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Autore: T_V_F_B_    07/09/2013    9 recensioni
“Ammirate, o prodi Lettori,
le incredibili gesta di questi fattori:
quattro giovani, Malandrini chiamati,
che per le avventure son qui ricordati;
leggete, quindi, e fatemi sapere,
con una recensione, se vi può piacere”
Dal poema epico “Il Malandrino Furioso”
***
James batté il pugno chiuso sul tavolo con aria decisa e solenne, lasciando che il suo sguardo dardeggiasse da Sirius a Remus e viceversa.
-È deciso, allora, signori Black e Lupin: da oggi in poi i tre giovani e dotati maghi qui presenti saranno chiamati “Malandrini”, e utilizzeranno il grande potere che posseggono a buon fine… e a loro vantaggio. Saremo i più ammirati della scuola e tutti i ragazzi ci invidieranno, senza contare tutte le ragazze che cadranno ai nostri piedi…
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Genere: Avventura, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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                                                                   LE GESTA DEI MALANDRINI
                                                                                                   CAPITOLO PRIMO
                                    
                                                   “Ammirate, o prodi Lettori,
                                   le incredibili gesta di questi fattori:
                                   quattro giovani, Malandrini chiamati,
                                     che per le avventure son qui ricordati;
                                       leggete, quindi, e fatemi sapere,
                                con una recensione, se vi può piacere”

              Dal poema epico “Il Malandrino Furioso”
 
 
James batté il pugno chiuso sul tavolo con aria decisa e solenne, lasciando che il suo sguardo dardeggiasse da Sirius a Remus e viceversa.
-È deciso, allora, signori Black e Lupin: da oggi in poi i tre giovani e dotati maghi qui presenti saranno chiamati “Malandrini”, e utilizzeranno il grande potere che posseggono a buon fine… e a loro vantaggio. Saremo i più ammirati della scuola e tutti i ragazzi ci invidieranno, senza contare tutte le ragazze che cadranno ai nostri piedi…
-Per “tutte le ragazze” intendi Lily Evans?- scherzò il ragazzo più magro, Remus.
-Ah, zitto un po’, Remus! Gli hai rovinato il discorso iniziale!- ribatté con falso fastidio il giovane Sirius, seduto mollemente in una poltrona, i piedi poggiati su un tavolino.
James Potter si scostò dal viso una ciocca di capelli neri (inutilmente, tra l’altro, dato che tornò esattamente dov’era prima) e alzò il mento cercando di darsi un tono.
-Se, ti pare che io sia il tipo da innamoramento? Siamo il top, ragazzi, cerchiamo di non essere banali!- Per quanto potesse essere buffo, detto da un undicenne dalla voce ancora mezzo infantile, cercò di farla suonare come una frase estremamente seria, anche se le guance chiare si tinsero per un nanosecondo di rosso. –Dicevamo, ehm… Sì, i Malandrini! Noi tre diventeremo i più grandi, i migliori….
-Ehi, un momento!- lo interruppe Sirius con l’aria di chi ha appena ricevuto un’illuminazione divina –Noi tre? Non trovi sia estremamente scontato?- ghignò –Non era proprio ciò che volevamo evitare? I terzetti sono ovunque: guarda quei Serpeverde, Malfoy e quegli altri, come diavolo si chiamano… comunque sia, ci vuole qualcosa di più!-
-Sono d’accordo con Sirius. Che ne dite di un quartetto? Insomma, i quattro Fondatori! Le case, gli stemmi… Sarebbe un po’ come emulare le loro gesta! Non sarebbe banale, solo molto forte!- propose Remus sorridendo.
James parve indispettito per l’iniziale obiezione di Sirius, anche se dovette infine riconoscere la sua veridicità.
-Ok, ammettiamo di voler fondare questo quartetto… - Iniziò James calcando il suo scetticismo sulla parola – Chi sarebbe il quarto?-
I ragazzini si scambiarono una serie di occhiate silenziose; Sirius fu il primo a parlare:
-Che ne dite di Barnabas Peckelby? È un ragazzone, il più alto nella nostra classe… Non brilla d’intelligenza, però non mi sembra neanche male…
-Non brilla d’intelligenza perché luccica di stupidità, Sirius- sorrise Remus, -No, troppo troglodita… E John McDouglas?-
-Chi, il secchione? Abbiamo già te!- scherzò ancora Sirius, assestando una sonora e bonaria pacca all’amico.
-…Ma che spiritoso, Sirius!-
-Ma dai, ti sei offeso?-
-Non mi sono offeso, solo che…-
-Zitti! Ho trovato la persona giusta!- irruppe James con una luce diversa negli occhi.
Gli altri due lo squadrarono con aria interrogativa, mentre il ragazzino taceva teatralmente per mantenere l’attesa carica.
-Peter Minus!-
Per un momento ci fu il silenzio totale. Poi Sirius prese a ridere sguaiatamente, mentre Remus lo fissava con un sorriso sbieco sul volto.
-Stai… stai scherzando, vero?- domandò Sirius tra una risata e l’altra, rotolandosi nella poltrona.
James, per tutta risposta, tacque, fissando una finestra.
-…O forse no?- Remus allungò il collo –Oi, ci sei?-
L’altro si riscosse –Ripeto: Peter Minus. Abbiamo già un cervellone- disse ammiccando –E un paio di selvaggi, irresistibili debosciati. Ci manca giusto una mediocrità per equilibrarci, qualcuno che accanto ci completi e ci faccia sembrare migliori allo stesso tempo… Senza contare l’aiuto per i lavoretti ingrati che ne potremmo ricavare!
Il volto giovane e bello di Sirius si accese, mentre Remus mise su un’espressione di disappunto.
-E ora che c’è?-
-Non mi sembra giusto, ecco tutto. Mi sembra una sorta di sfruttamento! Insomma…-
James sbuffò: -Prendi la vita con più tranquillità, Remus! E dai, dopotutto non è affatto uno sfruttamento, anzi…- sorrise furbesco -…gli stiamo concedendo un grande onore! Hai visto come ci guarda, nei corridoi?- James si rilassò nella poltrona, convinto di aver tenuto il punto meglio di tutti –E ora, dobbiamo far in modo da assicurarcene la fedeltà: non possiamo permetterci un indeciso nel nostro gruppo. Remus, lo andresti a chiamare?- il giovane Lupin lo guardò storto; James sbuffò –Per favore?- Remus sorrise e si alzò, salì i gradini che portavano ai dormitori maschili.
Sirius si alzò stiracchiandosi e afferrò dal tavolino una Gomma Bolla Bollente, se la lanciò in bocca e la masticò con gusto.
-Credi sia la decisione giusta?- gli chiese James, ancora assorto –Insomma, dopotutto quel ragazzino è una frana!-
-Jamef, Jamef… -esordì Sirius con la bocca piena –Il tuo iftinto da Malandrino non fbaglia mai, ftanne cetto- ammiccò  –Ehi, stanno arrivando!-
Il giovane Minus si avvicinò ai due quasi tremando per l’emozione; le gambe grassocce reggevano a stento il suo peso traballante. Il viso, un po’ schiacciato come quello di un roditore, era contratto in una terribile smorfia d’ammirazione.
-Peter, ecco James e Sirius. Volevamo parlarti-
Peter Minus trattenne il respiro e si sedette esitante sul bordo del divano; per qualche secondo i tre si limitarono a guardarlo e osservarlo, prima di prendere a parlare e a spiegargli le loro iniziative.
Dal canto suo il ragazzino non poteva crederci, continuava ad annuire e fregarsi le mani, eccitatissimo alla sola idea di trovarsi là con loro, figuriamoci far parte del loro gruppo!
Alla fine del discorso, Minus accettò balbettando, ancora incredulo, e firmò la pergamena che James aveva preparato: era una specie di contratto, ovviamente creato come una sorta di gioco, che però fu preso con immensa serietà da tutti e quattro i membri del gruppo.
I Malandrini si erano formati.

