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Autore: Scarl_Bloom 94    08/09/2013    9 recensioni
STORIA IN FASE DI REVISIONE.
Fëawen è la figlia minore di Re Elrond. E' una mezzelfa, ma all'inizio della storia ancora non lo sa, sa solo che in lei c'è qualcosa di diverso rispetto agli altri elfi. Desiderosa di fare mille avventure e combattere contro nemici pericolosi, farà di tutto per entrare a far parte della Compagnia. L'incontro con un giovane principe elfo però cambierà la sua vita e le farà capire cosa significa amare.
Tratto dal 1 capitolo...
Durante la caduta rimasi con gli occhi chiusi. All’improvviso però invece di sentire sotto di me la terra, sentì delle braccia possenti tenermi. Aprì piano piano gli occhi, mi ero messa un po’ di paura, lo dovevo ammettere.
"Cosa vedono i miei occhi… Una dolce fanciulla che dal cielo è caduta fra le mie braccia"
Disse l’elfo biondo che mi teneva in braccio.
Appena incontrai i suoi occhi blu, non riuscì a proferire parola. Notai che un piccolo sorrisetto aveva preso forma sulle sue labbra. Era bello, maledettamente bello.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*Angolo "autrice"*

Hola! Prima di lasciarvi alla lettura di questo capitolo vorrei dirvi che ho iniziato a pubblicare una nuova storia (sempre in questa sezione) "La luce dell'Angelo" con protagonisti Legolas, Aragorn, Haldir e Faramir. Per chi volesse leggere una storia diversa dalle altre, sempre se vi va naturalmente ^^

Capitolo 10 –  Le sorprese non finiscono mai
 

In quel momento avrei preso volentieri mia nonna per i capelli. L’aveva fatto apposta, voleva che io dichiarassi i miei sentimenti a Legolas. Non l’avrei fatto lo stesso, i suoi tentativi sarebbero andati in fumo. Tutti furono contenti dell’idea di una festa in mio onore, l’unico che ebbe da ridere fu Boromir. Voleva riprendere subito il viaggio, ma per fortuna Aragorn lo fece ragionare dicendogli che una piccola pausa ci avrebbe fatto più che bene. L’Elfo invece si era dimostrato impassibile, per lui non faceva alcuna differenza festa o non festa.
*Quanto mi irrita quello stupido!!* Pensai arrabbiata.
 
Quando venne l’ora di andare a dormire ci vennero date ad ognuno di noi delle stanze. Finalmente potevo dormire in un letto morbido e soffice, non ne potevo più della terra fredda e arida. Prima di andare buttai un’occhiataccia a mia nonna, provocandole una risata.
 
<< Sarà il tuo momento, Fëawen Andúnë , non lasciartelo scappare >> Si intromise nella mia mente.
 
*Ma cosa non mi devo lasciar scappare??? Quello stupido di un Elfo?? Sai che grande premio!*
 
Mi chiusi nella mia stanza, ma non riuscì a dormire. Non facevo che pensare all’indomani sera, alla festa, a lui, non riuscivo a smettere di pensarlo. Presi un cuscino e lo strinsi forte a me. Se non fosse che era così bello quel dannato Elfo…
All’improvviso sentì bussare alla mia porta. Ero così persa nei miei pensieri che mi spaventai sentendo quei piccoli colpi. Tremante dissi “avanti” e dalla porta entrò proprio lui, Legolas.
 
<< Ti disturbo? >> Disse entrando.
 
<< Che….che ci fai qui? >> La mia voce tremava.
 
<< Devo parlarti, posso? >> Domandò chiudendo la porta alle sue spalle.
 
Piena di timore annuì e lui piano, piano si avvicinò . Man mano che la distanza fra me e lui veniva annullata il mio cuore prendeva a battere sempre più forte. Si sedette accanto a me sul letto. Stavo per crepare.
 
