Finis
Iniziò
con la fine
Che bello… Dopo
una “bella” giornata di esami, tornavo in sala comune e la trovavo vuota… Prima
di salire nel dormitorio volevo stendermi un po’ su un divanetto e guardare il
fuoco incantatore. Non sono mai entrata nel pallone come quel giorno… Troppe
cose a cui pensare… Avevo tralasciato per troppo tempo i problemi che mi
angosciavano, dicendomi sempre “dopo”, questo però funzionava solo per i
cinque minuti che seguivano e dopo tornavano a tormentarmi.
Ammetto che ho e
avevo molta paura… Il mio problema fondamentale era il dopo Hogwarts… Che cosa
sarebbe successo? Harry ce l’avrebbe fatta ha sconfiggere Vodemort? Saremo
ancora amici dopo la scuola? Ce la faremo a sopravvivere?
In quel momento
il tempo sembrava essersi arrestato… Cominciai a piangere silenziosamente… Al
solo pensiero, che una sola, di queste cose andasse per il verso sbagliato mi
sentivo morire.
Portai le mano agli occhi
per togliere le lacrime, ma era inutile, continuavano a scendere, in quel
momento la porta del dormitorio maschile si aprì e ne usci Ron, m’individuò e
si avvicinò subito a me, tutto preoccupato mi chiese “Hermione, che hai?” io
ricomponendomi gli dissi “ Niente.” Ron si sedette accanto a me e vedendomi in
quello stato mi passò un braccio sulle spalle e mi strinse a lui, mi accarezzo
delicatamente i capelli, si vedeva che era impacciato, infatti quando iniziò a
parlare disse “ Calmati… Hermione, che ti è successo? Qualcuno ti ha fatto o
detto qualcosa che non…” non gli diedi il tempo di finire “ No, non è per
questo…” ci guardammo negli occhi, e non so perché scoppiamo a ridere…
sembriamo due imbecilli, allora lui mi scompigliò i capelli (per quanto si
potessero scompigliare), mi strinse
ancora a se con il braccio, appoggiando la sua testa rossa sulla mia e mi
accarezzò dolcemente i capelli. Cominciammo una tranquilla discussione
“Adesso ti sei calmata?”
“Si, o almeno credo…”
allora Ron con lo sguardo
incuriosito mi chiese “ Che ti è preso?”
io abbasso lo sguardo, non
so se assillare Ron con i miei pensieri ma…“ Hai mai paura del futuro?” lui
inarca le sopracciglia e allora io continuo “Cioè, hai mai pensato a dove
saremo tra un anno?” lui rimane con lo sguardo fisso nel fuoco e in quel
momento mi scese una lacrima solitaria sul viso e dissi “…Sempre se ci saremo…”
a questo punto Ron mi guardò e stringendomi ancora più forte a se disse con
tono deciso “Ma certo che ci saremo, devi sempre pensare che qualsiasi cosa
succeda, noi ci saremo sempre… Non devi nascondere le tue paure, perché tutti
le abbiamo… E non devi assolutamente vergognarti” allora rimango di stucco,
“Abbiamo un pozzo di saggezza sta sera!” e allora lui “Modestamente…” lo
guardai e mi misi a ridere… “Sei proprio uno stupido!” da quel momento in poi
la serata si rivelo molto tranquilla, restammo in sala comune abbracciati fino
alle due e mezza di notte a parlare della casa che compreremo dopo la scuola
per viverci tutti e tre insieme, di quelle oche di Calì e Lavanda, dei
professori e quando mi addormentai sulla sua spalla mi sveglio molto
delicatamente, facendomi notare che era molto tardi e che forse era meglio
andare a dormire, ma prima di rientrare ognuno nei rispettivi dormitori mentre
stavo aprendo la porta Ron disse una frase “ Hermione” io mi arrestai e senza
girarmi ascoltai il seguito “… Se il mondo li fuori, assomiglia almeno un po’ a
te… Vale la pena sopravvivere…” Al che mi girai, e guardandolo dritto negli
occhi mi augurò la buona notte con un sorriso, quello è stato in assoluto
l’augurio di buona notte più bello della mia vita.
