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Autore: abbi fede    15/10/2004    8 recensioni
Il trio più famoso di Hogwarts, raccontato da un personaggio che in prima persona ha vissuto l'angoscie dell'amore, della paura e dell'incertezza... E se in questo bel guazzabuglio ci aggiunggessimo anche Lord Voldemort? La protagonista di questa storia è Hermione. Questa è la mia proiezione del dopo Hogwarts per il trio che dovrà affrontare situazioni al quanto spiacevoli per poi ritrovarsi più forti di prima...Fate attenzione é una miscela esplosiva...
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sapevo che quest’anno sarebbe stato diverso, ma non sapevo che cosa sarebbe cambiato…

Finis

Iniziò con la fine

 

 

 

Che bello… Dopo una “bella” giornata di esami, tornavo in sala comune e la trovavo vuota… Prima di salire nel dormitorio volevo stendermi un po’ su un divanetto e guardare il fuoco incantatore. Non sono mai entrata nel pallone come quel giorno… Troppe cose a cui pensare… Avevo tralasciato per troppo tempo i problemi che mi angosciavano, dicendomi sempre “dopo”, questo però funzionava solo per i cinque minuti che seguivano e dopo tornavano a tormentarmi.

Ammetto che ho e avevo molta paura… Il mio problema fondamentale era il dopo Hogwarts… Che cosa sarebbe successo? Harry ce l’avrebbe fatta ha sconfiggere Vodemort? Saremo ancora amici dopo la scuola? Ce la faremo a sopravvivere?

In quel momento il tempo sembrava essersi arrestato… Cominciai a piangere silenziosamente… Al solo pensiero, che una sola, di queste cose andasse per il verso sbagliato mi sentivo morire.

Portai le mano agli occhi per togliere le lacrime, ma era inutile, continuavano a scendere, in quel momento la porta del dormitorio maschile si aprì e ne usci Ron, m’individuò e si avvicinò subito a me, tutto preoccupato mi chiese “Hermione, che hai?” io ricomponendomi gli dissi “ Niente.” Ron si sedette accanto a me e vedendomi in quello stato mi passò un braccio sulle spalle e mi strinse a lui, mi accarezzo delicatamente i capelli, si vedeva che era impacciato, infatti quando iniziò a parlare disse “ Calmati… Hermione, che ti è successo? Qualcuno ti ha fatto o detto qualcosa che non…” non gli diedi il tempo di finire “ No, non è per questo…” ci guardammo negli occhi, e non so perché scoppiamo a ridere… sembriamo due imbecilli, allora lui mi scompigliò i capelli (per quanto si potessero scompigliare),  mi strinse ancora a se con il braccio, appoggiando la sua testa rossa sulla mia e mi accarezzò dolcemente i capelli. Cominciammo una tranquilla discussione

“Adesso ti sei calmata?”

“Si, o almeno credo…”

allora Ron con lo sguardo incuriosito mi chiese “ Che ti è preso?”

io abbasso lo sguardo, non so se assillare Ron con i miei pensieri ma…“ Hai mai paura del futuro?” lui inarca le sopracciglia e allora io continuo “Cioè, hai mai pensato a dove saremo tra un anno?” lui rimane con lo sguardo fisso nel fuoco e in quel momento mi scese una lacrima solitaria sul viso e dissi “…Sempre se ci saremo…” a questo punto Ron mi guardò e stringendomi ancora più forte a se disse con tono deciso “Ma certo che ci saremo, devi sempre pensare che qualsiasi cosa succeda, noi ci saremo sempre… Non devi nascondere le tue paure, perché tutti le abbiamo… E non devi assolutamente vergognarti” allora rimango di stucco, “Abbiamo un pozzo di saggezza sta sera!” e allora lui “Modestamente…” lo guardai e mi misi a ridere… “Sei proprio uno stupido!” da quel momento in poi la serata si rivelo molto tranquilla, restammo in sala comune abbracciati fino alle due e mezza di notte a parlare della casa che compreremo dopo la scuola per viverci tutti e tre insieme, di quelle oche di Calì e Lavanda, dei professori e quando mi addormentai sulla sua spalla mi sveglio molto delicatamente, facendomi notare che era molto tardi e che forse era meglio andare a dormire, ma prima di rientrare ognuno nei rispettivi dormitori mentre stavo aprendo la porta Ron disse una frase “ Hermione” io mi arrestai e senza girarmi ascoltai il seguito “… Se il mondo li fuori, assomiglia almeno un po’ a te… Vale la pena sopravvivere…” Al che mi girai, e guardandolo dritto negli occhi mi augurò la buona notte con un sorriso, quello è stato in assoluto l’augurio di buona notte più bello della mia vita.