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-Che abbiamo in prima ora?- domandò Sirius con estrema noia a James, il quale fece spallucce, si versò un bicchiere di succo di zucca e si voltò a sua volta verso Remus.
-Pozioni- comunicò quello a sua volta –con un certo Horace Lumacorno-
-Ah, sì, quel tizio. Mi hanno detto che solo i raccomandati rientrano nella sua cerchia preferita: un furbacchione di prima categoria, ma gli faremo cambiare idea- scambiò uno sguardo eloquente con gli altri tre Malandrini.
-Che intendi fare?- chiese Peter Minus, adorante.
-Solo mostrargli chi siamo- sogghignò James.
In quel momento passarono tre ragazze Grifondoro del primo anno e due di esse lanciarono occhiatine compiaciute a James e Sirius; la terza, tuttavia, non voltò neanche la testa nella loro direzione e continuò a camminare facendo finta di niente.
Sirius rispose alle occhiatine con un occhiolino -che provocò diverse risatine maliziose- e un sorriso smagliante; James stiracchiò un sorriso, poi si voltò verso il proprio piatto e cominciò a lacerare la salsiccia che aveva davanti.
-Dai, fratello, non te la prendere!- Sirius gli assestò una pacca bonaria sulle spalle –Perché ti sei fissato con quella vipera? È carina, niente da dire, ma frequenta quel musone di… come si chiama?
-Una cosa tipo “Pitone”- ridacchiò Minus.
-Quel moccioso!...- James infilzò con rabbia la sua salsiccia così forte che per poco non trapassò il piatto.
-Ho trovato!- esclamò Sirius esultante –Mocciosus! Gli calza a pennello, come nomignolo!
I quattro risero d gusto, anche se Remus un po’ meno, e ripresero a mangiare; James, tuttavia, continuava a lanciare occhiate speranzose verso la ragazza dai capelli rossi e la carnagione chiara, la quale evitava accuratamente di guardare dalla loro parte.
-Non ho fame- comunicò James; posò forchetta e coltello, si alzò e passò casualmente accanto a Lily, anche se l’uscita per la Sala Grande si trovava dall’altra parte.
                       