<<  Volevo chiederti scusa,per come mi sono comportato oggi >> Prese a parlare << Sono stato un idiota. >>
 
<< Ti…ti perdono >> Dissi io mentre stringevo il cuscino che ancora tenevo sulle gambe.
 
<< Grazie >> Sorrise << Ma sono venuto anche per dirti qualcos’altro >> Continuò l’Elfo.
 
Lo vedevo avvicinarsi a me lentamente. Avvicinò la mano per prendere il cuscino e lo scostò via. Io rimasi immobile, osservandolo. Aveva gli occhi fissi sulla mia bocca. Il cuore mi martellava nel petto.
 
<< Mi comporto così solo perché non voglio che ti succeda qualcosa, non voglio vederti soffrire, non voglio che qualcuno si avvicini a te >> Mi Sussurrò ad appena qualche centimetro dalle nostre bocche.
 
<< Come, come Aragorn >>  Risposi stordita.
 
<< No, non come Aragorn >> Sorrise dolcemente per la mia ingenuità  << Io per te provo qualcosa di diverso >> Continuò avvicinandosi ancora.
 
<< E allora mostrami quello che provi >> Dissi chiudendo gli occhi.
 
Non potevo credere a quello che stava per accadere. Mi stavo lasciando andare, stavo acconsentendo ad un bacio. Volevo quelle labbra sulle mie più di ogni altra cosa al mondo. Bramavo quella bocca con tutta me stessa. Qualcosa si accese dentro di me, qualcosa che non riuscivo a governare. Sentivo la sua mano appoggiarsi delicatamente sulla mia spalla provocandomi un brivido per tutta la schiena.
E appena le nostre bocche si sfiorarono sentì un dolore immenso alla testa. Mi portai entrambe le mani sul punto in cui sentivo quel dolore, mi contorcevo, sentivo una voce nella mente.
 
<< Fëawen ! Che ti prende?!! >> Urlò Legolas spaventato.
 
<< Vuoi guardare nello specchio? >> Sentì dire da una voce familiare.
 
<< Cosa vedrò? >> Rispose un’altra voce.
 
<< Nemmeno il più saggio può dirlo >> Continuò la donna <<  Lo specchio mostra molte cose. Cose che furono, cose che sono, e alcune cose che devono ancora verificarsi >>
 
Non sentivo soltanto delle voci, nella mia testa lentamente si delineava tutta la scena. Erano Galadriel e Frodo. Stavano parlando, le voci erano le loro.
Mi alzai dal letto e mi accasciai a terra. Faceva un male tremendo. Riuscivo a sentire e a vedere tutto. Non capivo se tutto quello fosse la realtà o solo un qualcosa di oscuro che stava prendendo vita nella mia mente. Legolas si accasciò accanto a me stringendomi forte per farmi calmare.
 
<< No! >> Urlò Frodo dopo aver visto cosa c’era nello specchio.
 
Li avevo visti anch’io. Morte e distruzione. Saremmo tutti caduti, il male avrebbe vinto.
 
<< Io so cos'è che hai visto. Perché è anche nella mia mente. È ciò che si verificherà se tu dovessi fallire. La Compagnia si sta disperdendo >> Continuò  a dire Galadriel  << La cosa è già cominciata. Tenterà di prendere l'Anello. Tu sai a chi mi riferisco. >>
 
Stava parlando di Boromir. Tenterà di prendere l’Anello! Quindi non era una mia immaginazione, quello che stava accadendo era tutto reale.
 
<< Uno ad uno l’Anello li distruggerà tutti >> Proseguì mia nonna.
 
Ci distruggerà tutti.* No, il mio Elfo, no!* Continuavo a contorcermi tenendo le mani sulla testa. Le braccia di Legolas mi stringevano sempre di più. Era tremendamente preoccupato e voleva chiamare aiuto, ma non aveva intenzione di lasciarmi.
 
<< Se me lo chiedi, io ti darò l'Unico Anello >> Disse d’un tratto Frodo.
 
