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Autore: Raggio di Gioia    08/09/2013    4 recensioni
Immaginate Tenma e Tsurugi alla tenera età di tre anni.
Ora aprite la porta d'ingresso... la vedete quella testolina castana in una dispensa?
Sì propio quella! Ecco vedete che armeggia con diversi oggetti? Bene. No non fate nulla!
Perchè dovreste interromperlo? Ora: ascoltate questi insoliti rumori e la voce del piccolo Kyousuke che arriva dal corridoio. Eccolo lo vedete?
Nah, non li interrompiamo! Piuttosto, andate a scoprire che stanno facendo, vi accompagno!
- Raggio di Gioia
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Matsukaze Tenma, Tsurugi Kyousuke, Tsurugi Yuuichi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sì insomma… Dovrebbe contare almeno il pensiero, no?
 
 
<< Tenma… Cosa fai? >> Una piccola testolina castana spuntò da sotto il banco della cucina, quello dove la mamma di Tsurugi aveva, accuratamente, posizionato la maggior parte degli alimentari e che, ovviamente, era raggiungibile da un bambino di tre anni, se questo saliva su una sedia. Vedere poi il faccino del piccolo sporco di una misteriosa sostanza che valicava tra il rossiccio e il giallognolo, giusto all’altezza del naso, non faceva pensare bene. << Preparo… Una sorpresa! Siediti in balcone che facciamo merenda! >>
Raggiunte le sedie sulla veranda, il piccolo trovò ad aspettarlo il fratello, già seduto, che subito gli rivolse un ampio sorriso. << Ciao nee! >> A fatica il piccolo salì sulla sedia << Cosa fa Tenma-chan? >> chiedendo poi con uno sguardo interrogativo una qualche risposta al fratello che, pareva una cosa ovvia, non ne poteva sapere più di tanto dal momento che era stato mandato indietro con altrettanta grazia da piccolo Matsuzake. << Non lo so, ma io ho un po’ di fame… >>



<< LA MERENDA ARRIVA! >> La voce squillante del piccolo giunse acuta alle orecchie dei due che, pareva ovvio, si voltarono di scatto giusto per vedere un bimbetto di tre anni che, in un qualche modo sfidante la forza di gravità, correva a perdifiato in loro direzione, mantenendo in equilibrio con le mani, sopra la testa poi, un piatto decisamente più grande di lui, il cui contenuto pareva ballare animatamente, neanche fosse stata gelatina.
Più di una volta rischiò di cadere sui suoi passi il piccolo Tenma che, nella speranza di fare una sorpresa agli amici, si era dilettato nell’arte della cucina alla tenera età di tre anni.
Quando posò il piatto sul tavolino entrambi i fratelli commisero quello che a breve avrebbero considerato il loro più grande errore: avvicinarono appena i visini al piatto, scrutando quello che sarebbe dovuto essere il contenuto alquanto remoto di un qualche residuo di cibo, mescolato con chissà quale metodo al fine di farlo risultare un alimentare. Nel medesimo istante le dita di entrambi scattarono a tappare il naso, profondamente disgustato da quello che sotto qualche punto di vista sarebbe dovuto risultare cibo.
<< Allora? Non lo assaggiate? >> Con un sorprendente quanto inaspettato coraggio il più grande osò anche solo sfiorare quella cosa che sarebbe poi dovuta essere una sottosorta di merenda, con l’amabile aiuto di un utensile lì vicino, comunemente chiamato “cucchiaino”. Al che, quando quella cosa si mosse, ritornando indietro con un rimbalzo degno di un mutante gelatinoso, subito Yuuichi ritrasse la mano facendo cadere con un acuto tintinnio l’arma di difesa sul tavolo, senza riuscire a nascondere una qualche espressione di puro disgusto o forse paura nel vedere la reazione avuta da quella cosa.
<< Te-Tenm-ma… Co-cos’è que-quella… cosa? >> Kyousuke si mise appena di traverso, il volto intriso di un’espressione disgustata, nel vano tentativo di capire cosa mai fosse quella cosa che forse si sarebbe dovuta vagamente avvicinare a un budino trafitto dal pane. Sempre se lo si guardava con un abbondante spirito di fantasia.
<< Un sandwich. >> Ah, ecco. << L’ho diviso per metà, così ne mangiate uno tutti e due! >>
<< Tenma, questo non è- >> Ora: o i fratelli avevano le allucinazioni o Tenma aveva un qualche potere paranormale che gli consentiva di poter – con un solo sguardo – dare l’impressione che i suoi occhi fossero capaci di ingrandirsi, convincendo chiunque a fare qualcosa, neanche i due fossero stati ciechi, quel metodo avrebbe di sicuro funzionato in egual modo. Ergo: a un faccino del genere era chiaramente vietato resistere.
Con un sorprendente scatto di buona volontà e coraggio, e anche una buona dose di forza di stomaco dal momento che a contatto con quella cosa viscida e molleggiante che in un qualche assurdo modo non appartenente a questo mondo si sarebbe dovuto trattare di un derivato dei panini, Tsurugi afferrò entrambe le metà, pure per la potenziale salute fisica e fisiologica del fratello, osservandole per qualche secondo prima di deciderne la sorte.


