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Autore: S h i n d a    07/09/2013    7 recensioni
[TsunaTachi]
«Ecco, lo stai facendo di nuovo!»
«Sto facendo cosa?»
«Mi stai fissando!»
«Oh beh, non so se tu lo sai, ma due persone per tenere una conversazione devono fissarsi, altrimenti sarebbe maleducazione.»
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Darren/Yuuki, Harley/Jousuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata: ad Arteda che mi ha dedicato la sua MinaKura~
Personaggi: Tachimukai Yuuki, Tsunami Jousuke.
Pairings: TsunaTachi.
Parole: Il mio caro amico Word dice 1.151
Note Autrice: In fondo alla pagina. ↓
 



«Yuuki~»
Il moro si girò dal lato opposto, infastidito.
«Yuuuukiii~»
Si portò il cuscino sulla testa.
«YUUKI!»
Quel grido lo fece saltare in aria.
«Cosa… ah, sei tu… Tsunami» alzò le mani al cielo stiracchiandosi «c’era tutto questo bisogno di svegliarmi in tal modo?»
Il rosa ridacchiò «hai visto di che azzurro è il cielo? È c’è anche abbastanza vento, una bellissima giornata per fare surf!»
Tachimukai infilò di nuovo la testa sotto il cuscino «bene, allora vai… io ho troppo sonno, ieri sera abbiamo fatto tardi…»
L’amico lo guardò mettendo su il broncio «dai, tra poco inizierà di nuovo la scuola e dovremo tornare a Tokyo, questa è una delle ultime volte che potremo andare a mare.»
«Ti prego Tsunami, è tutta l’estate che andiamo ogni giorno in spiaggia…»
In effetti, avevano passato le loro vacanze estive ad Okinawa –l’isola natale di Tsunami- e non c’era giorno che non si trovassero a farsi il bagno in quel mare limpido.
Oramai, però, l’inizio della scuola si avvicinava sempre più e non avrebbero avuto un attimo libero, visto che al superiore non facevano altro che riempirli di compiti.
«Daai~»
Non ricevette alcuna risposta.
«Questa volta ti insegno a fare surf» provò a convincerlo.
«… Surf?» Un ciuffetto di capelli castani saltò fuori da sotto il cuscino.
«Esatto!» Il sorriso di Tsunami parve allargarsi quando notò l’interessamento da parte dell’altro.
Tachimukai aveva sempre sognato di cavalcare le onde come faceva Tsunami ma si vergognava a chiederlo, dopotutto, lui era una schiappa in tutto, voleva evitare di fare brutte figure.
«Sì, ti insegnerò io» ribatté felice Jousuke «insomma, stai parlando al miglior surfista di tutta Okinawa.»
«E al peggior studente di tutta Tokyo» rispose scherzando Yuuki.
Un tempo Tachimukai non si sarebbe mai sognato di prendere in giro qualcuno più grande di lui, ma conoscendosi sempre meglio, i due erano diventati migliori amici e queste frecciatine erano all’ordine del giorno.
«Suvvia, solo perché sono stato bocciato due volte non vuol dire che non me la cavo a scuola… quegli anni avevo di meglio da fare, come pensare a quanto bello fosse il mare.»
Il più piccolo sorrise, uscendo finalmente da sotto il suo ‘nascondiglio’ «allora dimostrami che bravo maestro tu possa essere» lo provocò, alzandosi.  
«Portami rispetto, diciassettenne» lo punzecchiò.
«Okay, okay. Vado a mettermi il costume, diciannovenne
 
La spiaggia era un posto stupendo.
I bambini si divertivano a fare castelli di sabbia, gli adulti prendevano il sole, i ragazzi giocavano a beach-volley… e poi c’erano Tachimukai e Tsunami.
«Guarda mamma, quel ragazzo è la ventiduesima volta che casca in acqua urlando!»
«Poveretto, si vede che non è di qua… normalmente tutti i ragazzi sanno andare sulla tavola qui ad Okinawa.»
Un piccolo gruppetto di persone si era fermato a riva ad osservare le bellissime cadute con stile di Tachimukai dalla tavola da surf.
 «Stanno ancora ridendo di me?» Mormorò Tachimukai buttandosi a peso morto su quel pezzo di legno che tanto odiava.
«No, non stanno ridendo di te» quelle parole lo confortarono «stanno ridendo delle tue cadute.»
No, quelle parole non lo confortarono.
«Non è la stessa cosa?!»
«No… cioè… tu sei un essere umano, le cadute sono frutto del tuo emh…»
«… grazie Tsunami…»
«Di nulla!»
«Ero ironico.»
«Anche io!»
«La tua non era ironia!»
«Oh, suvvia, chi sei tu per dire che la mia non era ironia?»
«Uno che non è stato bocciato» borbottò scocciato.
«Sempre con questa storia, tu sei un secchione» replicò offeso l’altro.
«Se fossi un secchione, adesso non sarei qua a cercare di capire come stare in equilibrio su questo aggeggio!»
«Questo non vuol dire essere secchioni, questo è ‘essere incompetenti’!» Non si rese nemmeno conto delle parole che aveva usato.
Tsunami sapeva benissimo che Tachimukai aveva i suoi complessi di inferiorità, sapeva che si riteneva inutile in tutto e che si doveva evitare di toccare quel tasto con lui.
«Ecco, l’hai detto!» Il castano schernito, uscì dall’acqua lasciando solo l’amico e si diresse verso la loro abitazione (per fortuna vicino al mare).
Il rosa rimase ancora un po’ a mollo, maledicendosi.
 
