da chi provenisse quella voce, avevo solamente quella frase appena pronunciata che mi rimbombava nella testa. Chiunque fosse come faceva a sapere di quella verità? Il solo pensiero che questa storia potesse essere sventolata ai quattro venti mi faceva venire i brividi. Poi vidi Alexandra sgranare gli occhi e guardare prima me con uno sguardo interrogativo, poi verso il nostro terzo interlocutore.

Oh guarda un po' chi si vede: la biondina del cazzo ruba ragazzi!” esclamò Alex appena vide la persona che ci aveva interrotte. Dalle sue parole mi resi subito conto che quella lì presente era evidentemente la cara Chloe. Chi altro sennò? D'istinto mi voltai verso di lei e davanti ai miei occhi apparse una figura snella dai capelli biondi con addosso un vestito piuttosto appariscente: corpetto blu ricamato sulla parte superiore, ricoperto da paillette dello stesso colore; gonna blu elettrico molto corta e molto ma molto voluminosa; insomma non era difficile notarla.

Ascoltami riccia, non ti azzardare più a chiamarmi così! Poverina, sei solo invidiosa perché Harry ha scelto me e non te” ribatté con sfrontatezza la bionda. La faccia di Alex assunse un espressione prima di tristezza, poi di rabbia. In quel momento speravo soltanto che non avrebbero incominciato ad insultarsi a vicenda e sinceramente non avevo alcuna voglia di star ad assistere ad un litigio, ma a parte questo sarebbe stato peggio anche per loro perché si sarebbero letteralmente rovinate la serata.

Io sarò pure invidiosa, ma tu cara mi sembra che te ne vanti un po' troppo, non credi?” rispose Alex a tono. Vi prego ragazze, non incominciate.

Io non mi vanto affatto e ti conviene non metterti contro di me” disse Chloe mentre avanzava sempre di più verso la riccia. “Comunque cara non sono di certo venuta qui per litigare, tanto meno con te, a dir la verità non ne ho affatto voglia. Ora mi dite di cosa stavate parlando?” continuò cambiando totalmente argomento. Per un conto tirai un sospiro di sollievo perché speravo che Alex la lasciasse perdere, ma allo stesso tempo non ero molto tranquilla per ciò che Chloe voleva sapere.

Ma di cosa ti vuoi impicciare tu, eh? Era una conversazione tra noi due e basta! Lei lo voleva raccontare a me, non a te, quindi vedi un po' di smetterla, ok?!” l'aggredii subito Alex. Si vedeva perfettamente che l'arrivo di Chloe le aveva fatto girare un po' le scatole. Per favore Alex, smettila, lasciala perdere.

Ehi ragazzina, vedi di moderare un po' i toni con me. Va bene, se non mi volete qui torno volentieri da Harry, per me non c'è problema! Anzi, anche meglio, non vedo l'ora di tornare a stare tra le sue braccia e baciare quelle labbra così gustose, cosa che tu ormai mia cara non puoi più fare.” rispose a tono Chloe. E che cazzo smettetela di litigare per quel coglione di mio fratello! La faccia di Alex assunse un'espressione piuttosto dura e dire che le veniva da piangere era poco. Vidi le sue mani stringersi in due pugni, e dopo essersi alzata dallo sgabello si avvicinò a Chloe e le due erano in un inevitabile faccia a faccia. La bionda guardò in modo di sfida la riccia.

Potrai anche essere la puttanella di Harry, ma lui non ti amerà mai quanto amava me, ricordalo.” disse a quel punto Alex piuttosto spazientita. Io alle sue parole strabuzzai gli occhi sbalordita, e quale fu la reazione di Chloe? Un sorrisetto divertito.

Ragazze per favore smettetela. Davvero, non ne vale la pena” dissi io cercando di rompere quell'orribile tensione. Entrambe mi guardarono senza dire nulla e poi tornarono a guardarsi tra di loro. Si inchiodavano con lo sguardo e si lanciavano occhiatacce tra di loro. Distavano pochi centimetri e avevo paura che tra qualche istante sarebbe potuta scoppiare una specie di rissa. In quel momento l'unica cosa che pregavo e che le acque si calmassero, ma era evidentemente impossibile.

Ma smettila! E poi guardati, sembra che hai provato a copiarmi il vestito, ma mi pare che il tuo tentativo sia uscito piuttosto male” continuò Chloe provocando sempre di più Alex, sembrava che ci provasse gusto a vederla arrabbiarsi in quel modo.

Io ti avrei copiato il vestito solo perché è dello stesso colore? Ma vaffanculo, stronza! Cazzo, non ti sopporto!” esclamò al limite dell'esasperazione Alex a voce un po' più alta, ma fortunatamente nessuno se ne accorse a causa della musica altissima che superava di gran lunga le loro voci.

Oh guarda la cosa è reciproca, nemmeno io ti sopporto! Penso solo che tu sia una piccola insolente! La stronza se mai la dai a tua sorella non a me! Non azzardarti più a rivolgerti in questo modo.” ringhiò Chloe piuttosto alterata. Prima che Alex potesse ribattere lei le diede uno spintone che la fece quasi cadere. Io le guardai scioccata e di scatto mi alzai dallo sgabello avvicinandomi a loro come se avessi potuto fare qualcosa. Alex la guardò stupita e poi con sguardo minaccioso e arrabbiato si scaraventò verso di lei dandole una spinta ancora più forte. Questo non provocò altro che una serie di spintoni tra le due fino a che non iniziarono anche a tirarsi i capelli. Stranamente per una volta non ero io quella coinvolta in qualcosa, ma non potevo lasciarle fare, così provai a mettermi tra le due per farle smettere ma dire che era inutile era poco.

Ragazze smettetela! Basta! Fermatevi!” urlavo io in continuazione mentre cercando di separarle e sperando di risolvere qualcosa, ma ero praticamente quasi come invisibile per loro e continuavano a “picchiarsi” senza far caso che ci fossi io di mezzo. Mentre continuavano la “lotta” si lanciavano insulti a più non posso e mentre cercavo di scansarmi per evitare di prendere altre botte che logicamente arrivavano anche a me, sentì delle mani poggiarsi con un po' troppa forza sulle mie spalle e che con un colpo secco mi fecero cadere a terra. Un forte dolore all'osso sacro, che avevo appena battuto, mi assalii e incominciai a fare versi di sofferenza. Appena le due si accorsero di me si fermarono di colpo e mi guardarono intendendo cosa fosse successo. Così, vedendomi in quello stato, lasciarono perdere il loro litigio e preoccupate si accostarono a me.

Oh mio dio Sam, tutto bene?!” chiesero all'unisono. Ma che razza di domanda è? Me ne sto a terra dolorante e dovrei stare bene?
Subito dopo si guardarono in cagnesco e non mi sembra necessario dire quello che successe dopo: ricominciarono a “scannarsi”.

Porca puttana, Alex! Guarda cosa cazzo hai fatto!” esclamò Chloe dando tutta la colpa ad Alex. Anche questa no! Per favore!

Ah io?! Ma cosa cazzo dici se sei stata tu quella che l'ha spinta!” ribatté lei a sua volta discolpandosi di tutto. A dir la verità nemmeno io sapevo chi delle due fosse stata, ma non mi importava più di tanto, mi chiedevo più che altro perché invece che stare a litigare non mi davano una mano a rialzarmi visto che per il dolore da sola non ci riuscivo. Mentre cercavo di nuovo di richiamare la loro attenzione a placare le acque, loro continuavano a darsi la colpa a vicenda, finché qualcuno – forse la mia salvezza – arrivò interrompendo finalmente ogni cosa con la voce che tanto mi faceva impazzire.

Ehi ehi, cosa diamine sta succedendo qui?” domandò quel qualcuno mettendosi in mezzo a Alex e Chloe placando le acque tra le due. Dopo averle guardate in attesa di una risposta, il suo sguardo andò a finire su di me a momenti non gli prese un colpo.