Rimasi tutta la notte
sveglia a pensare… A tutto quello che Harry, Ron e io avevamo passato insieme…
E in molte occasioni Ron si era rivelato la persona più gentile e vicina a me…
Non sapevo che cosa mi stesse prendendo fino alla mattina dopo quando a
colazione si sedette davanti a me e guardandomi con i suoi occhi azzurri
semichiusi (forse anche lui non aveva dormito la notte precedente) disse dopo
uno sbadiglio“Buongiorno” io feci altrettanto ma quel giorno mi sentivo a
disagio, sentivo la temperatura alzarsi tanto che mi calmai solo quando arrivò
Harry che come al solito era spettinato e piuttosto affaticato… Harry prendeva
lezioni particolari da Silente dall’inizio dell’anno, tutto per prepararlo al
meglio per la battaglia che da come ci veniva descritta dalla Gazzetta del
profeta era cominciata da un bel pezzo, e si pronunciava veramente crudele,
ogni giorno venivano rapiti e uccisi babbani, per non parlare di intere
famiglie di maghi che venivano torturate e fatte fuori senza spiegazione (dal
nostro punto di vista). Harry era l’unico di noi a sapere veramente cosa stesse
succedendo, Harry era l’unico studente di Hogwarts che faceva parte
dell’ordine. Silente non gli affidava missioni, ma gli permetteva di assistere
alle riunioni e quindi lui aveva sempre un quadro preciso e dettagliato su i
movimenti di Lord Voldemort. Quella mattina Harry sembrava veramente stanco
infatti la prima frase che disse fu “Ieri sera ho partecipato a una riunione
fino a tardi” noi non gli ponevamo più domande sul contenuto delle riunioni,
tanto lui non rispondeva… Ma un giorno ci disse, che se mai sarebbe successo
qualcosa di veramente preoccupante noi saremo stati i primi a saperlo. Harry
quest’anno era cresciuto molto, non solo dal punto di vista fisico, ma anche il
suo carattere era diverso, non si attaccava più con Malfoy, lo ignorava
completamente (cosa che Ron si guardava bene dal farlo), i suoi voti si erano
alzati in tutte le materie perfino in Pozioni! Tanto da eguagliarmi in alcune
materie e in altre di superarmi… Fin dall’inizio dell’anno pensai che gli era
stato concesso un giratempo, non riuscivo a capire come facesse ad essere anche
il capitano della squadra di Grifondoro di quiddich mi sembrava veramente
troppo… Scoprii l’intoppo un giorno mentre mi aiutava a raccogliere qualche
volume che mi era caduto dalla borsa, mentre era chino col capo vidi una
catenina con il giratempo, non gli dissi niente, e dubito che Ron abbia mai
fatto caso a tutte queste stranezze…
Harry inoltre aveva una
fila di ammiratrici dentro e fuori Hogwarts, ma lui non so per quale motivo era
inavvicinabile e da come ne sentivo parlare aveva la fama del bello e
impossibile… Questa mattina cominciavamo proprio bene, guardai Harry e gli
dissi “Comunque hai un ora di tempo per recuperare, visto che storia della
magia è la tua ora preferita per recuperare ore di sonno.” Harry allora mi
guarda fissa negli occhi e ribatte “Ma sono certo che il nostro caposcuola sarà
così comprensiva e gentile da prestarmi i suoi appunti…” avevo tralasciato che
io ero diventata caposcuola, comunque lo sguardo languido di Harry era molto
migliorato, e per questo andava premiato, “E chi ti dice che io ti presti i
miei appunti?” prima però doveva soffrire un po’… allora Harry cominciava a
disperarsi “Dai ti prego… Hermione tu sei l’unica persona da cui posso imparare
qualcosa, se mi faccio prestare gli appunti da Ron è molto probabile che
all’esame prenda Troll” A questo punto Ron aveva alzato la testa e con sguardo
cupo disse a Harry “Ehi ma che vai blaterando! Guarda che sono migliorato
moltissimo…” allora intervengo “ Si effettivamente sei migliorato molto…”
Allora Ron mi guardò tutto compiaciuto, ma non durò molto e continuo“…Infatti
riesci a stare sveglio per quaranta minuti precisi…” Al che Harry e io
scoppiamo in una sonora risata, “Allora mi aiuti?” Io guardo Harry e a questo
punto gli dico “Va bene, ma fatti vedere questo pomeriggio” Harry allora dice
“Grazie Hermione! Sei la migliore!” E in questa frazione di tempo mi aveva dato
un bacio sulla guancia, neanche il tempo di accorgermene che era già scappato…
Ron si era incupito, mi guardava poco convinto… Gli chiesi “Che ti prende?” non
ebbe il tempo di rispondere, la posta era arrivata. Io non ricevevo quasi mai
posta interessante, quel giorno guardai la posta poco attentamente presi la Gazzetta
del Profeta tralasciando una lettera, che a dire il vero non mi aspettavo.
Ron guardò attentamente chi fosse il mittente, me ne resi troppo tardi, infatti
Ron già iniziava a urlare “Ancora Krum! Ma ti rendi conto? Lui non vuole essere
solo un amico…” non potevo farlo continuare, allora gli risposi alzandomi dal
tavolo di Grifondoro con tono pacato “Si, me ne rendo conto e mi rendo anche
conto che non sono affari tuoi.”