«Sono a casa» quando egli sentì la propria voce rimbombare tra le mura della casa -seguita da un lungo silenzio-, capì che l’altro era ancora offeso per ciò che era accaduto quella mattina.
Pensava che lasciandolo solo tutta quella giornata poi si sarebbe calmato e avrebbero fatto pace.
«Yuuki?»
Nulla.
«Yuuki!»
Iniziò a preoccuparsi, e se non fosse tornato a casa?
«YUUKI!»
Cercò nella sua camera e in quella degli ospiti, cercò in cucina, cercò perfino fuori nel giardino.
Niente di niente.
Ormai la sera era scesa e ancora nessuna traccia dell’amico.
Rientrò in casa per prendere le chiavi della propria auto, quando ebbe un flash.
«Certo! Perché non c’ho pensato prima?»
Uscì fuori in giardino per la seconda volta e andò nel retro della casa, salendo delle scale a chiocciola che lo portavano nel tetto.
Esatto, eccolo lì, rannicchiato a fissare il cielo.
«Eccoti qui finalmente, mi avevi fatto preoccupare.»
«Davvero?» Rispose dopo qualche secondo, titubante «credevo che di essere troppo incompetente per essere cercato da te.»
Jousuke sbatté gli occhi, perplesso «non dirmi che ci pensi ancora?»
«Già.»
Il rosa prese posto accanto a lui «sai che sono un’idiota, me lo ripeti sempre» iniziò dicendo.
Tachimukai non poté farsi scappare un risolino.
«… ma, dannazione, sei tu che mi rendi un’idiota.»
Smise immediatamente di ridere, confuso da ciò che era stato appena detto.
«Io non volevo dire quelle parole, ma ero in confusione. Il mio cervello aveva smesso di funzionare già da un pezzo.»
«Non capisco cosa intendi…» si voltò, fissandolo con i suoi enormi occhi blu.
«Ecco, lo stai facendo di nuovo!»
«Sto facendo cosa?»
«Mi stai fissando!»
«Oh beh, non so se tu lo sai, ma due persone per tenere una conversazione devono fissarsi, altrimenti sarebbe maleducazione.»
«Non mi riferivo a questo» si lamentò agonizzante Tsunami, evitando lo sguardo del più piccolo «credo di essermi innamorato.»
«Eh?!» Saltò in aria il castano.
«Sì. Adoro il tuo corpo così esile, mi viene voglia di proteggerti da ogni cosa… adoro i tuoi capelli color castano chiaro…» si bloccò un attimo, osservandolo «ma la cosa che più amo di te sono i tuoi occhi, mi ricordano tanto il mare.»
Si può dire che il povero Yuuki fosse totalmente paralizzato, non si aspettava una dichiarazione da parte del suo migliore amico.
«Quando sto con te, entro in confusione e il mio cervello si spegne definitivamente. Probabilmente, me ne pentirò amaramente di ciò che sto per dirti ma Tachimukai… io ti amo» prese un lungo respiro «per questo non voglio che tu sia offeso con me, se non mi rivolgessi più la parola io morirei… se quegli occhi color mare smettessero di osservarmi con la loro solita dolcezza, potrei dar un taglio alla mia vita e…»
Qualcosa di soffice si era scontrato contro le labbra scure del rosa.
«Fa’ un po’ silenzio, voglio godermi questo momento…»
 












♦♣Angolo Autrice♥♠ 

Okay, che schifo è.
Salve~
È da un po' che non scrivevo qualcosa ma sono entrata in fissa con Naruto e sto vedendo dai trenta episodi in su al giorno. 
Comuuunque. 
Ho preferito mettere come avvertenze l'OOC perché siccome ho voluto ambientare questa fic in un universo parallelo dove Tachimukai e Tsunami non hanno mai giocato a calcio e dove ormai hanno diciassette (chissà perché quest'età, vero Arteda?♥) e diciannove anni, non avevo la più pallida idea di come muoverli. °3°
Non credevo avrei scritto qualcosa di questi tempi ma siccome ho ancora una decina di giorni prima dell'inizio della scuola e siccome Arteda mi aveva chiesto di scriverla, non ho potuto dire di no. uwu" 
Okay, ora vado, spero di scrivere qualcosa il prima possibile~ 

P.S. Se qui c'è gente che segue la mia long-crossover con gli Hunger Games, sappiate che non l'ho abbandonata ma sto avendo un po' di problemi con l'ispirazione delle prossime due morti. ç_ç"  


Shindou_Takuto



 
   
 
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