Rimasi tutta la notte sveglia a pensare… A tutto quello che Harry, Ron e io avevamo passato insieme… E in molte occasioni Ron si era rivelato la persona più gentile e vicina a me… Non sapevo che cosa mi stesse prendendo fino alla mattina dopo quando a colazione si sedette davanti a me e guardandomi con i suoi occhi azzurri semichiusi (forse anche lui non aveva dormito la notte precedente) disse dopo uno sbadiglio“Buongiorno” io feci altrettanto ma quel giorno mi sentivo a disagio, sentivo la temperatura alzarsi tanto che mi calmai solo quando arrivò Harry che come al solito era spettinato e piuttosto affaticato… Harry prendeva lezioni particolari da Silente dall’inizio dell’anno, tutto per prepararlo al meglio per la battaglia che da come ci veniva descritta dalla Gazzetta del profeta era cominciata da un bel pezzo, e si pronunciava veramente crudele, ogni giorno venivano rapiti e uccisi babbani, per non parlare di intere famiglie di maghi che venivano torturate e fatte fuori senza spiegazione (dal nostro punto di vista). Harry era l’unico di noi a sapere veramente cosa stesse succedendo, Harry era l’unico studente di Hogwarts che faceva parte dell’ordine. Silente non gli affidava missioni, ma gli permetteva di assistere alle riunioni e quindi lui aveva sempre un quadro preciso e dettagliato su i movimenti di Lord Voldemort. Quella mattina Harry sembrava veramente stanco infatti la prima frase che disse fu “Ieri sera ho partecipato a una riunione fino a tardi” noi non gli ponevamo più domande sul contenuto delle riunioni, tanto lui non rispondeva… Ma un giorno ci disse, che se mai sarebbe successo qualcosa di veramente preoccupante noi saremo stati i primi a saperlo. Harry quest’anno era cresciuto molto, non solo dal punto di vista fisico, ma anche il suo carattere era diverso, non si attaccava più con Malfoy, lo ignorava completamente (cosa che Ron si guardava bene dal farlo), i suoi voti si erano alzati in tutte le materie perfino in Pozioni! Tanto da eguagliarmi in alcune materie e in altre di superarmi… Fin dall’inizio dell’anno pensai che gli era stato concesso un giratempo, non riuscivo a capire come facesse ad essere anche il capitano della squadra di Grifondoro di quiddich mi sembrava veramente troppo… Scoprii l’intoppo un giorno mentre mi aiutava a raccogliere qualche volume che mi era caduto dalla borsa, mentre era chino col capo vidi una catenina con il giratempo, non gli dissi niente, e dubito che Ron abbia mai fatto caso a tutte queste stranezze…

Harry inoltre aveva una fila di ammiratrici dentro e fuori Hogwarts, ma lui non so per quale motivo era inavvicinabile e da come ne sentivo parlare aveva la fama del bello e impossibile… Questa mattina cominciavamo proprio bene, guardai Harry e gli dissi “Comunque hai un ora di tempo per recuperare, visto che storia della magia è la tua ora preferita per recuperare ore di sonno.” Harry allora mi guarda fissa negli occhi e ribatte “Ma sono certo che il nostro caposcuola sarà così comprensiva e gentile da prestarmi i suoi appunti…” avevo tralasciato che io ero diventata caposcuola, comunque lo sguardo languido di Harry era molto migliorato, e per questo andava premiato, “E chi ti dice che io ti presti i miei appunti?” prima però doveva soffrire un po’… allora Harry cominciava a disperarsi “Dai ti prego… Hermione tu sei l’unica persona da cui posso imparare qualcosa, se mi faccio prestare gli appunti da Ron è molto probabile che all’esame prenda Troll” A questo punto Ron aveva alzato la testa e con sguardo cupo disse a Harry “Ehi ma che vai blaterando! Guarda che sono migliorato moltissimo…” allora intervengo “ Si effettivamente sei migliorato molto…” Allora Ron mi guardò tutto compiaciuto, ma non durò molto e continuo“…Infatti riesci a stare sveglio per quaranta minuti precisi…” Al che Harry e io scoppiamo in una sonora risata, “Allora mi aiuti?” Io guardo Harry e a questo punto gli dico “Va bene, ma fatti vedere questo pomeriggio” Harry allora dice “Grazie Hermione! Sei la migliore!” E in questa frazione di tempo mi aveva dato un bacio sulla guancia, neanche il tempo di accorgermene che era già scappato… Ron si era incupito, mi guardava poco convinto… Gli chiesi “Che ti prende?” non ebbe il tempo di rispondere, la posta era arrivata. Io non ricevevo quasi mai posta interessante, quel giorno guardai la posta poco attentamente presi la Gazzetta del Profeta tralasciando una lettera, che a dire il vero non mi aspettavo. Ron guardò attentamente chi fosse il mittente, me ne resi troppo tardi, infatti Ron già iniziava a urlare “Ancora Krum! Ma ti rendi conto? Lui non vuole essere solo un amico…” non potevo farlo continuare, allora gli risposi alzandomi dal tavolo di Grifondoro con tono pacato “Si, me ne rendo conto e mi rendo anche conto che non sono affari tuoi.”

A quel punto presi e me ne andai, stringevo ancora la lettera di Victor tra le mani, la aprii senza tante cerimonie mi ero fermata in mezzo al corridoio principale che era molto circolato a quell’ora, la lettera diceva:

Cara Hermione,

 è da tanto che non mi scrivi… Mi chiedevo se quello che ti ho scritto nella mia precedente lettera ti ha turbata… Non so come spiegartelo, ma anche se sono quasi tre anni che non ci vediamo, io ti ho sempre pensata. Lo so che con  una lettera non potrei mai farti capire…Hermione so di essere ripetitivo, ma dicendoti che tu per me sei solo una amica mentirei a me stesso. Non pretendo niente da te e tu lo sai. L’anno prossimo sarò ingaggiato da una squadra Inglese e se tu lo vorrai potremo vederci e uscire insieme.

Attendo una tua risposta

Victor   

 

Accartocciai la lettera e la gettai al primo secchio per l’immondizia, mi dava letteralmente a nervi quando le persone fraintendono o fanno finta di non capire, per me Victor era un caro amico, e nonostante ci fossimo chiariti innumerevoli volte su questo argomento lui continuava a insistere, a me dispiaceva, ma cosa potevo farci se non mi piaceva in quel modo. Infine avevo deciso di non rispondergli più, ne avevo fin sopra i capelli di Victor Krum, senza contare che ogni qualvolta che arrivava una sua lettera litigavo inesorabilmente con Ron…

Quel giorno Ron si era completamente trasformato, dal ragazzo dolce e gentile della sera precedente alla fotocopia di Pix impazzito… Per non sentirlo a cena decisi di trascorrere quell’ora in biblioteca, sfruttai quell’ora per finire la mia traduzione di antiche rune, a un certo punto sentii qualcuno che mi poggiava le mani sulle spalle, mi girai, era Harry “Come mai non sei venuta a cena?” lo guardai con un po’ di stupore mentre si sedeva vicino a me “Ho la faccia di una che vuole sentire l’ennesima infondata ramanzina da Ron?” al che Harry disse mentre rideva “No” allora gli chiesi “Ti ha detto della lettera?” e lui “Diciamo che oggi Ron non era dell’umore giusto per parlare di altre cose… l’avrà ripetuto un milione di volte…” a quel punto sentii una stretta allo stomaco, Harry continuò “Oggi era veramente impazzito, l’ho visto mentre lanciava il modellino di Krum dalla finestra del dormitorio…” Scoppiammo a ridere silenziosamente per non infastidire gli altri studenti e madama Pince che ci rivolgeva uno sguardo torvo. A quel punto guardai Harry e gli dissi sottovoce “Chissà che cosa pensi di noi?” e lui “Niente di speciale… Penso solo che siete i miei migliori amici, e che mi da fastidio che litigate per queste cose…” mentre finiva di parlare mi guardava intensamente e non so il perché, ma non riuscii a reggere lo sguardo. Mi sentivo in colpa… “Harry mi dispiace…” Harry mi guardava stupito “So che tutto quello che hai e stai affrontando è molto più importante di tutto questo, io non voglio angosciarti con sciocchezze del genere…” al che Harry sembrava aver cambiato espressione, aveva un sorriso commiserativo e guardandomi con i suoi occhioni verdi mi disse “Tu e Ron siete le uniche cose che mi permettono di restare ancora a galla, tutto diventa sempre più difficile, ma voi, voi rimanete sempre gli stessi… E’ questo che mi fa capire che ce la farò…” e senza distogliere lo sguardo Harry continuò “Anzi che ce la faremo.” Sentivo gli occhi bruciare, ma non potevo piangere e con gli occhi gonfi di lacrime sorrisi abbassando lo sguardo, ma era inesorabile che una lacrima scendesse. Harry come Ron mi abbracciò, e dandomi un bacio sulla fronte mi disse “Non devi piangere, anche perché io non sono venuto qui per questo… Anzi la mia visita non era affatto rivolta a te, ma ai tuoi appunti…” Da occhi pronti a zampillare si erano tramutati in fessure, allora lo guardai con finto disprezzo presi gli appunti di storia della magia dalla borsa e glieli lanciai in testa e aggiunsi “Non farti più rivedere.” Harry mi guardò e con un gran sorriso, mi stampò un altro bacio sulla guancia e rimettendo tutti i miei libri alla rinfusa nella borsa mi disse “E’ora di andare a letto, vieni dai?” bisognava fare la difficile per mantenere il ruolo di topo di biblioteca, “No ho ancora da fare, devo ancora finire la traduzione di antiche rune…” Non so, quella sera Harry aveva bisogno di qualcuno… E quel qualcuno ero io. Quando Harry aprì bocca ero sicura che mi mancasse qualcosa… E in effetti “Credo che senza libro e quaderno sarà difficile anche per te svolgere la traduzione…” Infatti Harry aveva preso la mia borsa e me la mostrava tutto contento mentre si avviava verso l’uscita della biblioteca.

Era inutile restare in biblioteca senza niente da fare, allora mi diressi fuori dalla biblioteca all’inseguimento di Harry.

Harry aveva appoggiato le spalle al muro, le braccia conserte e lo sguardo basso. Mi avvicinai lentamente e quando tra noi c’era un solo passo di distanza gli dissi con tono ironico “Non so cosa ti sia preso in biblioteca, ma so, che rubandomi i libri non aumenterà la mia simpatia nei tuoi confronti!”Al che Harry alzò la testa e senza darmi il tempo per reagire mi baciò… Durò pochi istanti, ma quando lui si staccò... Io sapevo… Sapevo che tutte le mie certezze erano state modificate dopo quei pochi momenti in cui avevamo condiviso quel bacio. Io non lo nego, rimasi sconvolta, Harry poteva avere chiunque, ma aveva… Aveva scelto proprio me, l’unica che non poteva avere, perché da quel giorno io capii che i miei sentimenti erano rivolti ad un'altra persona… Ci guardammo imbarazzati e per qualche secondo esitai ma poi le parole uscirono da sole in un soffio di voce “Perché?” Harry non esitò neanche un istante “Hermione, tu sei l’unica con cui vale veramente la pena condividere qualcosa… Non ti spaventare, e non pensare che sono pazzo… Ce ne sono già abbastanza… Volevo sapere che cosa ne pensavi e se per te va bene… noi…” a quel punto solo una domanda mi balzò in testa “Lo hai detto a Ron?” Harry sembrava aver perso tutta la sua sicurezza, le sue sopracciglia si inarcarono e disse “No, ma perché mi chiedi questo?” tirai un sospiro di sollievo… Non so perché, ma l’unica persona a cui riuscivo a pensare era Ron, Harry aveva capito che c’era qualcosa che non andava… Lo guardai, e dissi in modo rapido e confuso “No niente... E’ che non me l’aspettavo, sono confusa… Non vorrei darti una risposta o fare qualcosa che ti facesse illudere…” A quel punto senza dirgli niente me ne andai e mi diressi nel dormitorio femminile. Quella sera mi sentivo strana, come se quel bacio avesse rovinato qualcosa… Qualcosa, ma non tra Harry e me, ma tra me e Ron. Mi domandavo perché mi preoccupavo così tanto, in fin dei conti Harry era il ragazzo più ambito di tutta Hogwarts e a me sinceramente era sempre piaciuto. Non so perché, ma i miei pensieri erano rivolti verso un'altra persona. Nel dormitorio c’erano Calì e Lavanda che stavano spettegolando su Harry e fui molto sorpresa nell’ascoltare che cosa stava dicendo Calì “Oggi a Divinazione Harry mi ha fissata per qualche secondo! Sicuramente mi chiederà di uscire insieme il prossimo fine settimana a Hogsmeade!” Sembrava veramente convinta che Harry l’avrebbe invitata a Hogsmeade per il solo fatto che si erano guardati per qualche secondo in più! Allora io che cosa dovevo pensare dopo quello che era successo pochi minuti fa!!! Forse Harry mi avrebbe chiesto di sposarlo! Mi ero sdraiata sul letto a baldacchino e al solo pensiero di diventare la signora Potter mi veniva da ridere… Non ero ancora certa della risposta che avrei dato a Harry finche non parlò Lavanda “Sai invece chi trovo veramente attraente…” Calì con stupore accennò un no con la testa, al che Lavanda continuò “Ron Weasley” non sapevo perché, ma ero molto infastidita da questa risposta, ma il solo pensiero di vedere Ron e Lavanda o qualsiasi altra ragazza insieme mi saltavano i nervi, Lavanda continuò “Ultimamente è molto cambiato. Hai visto che spalle, poi i suoi occhi sono veramente…” intervenne Calì “Per non parlare del suo sedere…” Iniziarono a sghignazzare come due oche, non le sopportavo più, infatti mi feci sentire alzandomi di scatto dal letto “Ragazze mi avete stancata! Adesso basta o mi costringerete a punirvi!” “E per che cosa?” esclamò Calì con aria stupefatta. Rimasi in silenzio, non avevo motivo per metterle in punizione allora Calì disse con tono saccente “Ah! Ho capito, ti dà fastidio che parliamo dei tuoi amici! Non è vero?” aveva colto nel segno, ma a me dava fastidio che parlassero solo di Ron in quel modo… Allora risposi in modo molto tagliente “No, mi date fastidio voi due che parlate in modo assurdo e ad alta voce a quest’ora!” Dopo questa strillata andarono a letto sbuffando come al solito. La riflessione di Lavanda era giusta, mi dava fastidio che parlassero di Ron… Mi ero accorta che Ron per me non era come Harry. Quella sera rimasi sveglia a pensare a Ron e a Harry arrivando come al solito alla soluzione più conveniente (che era la soluzione più sbagliata), pensavo che infondo Harry non era male e poi non era geloso come Ron…

