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Autore: ThinkANDwrite    07/09/2013    7 recensioni
Lydia, 18 anni, bagnina. Questo è il lavoro dei suoi sogni. Il lavoro che si è promessa di fare a sette anni quando successe un evento che la segnò per sempre.
Non avrebbe mai immaginato che facendo questo lavoro avrebbe potuto conoscere tante persone interessanti.
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Tratto dal prologo:
“Piacere, io sono Drew.” Disse allungando una mano e porgendomela. E subito dopo avergliela stretta aggiunse: “Allora Lydia, mi concedi l’onore di portarti a pranzo per sdebitarmi con te?”
“Non devi sdebitarti di niente, come ho già detto è il mio lavoro e poi non è stato tutto merito mio.” Risposi ancora un po’ imbarazzata per la proposta che mi aveva fatto. In realtà mi sarebbe piaciuto accettare.
“Scusami, ma insisto. Mi piacerebbe davvero conoscerti meglio.”
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drew Chadwick, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lifeguard

.Capitolo 1.

.She had a crush on me.

 

 

 

 

“Allora io vado Mark.” Dissi al mio collega.

“Certo Lydia, vai pure!” Rispose lui salutandomi agitando una mano senza distrarsi dal lavoro.

Mi ritrovai presto a camminare verso la strada, nel punto in cui avrei dovuto incontrarmi con Drew.

Non sapevo realmente cosa aspettarmi da questo pranzo. Sicuramente come aveva detto lui era solo un modo per ringraziarmi, anche se non ne vedevo il bisogno. Io però, come ogni ragazza penso avrebbe fatto, me lo immaginavo come una specie di appuntamento. Sono una di quelle ragazze a cui piace viaggiare con la fantasia, perché a volte mi sembra l’unica via d’uscita per questa vita poco interessante. Quando le cose non vanno come vorrei chiudo gli occhi, e penso, sogno, immagino, fantastico su come potevano andare altrimenti. Ora che ho raggiunto i diciotto anni mi capita spesso di pensare a come sarebbe la mia vita se mio fratello fosse ancora con me. Molto probabilmente oggi non mi avrebbe permesso di uscire con uno sconosciuto incontrato poche ore prima. Avrebbe sicuramente fatto uno dei suoi soliti discorsi da fratello maggiore, proprio come quelli che mi faceva da piccola. Ok, forse non proprio gli stessi dato che a sette anni gli unici maschi che avevo intorno erano lui e mio padre. Mi piace però immaginare a come si sarebbe comportato e a quante cose mi avrebbe potuto insegnare.

“Lydia!” sentii urlare qualche metro più avanti.

“Drew!” Esclamai. Mi ritrovai improvvisamente intrappolata in una di quelle scene dei film, quelle in cui il ragazzo si avvicina a rallentatore con il vento tra i capelli. Cercai di non fargli notare che lo stavo fissando, così spostai lo sguardo sui miei piedi fino a quando non fu di fianco a me.

“Allora, sei pronta per pranzare?” Mi chiese sorridendo.

“Certo, i salvataggi mettono appetito!” Risposi ricambiando il sorriso.

 

 

 

**

 

 

Il pranzo procedeva davvero bene. Non c’erano quei silenzi imbarazzanti che si creano a volte quando non si sa cosa dire. A Drew piaceva parlare ed era molto simpatico, quindi ascoltarlo era piacevole. Mi raccontava un po’ della sua vita, dei suoi amici e della sua passione per il surf.

“Visto che è da poco che fai la bagnina, sono stato il tuo primo salvataggio?” Mi domandò curioso.

“In realtà no. Qui capita spesso che la gente sia in difficoltà in mare, ma sicuramente il tuo è stato quello più difficile.” La mia risposta fu interrotta da un ticchettio proveniente dal vetro accanto a noi. Sia io che Drew ci voltammo verso il punto da cui proveniva quel rumore. Al di là del vetro che divideva il ristorante dalla strada c’era una ragazza che stava bussando per attirare la nostra attenzione. Io non l’avevo mai vista prima d’ora, quindi dedussi che conoscesse Drew. Sul suo viso apparse un sorriso e le fece cenno di raggiungerci nel ristorante. Dopo qualche secondo la vidi entrare e incamminarsi sorridente verso il nostro tavolo. Non appena fu vicina a noi Drew si alzò per salutarla dandogli un forte abbraccio.

‘Lydia, non pensare subito male, potrebbe essere la sorella, o la cugina. Magari è solo una sua amica.’ Cercai di convincermi mentalmente. Dopo aver sciolto l’abbraccio Drew me la presentò.

“Lydia, lei è Vanessa, la mia ragazza. Vanessa lei è Lydia la ragazza che mi ha salvato la vita.”

“Piacere!” Esclamò Vanessa allungandomi una mano per poterla stringere.

“Piacere mio!” Dissi mentendo meglio che potevo.

Ecco, quello era uno dei momenti in cui mi odiavo. Mi odiavo perché fantasticavo troppo sulla gentilezza delle persone. Lui voleva veramente solo ringraziarmi e io come una stupida pensavo che potessi interessargli. Come ho fatto anche solo a pensarlo? Era ovvio che un ragazzo come lui avesse già una fidanzata, e comunque non sarebbe mai uscito con una come me.

“Perché non ti siedi con noi?” Le propose Drew e lei annuì contenta.

La cosa che più mi dava fastidio è che Vanessa oltre ad essere una bellissima ragazza con il fisico invidiabile era pure intelligente. Parlare con lei era davvero piacevole perché i discorsi non ruotavano tutti intorno a quale colore era di moda quest’estate, ma avevano un senso. Passai così un oretta in loro compagnia. Erano davvero carini insieme, e per quanto mi costasse ammetterlo lui sembrava davvero innamorato.

Finito il pranzo Drew andò a pagare e dopo esserci salutati me ne tornai a casa. I miei genitori non erano ancora tornati da lavoro, ma io mi chiusi in camera lo stesso. Non ero arrabbiata, ero triste. Tutte le volte mi ripromettevo di non fantasticare su un evento futuro per non illudermi troppo, ma puntualmente lo facevo e poi ci restavo male. Conoscevo Drew da pochissime ore, ma sapevo che era un bravo ragazzo, lo avevo capito! Non mi restava che accettare il fatto che fosse già impegnato. Avevo comunque trovato un nuovo amico e dovevo cercare di accontentarmi.

 

 

 

**

 

 

Il giorno dopo tornai a lavoro. Questa volta non era un mio compito sorvegliare attentamente l’oceano, ma preferivo dare un’occhiata anche io ogni tanto.

‘Dylan sarebbe fiero di te’ Mi dicevano sempre i miei genitori da quando avevo iniziato a fare la bagnina, e spesso me lo ripetevo anche io perché era per lui che ho iniziato questo lavoro e volevo renderlo fiero di me.

Oggi sventolava la bandierina arancione, infatti il mare era molto più affollato del giorno precedente. Anche se le acque erano meno pericolose di ieri, non mancavano i salvataggi.

“Ehy bagnina!” Mi sentii chiamare. Abbassai lo sguardo sulla spiaggia dato che mi trovavo in cima alla torretta, e lo vidi.

“Ehy surfista!” Ribattei io, sorridendo a Drew.

“Come va il lavoro oggi?” Mi chiese ricambiando il sorriso.

“Tutto bene, oggi la corrente non è molto forte.”

“Bene! Allora ti posso presentare i miei amici? Vogliono conoscerti dato che hanno saputo ciò che hai fatto per me.”

“Ehm, ok.” Risposi io un po’ titubante.

Si allontanò per qualche secondo per chiamarli e nel frattempo scesi dalla torretta, per parlare meglio senza dover urlare. Si riavvicinò poi seguito da due ragazzi muscolosi quasi quanto lui.

“Lydia?” Disse uno di loro con aria sorpresa.

“Wesley?” Replicai io.

Sul volto di Drew apparse un’espressione confusa. “Vi conoscete?” Ci chiese.

