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Autore: Raven Callen    07/09/2013    3 recensioni
[Questa fic partecipa al contest ‘Between Heaven and Hell’ indetto da FaGammaVoloso e Saw Yozora.]
Buona lettura a tutti!
***
- Se tuo fratello scopre che sei uscita di casa di nascosto, non si arrabbierà?- domandò la celeste, sorseggiando il suo succo di frutta.
- Naah, sarà troppo occupato a bisticciare con il tuo caro amico Sein come fossero una vecchia coppia sposata. Non mi scoprirà. – affermò l’altra, muovendo pigramente il cucchiaio nella sua tazzina di caffè.
- Tu, piuttosto, non passeresti dei guai se i tuoi amici alati ti scoprissero in compagnia… di una persona così poco raccomandabile?-
[...]
- Passare tutto questo tempo con me ti fa decisamente male, angioletto.-
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Autore/i: Raven Cullen (nickname sul forum: Crazy_Raven)
Titolo: Fraternizzando col nemico…
Pairing: Arachnes x Guel
Parole: 1090
Prompt: Contrasti.
Note [le potete inserire anche in fondo alla fic]:
 
Ok, non chiedetemi cosa sia questa.. cosa.. perché non lo so: non so bene come sia nata, ma è un mezzo delirio.
Il pairing è l’emblema dell’assurdità, mi è venuto in mente durante una notte quasi totalmente insonne – si, soffro di insonnia cronica, c’è poco da fare - e temo di aver scritto un vero pastrocchio.
Non ne sono per niente soddisfatta, ma spero che non faccia totalmente orrore.
Sinceramente non so dove ho trovato il coraggio per pubblicare…
 
Secondo voi i personaggi sono IC o no?
Non ne ho la più pallida idea.
 
 
 
 
Fraternizzando col nemico…
 
 
 
 
 ***
 
- Prova questa. -
- Questa? Stai scherzando, vero? -
- Perché dovrei? Trovo che questa maglia ti starebbe davvero bene addosso. -
- Una maglia bianca?!-
- Si, si abbina con il resto.-
- Ma non dire sciocchezze! Non me la metterò mai, scordatelo!-
 
 
 ***
 


Arachnes scivolò piano fuori dalla finestra di camera sua.
Doveva stare attenta a non farsi sorprendere dai suoi genitori.
Non che le importasse particolarmente della loro opinione, ma non voleva tardare.
Ed era strano, a pensarci, perché di solito lei se ne fregava altamente, della puntualità.
I suoi “compagni di scorribande” lo sapevano bene.
Desuta in persona, il leader del loro gruppo nonché suo fratello maggiore, le aveva affibbiato il soprannome di “Regina dei ritardatari”.
L’ennesimo titolo che si era guadagnata, oltre a “Stronza Senza Cuore” e “Vendicatrice Demoniaca”.
O forse era “Indemoniata”, ora non ricordava…
Ne andava molto fiera, comunque.
 
Dopo essere atterrata sul prato – la sua stanza era solo al primo piano, dopotutto – si diede una rapida sistemata ai vestiti e poi corse via.
 



Mentre percorreva a passo svelto le vie della città si toccò nervosamente il cappuccio della felpa che portava per nascondere i suoi capelli verde muschio.
Non voleva assolutamente che qualcuno del suo gruppo di amici – “L’Armata Infernale Z”, questo era il nome della gang. – la riconoscesse, nel caso li avesse incrociati.
Là dove doveva andare non poteva permettersi di farsi riconoscere: aveva una reputazione da difendere!
Inoltre andava molto fiera dei suoi capelli – verdi naturali, erano assolutamente naturali al 100%, checché ne dicesse Mephisto  - e il fatto di tenerli schiacciati sotto quella stoffa la infastidiva non poco.
Anche i suoi vestiti erano semplici, anonimi, così diversi dal suo solito stile – ben più appariscente di così.
Se Desuta l’avesse vista…
 
 
 
- Eccoti, ti aspettavo.-
 
Non appena Arachnes fu arrivata a destinazione – un tranquillo bar di periferia – si trovò di fronte ad una ragazza dai lunghi capelli di una strana sfumatura azzurrina, molto chiara, ed intrecciati in una delicata acconciatura da signorinella, che la faceva assomigliare ad una bambola di porcellana, di quelle da collezionare.
 
“Come ci era finita, lei, assieme a una così?”Si chiese la verde, con ironia.
 
Anche lei indossava vestiti semplici, ordinari, ma che racchiudevano la sua personalità mite.
Guel.
Un membro degli “Apostoli del Cielo”, acerrimi nemici dell’Armata Infernale da... da sempre, più o meno.
Una santarellina che affiancava quell’antipatico saccente So-Tutto-Io di Sein.
Il genere di persona con cui Arachnes aveva giurato di non avere MAI – mai e poi mai – a che fare.
Guel, che ora le stava di fronte e le sorrideva pacatamente.
 
- Avevo voglia di un caffè.- rispose la verde, come ogni volta.
Faceva parte del loro rituale, dopotutto.
Dopodiché, senza aspettare una replica, entrò a passo spedito nel locale.
 
 


 
***
 
Era cominciato tutto nel più semplice dei modi.
Si erano incontrate in un negozio di abbigliamento. Uno di quelli sempre con la merce in saldo, in cui potevi trovare ogni genere di capo d’abbigliamento. Una vera miniera d’oro, anche se a volte trovava certi orrori…
 
Si stava provando un completo scuro: stivali neri, gonna viola, una maglia nera a maniche lunghe.
Lo specchio del negozio le rimandava il riflesso del suo viso soddisfatto dalla cupezza delle stoffe.
Poi era arrivata lei, Guel, appena sbucata dal reparto “brava bambina”, che le aveva allungato una maglia bianca, e le aveva consigliato di metterla sotto quella nera, più sottile, in modo che si vedesse appena.
Lei sulle prime si era rifiutata: odiava il bianco, con tutta se stessa.
Non sapeva bene perché. Forse perché le sembrava troppo candido e innocente?
No, la verità era che lo trovata freddo, vuoto, asettico come certe stanze d’ospedale. Le metteva i brividi.
 
Però aveva seguito il suggerimento di Guel, più per levarsela di torno in fretta – ma quanto poteva essere insistente, quella faccia d’angelo? – che per altro.
A sorpresa aveva scoperto che… l’accostamento non le dispiaceva, anzi.
Quel sottile bordo bianco evidenziava la sua pelle scura in maniera… gradevole.
E poi accentuava il contrasto con il resto del completo.
Il bianco, ora, non sembrava più così inquietante.
Non le faceva più così paura.
Quando si riprese da quella scoperta, Guel era ancora lì.
Non le disse “te l’avevo detto”.
E Arachnes non la ringraziò.
 
***
 
 
 
- Se tuo fratello scopre che sei uscita di casa di nascosto, non si arrabbierà?- domandò la celeste, sorseggiando il suo succo di frutta.
- Naah, sarà troppo occupato a bisticciare con il tuo caro amico Sein come fossero una vecchia coppia sposata. Non mi scoprirà. – affermò l’altra, muovendo pigramente il cucchiaio nella sua tazzina di caffè. Nero, bollente, senza zucchero.
- Tu, piuttosto, non passeresti dei guai se i tuoi amici alati ti scoprissero in compagnia… di una persona così poco raccomandabile? – ghignò, poi, indicando se stessa con il cucchiaino.
- Io non vedo niente di riprovevole nel prendere un caffè con te e fare compere insieme.- ribatté Guel, imbarazzata, con un filo di insicurezza nella voce.
Probabilmente nemmeno lei era certa di quello che aveva affermato.
- Tsk, vallo a spiegare a quei maledetti moralisti..-
Aveva avuto modo di osservare a lungo quello stormo di angioletti, solo il cielo sapeva quanto fossero fissati con le regole e con le buone maniere. 
- Arachnes! Non parlare in questo modo dei miei amici!-
Il volto dell’angioletto si era imbronciato, mentre la verde veniva fulminata da uno sguardo di puro rimprovero e disapprovazione.
 
- E poi credo che anche la compagnia che sei solita frequentare non sarebbe d’accordo se scoprisse dei nostri saltuari appuntamenti. -
Eccola, pensò Arachnes, eccola che ricominciava a parlare come una bambina dell’alta società, così abbottonata, computa, formale…
Puah, non si poteva sentire.
Lo faceva sempre, quando era arrabbiata, ed era molto fastidioso. Alzò gli occhi al cielo.
E, comunque, i loro incontri non si potevano definire certo appuntamenti.
 - Affatto. Mi direbbero che mi sono rincretinita, la mia reputazione finirebbe nel cesso e diventerei lo zimbello della città. Cose di questo genere.-
Ah, e Desuta l’avrebbe rimproverata per non averlo avvisato e per aver fraternizzato con “il nemico”.
Suo fratello era davvero un grande ipocrita, visto che era lui per primo a flirtare spudoratamente con il capo degli Apostoli.
 
Guel sbuffò in modo molto signorile.
Poi, ancora offesa, porse ad Arachnes il conto.
- Oggi tocca a te pagare.-
- Passare tutto questo tempo con me ti fa decisamente male, angioletto.- commentò, con sarcasmo.
 
 
Quando poi l’amica le prese la mano per Arachnes fu impossibile non arrossire di imbarazzo.
- E temo che la cosa sia assolutamente reciproca… -
 
 
 


 
Note [Parte 2]:
 
Innanzittuto voglio ringraziare Saw Yozora e FaGammaVoloso per avermi invitato e permesso di partecipare a questo Contest. Spero che la fic sia quantomeno accettabile.

Considerando che questa è la mia prima ff yuri… beh, poteva andare peggio.
Che poi la coppia è appena appena accennata, giusto sul finale.
Che abbia inventato una nuova CrackPairing? Chissà.
Voi cosa ne dite?
Sarei curiosa di sentire la vostra opinione: lasciare una recensione non vi ucciderà di certo.
La chiudo qui perché sono le 23:23 (esprimete un desiderio, gente! Si, io credo in queste cose.) e non so più quello che dico.
Buonanotte a tutti.
  
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