La mattina seguente Ginny mi accompagnò a colazione, ci mettemmo da parte e gli spiegai che cosa era successo la sera precedente e lei mi suggerì “Fai quello che senti, ma mi raccomando fallo!” Ginny  se ne andò con i suoi compagni del sesto anno e io intrapresi i corridoi che portavano alla classe del prof. Vector, ma mi si parò davanti Harry che quella mattina era molto più scapigliato del solito, mi disse con un sorriso smagliante “ Buongiorno signorina, sembra proprio che mi stai evitando…” io gli risposi con tono molto falso“ Chi? Io? Mai!” allora Harry aggiunse “Allora ci hai pensato?” La mia attenzione in quel momento era altrove… C’era Ron… Una decina di metri più avanti che stava per entrare nella classe dopo la mia, mi fissò con i suoi occhi cristallini (il mio cuore voleva uscire e fare una visita turistica per Hogwarts) e Harry dovette ripetere un’altra volta la domanda… “Ehm Senti Harry ci vediamo alla prossima ora in biblioteca visto che la professoressa Sprite ha annullato la lezione. Per te va bene?” “Ok!” e nel congedarsi mi diede un bacio molto dolce sulla guancia. Pensavo che quest’ultimo bacio sarebbe stato molto più dolce se Harry pensasse a me solo come un’amica, visto che ora sapevo benissimo la risposta da dargli. Ripensai allo sguardo intenso di Ron… Alle parole dolcissime… Che mi aveva detto due giorni prima. L’ora volò, non so come, ma mi ritrovai in biblioteca, seduta allo stesso tavolino della sera prima con le mano sudaticce aspettando che arrivasse Harry. Non si fece attendere, arrivò e si sedette vicino a me, mi guardò e disse “Allora, che mi racconti?” “Harry premetto che ti voglio bene… In una maniera diversa da un amico e diversa da ... Tu per me stai nel mezzo, ed è per questo che io non vorrei rovinare niente tra di noi…” Harry mi guardò smarrito e disse con un sorrisetto insolito in bocca “Ho capito. Ti piace un altro… E forse so anche chi è?” Io arrossii e abbassai lo sguardo,a quel punto Harry capì “No! Ti prego! Non dirmi che è… Non ci posso credere! No (Harry cominciò a ridere di gusto) ti piace…Ron…” Allora lo guardai e dissi ironicamente “Scusa se la notizia ti sta uccidendo!” Harry tornò serio “Hermione io penso di amarti (a quelle parole diventai più rossa dei capelli di Ron, comunque è piacevole sentirsi dire queste parole)… Ma Dio solo sa… Che se c’è una sola persona che ti ama più di me quella è Ron…” Rimasi di pietra, non credevo alle parole che Harry mi aveva pronunciato poc’anzi. Questa volta fui io ad abbracciarlo e a dargli un bacio (sulla guancia), e gli dissi “Rimaniamo amici?” e lui “Si, solo se mi dai un altro bacio e corri subito da Ron in sala comune!” diedi un altro bacio a Harry e dissi “Agli ordini!” e mi diressi fuori dalla biblioteca. La Signora Grassa aveva notato il mio grande sorriso e disse “Che ti prende ragazza mia? Sembra proprio che oggi sia il giorno più bello della tua vita.” Io risposi “Lo è!”(anche se alla fine non fu così) gli dissi la parola d’ordine e entrai in sala comune. Ron stava vicino alla finestra e guardava fuori, io mi avvicinai e dissi “Ti sei calmato.” (Non l’avessi mai detto!) “No, tu sei la solita! Non mi dai mai retta!” Inspirai e dissi tutto d’un fiato “Ron…Ti amo…” Lui continuò a strillare “ Krum vuole solo us…” Si arresto tutto intorno a me “Che hai detto?” Ron sembrava spaventato io ripetei con sicurezza (stavo per svenire) “Ron io ti amo” Ma proprio in quel momento entrarono in sala comune Dean e Samus che lo chiamarono e in quell’istante si congedò senza dirmi niente lasciandomi lì da sola. In quel momento mi sentivo una stupida, io gli avevo aperto il mio cuore e lui… Lui mi aveva ignorata, neanche una parola… Sapevo che lui poteva respingermi, ma non pensavo minimamente di essere ignorata… Andai a lezione. Sentivo qualcosa di pesante che mi stringeva la gola, pensavo a qualsiasi cosa che lo riguardasse. Quel