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Autore: Lynn Lawliet    07/09/2013    3 recensioni
Ginger Margaret Woods correva per salvarsi la vita.
O meglio, avrebbe corso per salvarsi la vita se solo fosse stata mortale. Cosa che non era. Con suo grande disappunto. Ma d’altronde non è così che funzionano le maledizioni: quando una scritta impressa a fuoco sul tuo braccio dice che non morirai finché non avrai portato a termine il tuo compito, tu non muori per nessun motivo al mondo, e non c’è nulla da fare.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leo Valdez, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GINGER
 
Ginger Margaret Woods correva per salvarsi la vita.
O meglio, avrebbe corso per salvarsi la vita se solo fosse stata mortale. Cosa che non era. Con suo grande disappunto. Ma d’altronde non è così che funzionano le maledizioni: quando una scritta impressa a fuoco sul tuo braccio dice che non morirai finché non avrai portato a termine il tuo compito, tu non muori per nessun motivo al mondo, e non c’è nulla da fare.
Quindi, in effetti, più che per salvarsi la vita, Ginger Margaret Woods correva perché non aveva voglia che il gruppo di lestrigoni arrabbiati alle sua spalle la infilzasse. O spiaccicasse. O linciasse, o defenestrasse, o qualsiasi altro verbo che terminasse in -asse e comportasse in qualche modo del dolore. Perché, va bene che non l’avrebbero potuta uccidere, va bene sarebbe guarita subito, ma un spada nella pancia faceva comunque male, checché ne dicessero le parole sul suo braccio.
Perciò Ginger, la spada in pugno (fregandosene altamente della classica regola sul non correre con oggetti affilati in mano), e i capelli rossicci al vento (sul serio, ma quale madre snaturata aveva potuto chiamare una rossa “Ginger”?) procedeva spedita in mezzo alle piante di fragole, verso il campo Mezzosangue.
Le piaceva venirci, di tanto in tanto, a trovare i suoi fratelli, ma se quella volta era lì era solo perché l’aveva convocata Chirone, dannato centauro dagli opinabili gusti musicali.
Ginger non avrebbe voluto andare- stava seguendo una pista interessante riguardo al suo compito da portare a termine -ma nessun mezzosangue può ignorare una chiamata ufficiale. Così aveva mollato pista e tutto e si era diretta verso New York; peccato che negli ultimi chilometri si fosse imbattuta in sette lestrigoni raccolti intorno ad un fuoco e intenti a rosolare pannocchie.
Evidentemente, però, i lestrigoni non apprezzavano troppo i suddetti vegetali, perché al loro posto avevano tentato di mangiare Ginger e a lei la cosa non era andata a genio. Così si era messa a correre, sperando di riuscire ad arrivare al confine del campo prima che i lestrigoni la raggiungessero. Quei cosi, in effetti, correvano tre volte più veloce di quanto corresse lei (per forza, avevano le gambe tre volte più lunghe) ma scappare, e una volta essere stata raggiunta combattere, era decisamente l’alternativa migliore, perché in caso contrario sarebbe stata mangiata. Certo, sarebbe comunque sopravvissuta, ma sarebbe dovuta uscire da… insomma, le era già capitato qualche anno prima con un dragone, e non aveva la benché minima intenzione di ripetere l’esperienza.
Così Ginger aveva corso con tutte le sue forze fino a che i lestrigoni non l’avevano raggiunta e accerchiata, quando non era che a una decina di metri dall’ingresso del campo.
“Ottimo! -borbottò Ginger fra sé e sé.- Questa sì che è sfiga.”
Poi i lestrigoni si gettarono su di lei.
Ginger colpì il primo con un fendente laterale, mandandolo immediatamente (e letteralmente) in polvere. Sferrò un calcio alle gambe del secondo che lo sbilanciò in avanti e lo fece finire dritto sulla spada della ragazza. Al terzo tirò un coltello da lancio in fronte. Il quarto morì nello stesso modo. Il quinto si trasformò in polvere sotto una raffica di proiettili di bronzo celeste con cui era caricata una vecchia beretta 92Fs. Lo stesso trattamento, invece, scatenò nel sesto solo una crisi di risa: evidentemente era più esperto. Perciò Ginger gli corse in contro, gli saltò su un braccio e gli conficcò la spada direttamente in testa, per poi rotolare elegantemente a terra e alzarsi in piedi appena affannata, osservando soddisfatta la distruzione intorno a sé e gli scomposti mucchietti di polvere che una volta erano stati mostri.
Peccato si fosse completamente dimenticata del settimo lestrigone.
E se ne ricordò troppo tardi, quando la lancia di quest’ultimo le spuntava irrimediabilmente dalla pancia.
Ginger gridò di dolore e si allontanò barcollando, la lancia ancora conficcata all‘altezza dello stomaco, mentre il lestrigone ridacchiava incontrollatamente al vederla tossire sangue. Poi il dolore acuto si attenuò e Ginger riuscì a raddrizzarsi e strapparsi via la lancia, sotto gli occhi esterrefatti del lestrigone, fissi sul suo busto, dove la ferita si stava velocemente rimarginando, lasciando al suo posto pelle intatta e morbida.
“Non te l’aspettavi, eh?-ridacchiò Ginger.- Sono come Wolverine, io. Bah, non importa. Hai rovinato la mia maglietta preferita e pagherai per averlo fatto.”
Poi si lanciò addosso al lestrigone e gli conficcò nel cuore la sua stessa lancia, senza che questo reagisse minimamente, ancora troppo sorpreso.
“Ah! Mangiati la tua polvere, lestrigone!“ gridò Ginger ai resti del mostro, curiosamente somiglianti al contenuto di un aspirapolvere.
Poi si accorse che, appena dentro il confine del campo Mezzosangue, un ragazzo la stava osservando con la bocca spalancata. Aveva i capelli ricci castano scuro e occhi un po’ da pazzo, come accesi di febbrile eccitazione. Il naso all’insù gli dava un’aria da elfo. Era abbigliato con la classica armatura greca e portava legato in vita un martello con la testa lunga più di una spanna e l’aria letale.
Sette lestrigoni e un elfo munito di martello tutti nel giro di dieci minuti? Ottimo, la giornata procedeva di bene in meglio.
 
 
Angolino della scrittrice
Salve di nuovo… bah, ho detto tutto nel primo capitolo…
Ah! Una cosa: ho scritto coppia het, ma non sono ancora sicura di voler inserire una storia d’amore… comunque, in caso ci fosse, non sarebbe fra Ginger e Leo o Ginger e Nico, gli altri due protagonisti della storia, ma magari con un altro personaggio, inventato, giusto per non stridere troppo con quello che succede nel figlio di nettuno e nel sigillo di Atena, i due libri successivi.
Ciao ciao,
Lynn.
p.s. lo so che questo capitolo è un po’ cortino, ma man mano che la storia va avanti diventeranno sempre più lunghi :)
p.p.s. immagino che il titolo sia un po' ambiguo... ma si capirà più avanti, promesso! In caso qualcuno non lo sapesse “the runaway” significa “il fuggitivo”
p.p.p.s. (ancora?!) grazie mille a Effie Malcontenta Weasley, lei sa perché.
  
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