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Autore: Risa Lily Angelie    08/09/2013    4 recensioni
Risa e Otani sono cresciuti, sono sposati e... Hanno formato una famiglia.
Una long fondamentalmente incentrata sulla figlia del nostro amato duo comico, e il suo rapporto con gli amici, con i genitori e con un certo ragazzo, eheh.
Il tutto, intervallato da momenti romantici fra Risa ed Otani. ♥
***
(Era nata come una raccolta, ma ormai...)
[Risa/Otani, adulti ma tanto idioti lo stesso. ♥] [Surprise!]
{Avvertenze: forse lievemente OOC e diabete.}
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atsushi Otani, Nuovo personaggio, Risa Koizumi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lovely Complex: After the end. ~♥'
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10 aprile, Casa Koizumi-Otani.
Il suono di una sveglia vibrò, rumorosa, per tutta casa.
Nami allungò una manina bianca e, afferrata la sveglia, la scaraventò a terra.
-Uhm, che sonno...- Borbottò, voltandosi dall'altra parte, sotto le coperte.
Stava per sprofondare nuovamente nel regno dei sogni, quando un una voce, che chiamava il suo nome, squarciò l'aria.
L'adolescente si tirò su, sbadigliando rumorosamente. Si alzò dal letto, grattandosi la testa, ed aprì la porta della camera. Scese le scale che portavano al piano inferiore, ancora in pigiama, e si affacciò alla cucina; si trovò davanti il padre, intendo a sorseggiare il caffè, sorretto dalla mano sinistra, sul naso un paio di occhiali posizionati di sbieco, mentre scriveva febbrilmente su dei fogli, probabilmente i programmi scolastici delle diverse classi.
Sua madre in quel momentò entrò in cucina, mentre con la mano destra si pettinava e con la sinistra teneva in mano il telefono, mentre era assorta in una fitta conversazione.
-Ciao mà.- Sbadigliò la ragazza, sollevando gli occhi sulla madre.
La donna guardò la figlia un lungo attimo, poi farfugliò qualcosa alla persona con la quale stava parlando al telefono ed attaccò.
-Tesoro- esordì Risa, mentre finiva di intrappolare i capelli un un grande cipollone. -Hai la più pallida idea di che ore siano?-
-E' tardi, maledettamente tardi!- Rispose una voce.
Ma non proveniva da Nami, bensì da Atsushi, che saltò giù dalla sedia, infilando le scartoffie nella valigetta che portava al lavoro.
-Tardi...?- Ripetè la ragazza, arricciando il nasino.
-Nami, sono le 8:20.- Annunciò Koizumi.
L'adolescente sbarrò gli occhi.
-C-che cosa?! Le 8 e 20?! E quando avevate intenzione di dirmelo?!-
-Adesso.- Risposero i genitori in sincronia.
-Oh, diavolo!, è tardi!- Con queste parole, Nami corse nuovamente al piano di sopra, spalancò la porta della sua camera e, toltasi il pigiama, si infilò la divisa scolastica. -Dannazione, potevate dirmelo prima!- Ringhiò la ragazza ai genitori, mentre afferrava lo zaino.
Si precipitò giù per le scale, urlando un "Io vado!", e stava anche per uscire di casa, quando sua madre la afferrò per il colletto.
-Cosa?- Sibilò Nami, sbuffando.
-Neanche la colazione?-
Nami si limitò ad alzare gli occhi al cielo.
-E' tardi, mamma! Oh, voi non capite!- Esclamò, per poi liberarsi dalla presa della madre ed uscire di casa.
-Oh- Rise Koizumi, lanciando un'occhiata al marito, che si liberava degli occhiali -Invece capiamo perfettamente.-

 
10 aprile, liceo Maido.
-Scusa il ritardo!- Esclamò Nami, quasi piegata in due, col fiatone.
-Oh, ben arrivata.- Disse una moretta, ridendo.
Nami alzò gli occhi e incontrò quelli di Sakura, la sua migliore amica dai tempi delle medie.
-Hai già visto le sezioni?- Chiese arrancando.
La mora scosse la testa.
-No, non ancora, aspettavo te.- Rispose.
-Allora andiamo.- Commentò la piccola Otani, avviandosi verso i quadri.
-Oh, ma guarda chi si vede.- Disse una voce maschile alle spalle delle due ragazze.
Nami arrestò la sua camminata, mentre Sakura sghignazzò appena; sapeva perfettamente cosa sarebbe accaduto di lì a pochi minuti.
-Oh, guarda chi c'è. Ancora non ti hanno espulso?- Ringhiò Nami, voltandosi a guardare nientepopodimeno che Kaito Nakao.
Quello fece un sorrisino sghembo, scuotendo i capelli biondi.
-Porta rispetto a chi è più grande di te, piccoletta.-
-Non chiamarmi "piccoletta", razza di grattacielo.-
Il giovane Nakao, in effetti, era parecchio alto; a sedici anni, infatti, aveva raggiunto 1,80 cm.
Nami Otani, al contrario, a quindici anni aveva raggiunto 1,48 cm.
-Sai, i ragazzi alti hanno fascino.- Ribattè lui, incrociando le braccia.
-Le ragazze basse hanno fascino, scemo.- Contrattaccò lei, sbuffando sonoramente.
Sakura rise, divertita.
-Nana!-
-Spilungone!-
-Scema!-
-Idiota!-
-Che succede?- Chiese una voce maschile alle spalle dei ragazzi.
I due si voltarono, urlando un "Niente!" in perfetta sincronia.
-Oh... Ciao Suzuki.- Balbettò poi Nami, arrossendo.
Kaito scosse la testa.
-Bene, vi lascio alle vostre cose da primini.-
-Non farti figo solo perchè sei più grande di noi, okay?!- Tuonò Nami verso il biondo che si allontanava.
Kaito sventolò in aria una mano, urlando un "Ciao ragazzina!".
-Non sono una ragazzina!- Esclamò la quindicenne.
Sakura, che aveva riso tutto il tempo, si rivolse a Yasu.
-Non credi che sarebbero una coppietta carina?-
-Stavo pensando la stessa cosa.- Annuì il moro.
Nami si girò verso i suoi migliori amici con aria allibita.
-Cosa?! Io e... Nakao? Ma siete seri? Non starei con lui nemmeno per tutto l'oro del mondo!- Esclamò.
-Certo Nami, certo...- Sakura le passò amichevolmente un braccio sulle spalle. -Non negherai, però, che Nakao sia un bel ragazzo.-
-Un bel... Che?-
-Beh, sai... Alto, biondo, atletico...- Commentò la moretta, trascinando l'amica verso i quadri.
-Troverei attraente Kaito Nakao solo se si mettesse un sacchetto in testa e smontasse il suo gigantesco ego, Sakura.-
-Queste sono le ultime parole famose...- Commentò Yasu Suzuki, sistemandosi gli occhiali sul viso.
-Come?- Balbettò Nami, mentre sentiva come una coltellata nello stomaco; anche lui credeva che lei e Nakao stessero bene insieme?
Il giovane Suzuki stava per rispondere, quando Sakura annunciò che erano arrivati davanti ai quadri.
Nami cercò di guardare qualcosa, ma bassa com'era riusciva solo a vedere le teste degli altri ragazzi.
-Oh, uffa.- Borbottò. -Sakura, tu vedi qualcosa?- Chiese, rivolta all'amica, che era alta 1,60 cm.
La moretta scosse la testa.
-No, finchè i ragazzi non si tolgono da qui non vedrò mai niente.-
-Tu, Yasu?-
-No, non vedo niente neanche io... E mi si sono appannati gli occhiali.- Con queste parole, il moro si tolse gli occhiali e li pulì con un lembo della divisa.