giorno non scesi a cena, rimasi nel dormitorio tutto il pomeriggio e quando restai da sola iniziai a piangere e in qualche modo il senso che mi stringeva la gola stava passando, mi ero accorta solo oggi che amavo Ron e già soffrivo come un cane. Piansi tutta la notte, mi svegliai la mattina dopo molto tardi. Nel dormitorio c’era solo qualche ragazza del primo e del secondo anno, le altre presumevo fossero andate a Hogsmeade, mi vestii e ricominciai a piangere (ero proprio una stupida) fino a quando non sentii qualcosa battere alla finestra. Era Leotordo che batteva il becco contro la finestra della camera (e anche abbastanza freneticamente), aprii la finestra e volò giù, seguendolo con lo sguardo vidi una figura nel prato che mi fissava… Era Ron… Era molto lontano ma lo riconobbi dal colore rosso acceso dei suoi capelli che era inconfondibile, quell’istante fu bellissimo. Quando Ron mi notò e mi fissò con i suoi occhi azzurrissimi sentivo le gambe cedere, le palpitazioni aumentare e non riuscii a trattenere una lacrima mentre si avviava verso l’entrata. Stava per salire, ne ero sicura. Asciugai la lacrima velocemente e aspettai sulle scale del dormitorio femminile, pensando che se mi avesse detto qualcosa che non… Sarei stata più vicina al dormitorio. Stavo sul primo gradino con le braccia conserte e la testa appoggiata al muro, quando Ron aprì la porta rimase sulla soglia. Non aprì bocca per qualche secondo e quindi fui io a iniziare “Che ti prende, vuoi ancora ignorarmi? No perché se è così ho ben altre cose a cui pensare!” doveva schiattare! Ron mi sorrise, ma non lo ricambiai “Dai scendi…” “No” “Dai ti prego!” “Se hai qualcosa da dirmi farai bene a dirmelo ora.” Allora il sorriso di Ron si allargo ulteriormente “Va bene… Io ci ho provato con le buone…” Ron fece una cosa che non avevo programmato, poggiò un piede sul primo scalino… A quel punto la scala diventò uno scivolo e io che stavo sul primo gradino scivolai giù, sbattendo piuttosto violentemente il sedere. La mia scivolata venne bloccata da Ron che inesorabilmente mi cadde addosso, ero tutta un dolore, ma riuscivo solo a ridere e Ron faceva lo stesso. “Forse era meglio che scendevi di tua spontanea volontà” e guardandomi negli occhi mi baciò. Rimasi di sasso e l’unica cosa che potevo fare era ricambiare. Ci baciammo molto dolcemente fino a quando sentivo mancare il respiro. “Ron… Ronnn… Mi stai schiacciando!” al che Ron si alzò e mi rialzò. In sala comune c’era un gruppetto che (sconvolti) ci guardava e si godevano la scena allora Ron mi prese per mano e sentendo le vampate che crescevano disse ai novizi “Tra qualche anno capirete!” Mi trascinò nel suo dormitorio a quel punto chiuse la porta. Ron mi guardava con ardore, si avvicinò lentamente e con sguardo fisso mi accarezzò dolcemente il viso, nessuna parola è mai stata inventata per descrivere quell’attimo… Mentre la sua mano stava per staccarsi io la trattenni con la mia, non volevo che quella sensazione si disperdesse per diventare la semplice parte di un bel ricordo, al quel punto Ron mi baciò, non facevamo nient’altro che ridere e baciarci. Ero eccitata e anche lui lo era, dopo qualche bacio cominciammo a spogliarci a vicenda, non dimenticherò mai la foga che avevamo… Ron era ormai a torso nudo, quel torso bianco e lineare lo ammirai per qualche attimo, sembrava che ogni istante si moltiplicasse per l’immensità e che tutto prendesse una forma astratta. Solo io e lui… Noi… Noi eravamo l’unica cosa statica che nello stesso tempo si confondeva con tutto il movimento che ci circondava. Sapevo che se ci avessero sorpreso saremo di certo stati espulsi, ma tutto questo faceva parte di qualcosa di più grande, che non potevamo contenere e che dividevamo in quel momento, io lo desideravo… E per lui era la stessa cosa, si sentiva nell’aria… Infine ci ritrovammo sul suo letto a baldacchino, facevamo l’amore…