Oh porca puttana! Principessa che ti è successo?” esclamò allarmato e preoccupato accucciandosi vicino a me e accarezzandomi la testa. Zayn, il mio dolce Zayn. Loro lo guardarono prima confuse per il suo comportamento così protettivo nei miei confronti, poi mortificate per quello che era appena successo.

Zayn, non preoccuparti, tranquillo non è successo nulla di grave. Soltanto è che Alex e Chloe stavano litigando e per sbaglio una delle due mi ha spinta facendomi cadere.”

Alle mie parole Zayn le guardò in cagnesco e senza dar loro un'ulteriore importanza, con la sua solita delicatezza, mi aiutò lentamente a rialzarmi, dandomi poi un dolce bacio sulla fronte.

Sicura di star bene, dolcezza?” mi chiese nuovamente Zayn non ancora convinto e un po' preoccupato.

Si, ho battuto l'osso sacro ma piano piano il dolore sta passando...” risposi cercando di farlo tranquillizzare, e per una santa volta non gli avevo mentito su quello che era successo, tutto quello che in questi minuti gli avevo detto era dannatamente vero. Facciamo progressi, insomma. Zayn aveva una mano posata sul mio fianco e mi teneva vicinissima a lui come se fosse un gesto per proteggermi e dire 'con me nessuno ti farà del male'. Forse mi sarei dovuta già dovuta abituare a questa situazione, ma mi sentivo in un tremendo imbarazzo e il cuore mi batteva all'impazzata: probabilmente non ci avrei fatto mai e poi mai l'abitudine. Forse un po' di quell'imbarazzo era anche dovuto al fatto che era la prima volta che Zayn mi teneva in quel modo in un posto pubblico, anche se il fatto del segreto era ancora valido.

Oh bene... In quanto a voi due, sarete anche più grandi di noi di un anno, ma avete avuto il comportamento di due bambine piccole! Con il litigare non so per quale motivo avete messo in mezzo anche qualcuno che non c'entrava niente! Dai, siete ridicole!” disse Zayn rimproverandole. Io lo guardai sconcertata da quello che aveva appena detto loro. Mi era sembrato peggio di uno di quei padri severi e iperprotettivi. Mentre Alex e Chloe, nonostante confuse da quella situazione, se ne stavano in silenzio e mostravano una faccia mortificata.

Dai Zayn, smettila... Lascia perdere, ora sto abbastanza bene, è tutto passato ok?” dissi io per evitare che uscisse fuori un altro litigio, ne avevo decisamente avuto abbastanza per questa sera. Lui mi guardò e lessi nel suo sguardo un 'si' come risposta a ciò che avevo appena detto.

Bene ragazze, ora se non vi dispiace vi rubo la mia principessa e la porto a ballare...” disse poi lui rivolgendosi ad Alex e Chloe, e portando il mio corpo davanti al suo avvolgendo i miei fianchi con le sue morbidi mani e tenendomi salda a lui. Le mie guance diventavano sempre più rosse dall'imbarazzo e il mio cuore batteva sempre più forte, Alex e Chloe erano sempre più confuse. “Ah, dimenticavo: mi raccomando vedete di non ricominciare a scannarvi” continuò a dire con un tono leggermente ironico.