Scarti tossici o bocca? Il problema era che il piccolo Tenma, inconscio della sua potenziale e completa inesperienza in campo culinario, non era conscio del fatto che ciò che aveva preparato era, anziché un sandwich, una potenziale nuova arma biologica che, se ci si fosse trovati ancora nel 1945, sarebbe più che volentieri stata usata al posto della bomba nucleare al fine di causare molti più danni.
Una goccia di quella sostanza semigelatinosa che si trovava al suo interno pendeva pericolosamente da un lembo del pane, andando poi ad infrangersi sul tavolino, con la concreta certezza del più grande che – in un qualche modo o da lì a poco – quella goccia di non-si-sa-cosa avrebbe potuto corrodere il legno del tavolino, perforandolo, o nel caso andando vicino a un risultato del genere. Lo confermava il colore indefinito che aveva.
<< MAMMA!! >> Yuuichi corse a perdifiato verso la porta, chiamando a squarciagola soccorso.
<< Allora? Non lo mangi? >> Un brivido percorse Kyousuke, fino alla radice dei capelli, anzi, fino alla radice della punta della sua acconciatura. Di sicuro ora non serviva il gel per tenerli così.
All’immediato arrivo della madre e Yuuichi era ormai tardi.
Con l’immenso gaudio di Tenma che ora saltellava da un piedino all’altro molleggiando e battendo le mani, un innaturale sorriso stampato in volto, Kyousuke aveva già ingerito quell’arma letale in un solo boccone. Ora poteva solo sperare che bastasse una sola lavanda gastrica.

 
Certo, un sandwich ripieno di fango, senape e annaffiato abbondantemente di aceto…
 faceva schifo. Ma di positivo c’era
che i pastelli a cera
non erano disgustosi quanto credeva.



Angolino colorato dal profumo di Primavera!
Allora... Non lo so.
Bella fic vero? *viene inseguita da una folla inferocita*
Ehi calmate gli animi! Tutto sommato ho solo provocato una letale intossicazione alimentare al piccolo Tsurugi!
Ho solo dato sfogo alla mia fantasia, pensando alla mia sorellina di 5 anni che tempo fa aiutò a preparare il ragù riempiendolo di sale.
Lo so, non dovevo farlo, all'inizio voleva essere una KyouTen fluffuosa,
poi li ho resi due "cosini" teneri che tentano di cucinare e mangiare un...
boh. Perchè sì gente, quel coso è un boh.
Gli ingredienti li ho scelit pensando ai numerosi "esperimenti" er... nucleari che facevo con mio fratello.
Una volta mettemmo in una tazzina di caffè finito al ristorantte un casino di cibo e bevade con due cucchiani abbondanti di sapone per le mani.
Ovviamente non lo bevve nessuno. Crediamo.

A questo punto vi saluto e chiedo a tutte coloro cui devo recensire 2345678 fic di perdonare il ritardo ma solo ora posso usare il pc.
Alla prossima demezialità! (?)
Raggio di Gioia <3

 
  
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