Non capivo cosa diavolo stesse facendo quel piccolo Hobbit, perché mai mia nonna doveva accettare di prendere l’Anello? Cosa c’era dietro tutto quello? Confusione, una tremenda confusione si delineava dentro di me e il dolore continuava.
 
<< Me lo offri di tua iniziativa? Non nego che il mio cuore l'ha desiderato a lungo >> Continuò Galadriel avvicinandosi a lo hobbit.
 
Anche lei era attratta e tentata da quell’Anello del male. Non potevo crederci.
 
<< Al posto dell'Oscuro Signore tu avresti una Regina! Non oscura, ma bellissima e terribile come l'alba! Infida come il mare! Più forte delle fondamenta della Terra! E tutti mi ameranno, disperandosi! >> Urlò quelle parole circondata da una strana e immensa luce.
 
Per un attimo non riconobbi più mia nonna. Era diventata un mostro! E tutto per opera di quell’odiosissimo Anello del potere. Urlai anch’io di colpo, perché il dolore si era fatto più acuto. Sentì aprire la porta della mia stanza. Aragorn e Boromir erano arrivati in mio soccorso. Videro me e Legolas accasciati a terra. Io con le mani sulla testa che mi contorcevo dal dolore, mentre l’Elfo mi abbracciava e cercava di calmarmi.
 
<< Ho superato la prova. Perderò i poteri, me ne andrò all'Ovest, e rimarrò Galadriel >> Disse mia nonna tornando alla normalità.
 
Il dolore d’un tratto scomparve. Continuavo a sentire le loro voci e a vederli, ma senza soffrire.
 
<< Non posso farcela da solo >> Continuò a dire Frodo.
 
<< Sei il portatore dell'Anello, Frodo. Portare l'Anello del Potere vuol dire essere soli >> Gli spiegò Galadriel <<  Questo incarico è stato affidato a te, e se tu non troverai il modo, nessuno potrà. >>
 
<< Allora so cosa devo fare. È solo... che ho paura di farlo >> Disse pieno di timore il mezzuomo.
 
<< Anche la persona più piccola può cambiare il corso del futuro >> Gli disse mia nonna sorridendo.
 
La visione finì lì. Potevo finalmente tornare alla mia realtà. Ero fra le braccia di Legolas, Boromir e Aragorn erano accanto a noi preoccupati.
 
<< Fëawen  ! Tutto bene? Che ti è successo? >> Domandava di continuo mio fratello.
 
<< Ho sentito delle voci….e ho visto anche delle persone >> Cercai di spiegargli confusa.
 
<< Cosa stai dicendo? >> Boromir mi guardava scioccato.
 
<< Dama Galadriel le ha trasmesso i suoi poteri >> Rivelò Aragorn.
 
<< Cosa?! >> Domandai io stupita.
 
<<  Dovevano andare a te, avevi già questo dono. Tu potevi sentirla mentre parlava nella mente delle persone, vero? >> Mi chiese Aragorn.
 
<< Si, la sentivo >> Risposi cercando di capire.
 
<< Adesso tu hai il suo potere >> Concluse l’Uomo.
 
Lo guardai per un attimo inorridita. Quindi potevo leggere nella mente delle persone, potevo comunicare con loro. Era un potere che metteva i brividi solo a pensarci. Cercai di entrare nei pensieri di Legolas, ma non ci riuscì. In quel momento non capivo.
 
<< Ancora è presto perché tu acquisisca in pieno la facoltà di gestire questi tuoi poteri >> Sentì dire da qualcuno sulla porta.
 
<< Nonna! Io, non capisco >> Le dissi sconvolta.
 
<< Capirai col tempo >> Sorrise << E’ difficile controllare un potere così grande, e il tuo è molto più grande di quanto fosse il mio >> Aggiunse.
 
<< Perché io? >> Le domandai.
 
<< Sei la mia erede, pur non avendo il mio sangue >> Rispose Galadriel << Eri destinata ad esserlo >> Concluse.
 
<< Oh per tutti gli Orchi della Terra di Mezzo non ci sto capendo più niente!! >> Urlai disperata portandomi le mani ai capelli.
 
<< Adesso riposa, il passaggio dei poteri da me a te è stato molto faticoso >>  Disse voltandosi.
 
<< Ha ragione, Fëawen, meglio che tu adesso riposi >> Intervenne l’Elfo.
 
Mi voltai per guardarlo. Legolas! Ricordai che stavamo per baciarci. Arrossì di colpo ed essendo molto imbarazzata afferrai quei tre e li spinsi fuori dalla mia stanza.
 
<< Come osate entrare nella stanza di una donna nel pieno della notte?! Eh?!! Andate via e non permettetevi più di fare una cosa del genere!! >> Urlai sbattendo la porta alle mie spalle.
 
Mi buttai nel letto stremata. Bene, adesso avevo pure dei poteri, peggio di così… Però potevano essere molto utili, specialmente per sapere a cosa diavolaccio pensava quel deficiente di un Elfo. Sorrisi ripensando a lui e al momento di prima. Quando avevo sentito il suo profumo invadermi completamente, il suo sapore sfiorarmi la bocca, le sue mani toccarmi. Ripresi il cuscino e lo abbracciai forte a me. Mi addormentai col sorriso sulle labbra pensando a Legolas.
 
Il mattino dopo fui svegliata sgarbatamente da mia nonna. Voleva a tutti i costi che io provassi un vestito. Io volevo dormire ancora un po’ ma visto le sue insistenze decisi di accontentarla e mi alzai sbuffando.
 
<< Questo era mio, vedrai sarai bellissima stasera! >> Disse Galadriel porgendomi il vestito << Legolas non avrà occhi che per te . >>
 
<< Nonna! Ma che vai a pensare ? Figurati se a me interessa cosa pensa di me quel deficiente di un Elfo! >> Borbottai.
 
<< Anche se non ho più i miei poteri, non mi incanti,cara! >> Proseguì lei.
 
Sbuffai di nuovo e andai a mettermi il dannato vestito. Era azzurro cielo, lungo, non si vedevano nemmeno le scarpe. Il classico vestito da principessa. Gonna voluminosa e bustino stretto. L’effetto che faceva era spettacolare. E la sua bellezza stava proprio nella sua semplicità.
 
<< E’ bello, davvero >> Dissi guardandomi allo specchio << Anche se è strano vedermi con questo vestito addosso . >>
 
<< Ti sta divinamente, nipote mia >> Si complimentò Galadriel.
 
In quel momento pensai a cosa avrebbe detto Legolas. Arrossì di colpo e mi scappò anche una piccola risata. Mia nonna se ne accorse, ma non disse niente.
 
All’improvviso nella stanza entrarono di corsa i tre piccoli hobbit. Rimasero impalata a guardarmi.
 
<< Chi sei tu? E che ne hai fatto della nostra compagna? >> Domandò Merry incredulo.
 
<< Ma che dici Merry? sono io! >> Risposi ridendo.
 
<< Sei a dir poco incantevole  >> Intervenne Sam.
 
<< Grazie >> Arrossì << ma che siete venuti a fare qui? >> Domandai.
 
<< Il Principe Legolas! >> Disse Pipino << Ci ha mandati per vedere se stavi bene >> Aggiunse.
 
 
<< Pipino! Non dovevamo dire che….aah lasciamo stare! >> Gli rispose Merry.
 
<< Legolas? E non poteva venire lui?? >> Continuai io incredula.
 
<< Aveva paura, credo >> Rispose Pipino << che lo cacciassi via >> Rise di gusto.
 
*Ma che stupido quell’Elfo!!!* Pensai irritata.
 
<< Poverino, si è perso un panorama bellissimo! >> Aggiunse Sam.
 
<< Ecco, bravi, andate a dirglielo! >> Ordinai ai tre hobbit.
 
I piccoli corsero via ridendo come matti. Io guardai mia nonna per un attimo. Si stava anche lei sbellicando dalle risate.
 
<< Spero che stasera vada come io ho previsto >> Disse guardandomi.
 
<< Io spero solo di non inciampare. >>
 
 
Finalmente era arrivato il momento della festa. Nella grande sala c’erano un sacco di Elfi. Notai con piacere che tra tutti quelli vi era anche Haldir. Lo salutai sorridendo da lontano. Giravo fra tutta quella gente alla ricerca di qualcuno. Si, va bene, stavo cercando il mio Elfo. Non appena lo vidi, il mio cuore perse un battito. Era bellissimo,dannazione. Lui si fermò a guardarmi incantato, per poi proseguire verso di me.

<< Sei bellissima >> Disse, una volta avermi raggiunta << La più bella creatura che questi miei occhi abbiano mai visto >>
 
Rimasi senza fiato all’ascoltare quelle dolci parole. Non riuscì a rispondere perché arrivarono anche tutti gli altri. Dovevo proprio ammettere che mia nonna aveva fatto proprio un bel lavoro. Erano tutti vestiti elegantemente. Poi Legolas era magnifico con quel vestito blu. Notai solo in quel momento che avevamo addosso lo stesso colore.
 
*Questa deve essere stata sicuramente mia nonna* Pensai divertita.
 
<< Sorella, sei stupenda >> Sentì dire da Aragorn.
 
<< Stupenda è dire poco >> Aggiunse Boromir.
 
<< L’Elfa più bella che io abbia mai visto, dopo Dama Galadriel ovviamente >> Continuò Gimli.
 
<< Ah ma adesso basta, ragazzi! Mi farete arrossire! >> Li fermai, poiché ero diventata rossa come il peperone.
 
Voltai lo sguardo verso l’Elfo. Mi stava ancora fissando con quel sguardo ammaliato. Dovevo ringraziare mia nonna assolutamente. Le danze si aprirono. Tutti si avviarono verso il centro della sala per ballare.
 
<< Potrei aver l’onore di ballare con la mia sorellina? >> Chiese Aragorn porgendomi la mano.
 
<<  Oh ma certo >> Risposi sorridendo.
 
E così ballai insieme a mio fratello. Per fortuna non inciampai e non gli pestai nemmeno il piede. Era strano : Io con un abito da principessa, bella come non mai, mentre ballo ad un….ballo! Mi veniva da ridere a pensare che tutto quello fosse la realtà, la mia realtà.
 
Ballai con tutti. Anche con i piccoli hobbit e con Gimli. Poi, finalmente venne la volta di Legolas. Mi sentivo tremendamente impacciata. Tremavo sotto le sue braccia e lui ovviamente se ne accorse.
 
<< Perché tremi? >> Mi sussurrò piano all’orecchio.
 
<< Perché tu mi fai quest’effetto >> Riuscì a dire.
 
<< Non devi, io non ti farò alcun male >> Accarezzò piano il mio viso con le sue dita << Devo dirti una cosa, Fëawen. Non ce la faccio più ad aspettare. Il mio cuore sta scoppiando. >>
 
<< Dimmi pure >> Alzai il viso tremante, per guardarlo.
 
<< Dal primo giorno in cui ti ho vista, da quando mi sei caduta fra le braccia, io…non faccio che pensare a te. Ogni secondo, minuto, ora, giorno e notte della mia vita immmortale >>  Si dichiarò l’Elfo.
 
Rimasi bloccata. Quelle parole mi avevano tolto il fiato. Lo guardai dritta in quei suoi occhi blu, belli e meravigliosi. Fece scendere le dita dalla mia guancia fino alla mia bocca. Mi sentì morire.
 
