Capitolo 16: Incontro
Quando Raksha aveva visto Ellesmèra in lontananza aveva pensato che fosse magnifica, ma adesso che erano atterrati non riusciva a trovare le parole adatte per descrivere la bellezza che si stagliava di fronte ai suoi occhi increduli.
" Sembra uno dei miei sogni, solo che stavolta è tutto vero!" pensò mentre attraversava il giardino del Palazzo Reale.
Non che i suoi due compagni umani fossero meno stupiti di lei.
Nasuada non faceva altro che ripetere quanto fosse incredibile l'edificio che si trovavano di fronte, mentre Murtagh guardava interessato i giochi di luce, prodotti dalle numerose fontane, che si riflettevano sulle mura del palazzo.
Arya li guidò all'interno del castello, conducendoli in un enorme salone dove trovarono ad aspettarli un elfo dai capelli neri, alto e dal fisico atletico, che accarezzava il muso di un drago dello stesso colore del cielo.
Raksha guardò quella scena incredula. Sapeva che esisteva un altro Cavaliere oltre al suo Maestro, ma le era stato raccontato che era partito verso un luogo misterioso dove avrebbe ricostruito l'Ordine dei Cavalieri. L'elfo sembrò accorgersi finalmente della loro presenza si voltò e, sorridendo, fece un passo avanti.
"Eragon...!" esclamarono all'unisono Nasuada e Murtagh.
"Sei davvero tu?" chiese l'Imperatrice sull'orlo delle lacrime
"Già. Vi sono mancato?" domandò lui, mentre abbracciava la ragazza che era scoppiata a piangere
" E ce lo chiedi anche? Certo che ci sei mancato!" rispose il Cavaliere Rosso, sorridendogli
"Anche voi mi siete mancati; non avete idea di quante volte abbia avuto la tentazione di tornare indietro da voi. Di tornare a casa."
"Tu...tu sei Eragon!" esclamò la bambina, che non era riuscita a spiccicare parola prima di allora.
"Eh sì. E tu come ti chiami piccola?" chiese avvicinandosi a lei e abbassandosi alla sua altezza. Quando le fu davanti vide che era davvero bella, ma non riusciva a capire a quale razza appartenesse; non aveva mai visto niente che le somigliasse durante il suo viaggio per arrivare a Vroengard.
"Mi chiamo Raksha." rispose lei guardandolo più attentamente. Non era proprio un elfo, aveva i tratti più decisi. Che qualcuno avesse operato su di lui la stessa magia che lei aveva utilizzato per cambiare l'essenza di Nasuada? Ma se così fosse, magari...
"Tu non sei umano, ma non sembri nemmeno totalmente un elfo...il tuo aspetto è stato modificato con la magia. Ma se è così allora chi è stato?" chiese la ragazzina senza distogliere lo sguardo da lui.
"E' un regalo dei draghi. Hanno completato la trasformazione in elfo che si verifica in tutti Cavalieri, anche se normalmente ci vogliono centinaia di anni."
"Quindi anche i draghi possono riuscire ad usare la mia stessa magia..."
"La tua stessa magia? A cosa ti riferisci?"domandò lui perplesso
"Nessuno può utilizzare un tale quantitativo di magia senza morire" pensò lui
"Piccolo mio, ricordati quello che ti ha detto Arya. Questa bambina ha qualcosa di speciale, possiede un enorme potere. Non lo senti?" chiese la dragonessa
Eragon si concentrò. Saphira aveva ragione, quella bambina aveva un potere immenso. Ma com'era possibile?
"Si riferisce a me"
Era stata Nasuada a parlare. Solo allora Eragon si rese conto di quanto il suo aspetto fosse simile a quello di Arya, fatta eccezione per la carnagione più scura e le lunghe cicatrici sulle braccia.
"Ma come...?"
"Ascoltami, Eragon, devi prima sapere cos'è Raksha" disse Arya, capendo la perplessità del Cavaliere.
"Allora spiegamelo." rispose lui
Arya trasse un bel respiro e iniziò a narrare ancora una volta la storia degli Evy.
Quando l'elfa ebbe finito di parlare, Eragon era ancora più confuso di prima. Era impaziente di saperne di più, ma cercò di stare calmo. Se Arya non aveva aggiunto nient'altro voleva dire che aveva già raccontato tutto quello di cui era a conoscenza.
"Quindi tu saresti una sorta di drago in miniatura?" chiese il Cavaliere alla bambina
Raksha non potè impedirsi di ridere. Si era immaginata Eragon come un uomo che metteva soggezione, un guerriero senza paura e con una conoscenza enorme del mondo; invece si trovava di fronte un ragazzo spontaneo e curioso. Dovette ammettere che lo trovava davvero molto simpatico.
"Esattamente, piccolo mio, lei è una specie di cucciolo di drago. Non vedi che è bella, fiera e potente come me?" era stata Saphira a parlare e aveva fatto in modo che la sentissero tutti
"Ti ringrazio Saphira" rispose la ragazzina, guardando con ammirazione la dragonessa, che fino ad allora era rimasta in silenzio
"Come mai ci hai convocati qui, Arya?" domandò il Cavaliere
"Perchè vorrei fare di Raksha un Cavaliere e, se dovesse essere accettata dal cucciolo di drago, avrebbe bisogno di un Maestro."
"Ma se Murtagh è con lei, non potrebbe essere lui ad istruirla?"
"No Eragon, è compito tuo. Murtagh non ha ricevuto una corretta istruzione da Cavaliere, al contrario di te che sei stato sotto la guida di Oromis-Elda e Glaedr-Elda."
"Lo so, ma io non ho mai insegnato a nessuno e..."Eragon tentò di protestare, ma Arya lo interruppe:
"Eri andato a Vroengard per costruire un luogo dove addestrare i nuovi Cavalieri. Ti ho chiamato qui perchè così avresti avuto il nostro aiuto nell'addestrare Raksha, evitando a lei un viaggio duro e pericoloso e a te le difficoltà dell'insegnamento. Tu e Saphira non sarete soli, noi vi aiuteremo, ma è vostro dovere insegnare ai nuovi Cavalieri." concluse l'elfa che poi, sorridendo, aggiunse "Stai tranquillo, non dovrai partire dalle basi della magia e della scherma; l'unica cosa che le dovrai spiegare dall'inizio è la storia dell'Ordine."
Eragon non sapeva che fare.
Arya aveva ragione, ma non era sicuro di riuscire in quel compito. Avrebbe ricoperto il ruolo di Oromis, ma sicuramente non sarebbe mai stato alla sua altezza...
"Non ti preoccupare piccolo mio, sarai un ottimo Maestro!" lo rassicuro la sua dragonessa
"Spero che tu abbia ragione Saphira..."
"Allora, accettate?" chiese Arya
"Accettiamo!" risposero in coro Eragon e Saphira.
Angolo dell'Autrice
Eccomi di nuovo con l'ultimo capitolo di oggi.
I nostri viaggiatori sono finalmente arrivata a destinazione, e ad aspettarli trovano niente meno che Eragon e Saphira (che dovrebbero essere a Vroengard).
Immaginate la loro sorpresa nel trovarseli lì davanti a loro!!!
Il nostro Cavaliere è stato convocato da Arya per addestrare la piccola Raksha, ma lui non è affatto convinto di poter essere un Maestro all'altezza di Oromis.
L'immagine di un Eragon spaventato all'idea di dover essere l'insegnante di qualcun altro mi ha davvero intenerito, a voi no?
Ringrazio in anticipo tutti coloro che leggeranno e recensiranno questa storia.
A domani,
Baci<3<3<3
RedSonja