“Certo che ci conosciamo!” Esclamò Wesley. “Lei aveva una cotta per me quando ero al liceo i primi anni.” Questa sua affermazione fece colorare le mie gote di rosso.

“E’ vero?” Mi chiese Drew come conferma.

“Si, è vero.” Risposi più imbarazzata che mai.

“Non sapevo fossi una bagnina.” Disse Wesley rompendo quel momento di imbarazzo e sorrise. Non mi ricordavo di quanto fosse perfetto il suo sorriso, ed era stato proprio quello a farmi innamorare di lui qualche anno prima.

“In effetti ho iniziato da poco.” Risposi senza togliere gli occhi dal suo sorriso.

 

 

.Wesley POV.

Lydia Hale. Erano passati un po’ d’anni da quando l’avevo vista l’ultima volta. Forse tre, forse di più. Non mi ricordavo di quanto fosse bella ed ora lo era anche di più.

La nostra non fu una relazione seria, ma più una storiella estiva in quanto lei era stracotta di me, mentre io la trovavo solo sexy. Ok, lo ammetto. Non ero il tipo da relazioni serie e non lo sono tutt’ora,  ma non è colpa mia se non ho ancora trovato la ragazza giusta.

Dopo averle presentato mio fratello Keaton tornammo all’ombrellone per rilassarci un po’.

“Insomma Lydia aveva una cotta per te?” Disse Drew.

“Che ci vuoi fare. Ha buon gusto la ragazza!” Esclamai sorridendo.

“Quindi non siete stati insieme giusto?” Continuò lui.

“Si, lo siamo stati, ma niente di serio.” Risposi io mentre mi mettevo gli occhiali da sole.

“Non ti piaceva?” Chiese poi.

“Di sicuro non quanto io piacevo a lei.”

“Oh, quindi a lei piacevi parecchio?”

“Drew, perché mi stai facendo tutte queste domande?” Chiesi io esausto.

“Solo per curiosità.” Rispose. Pensava davvero che gli avrei creduto? Lo conoscevo troppo bene, a lui interessava Lydia.

“Ti ricordo che sei fidanzato!” Gli feci notare io.

“Ero solo curioso, niente di più.” Detto questo non mi chiese più niente, ma io ancora non gli credevo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice.

 

Ciao a tutti/e. Eccomi qui con il primo capitolo di Lifeguard. Spero vi piaccia J

VORREI SAPERE COSA NE PENSATE, QUINDI PERCHE’ NON LASCIATE UNA RECENSIONE?

Se volete seguirmi su Twitter io sono @StylesItaly

 

Se vi va potete leggere l’altra mia FF che è però sui One Direction. Vi lascio link e trama sotto.

Al prossimo capitolo …

Baci, Alice. Xx

 

Link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2105841&i=1

Trama: My Drug

Ally vive in un piccolo paesino vicino Holmes Chapel, la sua vita è monotona fino a quando un ospite non arriverà in casa sua.
Dal prologo:
Ally. Scendi che dobbiamo parlare” (...)
“Bene Ally, tu sai che il mio lavoro è molto importante per me, e salvare le vite di quei ragazzi significa molto …” Iniziò a dire mia madre. Ma io la interruppi prima che continuasse quando un pensiero mi sbarcò nella testa.
“Non ci trasferiremo mica?” Domandai un po’ in ansia per la risposta. Perché si, anche se mi annoiavo qui l’idea di trasferirmi mi terrorizzava.
“No, ma che vai a pensare. Fammi finire ciò che ti voglio dire senza interruzioni per favore. Non so come la prenderai.” Tirai un sospiro di sollievo sentendo la prima frase e subito dopo trattenni il respiro per l’ultima. Mi iniziava a spaventare.
(...)
"Oggi al centro è arrivato un ragazzo di 19 anni con seri problemi di droga (...) siamo arrivati alla conclusione che non può stare in questo centro, non gli farebbe bene.”
(...)
"tua madre ha deciso che è meglio se questo ragazzo venga a vivere da noi per un periodo di tempo.”

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