A quel punto presi e me ne
andai, stringevo ancora la lettera di Victor tra le mani, la aprii senza tante
cerimonie mi ero fermata in mezzo al corridoio principale che era molto
circolato a quell’ora, la lettera diceva:
Cara Hermione,
è da tanto che
non mi scrivi… Mi chiedevo se quello che ti ho scritto nella mia precedente
lettera ti ha turbata… Non so come spiegartelo, ma anche se sono quasi tre anni
che non ci vediamo, io ti ho sempre pensata. Lo so che con una lettera non potrei mai farti
capire…Hermione so di essere ripetitivo, ma dicendoti che tu per me sei solo
una amica mentirei a me stesso. Non pretendo niente da te e tu lo sai. L’anno
prossimo sarò ingaggiato da una squadra Inglese e se tu lo vorrai potremo
vederci e uscire insieme.
Attendo una tua risposta
Victor
Accartocciai la
lettera e la gettai al primo secchio per l’immondizia, mi dava letteralmente a
nervi quando le persone fraintendono o fanno finta di non capire, per me Victor
era un caro amico, e nonostante ci fossimo chiariti innumerevoli volte su
questo argomento lui continuava a insistere, a me dispiaceva, ma cosa potevo
farci se non mi piaceva in quel modo. Infine avevo deciso di non rispondergli
più, ne avevo fin sopra i capelli di Victor Krum, senza contare che ogni
qualvolta che arrivava una sua lettera litigavo inesorabilmente con Ron…
Quel giorno Ron
si era completamente trasformato, dal ragazzo dolce e gentile della sera
precedente alla fotocopia di Pix impazzito… Per non sentirlo a cena decisi di
trascorrere quell’ora in biblioteca, sfruttai quell’ora per finire la mia
traduzione di antiche rune, a un certo punto sentii qualcuno che mi poggiava le
mani sulle spalle, mi girai, era Harry “Come mai non sei venuta a cena?” lo
guardai con un po’ di stupore mentre si sedeva vicino a me “Ho la faccia di una
che vuole sentire l’ennesima infondata ramanzina da Ron?” al che Harry disse
mentre rideva “No” allora gli chiesi “Ti ha detto della lettera?” e lui
“Diciamo che oggi Ron non era dell’umore giusto per parlare di altre cose…
l’avrà ripetuto un milione di volte…” a quel punto sentii una stretta allo
stomaco, Harry continuò “Oggi era veramente impazzito, l’ho visto mentre
lanciava il modellino di Krum dalla finestra del dormitorio…” Scoppiammo a
ridere silenziosamente per non infastidire gli altri studenti e madama Pince
che ci rivolgeva uno sguardo torvo. A quel punto guardai Harry e gli dissi
sottovoce “Chissà che cosa pensi di noi?” e lui “Niente di speciale… Penso solo
che siete i miei migliori amici, e che mi da fastidio che litigate per queste
cose…” mentre finiva di parlare mi guardava intensamente e non so il perché, ma
non riuscii a reggere lo sguardo. Mi sentivo in colpa… “Harry mi dispiace…”
Harry mi guardava stupito “So che tutto quello che hai e stai affrontando è
molto più importante di tutto questo, io non voglio angosciarti con sciocchezze
del genere…” al che Harry sembrava aver cambiato espressione, aveva un sorriso
commiserativo e guardandomi con i suoi occhioni verdi mi disse “Tu e Ron siete
le uniche cose che mi permettono di restare ancora a galla, tutto diventa
sempre più difficile, ma voi, voi rimanete sempre gli stessi… E’ questo che mi
fa capire che ce la farò…” e senza distogliere lo sguardo Harry continuò “Anzi
che ce la faremo.” Sentivo gli occhi bruciare, ma non potevo piangere e con gli
occhi gonfi di lacrime sorrisi abbassando lo sguardo, ma era inesorabile che
una lacrima scendesse. Harry come Ron mi abbracciò, e dandomi un bacio sulla
fronte mi disse “Non devi piangere, anche perché io non sono venuto qui per
questo… Anzi la mia visita non era affatto rivolta a te, ma ai tuoi appunti…”
Da occhi pronti a zampillare si erano tramutati in fessure, allora lo guardai
con finto disprezzo presi gli appunti di storia della magia dalla borsa e
glieli lanciai in testa e aggiunsi “Non farti più rivedere.” Harry mi guardò e
con un gran sorriso, mi stampò un altro bacio sulla guancia e rimettendo tutti
i miei libri alla rinfusa nella borsa mi disse “E’ora di andare a letto, vieni
dai?” bisognava fare la difficile per mantenere il ruolo di topo di biblioteca,
“No ho ancora da fare, devo ancora finire la traduzione di antiche rune…” Non
so, quella sera Harry aveva bisogno di qualcuno… E quel qualcuno ero io. Quando
Harry aprì bocca ero sicura che mi mancasse qualcosa… E in effetti “Credo che
senza libro e quaderno sarà difficile anche per te svolgere la traduzione…”
Infatti Harry aveva preso la mia borsa e me la mostrava tutto contento mentre
si avviava verso l’uscita della biblioteca.
Era inutile
restare in biblioteca senza niente da fare, allora mi diressi fuori dalla
biblioteca all’inseguimento di Harry.