<< Io mi sono innamorato >> Continuò  << di te . >>
 
All’improvviso sentì come se in quella sala ci fossimo soltanto lui ed io. Abbracciati, concentrati a guardarci negli occhi. L’aveva detto, era innamorato di me. Ero così felice, da poter toccare il cielo con un dito.
Attendeva una mia risposta, ma io non riuscivo a trovare le parole, anche se erano semplici e facili da dire.
 
<< Principe, non vorrei tenertela tutta per te. Ci sono altri che attendono >> Sentimmo dire da qualcuno.
 
<< Haldir >> Pronunciai il suo nome con incredulità.
 
<< Posso avere l’onore di ballare con questa bellissima principessa? >> Domandò gentilmente.
 
Legolas voleva mangiarselo con gli occhi. Non volevo si azzuffassero e quindi accettai di ballare con Haldir. Questo però non piacque per niente al Principe. Mi guardò per un secondo con un’aria ferita. Abbassò lo sguardo e si allontanò.
Mi sentivo male. Non volevo ferirlo. Era soltanto un ballo dopotutto. Mentre Haldir mi faceva svolazzare di qua e di là io non facevo altro che seguire con lo sguardo Legolas. All’improvviso si voltò verso di noi per guardarci ancora. Mi concentrai per provare ad entrare nei suoi pensieri.
 
<< Non è innamorata di te, Legolas, accettalo e lasciala libera >> Si ripeteva fra se.
 
Se ne andò via scomparendo fra la folla. In quel momento capì quanto ero stata stupida. Lui mi aveva detto che era innamorato di me, che non fa che pensarmi sempre ed io? Non dico niente  e mi metto a ballare con un altro, ma Dio, quanto potevo essere deficiente,idiota, stupida!
 
<< Scusami, ma non è qui che desidero stare >> Fermai di colpo il ballo con Haldir.
 
<< Va da lui, principessa >> Rispose quello sorridendomi.
 
Lasciai perdere la risposta che mi aveva dato Haldir, anche se molto strana. Mi misi a correre verso l’uscita della sala. Per fortuna nessuno degli invitati se ne accorse, tranne ovviamente….mia nonna. Uscì e lo vidi nel giardino, intento ad osservare la luna.
 
<< Legolas! >> Urlai col cuore che andava a duemila.
 
L’Elfo si voltò di scatto. Alzò lo sguardo e vide me in cima alle scale. Era sorpreso, non se lo aspettava.
 
<< Anch’io sono innamorata di te! >> Gli dichiarai  a squarciagola in Elfico.
 
Lo lasciai a bocca aperta. Poi piano, piano un sorriso meraviglioso prese forma sulle sue labbra. Presi a scendere di corsa le scale, alzandomi il vestito per non rischiare di inciampare. Legolas mi venne incontro anche lui correndo.
Appena ci incontrammo mise una mano intorno alla mia vita. Non la smettevamo di sorriderci. Poi finalmente, lo fece. Avvicinò le sue labbra e le posò sulle mie. Era dolce e gentile e non prepotente. Mi lasciai andare a quel dolce bacio pieno di calore. Lasciò cadere la sua lingua nella mia bocca fino ad incontrare la mia. Sentivo uno strano formicolio allo stomaco. Non avevo mai provato una cosa simile. Mi attirò di più a se baciandomi con sempre più desiderio e dolcezza. Portai la mano sui suoi meravigliosi capelli dorati, tremava anche lui, potevo sentirlo.
Il nostro cuore che batteva all’unisono, le sue braccia che mi stringevano forte, le gambe che non facevano che torturarmi, quella dolcezza e quel desiderio incontrollabile, era quello il grande potere dell’amore? E beh credo che nessuna creatura del mondo, mortale o immortale, possa sfuggire ad un potere così immenso.





SPERO VI SIA PIACIUTO! ATTENDO LE VOSTRE CONSIDERAZIONI

Scarl.
   
 
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