Mi svegliai qualche ora dopo, aprendo gli occhi vidi Ron accanto a me e sorrideva, illuminato solo da una fioca luce profondamente rossa che proveniva dalla finestra. Ron mi stava sussurrando qualcosa che non capii, ma dopo disse “Forza sveglia! Pelandrona!” e io gli dissi mezza addormentata “Che vuoi?” mi diede un bacio e disse “Questo…”poi aggiunse “ Sbrigati a vestirti che tra poco arrivano gli altri…” guardai l’orologio “Cosa!?! Mi hai svegliato alle sei! Ma, tra cinque minuti saranno tutti qui!” Ron accennò un sorriso e disse “Con cinque minuti puoi fare molte cose…” “ Si… Posso fare molte cose, tranne una doccia!” “ Dai sbrigati a vestirti che scendiamo in sala comune!” mi baciò di nuovo era talmente dolce che non replicai…

Mi ero vestita o meglio rivestita e fatta la coda in 3 minuti, uscita dal bagno Ron mi aspettava e disse “ Sei bellissima…” io arrossi leggermente mentre lui non si distingueva più dai suoi capelli… Mi fece scendere per prima, mentre scendevamo le scali mi si attaccò dietro, mi stringeva la vita e mi baciava sul collo allora mentre aprivo la porta del dormitorio maschile e dicevo ridendo “Basta, Ron smettila!” mi si parò davanti un triste scenario, la sala comune era gremula di ragazzi che si abbracciavano e piangevano, Ron si staccò, anche lui si accorse che c’era qualcosa che non andava, feci per chiedere a un ragazzo, ma sbucò Ginny con gli occhi lucidi, abbracciò Ron e scoppiò a piangere. Ron ricambiò l’abbraccio e guardandomi spaesato disse a Ginny “Su adesso calmati, Ginny mi vuoi spiegare che…” Ginny si staccò dal fratello allora mi guardò e asciugandosi le lacrime con un fazzoletto disse “Tu-sai-chi si sta dirigendo a Hogwarts con i suoi Mangiamorte e con i Dissenatori!” non ci potevo credere… Voldemort si stava dirigendo con il suo esercito a Hogwarts, ed era più che logico che era venuto a uccidere Harry. Ron e io ci guardammo e capii che stavamo pensando la medesima cosa, guardai Ginny e gli chiesi “E il ministero non sta facendo niente?” Ginny singhiozzando mi disse “I Mangiamorte saranno qui tra quattro o cinque ore al massimo, gli auror saranno qui sarà qui tra sei ore…” in un sospiro carico di lacrime disse “Non voglio morire.” Al che sia io che Ron l’abbracciammo e la rassicurammo che Silente avrebbe inventato di certo una via di uscita. In quel momento scorsi Harry che entrava affannato nella sala comune, ci venne in contro correndo io gli dissi “Harry hai sentito…” non mi fece terminare, trascinò sia me che Ron fuori dalla sala comune, allora mentre lo seguivo gli chiesi “Harry dove ci stai portando?” Lui non mi rispose, si infilò nella prima aula vuota e chiuse la porta. Ci guardò e disse “Ragazzi, è arrivato il momento…” mi feci prendere dallo sconforto, ero preparata, perché più di ogni altro studente conoscevo i sacrifici che Harry aveva fatto… Quando tornava in sala comune traballante, stanco e a volte anche ferito… Adesso sapevo che qualsiasi cosa avesse fatto quei giorni sarebbe stato utile per quest’ultima battaglia. Harry ci guardò e senza indugiare disse “Tra poco tutti i studenti saranno riuniti in sala comune da Silente e vi farà rifugiare nella camera dei segreti.” Ron lo guardò sconcertato e disse “Cosa!?! Nella camera?” Harry disse deciso “Si, nella camera dei segreti, è stata trasformata in un rifugio dal prof. Silente, ma il bello viene adesso…” si fermò per qualche istante “… Io devo scontrarmi con Voldemort. E per questo non devo essere disturbato da Mangiamorte o Dissenatori. Silente permetterà solo hai studenti del settimo anno di battersi, visto che il Ministero non arriverà in tempo.” Ron non esitò “ Io ci sto” e Harry ne fu compiaciuto, al che anch’io dissi “Voglio combattere anch’io!” Harry mi guardò un po’ meno compiaciuto e disse “Hermione… Io starei più tranquillo se ti sapessi nella camera…” Non riuscivo a capire perché Ron andava bene per rischiare la vita, mentre io andavo bene solo per fare la calzamaglia “No, io voglio essere con voi fino alla fine!” Ron mi fisso e disse “Hermione anch’io starei più tranquillo…” non riuscivo proprio capire cosa intendessero “Non mi importa cosa pensate voi! Il prof. Silente chiederà a tutti gli alunni del settimo anno e non sarete voi a fermarmi!” Uscii sbattendo la porta della classe dirigendomi nella sala comune. Incrociai la Mc Grannit davanti il ritratto della Signora Grassa prese a parlare con tono deciso e celere appena mi intravise, “Signorina Grenger, stavo cercando proprio lei. Il preside la sta aspettando nel suo ufficio per discutere con lei una questione molto urgente, la parola d’ordine è ‘finis’ ” rimasi a fissarla un po’ stupita, Silente non aveva nient’altro da fare che parlare con me… Era tutto un po’ troppo insolito. Invece di organizzare la difesa dei studenti Silente mi convocava nel suo ufficio per discutere con me…Una questione molto urgente… Sapevo che centrava Harry, era praticamente matematico. Questi pensieri mi accompagnarono sino alla soglia dell’ufficio del prof. Silente. Bussai alla porta e molto garbatamente entrai, il preside stava conversando con uno dei quadri appesi al muro, quando mi ebbe notata mi scrutò con i suoi occhi penetranti e mi invitò a sedermi. Appena mi fui accomodata il preside disse con tono pacato e gentile “Allora signorina Grenger, lei è stata convocata qui, perché lei è l’unica persona che potrebbe ostacolare o addirittura proibire un futuro al mondo magico come noi lo conosciamo…” Non riuscivo a capire come potevo, io impedire… “Non riesco a capire…” Silente mi sorrise dolcemente e aggiunse “Harry dovrà affrontare Voldemort… Così si compirà il suo destino, lei signorina Grenger occupa un posto speciale nel cuore di Harry…” Io arrossii ma guardandolo dritto negli occhi feci segno di continuare “… Insomma lei lo sa meglio di me. Harry sta sera avrà bisogno del sostegno di tutti… Ma l’unica forza che potrà salvarci è proprio quella che lei alimenta nel suo cuore… Lei è fondamentale… Se lei decide di combattere, Harry avrà un peso troppo grande, che probabilmente lo porterà a una vana sconfitta…” Iniziai a piangere, le responsabilità cominciavano a schiacciarmi, era un pianto silenzioso, io sapevo che cosa dovevo fare, ma era difficile lasciare Harry e Ron specialmente dopo averci fatto l’amore appena un’ora prima, ma… “Professor Silente, io non combatterò quest’ultima battaglia, e le prometto che non intralcerò in alcun modo Harry.” Silente sorrise dolcemente e disse “Ne sono compiaciuto, sapevo di poter contare su di lei… Per la barba di Merlino! Ci stiamo attardando alla riunione nella sala grande, è meglio avviarci…”