Harry aveva
appoggiato le spalle al muro, le braccia conserte e lo sguardo basso. Mi
avvicinai lentamente e quando tra noi c’era un solo passo di distanza gli dissi
con tono ironico “Non so cosa ti sia preso in biblioteca, ma so, che rubandomi
i libri non aumenterà la mia simpatia nei tuoi confronti!”Al che Harry alzò la
testa e senza darmi il tempo per reagire mi baciò… Durò pochi istanti, ma
quando lui si staccò... Io sapevo… Sapevo che tutte le mie certezze erano state
modificate dopo quei pochi momenti in cui avevamo condiviso quel bacio. Io non
lo nego, rimasi sconvolta, Harry poteva avere chiunque, ma aveva… Aveva scelto
proprio me, l’unica che non poteva avere, perché da quel giorno io capii che i
miei sentimenti erano rivolti ad un'altra persona… Ci guardammo imbarazzati e
per qualche secondo esitai ma poi le parole uscirono da sole in un soffio di
voce “Perché?” Harry non esitò neanche un istante “Hermione, tu sei l’unica con
cui vale veramente la pena condividere qualcosa… Non ti spaventare, e non
pensare che sono pazzo… Ce ne sono già abbastanza… Volevo sapere che cosa ne
pensavi e se per te va bene… noi…” a quel punto solo una domanda mi balzò in
testa “Lo hai detto a Ron?” Harry sembrava aver perso tutta la sua sicurezza,
le sue sopracciglia si inarcarono e disse “No, ma perché mi chiedi questo?”
tirai un sospiro di sollievo… Non so perché, ma l’unica persona a cui riuscivo
a pensare era Ron, Harry aveva capito che c’era qualcosa che non andava… Lo
guardai, e dissi in modo rapido e confuso “No niente... E’ che non me
l’aspettavo, sono confusa… Non vorrei darti una risposta o fare qualcosa che ti
facesse illudere…” A quel punto senza dirgli niente me ne andai e mi diressi
nel dormitorio femminile. Quella sera mi sentivo strana, come se quel bacio
avesse rovinato qualcosa… Qualcosa, ma non tra Harry e me, ma tra me e Ron. Mi
domandavo perché mi preoccupavo così tanto, in fin dei conti Harry era il
ragazzo più ambito di tutta Hogwarts e a me sinceramente era sempre piaciuto. Non
so perché, ma i miei pensieri erano rivolti verso un'altra persona. Nel
dormitorio c’erano Calì e Lavanda che stavano spettegolando su Harry e fui
molto sorpresa nell’ascoltare che cosa stava dicendo Calì “Oggi a Divinazione
Harry mi ha fissata per qualche secondo! Sicuramente mi chiederà di uscire
insieme il prossimo fine settimana a Hogsmeade!” Sembrava veramente convinta
che Harry l’avrebbe invitata a Hogsmeade per il solo fatto che si erano
guardati per qualche secondo in più! Allora io che cosa dovevo pensare dopo
quello che era successo pochi minuti fa!!! Forse Harry mi avrebbe chiesto di
sposarlo! Mi ero sdraiata sul letto a baldacchino e al solo pensiero di
diventare la signora Potter mi veniva da ridere… Non ero ancora certa della
risposta che avrei dato a Harry finche non parlò Lavanda “Sai invece chi trovo
veramente attraente…” Calì con stupore accennò un no con la testa, al che
Lavanda continuò “Ron Weasley” non sapevo perché, ma ero molto infastidita da
questa risposta, ma il solo pensiero di vedere Ron e Lavanda o qualsiasi altra
ragazza insieme mi saltavano i nervi, Lavanda continuò “Ultimamente è molto
cambiato. Hai visto che spalle, poi i suoi occhi sono veramente…” intervenne
Calì “Per non parlare del suo sedere…” Iniziarono a sghignazzare come due oche,
non le sopportavo più, infatti mi feci sentire alzandomi di scatto dal letto
“Ragazze mi avete stancata! Adesso basta o mi costringerete a punirvi!” “E per
che cosa?” esclamò Calì con aria stupefatta. Rimasi in silenzio, non avevo
motivo per metterle in punizione allora Calì disse con tono saccente “Ah! Ho
capito, ti dà fastidio che parliamo dei tuoi amici! Non è vero?” aveva colto
nel segno, ma a me dava fastidio che parlassero solo di Ron in quel modo…
Allora risposi in modo molto tagliente “No, mi date fastidio voi due che
parlate in modo assurdo e ad alta voce a quest’ora!” Dopo questa strillata
andarono a letto sbuffando come al solito. La riflessione di Lavanda era
giusta, mi dava fastidio che parlassero di Ron… Mi ero accorta che Ron per me
non era come Harry. Quella sera rimasi sveglia a pensare a Ron e a Harry
arrivando come al solito alla soluzione più conveniente (che era la soluzione
più sbagliata), pensavo che infondo Harry non era male e poi non era geloso
come Ron…
La mattina seguente
Ginny mi accompagnò a colazione, ci mettemmo da parte e gli spiegai che cosa
era successo la sera precedente e lei mi suggerì “Fai quello che senti, ma mi
raccomando fallo!” Ginny se ne andò con
i suoi compagni del sesto anno e io intrapresi i corridoi che portavano alla
classe del prof. Vector, ma mi si parò davanti Harry che quella mattina era
molto più scapigliato del solito, mi disse con un sorriso smagliante “
Buongiorno signorina, sembra proprio che mi stai evitando…” io gli risposi con
tono molto falso“ Chi? Io? Mai!” allora Harry aggiunse “Allora ci hai pensato?”
La mia attenzione in quel momento era altrove… C’era Ron… Una decina di metri
più avanti che stava per entrare nella classe dopo la mia, mi fissò con i suoi
occhi cristallini (il mio cuore voleva uscire e fare una visita turistica per
Hogwarts) e Harry dovette ripetere un’altra volta la domanda… “Ehm Senti Harry
ci vediamo alla prossima ora in biblioteca visto che la professoressa Sprite ha
annullato la lezione. Per te va bene?” “Ok!” e nel congedarsi mi diede un bacio
molto dolce sulla guancia. Pensavo che quest’ultimo bacio sarebbe stato molto
più dolce se Harry pensasse a me solo come un’amica, visto che ora sapevo
benissimo la risposta da dargli. Ripensai allo sguardo intenso di Ron… Alle
parole dolcissime… Che mi aveva detto due giorni prima. L’ora volò, non so
come, ma mi ritrovai in biblioteca, seduta allo stesso tavolino della sera
prima con le mano sudaticce aspettando che arrivasse Harry. Non si fece
attendere, arrivò e si sedette vicino a me, mi guardò e disse “Allora, che mi
racconti?” “Harry premetto che ti voglio bene… In una maniera diversa da un
amico e diversa da ... Tu per me stai nel mezzo, ed è per questo che io non
vorrei rovinare niente tra di noi…” Harry mi guardò smarrito e disse con un
sorrisetto insolito in bocca “Ho capito. Ti piace un altro… E forse so anche
chi è?” Io arrossii e abbassai lo sguardo,a quel punto Harry capì “No! Ti
prego! Non dirmi che è… Non ci posso credere! No (Harry cominciò a ridere di gusto)
ti piace…Ron…” Allora lo guardai e dissi ironicamente “Scusa se la notizia ti
sta uccidendo!” Harry tornò serio “Hermione io penso di amarti (a quelle parole
diventai più rossa dei capelli di Ron, comunque è piacevole sentirsi dire
queste parole)… Ma Dio solo sa… Che se c’è una sola persona che ti ama più di
me quella è Ron…” Rimasi di pietra, non credevo alle parole che Harry mi aveva
pronunciato poc’anzi. Questa volta fui io ad abbracciarlo e a dargli un bacio
(sulla guancia), e gli dissi “Rimaniamo amici?” e lui “Si, solo se mi dai un
altro bacio e corri subito da Ron in sala comune!” diedi un altro bacio a Harry
e dissi “Agli ordini!” e mi diressi fuori dalla biblioteca. La Signora Grassa
aveva notato il mio grande sorriso e disse “Che ti prende ragazza mia? Sembra
proprio che oggi sia il giorno più bello della tua vita.” Io risposi “Lo
è!”(anche se alla fine non fu così) gli dissi la parola d’ordine e entrai in
sala comune. Ron stava vicino alla finestra e guardava fuori, io mi avvicinai e
dissi “Ti sei calmato.” (Non l’avessi mai detto!) “No, tu sei la solita! Non mi
dai mai retta!” Inspirai e dissi tutto d’un fiato “Ron…Ti amo…” Lui continuò a
strillare “ Krum vuole solo us…” Si arresto tutto intorno a me “Che hai detto?”
Ron sembrava spaventato io ripetei con sicurezza (stavo per svenire) “Ron io ti
amo” Ma proprio in quel momento entrarono in sala comune Dean e Samus che lo
chiamarono e in quell’istante si congedò senza dirmi niente lasciandomi lì da
sola. In quel momento mi sentivo una stupida, io gli avevo aperto il mio cuore
e lui… Lui mi aveva ignorata, neanche una parola… Sapevo che lui poteva
respingermi, ma non pensavo minimamente di essere ignorata… Andai a lezione.
Sentivo qualcosa di pesante che mi stringeva la gola, pensavo a qualsiasi cosa
che lo riguardasse. Quel giorno non scesi a cena, rimasi nel dormitorio tutto
il pomeriggio e quando restai da sola iniziai a piangere e in qualche modo il
senso che mi stringeva la gola stava passando, mi ero accorta solo oggi che
amavo Ron e già soffrivo come un cane. Piansi tutta la notte, mi svegliai la
mattina dopo molto tardi. Nel dormitorio c’era solo qualche ragazza del primo e
del secondo anno, le altre presumevo fossero andate a Hogsmeade, mi vestii e
ricominciai a piangere (ero proprio una stupida) fino a quando non sentii
qualcosa battere alla finestra. Era Leotordo che batteva il becco contro
la finestra della camera (e anche abbastanza freneticamente), aprii la finestra
e volò giù, seguendolo con lo sguardo vidi una figura nel prato che mi fissava…
Era Ron… Era molto lontano ma lo riconobbi dal colore rosso acceso dei suoi
capelli che era inconfondibile, quell’istante fu bellissimo. Quando Ron mi notò
e mi fissò con i suoi occhi azzurrissimi sentivo le gambe cedere, le
palpitazioni aumentare e non riuscii a trattenere una lacrima mentre si avviava
verso l’entrata. Stava per salire, ne ero sicura. Asciugai la lacrima
velocemente e aspettai sulle scale del dormitorio femminile, pensando che se mi
avesse detto qualcosa che non… Sarei stata più vicina al dormitorio. Stavo sul
primo gradino con le braccia conserte e la testa appoggiata al muro, quando Ron
aprì la porta rimase sulla soglia. Non aprì bocca per qualche secondo e quindi
fui io a iniziare “Che ti prende, vuoi ancora ignorarmi? No perché se è così ho
ben altre cose a cui pensare!” doveva schiattare! Ron mi sorrise, ma non lo
ricambiai “Dai scendi…” “No” “Dai ti prego!” “Se hai qualcosa da dirmi farai
bene a dirmelo ora.” Allora il sorriso di Ron si allargo ulteriormente “Va
bene… Io ci ho provato con le buone…” Ron fece una cosa che non avevo
programmato, poggiò un piede sul primo scalino… A quel punto la scala diventò
uno scivolo e io che stavo sul primo gradino scivolai giù, sbattendo piuttosto
violentemente il sedere. La mia scivolata venne bloccata da Ron che
inesorabilmente mi cadde addosso, ero tutta un dolore, ma riuscivo solo a
ridere e Ron faceva lo stesso. “Forse era meglio che scendevi di tua spontanea
volontà” e guardandomi negli occhi mi baciò. Rimasi di sasso e l’unica cosa che
potevo fare era ricambiare. Ci baciammo molto dolcemente fino a quando sentivo
mancare il respiro. “Ron… Ronnn… Mi stai schiacciando!” al che Ron si alzò e mi
rialzò. In sala comune c’era un gruppetto che (sconvolti) ci guardava e si
godevano la scena allora Ron mi prese per mano e sentendo le vampate che
crescevano disse ai novizi “Tra qualche anno capirete!” Mi trascinò nel suo
dormitorio a quel punto chiuse la porta. Ron mi guardava con ardore, si
avvicinò lentamente e con sguardo fisso mi accarezzò dolcemente il viso,
nessuna parola è mai stata inventata per descrivere quell’attimo… Mentre la sua
mano stava per staccarsi io la trattenni con la mia, non volevo che quella
sensazione si disperdesse per diventare la semplice parte di un bel ricordo, al
quel punto Ron mi baciò, non facevamo nient’altro che ridere e baciarci. Ero
eccitata e anche lui lo era, dopo qualche bacio cominciammo a spogliarci a
vicenda, non dimenticherò mai la foga che avevamo… Ron era ormai a torso nudo,
quel torso bianco e lineare lo ammirai per qualche attimo, sembrava che ogni
istante si moltiplicasse per l’immensità e che tutto prendesse una forma
astratta. Solo io e lui… Noi… Noi eravamo l’unica cosa statica che nello stesso
tempo si confondeva con tutto il movimento che ci circondava. Sapevo che se ci
avessero sorpreso saremo di certo stati espulsi, ma tutto questo faceva parte
di qualcosa di più grande, che non potevamo contenere e che dividevamo in quel
momento, io lo desideravo… E per lui era la stessa cosa, si sentiva nell’aria…
Infine ci ritrovammo sul suo letto a baldacchino, facevamo l’amore…
Mi svegliai
qualche ora dopo, aprendo gli occhi vidi Ron accanto a me e sorrideva,
illuminato solo da una fioca luce profondamente rossa che proveniva dalla
finestra. Ron mi stava sussurrando qualcosa che non capii, ma dopo disse “Forza
sveglia! Pelandrona!” e io gli dissi mezza addormentata “Che vuoi?” mi diede un
bacio e disse “Questo…”poi aggiunse “ Sbrigati a vestirti che tra poco arrivano
gli altri…” guardai l’orologio “Cosa!?! Mi hai svegliato alle sei! Ma, tra
cinque minuti saranno tutti qui!” Ron accennò un sorriso e disse “Con cinque
minuti puoi fare molte cose…” “ Si… Posso fare molte cose, tranne una doccia!”