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I sotterranei erano freddi, tuttavia le pareti erano piene di quadri di gente famosa gli scaffali straripavano d’ingredienti assurdi come pezzi di Pietra di Luna, Occhi di Rana e Pipistrello, Budella di Horklump e Polvere di Corno di Unicorno; i ragazzini del primo anno di Grifondoro e Serpeverde si guardavano intorno curiosi, additando qualunque cosa apparisse strana ai loro giovani occhi.
Quando entrò il professore, tutti ammutolirono; un omone dall’aria gioviale e leggermente pomposa, con due enormi baffi da tricheco e una pancia gonfia stretta in un panciotto verde e marrone; da una tasca del mantello scuro s’intravedeva il bordo di un sacchetto di carta bianco, probabilmente pieno di dolci.
 -Buongiorno, miei cari ragazzi- esordì il professore con ilarità –Mi presento: sono il professor Horace Lumacorno, e v’insegnerò quanto posso l’affascinante materia delle Pozioni-
Camminò fino alla cattedra, posò penna e libri e scrisse alcuni nomi particolari alla lavagna: Lumache Cornute, Aculei di Porcospino, Zanne di serpente, Ingrediente Base e Ortiche Secche.
–Questi sono gli ingredienti necessari a preparare un’utilissima pozione Scaccia Brufoli! Chi mi sa dire cos’è l’ingrediente base?
Una mano sottile si alzò timidamente dalla seconda fila; James, intento in una conversazione fitta con Sirius a proposito di come sgraffignare qualche dolce da Lumacorno, riprese a seguire la lezione non appena una voce esitante spiegò cosa fosse l’Ingrediente Base:
-Si tratta di una mescolanza di erbe semplici di sottobosco, ed è fondamentale per la preparazione di tutte le pozioni- esclamò Lily Evans timidamente.
Solo allora James notò con estrema irritazione che la Grifondoro sedeva accanto a un ingobbito e rattrappito Piton, che le sorrideva come un ebete.
-Eccellente, eccellente, signorina…?-
-Evans, signore-
-Grandioso! Dieci punti a Grifondoro!-
Sirius mollò una gomitata all’amico.
-Mi sa che questa darà filo da torcere a Remus, in quanto a secchionaggine!- e ridacchiò sommessamente.
James, però, non rise. Si limitò ad annuire e sbuffare, lanciando occhiatacce a Piton e allungando pateticamente il collo verso la nuca di Lily, come se quel gesto potesse indurla a girarsi e a salutarlo con ammirazione come faceva qualunque ragazza del loro anno e anche qualcuna del secondo; si chiedeva anche perché fosse così interessato a lei: insomma, i Malandrini e lui potevano diventare delle leggende e stare con le ragazze più carine della scuola! Per qualche motivo, però, lui voleva diventare amico stretto di Lilian Evans. E sapeva che prima o poi, ci sarebbe riuscito.
-Dovesse costarmi prendere Mocciosus e accartocciarlo, ci riuscirò- si disse fra i denti.
-Hai detto qualcosa, James?- chiese Remus, alzando la testa dal suo quaderno degli appunti.
-Niente, stavo ripetendomi il procedimento- Remus alzò un sopracciglio, scettico –Oh, d’accordo, stavo progettando di infilare Mocciosus in un calderone e farlo bollire a fuoco lento-
I quattro scoppiarono a ridere, stavolta un po’ troppo forte, perché il professore lanciò loro un’occhiata che sarebbe dovuta servire come monito.
Lily Evans voltò la testa nella loro direzione, li guardò male e si rigirò, parlottando a bassa voce con Severus Piton.
Il tutto diede a James la spiacevole sensazione di aver ingoiato una Pluffa intera, e che gli fosse rimasta in gola; a quanto pareva, per ottenere ciò che voleva gli sarebbe servito parecchio tempo.
 

Angolo dell’Autrice:
Ma salvee *_* Vi è piaciuto? Era da tempo che volevo scrivere qualcosa sui Malandrini, le vicende con Mocciosus eccetera…
Naturalmente questo è solo l’inizio, devono ancora crearsi i soprannomi di Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso… ma tutto a tempo debito! Spero di aver fatto felici i fan della Old Generation ;)
Insomma, se vi è piaciuto lasciate una recensioncina(?), ne sarei davvero onorata!
Al prossimo capitolo
T_V_F_B_
FATTO IL MISFATTO!
  
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