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Autore: xjustinlove    07/09/2013    7 recensioni
“Vuoi uscire con me?” mi chiese lasciandomi di stucco.“Te lo sogni,non è una buona idea” gli risposi,pensandoci un po‘ “venticinque,solo venticinque giorni per farti innamorare -mi sussurrò- ci stai?” aveva uno sguardo supplichevole,quasi triste ma non mi interessava,io non volevo.“Fammi pensare..NO!”dissi esausta.“Se non ci riuscirò,ti lascerò in pace,al contrario,sarai obbligata ad uscire con me.Ci stai?»
Sospirai, senza riuscire a trattenere un sorriso. «Ci sto.»
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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                                                PROLOGO

 

“Vuoi uscire con me?” mi chiese lasciandomi di stucco.“Te lo sogni,non è una buona idea” gli risposi,pensandoci un po‘ “venticinque,solo venticinque giorni per farti innamorare -mi sussurrò- ci stai?” aveva uno sguardo supplichevole,quasi triste ma non mi interessava,io non volevo.“Fammi pensare..NO!”dissi esausta.“Se non ci riuscirò,ti lascerò in pace,al contrario,sarai obbligata ad uscire con me.Ci stai?»

Sospirai, senza riuscire a trattenere un sorriso. «Ci sto.»

Quella scena,per tutta la notte non mi fece chiudere occhio,avevo solo una possibilità per rilassarmi e dimenticarla per un po’,presi l’ipod e le cuffiette e addio mondo,con la musica riuscivo veramente a stare bene,forse era l’unica a farmi sorridere;ascoltai tre album,i più metal che avevo,era per sfogarmi e il metal ci riusciva bene. Senza accorgermene si erano fatte le cinque del mattino e mi alzai,non avendo niente da fare scesi in cucina a fare la mia super colazione di pancake,uova strapazzate,bacon e succo d’arancia,ero io che cucinavo nella mia famiglia,me l’aveva insegnato mia nonna prima di lasciarci,i miei dormivano ancora ed io avevo tutta la cucina per me.

                                                                                               ............................

Guardai il telefono vibrare,era Kate,la mia migliore amica,questo mi ricordava che avevo fatto per l’ennesima volta tardi a lavoro,“che strazio” pensai,non era colpa mia ma la mia puntualità era come un porcospino senza spine,inesistente.

 

“Pronto,Kate?”risposi preoccupata,“Ashley dove sei?se fai tardi tutti i giorni ti sbattono fuori e sai che quel lavoro ti serve,muoviti e non trovare scuse” urlava come una pazza,con la sua voce da oca,avevo intenzione di strozzarla telefonicamente.“Sto arrivando,-dissi con il fiatone,stavo correndo e non piano-non mi stressare,non ho chiuso occhio,ci metto cinque minuti” attaccai e senza farci caso sbattei vicino a qualcosa,anzi,qualcuno;no,non potevo crederci,ancora lui,mi perseguitava,Liam Payne. Lo conoscevo da quando eravamo alle elementari ed ora che era una super star internazionale,pensava di poter avere tutto e tutti,si era montato troppo per i miei gusti e non lo sopportavo,lo odiavo,era un’idiota.

“Che vuoi Payne?” dissi con voce stanca e annoiata,mi rispose con un’inutile “Buongiorno mia piccola lenticchia.” Lo volevo prendere a schiaffi, “senti,sono in ritardo a lavoro e non posso fermarmi a parlare,specialmente con te,ciao” senza neanche fargli dire una parola misi la quarta e iniziai a correre di nuovo,ero quasi arrivata e questo mi sollevava un mondo.

Ecco l’insegna “Gina Caffè”,ero arrivata finalmente,aprii la porta e vidi Kate,rossa di rabbia,ero nei guai ma per farmi perdonare misi subito quell’orrido grembiule e andai ai tavoli,erano stranamente vuoti,c’erano poche persone,la giornata si dichiarava fortunatamente calma;ritornai al bancone con le ordinazioni da preparare,una cosa noiosa e faticosa,specialmente con il nuovo menù che aveva scelto il dirigente del bar senza interpellare nessun impiegato,il bar era il suo e decideva lui su tutto e tutti,per fortuna che non si accorgeva di tutti i miei piccolissimi ritardi superficiali,dovevo ancora chiedere scusa a Kate appena finito di servire i tre cappuccini e le due ciambelle al cioccolato che mi avevano chiesto un gruppetto di ragazzine,dovevo inventare una scusa.

Avevo mille idee per la testa "scusami Kat ma avevo rotto il tostapane e dovevo cercare di aggiustarlo" oppure "mi hanno rapito gli alieni,oddio,sono viva,mi sei mancata" non erano credibili anche se quella degli alieni poteva sevirmi per la scuola;sentii una voce chiamarmi "Ashley,chiama terra,rispondi" mi ero così impegnata a pensare ad una scusa credibile che mi imbambolai come una cogliona,per fotuna che non c'era nessuno apparte Kat e una coppia di vecchietti troppo impegnati a parlare della partita dell'Arsenal che aveva vinto,chissà cosa ci trovavano in un'ammasso di rincretiniti che correvano dietro ad un pallone,Kate si avvicinò a me e mormorò un "sei tornata sulla terra" io risi in modo annoiato,lo notò e mi fulminò con lo sguardo,viva i lampi e le saette che mi stava lanciando,"Kat smettila -le dissi- devo raccontarti delle cose,mi sono cacciata in un bel casino" 

 


SALVE BABES,questa è la mia prima ff e questo è soltanto il primo capitolo di una lunga serie,cosa ne pensate? ricensite? mi farebbe piacere c:,ultima cosa RECENSITE,RECENSITE E RECENSITE,GRAZIE <3 è un po' corto ma è solo il primo capitolo,cinque recensioni e continuo.

  
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