“ Dai sbrigati a vestirti che scendiamo in sala comune!” mi baciò di nuovo era
talmente dolce che non replicai…
Mi ero vestita o
meglio rivestita e fatta la coda in 3 minuti, uscita dal bagno Ron mi aspettava
e disse “ Sei bellissima…” io arrossi leggermente mentre lui non si distingueva
più dai suoi capelli… Mi fece scendere per prima, mentre scendevamo le scali mi
si attaccò dietro, mi stringeva la vita e mi baciava sul collo allora mentre
aprivo la porta del dormitorio maschile e dicevo ridendo “Basta, Ron smettila!”
mi si parò davanti un triste scenario, la sala comune era gremula di ragazzi
che si abbracciavano e piangevano, Ron si staccò, anche lui si accorse che
c’era qualcosa che non andava, feci per chiedere a un ragazzo, ma sbucò Ginny
con gli occhi lucidi, abbracciò Ron e scoppiò a piangere. Ron ricambiò l’abbraccio
e guardandomi spaesato disse a Ginny “Su adesso calmati, Ginny mi vuoi spiegare
che…” Ginny si staccò dal fratello allora mi guardò e asciugandosi le lacrime
con un fazzoletto disse “Tu-sai-chi si sta dirigendo a Hogwarts con i suoi
Mangiamorte e con i Dissenatori!” non ci potevo credere… Voldemort si stava
dirigendo con il suo esercito a Hogwarts, ed era più che logico che era venuto
a uccidere Harry. Ron e io ci guardammo e capii che stavamo pensando la
medesima cosa, guardai Ginny e gli chiesi “E il ministero non sta facendo
niente?” Ginny singhiozzando mi disse “I Mangiamorte saranno qui tra quattro o
cinque ore al massimo, gli auror saranno qui sarà qui tra sei ore…” in un
sospiro carico di lacrime disse “Non voglio morire.” Al che sia io che Ron l’abbracciammo
e la rassicurammo che Silente avrebbe inventato di certo una via di uscita. In
quel momento scorsi Harry che entrava affannato nella sala comune, ci venne in
contro correndo io gli dissi “Harry hai sentito…” non mi fece terminare,
trascinò sia me che Ron fuori dalla sala comune, allora mentre lo seguivo gli
chiesi “Harry dove ci stai portando?” Lui non mi rispose, si infilò nella prima
aula vuota e chiuse la porta. Ci guardò e disse “Ragazzi, è arrivato il
momento…” mi feci prendere dallo sconforto, ero preparata, perché più di ogni
altro studente conoscevo i sacrifici che Harry aveva fatto… Quando tornava in
sala comune traballante, stanco e a volte anche ferito… Adesso sapevo che
qualsiasi cosa avesse fatto quei giorni sarebbe stato utile per quest’ultima
battaglia. Harry ci guardò e senza indugiare disse “Tra poco tutti i studenti
saranno riuniti in sala comune da Silente e vi farà rifugiare nella camera dei
segreti.” Ron lo guardò sconcertato e disse “Cosa!?! Nella camera?” Harry disse
deciso “Si, nella camera dei segreti, è stata trasformata in un rifugio dal
prof. Silente, ma il bello viene adesso…” si fermò per qualche istante “… Io
devo scontrarmi con Voldemort. E per questo non devo essere disturbato da
Mangiamorte o Dissenatori. Silente permetterà solo hai studenti del settimo
anno di battersi, visto che il Ministero non arriverà in tempo.” Ron non esitò
“ Io ci sto” e Harry ne fu compiaciuto, al che anch’io dissi “Voglio combattere
anch’io!” Harry mi guardò un po’ meno compiaciuto e disse “Hermione… Io starei
più tranquillo se ti sapessi nella camera…” Non riuscivo a capire perché Ron
andava bene per rischiare la vita, mentre io andavo bene solo per fare la
calzamaglia “No, io voglio essere con voi fino alla fine!” Ron mi fisso e disse
“Hermione anch’io starei più tranquillo…” non riuscivo proprio capire cosa
intendessero “Non mi importa cosa pensate voi! Il prof. Silente chiederà a
tutti gli alunni del settimo anno e non sarete voi a fermarmi!” Uscii sbattendo
la porta della classe dirigendomi nella sala comune. Incrociai la Mc Grannit
davanti il ritratto della Signora Grassa prese a parlare con tono deciso e
celere appena mi intravise, “Signorina Grenger, stavo cercando proprio lei. Il
preside la sta aspettando nel suo ufficio per discutere con lei una questione
molto urgente, la parola d’ordine è ‘finis’ ” rimasi a fissarla un po’
stupita, Silente non aveva nient’altro da fare che parlare con me… Era tutto un
po’ troppo insolito. Invece di organizzare la difesa dei studenti Silente mi
convocava nel suo ufficio per discutere con me…Una questione molto
urgente… Sapevo che centrava Harry, era praticamente matematico. Questi
pensieri mi accompagnarono sino alla soglia dell’ufficio del prof. Silente.