Zayn, non saprei... Non posso lasciarle qui da sole, sta brutto!” esclamai io non so per quale motivo, forse per l'agitazione che mi stava salendo. Pensare solo al fatto che quelle due avrebbero potuto andare in giro a spargere la voce dicendo che avevano visto me e Zayn in quel modo “vicini”, e che quella voce poteva arrivare a Louis, era terribile. Come se non bastasse Zayn, come per dirmi di non contraddirlo e per convincermi, avvicinò le sue labbra alle mie e mi diede un bacio dolce e casto. Solo in quel momento mi resi conto di quanto mi era mancata quella bocca, quelle labbra, quei baci, i suoi occhi, insomma quanto mi era mancato averlo in quel modo vicino a me. Poi ripensai che avevamo due spettatrici, così puntai lo sguardo verso di loro e, anche se ancora confuse, mi annuivano come per dire 'forza, che stai aspettando? Vai a ballare con lui!'. Anche Zayn vide il consenso di Alex e Chloe e prendendomi per mano mi trascinò in mezzo alla pista da ballo, nella quale c'era un sacco di gente che si scatenava a ritmo della musica pop che rimbombava a palla nelle mie orecchie. Io e Zayn ci sistemammo tra quella folla e, mettendoci uno davanti all'altro, incominciammo a ballettare guardandoci negli occhi. Come al solito mi persi in essi, in quelle pupille che tanto mi ricordavano la cioccolata e che in qualche modo mi infondevano sicurezza, ma dopo un po' per me era come al solito tenere gli occhi fissi in quelli di qualcun altro, mi sentivo in soggezione. Dopo circa cinque minuti la melodia cambiò e sentimmo il DJ annunciare un lento. Sul viso di Zayn apparve un dolce sorriso e mettendo le mani sui miei fianchi si accostò di più a me. Quella situazione si fece in un qualche modo romantica e, appoggiando le mie mani sulle sue spalle, incominciai a ballare a ritmo con lui. Inizialmente ero un po' insicura, ma dopo un po' mi lasciai andare e appoggiai la testa sul suo petto sentendo il suo battito cardiaco: dolce, delicato, pieno d'amore, emozionato, ma soprattutto innamorato. Chiusi gli occhi e mi rilassai, mentre nelle mie orecchie entrava solamente il suono del suo cuore e quello della musica romantica. In quel momento mi sentivo bene con me stessa, mi sembrava che in quella pista gli unici presenti eravamo noi, tutte le paure e preoccupazioni svanivano, mi dimenticai del mio sfogarmi con il fumare, tutti i casini che avevo combinato...era un momento magico, tra me e lui, niente poteva interferire.

Sei bellissima...” mi sussurrò lui nell'orecchio mentre quel respiro che mi faceva venire i brividi arrivava sulla mia pelle “E non solo questa sera lo sei, tu lo sei in ogni fottuto secondo di questa vita”

Quelle parole arrivarono dritte al mio cuore e nel mio stomaco delle farfalle incominciarono a svolazzare. Sam, no, non puoi innamorarti sul serio, controllati e fai in modo che rimanga una semplice cotta. Non metterti in altri casini. La mia testa parlava, ma il mio cuore agiva in tutt'altro modo: ormai cuore e cervello erano diventati due cose completamente separate. Durante questi istanti stavo bene, e per una volta che mi ci sentivo perché non potevo farli durare al più lungo possibile, magari all'infinito?
Di colpo sentì le braccia di Zayn allontanarsi dal mio corpo e in quel preciso istante tutta la magia finì. Non capivo il perché lo avesse fatto. Avevo forse sbagliato qualcosa? Avevo fatto qualcosa che non andava? Mi sembrava di no, e allora perché?
Poi lo vidi tirar fuori il cellulare dalla tasca e lo sentì dirmi: “Aspetta un attimo, scusa”
Io annuii senza mostrare alcuna emozione, ma la verità e che ci ero rimasta un po' male. Mentre la musica continuava lui era intento ad esaminare bene ciò che era scritto sullo schermo del suo cellulare, e vidi la sua faccia assumere un espressione sconvolta e allarmata, se non anche spaventata.

Zayn, cosa succede? Tutto bene?” gli domandai piuttosto preoccupata dalla sua espressione, ma lui non mi rispose e ancora sotto shock lo vidi girarsi e incominciare a spintonare la gente che ballava per poi correre via non so dove.