Mentre Nami osservava il ragazzo, sentì delle braccia forti prenderla da dietro e sollevarla di una spanna buona.
-Ma che... Nakao! Mettimi giù!- Esclamò la ragazza, dimenandosi.
-Se ti agiti così tanto finisce che mi cadi addosso e mi rompo qualcosa.- Borbottò lui da sotto.
-Ma sei matto? Cavolo, se mi fai cadere giuro che ti ammazzo!- Ringhiò la ragazza.
-Taci.- Ribattè lui, e la piccola Otani stava anche per rispondere, quando lui, con fare pratico, la sollevò ancora di più.
-Oh cavolo, cado, cado!- Esclamò la quindicenne, chiudendo gli occhi.
-Ma finiscila.- Ribattè il sedicenne. -E invece di frignare, guarda se leggi il tuo nome.-
L'adolescente spalancò gli occhi e, sotto le occhiate divertiti degli altri studenti, cercava di capire se riuscisse a leggere il proprio nome.
-Tirami un po' più su...- Balbettò la ragazza al giovane, che sollevò un po' di più le braccia, intimamente stupito della leggerezza di lei.
-Uhm... Ci sono! Ho letto il mio nome!-
-Davvero?- Urlò Sakura, diversi centimetri più in basso.
-Sì.- Annuì lei. -Ci sei anche tu, nella mia stessa sezione! E... Yasu, anche tu!- Esclamò Nami, contenta di esser finita in classe coi suoi migliori amici. -Ora- disse, rivolgendosi al biondo -Puoi mettermi giù.-
-Sì, dammi due minuti.- Rispose lui.
-Cioè?-
-Voglio memorizzare le tue mutandine, Otani.- 
Nami arrossì.
-Le mie... Mutandine?!- Esclamò quindi, abbassando lo sguardo verso il giovane. In effetti, la gonna arrivava, come lunghezza, proprio sul naso del ragazzo, che, abbassando un po' la testa, era in grado di guardare ciò che c'era sotto. -Razza di pervertito, fammi scendere adesso!- Ringhiò, nera di rabbia, ed agitandosi. Kaito perse l'equilibrio e fece cadere la ragazza come un sacco di patate. Addosso a lui, che, sbilanciandosi, finì a terra. Lei sopra, lui sotto. Nami arrossì, vista la vicinanza eccessiva che aveva col biondo.
-Sei davvero un idiota.- Ringhiò sbuffando lei.
-E tu sei davvero buffa, ragazzina.- Rispose lui, un sorriso sghembo sulle labbra.
La ragazza si spostò di lato e si alzò in piedi.
-Ti detesto.- Disse Nami, lanciandogli un'occhiata di fuoco.
-Ti amo anche io, Otani, sì.-
Con queste parole, il sedicenne se ne andò, lasciando Nami con un palmo di naso. La quale, suo malgrado, fu costretta ad ammettere che sì, Kaito Nakao era proprio un gran figo.





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**Angolo di Cali-chan**

Ciao gente! ^^
Allora, vediamo. Iniziamo col fatto che, teoricamente, questa raccolta doveva riguardare il rapporto tra Risa e Otani e Nami. Al limite, qualche aggiunta qua e là sui figli degli altri, ma... Come vedete, i personaggi hanno fatto tutto da soli òwò
Kaito è diventato un figo, Nami è diventata una piccola peste, e Risa e Otani sono rimasti gli stessi scemi - anche se qui sono solo una comparsa -.
Il prossimo capitolo proverò ad inserire di più gli All Hanshin Kyojin... Ammesso che ci riesca òwò 
Seriamente, non riesco più a gestire i nuovi personaggi, fanno tutto da soli òwò (cioè, la scena della presa in braccio di Nami da parte di Kaito non era assolutamente prevista, è uscita così ç_ç).
Detto fatto, io mi dileguo u.ù
Cali-chan :)
Ps: lasciate un commentino, se vi va :3

 
 
 

 
   
 
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