Bussai alla porta e molto garbatamente entrai, il preside stava conversando con
uno dei quadri appesi al muro, quando mi ebbe notata mi scrutò con i suoi occhi
penetranti e mi invitò a sedermi. Appena mi fui accomodata il preside disse con
tono pacato e gentile “Allora signorina Grenger, lei è stata convocata qui,
perché lei è l’unica persona che potrebbe ostacolare o addirittura proibire un
futuro al mondo magico come noi lo conosciamo…” Non riuscivo a capire come
potevo, io impedire… “Non riesco a capire…” Silente mi sorrise dolcemente e
aggiunse “Harry dovrà affrontare Voldemort… Così si compirà il suo destino, lei
signorina Grenger occupa un posto speciale nel cuore di Harry…” Io arrossii ma
guardandolo dritto negli occhi feci segno di continuare “… Insomma lei lo sa
meglio di me. Harry sta sera avrà bisogno del sostegno di tutti… Ma l’unica
forza che potrà salvarci è proprio quella che lei alimenta nel suo
cuore… Lei è fondamentale… Se lei decide di combattere, Harry avrà un peso
troppo grande, che probabilmente lo porterà a una vana sconfitta…” Iniziai a
piangere, le responsabilità cominciavano a schiacciarmi, era un pianto
silenzioso, io sapevo che cosa dovevo fare, ma era difficile lasciare Harry e
Ron specialmente dopo averci fatto l’amore appena un’ora prima, ma… “Professor
Silente, io non combatterò quest’ultima battaglia, e le prometto che non
intralcerò in alcun modo Harry.” Silente sorrise dolcemente e disse “Ne sono
compiaciuto, sapevo di poter contare su di lei… Per la barba di Merlino! Ci
stiamo attardando alla riunione nella sala grande, è meglio avviarci…”
Arrivati in sala
comune Silente andò al suo abituale posto e spiegò quello che già io sapevo, io
non mi ero avvicinata a Harry e a Ron che appena mi videro non distolsero lo
sguardo finché la riunione non fu terminata. Sapevo perfettamente quello che
dovevo fare, appena finita la riunione iniziai a correre in sala comune
sperando che nella confusione Ron e Harry non facessero caso a me, e così fu.
Preparai in lacrime il mio baule dopo che tutte le ragazze del dormitorio
furono uscite, asciugai le lacrime e dissi “Locomotor” e il mio baule
cominciò a galleggiare nella stanza, la sala comune era vuota come lo era anche
il mio cuore… Senza indugiare mi diressi all’ubicazione della camera dei
segreti, anche il secondo piano era deserto… Arrivata al bagno di Mirtilla
Malcontenta c’erano invece due persone che mi stavano aspettando…
Appena mi videro
ci fu un attimo di silenzio, non durò molto, Harry si avvicinò e mi abbracciò,
io feci altrettanto, tremavo, non osavo dire nulla, perché sapevo che con una
semplice parola avrei liberato il pianto che stavo trattenendo con le unghie in
quel momento. Harry mi accarezzò i capelli, e accostando la bocca al mio
orecchio disse sottovoce “Grazie…” mi diede un bacio sulla guancia e mentre si
allontanava disse qualcosa a Ron e uscì dal bagno.
A quel punto
eravamo rimasti solo io e Ron. Spinse il mio baule verso i lavandini dove c’era
l’entrata della camera e solo quando il baule non fu più visibile cominciò a
fissarmi. Non ce la facevo più, cominciai a piangere… Ron si avvicinò e come
Harry mi abbracciò, al che gli dissi tra le lacrime “…Vattene…” mi liberai
dalla sua presa e mi fermai solo davanti al baratro della camera… Ron da dietro
mi bloccò, e disse con la voce che gli tremava “Hermione, tu sei la cosa più
bella al mondo… Ti prometto che ci rivedremo… Dopo la scuola ci sposeremo, e
vivremo felici e contenti come nelle favole babbane…” Qui sentii la vena
ironica di Ron, infatti mi usci una risata liberatoria, Ron mi aveva appena
chiesto di sposarlo… Mi voltai e guardandolo dritto negli occhi sapevo… Che lo
amavo… Perché era lui il mio destino, da quando aprii quello scompartimento
sette anni fa… Lui, rendeva le mie giornate diverse, lui, era l’unico che
riusciva a farmi arrabbiare oltre i limiti… Lui era tutto… Un semplice e
leggero bacio a stampo sigillò quel momento di grande tensione, Ron senza darmi
le spalle si allontanò col sorriso sulle labbra, e quando stette sull’uscio del bagno disse “Non ti
preoccupare amore mio… Tutto cambierà…” Ron mi lasciò lì sul baratro con un
vuoto in mezzo al petto… Io sapevo che da quel momento niente sarebbe stato più
com’era prima…