Capitolo 15: Ritorno a casa
Eragon e Saphira atterrarono di fronte all'ingeresso del Palazzo Reale di Ellesmèra. Quanto tempo era passato da quando aveva varcato quella soglia accompagnato da Arya... E adesso vi tornava da solo, su richiesta della stessa Arya.
" Sei felice di essere tornato qui piccolo mio?" gli chiese la dragonessa, mentre con un balzo il Cavaliere scendeva dal suo dorso.
" Molto!" rispose lui, slegando le cinghie che tenevano la sella ancorata alla dragonessa
" Quando arriverà Arya?" domandò Saphira
"Oh, qualcuno qui non vede l'ora di incontere un certo drago verde!" la provocò lui, ridendo, dandole un buffetto sul muso.
Saphira sbuffò. A volte Eragon sapeva essere davvero molto fastidioso.
"Non è per Firnen. Sono curiosa di conoscere quella cucciola di cui ci ha parlato."
"Anche io. Ma non possiamo fare altro che aspettare il loro arrivo. Nel frattempo che ne dici di andare alla capanna di Oromis?" propose lui
"Direi che è un' ottima idea!" disse lei dandogli una leccatina sul braccio.
Quando varcò la soglia della capanna, Eragon provò una fitta di nostalgia al petto.
Era un edificio semplice, arredato in modo spartano, eppure aveva un fascino e un'eleganza da fare invidia agli alloggi dei Cavalieri che si trovavano poco distanti da lì.
Erano passati cinque anni da quando i suoi maestri erano stati uccisi da Galbatorix, attraverso il corpo di Murtagh, eppure si aspettava ancora di vedere arrivare, da un momento all'altro, l'elfo dai capelli bianchi e l'aspetto mite e, con lui, il drago dorato senza una zampa.
In realtà Glaedr era ancora lì con loro, anche se non fisicamente. Infatti prima di morire aveva ceduto loro il suo Eldunarì, il Cuore dei Cuori, la sua coscenza, in modo che almeno uno dei loro maestri potesse continuare a guidarli.
Dall'Eldunarì di Glaedr sentiva provenire un'intensa tristezza. Poteva capire quanto fosse doloroso per lui tornare nel luogo dove aveva vissuto per secoli con il suo compagno e comprendeva anche la necessità del drago di stare in silenzio, chiuso nei suoi pensieri.
Eragon si avvicinò al tavolo dove Oromis sedeva durante le lezioni di storia e dove l'elfo, nei momenti di svago, si occupava della raffigurazione di miniature bellissime. Posò delicatamente la mano su un foglio dipinto solo a metà, si sentiva esattamente come quel foglio. Entrambi lasciati incompleti dall'elfo.
"Ora basta Eragon, sai che non è affatto così!" si ammonì da solo. Oromis aveva fatto tutto il possibile per renderlo un degno Cavaliere e un abile guida per l'Ordine che sarebbe rinato.
" Chissà cosa avrebbe detto il Maestro se avesse saputo dell'esistenza di questa bambina..." si domandò il Cavaliere, arrotolando la pergamena con la miniatura e mettendosela in tasca, per poi dirigersi verso l'uscita, dove incontrò un elfo ricoperto da una pelliccia folta e nera come la notte, occhi felini, zanne e artigli, che sembrava attenderlo con impazienza
"Eragon Ammazzaspettri, sai che presto arriveranno Arya Drottnin e Nasuada Svit-kona, dobbiamo sbrigarci e tornare in fretta al Palazzo"
"Lo so Blodhgarm, ma prima avevo bisogno di visitare la capanna di Oromis-Elda"
L'elfo annuì, mentre Eragon si incamminava verso il palazzo seguito da Saphira.
Angolo dell'Autrice
Ciao!
Ecco tornare il nostro Eragon, sììììì!!!!!!! (saltella felice per tutta casa).In questo capitolo si parla del ritorno del nostro amato Cavalier e della sua dragonessa, e della nostalgia provata dal giovane nel tornare lì dove si era allenato insieme ai suoi Maestri.
S cosa v i state domandando: per quale ragione Eragon sarà tornato ad Alagaesia, e precisamente ad Ellesmèra? Come avrà fatto a venire a conoscenza della presenza della nostra piccola Evy? E, sopratutto, quale sarà iò suo ruolo in questa nuova avventura?
Se volete saperlo, non vi resta che leggere il prossimo capitolo ;)
Baci<3<3<3
RedSonja