Arrivati in sala comune Silente andò al suo abituale posto e spiegò quello che già io sapevo, io non mi ero avvicinata a Harry e a Ron che appena mi videro non distolsero lo sguardo finché la riunione non fu terminata. Sapevo perfettamente quello che dovevo fare, appena finita la riunione iniziai a correre in sala comune sperando che nella confusione Ron e Harry non facessero caso a me, e così fu. Preparai in lacrime il mio baule dopo che tutte le ragazze del dormitorio furono uscite, asciugai le lacrime e dissi “Locomotor” e il mio baule cominciò a galleggiare nella stanza, la sala comune era vuota come lo era anche il mio cuore… Senza indugiare mi diressi all’ubicazione della camera dei segreti, anche il secondo piano era deserto… Arrivata al bagno di Mirtilla Malcontenta c’erano invece due persone che mi stavano aspettando…

Appena mi videro ci fu un attimo di silenzio, non durò molto, Harry si avvicinò e mi abbracciò, io feci altrettanto, tremavo, non osavo dire nulla, perché sapevo che con una semplice parola avrei liberato il pianto che stavo trattenendo con le unghie in quel momento. Harry mi accarezzò i capelli, e accostando la bocca al mio orecchio disse sottovoce “Grazie…” mi diede un bacio sulla guancia e mentre si allontanava disse qualcosa a Ron e uscì dal bagno.

A quel punto eravamo rimasti solo io e Ron. Spinse il mio baule verso i lavandini dove c’era l’entrata della camera e solo quando il baule non fu più visibile cominciò a fissarmi. Non ce la facevo più, cominciai a piangere… Ron si avvicinò e come Harry mi abbracciò, al che gli dissi tra le lacrime “…Vattene…” mi liberai dalla sua presa e mi fermai solo davanti al baratro della camera… Ron da dietro mi bloccò, e disse con la voce che gli tremava “Hermione, tu sei la cosa più bella al mondo… Ti prometto che ci rivedremo… Dopo la scuola ci sposeremo, e vivremo felici e contenti come nelle favole babbane…” Qui sentii la vena ironica di Ron, infatti mi usci una risata liberatoria, Ron mi aveva appena chiesto di sposarlo… Mi voltai e guardandolo dritto negli occhi sapevo… Che lo amavo… Perché era lui il mio destino, da quando aprii quello scompartimento sette anni fa… Lui, rendeva le mie giornate diverse, lui, era l’unico che riusciva a farmi arrabbiare oltre i limiti… Lui era tutto… Un semplice e leggero bacio a stampo sigillò quel momento di grande tensione, Ron senza darmi le spalle si allontanò col sorriso sulle labbra, e quando stette  sull’uscio del bagno disse “Non ti preoccupare amore mio… Tutto cambierà…” Ron mi lasciò lì sul baratro con un vuoto in mezzo al petto… Io sapevo che da quel momento niente sarebbe stato più com’era prima…   

                  

 

                                                     

  
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