Ogni adolescente sogna un'unica cosa: Londra.
Alcuni ci trascorrono una settimana in vacanza e sentono che il sogno di una vita è stato realizzato, altri vi trasferiscono, altri non possono fare altro che sognarla.
Ma io evidentemente sono sempre riuscita bene a distinguermi dalla massa. Sono sempre abitata in una casa nella periferia di Londra, in un quartiere residenziale, con tutti i confort che qualsiasi adolescente vorrebbe: una grande piscina-profonda vari metri-, l'idromassaggio, una sala giochi, una sala lettura, un enorme televisore, una disponibilità economica tale da poter comprere tutto ciò che potessi desiderare e un enorme giardino ricco di ogni tipo di pianta.
Ma a me non era mai piaciuta quella vita, quella casa e soprattutto quella scuola.
Ho capito che avrei abbandonato la tanto amata e caotica Londra all'età di 15 anni.
E' successo tutto per delle casualità; un giorno entrai sul mio profilo twitter, scrissi una frase sel mio autore preferito, venni retwittata da una ragazza e così guardai il suo profilo, per puro caso.
Notai dai suo tweet che avavamo parecchie cose in comune: lo stesso amore incondizzionato verso Emma Watson, gli stessi gusti musicali, cinematografici e letterali.
Andai subito sull'icona per mandarle un messaggio-e verificare la veridicità di ciò appena letto- ma vidi che lei mi aveva appena preceduta. Dal giorno iniziammo a conoscerci e fare amicizia.
Con il tempo capii che quella ragazza per me era come la tanto citata oasi nel deserto, ma ovviamente non poteva certo essere tutto semplice. Non per me, ovvio.
Io, Carrie Hill, all'epoca studentessa quindicenne in un rinomato College di Londra.
Lei, Gracie Thomas, quindicenne, anch'essa studentessa in un College, solo che in Irlanda.
Il giorno che la conobbi su Twitter era la fine di Novembre, ed arrivate a Giugno era come se ci conoscessimo da tutta una vita, così riuscimmo a convincere i nostri genitori a farci incontrare.
Mi sentivo così oppressa a Londra, come chiusa in una gabbia troppo piccola per me, che dovetti convincere Gracie che sarebbe stato meglio trascorere le vacanze da lei. Semplicemente non volevo vedesse quanto mi sentissi infelice, piccola e inutile a Londra.

Un pò avevo paura. Non sapevo come Gracie fosse fisicamente, se il suo carattere fosse lo stesso che riusciva a mostrare nelle chat, non conoscevo il suolo della sua voce, i suoi genitori, ed infondo, un pò avevo paura di rimanere delusa, nemmeno io sapevo di cosa.
Ma sentivo anche che quelle paure erano normali, che il posto nel quale ero diretta era finalmente quello giusto, dove sentirmi a casa.
Ed ebbi ragione in tutto e per tutto. I Signori Thomas furono veramente ospitali con me, ma soprattutto lo fu Gracie.
Se possibile, avendola davanti in carne ed ossa, riusciva ad essere una persona addirittura migliore; nessun messaggio le avrebbe dato giustizia.
Furono 3 settimane davvero stupende, conobbi gli amici di Gracie, alcuni suoi parenti, e bhè, mi innamorai.
Ma non la tipica storia estiva, quella era-ed è tutt'ora- la storia della vita. Solo che particolare, perchè non è un amore classico fra due persone, bensì mi innamorai dell'Irlanda.
Dei suoi meravigliosi prati verdi e la rassicurante calma che emanavano, dei suoi abitanti, delle lentigini, degli occhi verdi, della carnagione chiara, dell'accento, delle abitudini, e tutto ciò che avesse a che fare con essa.
Decisi che lì c'era tutto ciò di cui necessitavo: la mia migliore amica e un posto nel quale stavo bene.

Dopo quell'estate la mia vita continuò "normalmente", tra scuola, varie letture, parenti e i pochi amici.
Arrivarono così le estati successive, che trascorsi ovviamente con Gracie, ma di mia spontanea volontà a Londra. Volevo che conoscesse la grigia ma ugualmente affascinante Londra, determinata ad abbandonarla il prima possibile, senza poi ritornarci.

Bhe, ad ogni modo ora ho 18 anni, ho terminato il College, la mia amicizia con Gracie è ancora stupenda e sto finalmente pertrasferirmi in Irlanda.
Gracie ha insistito affinchè alloggiassi da lei, ma preferivo prendere un piccolo appartamento indipendente a Dublino; possiedo abbastanza denaro per riuscire a mantenermi i primi mesi, il tempo necessario per cercare e -si spera- trovare un lavoro.
Non vedo la mia migliore amica da quasi un anno e non vedo l'ora di riabbracciarla, ho un sorriso che va da un orecchio all'altro; non appena salgo sull'aereo non posso fare a meno di fantasticare sulla vita che mi aspetta, ma mai avrei potuto immaginare quelloche realmente mi sarebbe capitato.

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Breve capitolo/introduzione di questa storia.
Per ora non voglio svelarvi il volto della protagonista, ma si saprà a breve. Spero di avervi un minimo incuriosite e che a qualcuna possa interessare il continuo.
Diversamente alla mia prima storia, questa è praticamente completa, perciò se avrà anche solo un minimo di successo la completerò abbastanza velocemente.
Apparte questo, spero realmente che vi sia piaciuta, ho scritto numerose storie senza mai avere il coraggio di pubblicarle, sempre per paura che non piacessero. Ora ci provo, e Come va, va.
Spero a presto,
Lesie c: