Sveglia. Faccio appena in tempo ad aprire gli occhi, che gia sento la mia testa protestare e maledirmi per tutto l'alcool della sera prima. Voglio alzarmi ma non riesco, qualcosa mi blocca le gambe. Mi ero dimenticata di quanto fosse brutto il post-sbornia. È una di quelle cose che ti fanno dire “non lo farò mai più!”, ma sai che non è vero, sai che lo rifarai, ancora e ancora, e ti sentirai di nuovo una merda la mattina dopo.

Ritorno a guardarmi in giro, dopo aver fatto uno sforzo esorbitante per aprire gli occhi. Sono a casa di Simon. É vero! C'era stata una festa li la sera prima. Maledetto alcool, ricordare mi provoca mal di testa . Guardo cosa mi blocca. Gemma sta ancora dormendo sulle mie gambe, non voglio svegliarla. Facendo attenzione la sposto da me ed inizio a scavalcare tutti i corpi stesi a terra. Cercando di arrivare alla porta d'uscita, noto uno specchio. Mi avvicino meglio per esaminare il mio viso. Il trucco nero colava dagli occhi fino alle guance, il rossetto ormai era sparito, e i miei capelli rossi erano tutti scompigliati, assomigliavo ad un reduce di guerra. Mi giro decisa ad uscire prendendo la mia borsa quando una voce inizia a chiamarmi, era Simon. Appoggiato al muro del corridoio alla mia sinistra mi guarda, devastato anche lui dalla notte passata. “pensi di andartene così facilmente?”

In effetti la casa era ridotta abbastanza male, e i suoi sarebbero tornati quella stessa sera, ma non potevo rimanere, ero gia in ritardo. “mi dipiace Simon, non posso aiutarti, dovrei gia essere a casa, tra un ora ho l'aereo e devo ancora preparare la valigia”. Simon inizia a mettere il broncio. Lo odio, sa che quando fa così io divento praticamente la sua serva, ma oggi proprio non posso. “non ci provare Sim! Al massimo ti faccio uscire tutti!”. Mi sorride accettando il mio aiuto. Scavalco altri corpi e mi dirigo alle casse, accendo la musica al massimo del volume. Tutti iniziano a svegliarsi immediatamente, lagnandosi e brontolando. “SUSU, via, la festa è finita!”. Quando tutti iniziano ad uscire io mi unisco alla folla, saluto Simon mandandogli un bacio con la mano, e appena mi trovo libera da tutta quella gente inizio a correre verso casa.

Appena supero l'entrata sento gia l'acuta voce di mia madre, dio quanto può essere odiosa a volte!

“Cassie! Cassie! Vieni subito qui e smettila di correre! Dobbiamo finire la valigia!”. Appena la vedo comparire in cucina questa si gira e inizia a fissarmi con i suoi occhi da accusatrice,”Eccola l'altra! Dove sei stata?” “ero da Simon!” “e cosa avete fatto da Simon? Non cio che un uomo e una donna fanno di solito scommetto, sapendo le condizioni di quel ragazzo!” “mamma smettila!” “Sefina, quel ragazzo non sta bene!” “sta benissimo!” “non è normale?” “lui non è normale! Certo...come no!” dissi imitando la sua voce sottile. Sentita questa provocazione mia madre inizia a guardarmi con occhi ancora più assassini e mi risponde “ad un ragazzo piacciono le ragazze, da che mondo a mondo, è malato non è normale!” “non è normale che ogni tuo matrimonio si sia concluso con un tradimento da parte tua, questo non è normale!”. Non me la farà passare liscia. “tornata da londra signorina non uscirai per un mese, preparati! Hai fatto la valigia almeno?” “certo, mancano solo poche cose!”ho mentito, la valigia devo ancora recuperarla da infondo il mio armadio, ma mi ero gia messa troppo nei pasticci. All'improvviso una folta chioma rossa, simile alla mia ma più lunga, mi viene addosso. Cassie la mia adorata sorellina mia sta abbracciando fortissimo, è felice lo so, mi abbraccia così solo quando è davvero felice!

“Stiamo andando da papà che bello!” mi dice alzando la testa e inizia ha guardarmi con quei occhi verdissimi che io ho sempre invidiato “Lo so tesoro, ti va di venire su a fare la valigia con me?”. Annuisce con la testa. Saliamo di sopra nella mia camera tappezzata i poster di gruppi musicali a cercare qualche cosa con cui riempire la valigia. Veniamo interrotte dopo 10 minuti dalla voce di nostra madre che ci ordina di raggiungerla, il taxi ci aspetta già davanti a casa. Non ho tutto il necessario, ma non ho più tempo, il resto lo comprerò da papà.

Raggiungiamo mia mamma che è pronta a salutarci difronte al taxi. “fate le brave ok?!” mi dice mentre mi abbraccia, sta piangendo, lo so anche se non la vedo in faccia. “certo mamma non preoccuparti” riesco a dire prima di entrare nella macchina. Una volta dentro con mia sorella riesco a vedere il mio viso nello specchietto della macchina. Ho ancora il trucco sbavato e i capelli svolazzanti, non ho avuto tempo neanche per darmi una sistemata. “Sei sempre bellissima!” mi dice Cassie, notando il mio viso preoccupato alla vista di quell'immagine riflessa. La guardo e le sorrido “no tu sei bellissima!”.

Mia sorella è la cosa più bella che mi sia mai capitata, la amo con tutto il mio cuore. Siamo praticamente state sempre io e lei. Mamma si destreggiava tra un marito e un amante continuamente lasciandoci sole la maggior parte del tempo, e papà abita a Londra, andiamo da lui solo una volta all'anno, come stiamo facendo ora. La cosa non mi dispiace, adoro l'Inghilterra e così posso anche allenare il mio inglese, ma mio padre è insopportabile. Ha lasciato mia madre per un altra donna, la quale dopo neanche un anno ha divorziato. Questo fu l'unico matrimonio di mia madre che sia stato fatto per amore, e lui l'ha ripagata così! Ma questo Cassie non lo sa, lei adora papà come adora mamma, ma io rimango per lei la cosa più bella che esista come lei lo rimane per me.

Siamo finalmente salite sull'aereo, Cassie osserva fuori dal finestrino, chissà a cosa sta pensando? Mi squilla il cellulare, l'hostess mi squadra “bisogna spegnere i cellulari! L'aereo sta per partire!” “si faccio subito!”. Do un veloce sguardo al telefono prima di spegnerlo, un messaggio, chissa chi è. Non resisto, lo apro. È Serena, la mia migliore amica di Londra, la persona più divertente che conosca dopo Simon <>. Spengo il cellulare per paura che la hostess mi becchi di nuovo e lo ripongo in tasca. Chissà qual'è la sorpresa, va bè tra poco lo saprò. Cassie distoglie lo sguardo dal finestrino e lo rivolge a me “papà si ricorderà di me?!” ma come le vengono fuori proprio non so “certo tesoro come potrebbe dimenticarti!” “mmm...!” “dai su smettila vuoi un po' di musica?” “si, ma non la tua!”. L'unica cosa che io e lei non abbiamo in comune per ora sono i gusti musicali. Io sono tutta vaccines* e oh land*, lei musica pop del momento. Però l'amavo troppo per non permetterle di inserire alcune delle sue canzoni nel mio ipod, allora quando ero con lei ero sempre costretta ad ascoltare cose come miley cyrus, demi lovato o i suoi amati one direction, di cui sapevo morte e miracoli. Le diedi l'ipod e lei mise su un loro pezzo. Inizia a chiudere gli occhi, ancora sporchi di trucco e cercai di non ascoltare quella canzone e di immaginarmi gia nella bolgia di una concerto frenato ad ammirare la mia sorpresa, sempre sperando che sia una bella sorpresa.

Quella sera averi capito che la “sorpresa” avrebbe reso la mia una vita orribilmente difficile ma fantasticamente stupenda.

CIAOOOOOOOOOOOOO, spero che questo mio primo capitolo piaccia. È la mia prima storia che pubblico su EFP, prima lo utilizzavo solo per leggere meravigliose fanfiction, ma in questi ultimi giorni mi era venuta voglia di inziare ha scriverne una tutta mia.
Recensionate e ditemi il vostro parere.
Vi posto anche dei link per chi non conoscesse i gruppi citati nella storia.
CIAUUUUUUUUUUUUUUUU al prossimo capitolo XOXO
*vaccines: http://www.youtube.com/watch?v=8VI3q4T-1Jc

**oh land: http://www.youtube.com/watch?v=3LcL7MAqwOc