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Autore: Yuna Shinoda    13/03/2008    3 recensioni
Tento di muovere la mano per stropicciarmi gli occhi, non ci vedo bene. - Impossibile! Si è svegliata, presto! - Vedo con chiarezza due figure dinanzi a me: un uomo e una donna. Forse perchè li ricordo meglio, sono sicura che si tratti di mio padre Charlie e mia madre Reneè. Ero in ospedale, lo compresi dalle pareti bianche che mi circondavano. Avevo un braccio ingessato. - Bella, tesoro, stai bene? - mi dice mia madre
Rieccomi con una storia nuova... Bella ha avuto un incidente e sogna i Cullen, non ricordando chi siano.
Al suo risveglio dal coma, chiede alla madre che le è accanto chi sia un certo Edward Cullen di cui alcuni ragazzi parlano del suo sogno.
Bella capisce di esserne innamorata, anche se non è sicura, e decide di andare a cercare la famiglia Cullen, che nel frattempo si è trasferita altrove.
Spero gradirete!
Genere: Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Lo sento. Sono viva.
Viva, viva, viva.
Mai come prima sento di nuovo il mio cuore battere e il sangue pulsare nelle vene, in modo più insistente di prima.
Sento rifluire la vita scorrere nel mio corpo, assieme a qualche sostanza di cui ignoro le qualità; forse è ciò che adesso mi fa sentire bene.
Ho ancora la mente offuscata.
Sento delle voci, immagino dei volti. Ma nessuno legato ad un nome concreto.
Posso chiaramente distinguerne qualcuno: una ragazza con i capelli corvini non molto alta dalla carnagione chiara, ed un ragazzo molto alto con i capelli biondi; entrambi hanno gli occhi di uno strano color ambra.
Siamo in un grande salone che dall'aspetto sembra essere di qualcuno abbastanza ricco, io sono in piedi accanto al tavolo di legno che è accanto al muro ovest della sala.
Stranamente mi sento sempre meglio e cerco di sforzare la memoria per capire chi siano.
La ragazza mi viene vicino e mi dice qualcosa "Non preoccuparti. Penserò io a fargli cambiare idea".
Il ragazzo resta in silenzio, immobile, quasi distaccato dall'ambiente che lo circonda. Mi guarda di sottecchi, quasi fossi strana oppure come se fosse intimorito da me. Mentre mi guarda, percepisco una felicità sempre più forte che mi inebria, senza capire il perchè.
Improvvisamente, arrivano altre due figure.
Una, bella, alta e statuaria, i capelli biondi e il fisico perfetto che farebbe invidia a qualsiasi donna. L'altro, un po' massiccio, muscoloso, con i capelli neri.
La ragazza sembra comportarsi in modo passivo, disinteressato, mentre il ragazzo grosso mi viene accanto e mi rivolge la parola, come un minuto prima aveva fatto la ragazza minuta.
"Anche io cercherò di convincerlo. Voglio che tu faccia parte della nostra famiglia"
Famiglia? Quale famiglia?
Tutto mi sembra davvero così strano che non capisco quale sia la vera realtà.
Ignara di cosa stessero parlando, risposi automaticamente "Anche io lo voglio, Emmett. Voglio diventare la sorella di tutti voi, voglio essere anche io una Cullen"
Era quasi come se avessi risposto di scatto, come se la risposta fosse uscita in automatico.
Eppure, non avevo idea di ciò che stavo dicendo.
Avevo capito che il ragazzo bruno si chiamava Emmett. Ma chi era? Chi erano i Cullen?
Di sicuro quei quattro ragazzi dovevano far parte di quella famiglia.
Un rombo rumoroso, precisamente il rumore di una porta che si rompe, ferma il silenzio che si era creato nel salone.
Un uomo e una donna entrano nella stanza, disperati.
"Cos' è successo?" chiede la ragazza bassina, "Fate presto a spiegare" fa invece il ragazzo di nome Emmett.
"E' finita"
"Cosa è finita?" chiese Emmet, di nuovo
La ragazza dai capelli corvini si toccò la fronte e chiuse gli occhi. Per un attimo la vidi cadere in trance, sembrava quasi in preda alle convulsioni.
"Lui" disse
Inconsciamente, mi posai la mano sul cuore.
Tutti abbassarono lo sguardo, poi, velocemente, guardarono me.
"Bella" disse la donna appena arrivata, "non abbiamo potuto far nulla, mi dispiace Bella"
"Cosa è successo?"
"Lui... lui... ha deciso di lasciarci. Si è trasferito altrove"
Iniziai a piangere.
Prima fu una cosa lenta, misurata, poi iniziai ad urlare.
"Non poteva succedere proprio a lui, non poteva succedere"
Chi era lui?
La ragazza piccolina mi venne accanto e mi abbracciò dicendomi "Edward ti vorrà sempre bene, ne sono certa", sembrava volesse quasi piangere.
"Ma no, Alice! Proprio quando stava per decidersi a trasformarmi, non è possibile... Come farò senza di lui, lo amo troppo per vivere una vita senza"
Amavo Edward. Lo amavo alla follia.
Sentire e provare quelle emozioni al suono del suo nome mi faceva venire i brividi.
Poi, tutto scomparve.
Sento che i miei occhi hanno voglia di riaprirsi.
Piano e con dolcezza, le mie palpebre si dischiudono... Vedo della luce chiara, quasi accecante.
Sento delle voci attorno a me; voci che parlano silenziosamente, tristi, rauche.
Tento di muovere la mano per stropicciarmi gli occhi, non ci vedo bene.
- Impossibile! Si è svegliata, presto! -
Vedo con chiarezza due figure dinanzi a me: un uomo e una donna.
Forse perchè li ricordo meglio, sono sicura che si tratti di mio padre Charlie e mia madre Reneè.
Ero in ospedale, lo compresi dalle pareti bianche che mi circondavano.
Avevo un braccio ingessato.
- Bella, tesoro, stai bene? - mi dice mia madre
Cerco di rispondere, anche se debolmente, poichè sento la gola molto secca.
- B-bene... -
Ho voglia di togliermi subito un dubbio.
E se Charlie e Reneè conoscessero i Cullen del mio sogno? Se li avevo visti, vuol dire che in qualche modo li conoscevo.
- S-scusami mamma... -
- Dimmi, Bella, ma non ti sforzare -
- T-tu conosci i C-Cullen? -
Appena pronunciai quel cognome si irrigidì. Vidi le sue mani tremare, mentre si avvicinava per accarezzarmi la fronte.
- Si, Bella -
- Conosci anche E-Edward Cullen? - chiesi
Annuì e si scambiò uno sguardo d'intesa con Charlie.
- E' mio r-ragazzo? - balbettavo a fatica
Annuì di nuovo.
- Lo era -
Una lacrima scende sulla mia guancia. Sempre inconsciamente, sento di amare più di me stessa questo ragazzo.
Velocemente, i sentimenti che provavo per lui affiorano dal profondo, senza mai darmi un quadro completo di quanto amore e che tipo di amore provavo per lui.
Doveva essere importante per me.
- Bella, i sentimenti degli uomini cambiano... Lui e la sua famiglia si sono trasferiti -
Continuai a versare lacrime di dolore, sempre senza sapere perchè.
Se era stato il mio ragazzo, dovevo provare per lui molto, tanto, per piangere così.
Sentivo di non ricordare abbastanza di ciò che mi era accaduto prima, ma sentivo che Edward Cullen era stato una parte troppo importante per me.
Come capire ciò che provavo per lui?
Non appena sarei uscita da qui, sarei andata a cercarlo.
Dovunque.
  
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