Zayn! Aspetta! Dove stai andando!” gli urlai cercando di seguirlo, ma era stato impossibile stargli dietro e lo persi completamente di vista. La mia faccia era sconvolta, ma il mio cervello era in fumo, ma il mio cuore era quello messo peggio: quando Zayn se ne andava solitamente mi mancava, ma questa volta era diverso perché per la prima volta sentivo più che una mancanza, una sensazione di vuoto mi divorava. Senza saperne nemmeno il perché le lacrime iniziarono inevitabilmente a scendere senza alcuna tregua. Mi sentivo in un certo senso offesa, tradita. Stavamo passando un momento stupendo insieme e se ne era andato senza dare nessuna spiegazione: non era una cosa da lui. Triste e rammaricata mi diressi verso il balcone del bar nella speranza di trovarci ancora Alex, ma tra tutta la gente che c'era lei non era lì. In quel momento mi sentii ancora più persa e il barista, vedendomi in quello stato si avvicinò a me chiedendomi se mi andava di bere qualcosa. Inizialmente risposi di no, ma poi ci ripensai e: “No, anzi mi dia un alcolico qualunque” ovviamente lui così fece e mi portò un bicchiere di non so cosa. Dopo averlo bevuto fino all'ultima goccia incominciai a chiederne un altro, e un altro ancora, insomma uno tirava l'altro. Dopo non so quanti bicchieri incominciai a sentire la testa girarmi, la musica nelle mie orecchie arrivava ovattata e le immagini davanti a me apparivano sfocate, ma la cosa peggiore è che non riuscivo a ragionare su nulla. Poi vidi avvicinarsi qualcuno a me, ma non riuscivo a riconoscere chi fosse, tanto meno capire se era qualcuno che conoscevo o meno. Quel qualcuno mi fece alzare dalla sedia e con insistenza mi portò di nuovo verso la pista da ballo. Avrei voluto ribellarmi, ma il mio cervello mi diceva tutt'altro, anzi non funzionava proprio. Mi prese per i fianchi avvicinò il suo corpo il più vicino possibile al mio. La musica era una di quelle con cui potevi scatenarti quanto ti pare, ma a me non importava più di tanto, sarebbe potuta essere pure la miglior canzone di sempre, ma probabilmente il giorno dopo non mi sarei ricordata più niente. Io e il ragazzo ballavamo e lui sembrava intento a non lasciarmi per nessuna ragione al mondo. Guardandolo negli occhi mi sembrava che avesse un qualcosa di familiare, ma la mia testa non elaborava un bel niente e così lasciai perdere l'identificare chi fosse. Dopo un po' entrambi ci inchiodavamo con lo sguardo e una tensione simile ad elettricità si stava formando. Poi successe l'ultima cosa di cui mi resi conto prima che l'alcool mi facesse del tutto effetto facendomi perdere completamente la testa: le sue morbide labbra, nuove per me, sulle mie intente in un appassionante bacio.

 

 

Spazio pubblicità: prima di salutarvi e dirvi altre cose vi dico di passare da alcune ff :) lol
Fear Is Only A Relative Thing di AleHazzaDirectioner
Side Effects di CamyLouisDirectioner
nothing is impossible di ElisaBellimonella

 

Angolo autrice: Salve a tutti! Non so nemmeno se vi ricordiate di me (spero di si lol), ma ecco qui – finalmente – il capitolo 17! Avrei voluto tantissimo aggiornare prima, ma purtroppo in questo ultimo periodo non sono quasi mai a casa, ho pochissimo tempo per scrivere e ho avuto da finire gli ultimi compiti per le vacanze, quindi ho fatto quello che ho potuto... mi dispiace moltissimo, please scusatemi! :c
A parte questo spero di essermi fatta perdonare anche perché vi ho fatto un capitolo bello lungo (come al solito lol)...
Ora vi voglio mostrare i vestiti che Sam, Alex e Chloe hanno indossato in discoteca:

Sam

Alex

Chloe

 

Tra qualche giorno ricomincerà la scuola e quest'anno dovrò fare la terza media, ma non preoccupatevi in qualche modo troverò comunque del tempo per scrivere i prossimi capitoli... Niente, spero che vi sia piaciuto e scusatemi tanto ancora... Che ne dite di lasciarmi qualche recensione? c: grazie, a presto!
Baciiiii <3
xoxo

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: AryDirectioner4Ever