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Autore: highfivekeats    08/09/2013    3 recensioni
Avrei dovuto saperlo quando mi ha baciata quella sera che lui avrebbe travisato tutto. Ma ovviamente, non avevo la minima idea che fosse innamorato di me! Chi l'avrebbe mai detto, comunque? È bravo a nascondere le cose...
E nonostante cerchi di urlargli che questo non è amore - non ci si avvicina neanche - lui continua a comportarsi come se fossimo prossimi al matrimonio...
~
«Basta, io non ce la faccio a vederti così. Domani ti organizzo un appuntamento al buio e niente storie.»
Smisi di singhiozzare per un attimo. «Non mi piacciono gli appuntamenti al buio.»
«Non stiamo parlando di ciò che ti piace e cosa no, Amelia. Stiamo parlando del fatto che ti stai deprimendo per un ragazzo che non ti merita neanche e del fatto che non ce la faccio a vederti così. Devi andare avanti e un appuntamento è tutto ciò che ti serve. In più... credo di aver trovato la persona giusta.»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6



Quella mattina mi sembrava tutto troppo strano. Tutto troppo calmo, tranquillo. Come la quiete prima della tempesta. Beh, fino a quando non aprii la porta trovando un’orda nel mio cortile. Paparazzi, giornalisti e ragazzine impazzite che urlavano il mio nome.
«Che cazzo volete da me?» sputai, senza però farmi riuscire a sentire.
Il flash di una macchina fotografica mi accecò; sentii un giornalista chiedere: «È vero?»
«Ma vero cosa?!» chiesi, stavolta ad alta voce.
«Di te e Bieber, ragazzina.»
«Ma che?!»
Chiusi la porta di scatto, appoggiandomi ad essa. Cosa potevano sapere di me e Justin, quella specie di avvoltoi? C’era solo una cosa che poteva darmi una risposta: il caro vecchio google.
Mi sedetti al pc, scrissi il mio nome e quello di Justin nella barra di ricerca. Aprii la pagina di un sito di gossip, restando scioccata nel leggere l’articolo che parlava del nostro appuntamento (finito tra le lenzuola, diceva il sito), della festa a Malibù e di Justin che entrava in casa mia la sera e usciva la mattina dopo, con un aspetto stravolto che lasciava intendere fin troppe cose, con tanto di foto. Ovviamente, io ero additata come la ‘nuova fiamma’ di Justin.
Stupida com’ero, lessi i commenti, pieni di minacce di morte, qualche commento poco carino sul fatto che ‘usavo’ Justin solo per farmi notare, chi ci dava già per finiti (ma se non eravamo neanche iniziati!), chi pensava che eravamo una bella coppia e qualche raro commento di qualcuno che pensava che ero bellissima. Beh, almeno questo.
Decisi di parlarne con Justin, così uscii dal retro e gli mandai un messaggio, per chiedergli di farmi entrare dal garage – giusto per evitare la ressa e per non creare altri rumors.
Quando mi ebbe aperto, non esitai ad entrare nel garage a passo spedito, trascinandolo con me. «Cos’è questa storia che io e te stiamo insieme?»
«E buongiorno anche a te – disse lui, sarcastico – Però, che bel look.»
Arrossii, ricordandomi di essere in pigiama e di avere i capelli spettinati. Ma, alla fine, a chi interessava? Io dovevo solo sistemare la faccenda.
«Smettila di fare l’acido e rispondimi.»
«Io non sono acido, bimba. E comunque, non ho la minima idea di quello che stai dicendo.»
Roteai gli occhi, indicando la porta. «Esci un attimo.»
Justin uscì; quando rientrò era sconvolto. «Che cazzo sta succedendo?»
«Leggi questo.» dissi, dandogli la pagina che avevo stampato.
Justin la guardò, leggendo attentamente. Deglutì, alzando lo sguardo. «È un bel casino.»
«Un bel casino? Siamo nella merda, Justin.»
«Non è così una tragedia, basta smentire tutto.»
«Bene. Ovviamente smentirai tutto tu.» dissi, sedendomi sul cofano di una macchina che sembrava uno specchio.
Justin mi fissò, scocciato. «Non puoi farlo tu?»
«Sei tu quello famoso. Crederanno più a me, che a te.»
Justin sbuffò, entrando in casa. Tornò in garage con il suo iPhone in mano, si sedette accanto a me ed entrò su twitter. Scrisse il tweet velocemente, prima di riporre il cellulare nella tasca del pantalone della tuta.
«Cos’hai scritto?» gli chiesi, curiosa.
«Che io e te non stiamo insieme e sono solo voci. Va bene o dovevo scrivere che mi odi a morte e che la sola idea di stare con me ti fa vomitare?»
Mi accigliai. «Io non ti odio.»
«Solo, mi strangoleresti.» ridacchiò amaramente lui, guardando il vuoto.
«Non lo farei.» dissi debolmente. Riuscivo a vedere il dolore nei suoi occhi; questo mi fece un po’ male.
Justin ammiccò. «Io dico che lo faresti eccome.»
Alzai gli occhi al cielo, scuotendo la testa. «Non finirei di certo in galera per ucciderti, ho pur sempre una vita!»
La mia battuta gli strappò un sorriso.
Justin mi fissò attentamente, pensieroso. «Però, io e te saremmo una bella coppia. Un po’ scardinata, certo, ma... faremmo scintille a letto.» disse, malizioso.
Roteai gli occhi. «Ovviamente, che discorso è se non ci infili qualche porcata?» sbraitai, arrossendo.
Justin rise. «Dico solo le cose come stanno. Devi ammette che, fisicamente, siamo compatibili.»
«Solo fisicamente.» sbottai, incrociando le braccia al petto.
«Potremmo essere scopamici.» propose, alzando le spalle.
Nonostante l’idea mi disgustasse, nel profondo sapevo che non mi sarebbe dispiaciuto affatto. Non l’avrei mai ammesso, però.
«Non finiremmo come Justin Timberlake e Mila Kunis, stanne certo.» dissi sommessamente.
«Lo so, piccola. Però ammetti che sarebbe una bella idea.»
«Neanche in un milione di anni.» dissi, scandendo bene le parole.
Justin rise. «Io non ti credo, lo sai.»
«Va bene – dissi, fintamente rammaricata – Io vado. Ho bisogno di una doccia.»
«Pensami, mi raccomando.»
Mi voltai, sorridendo malefica. «Mentre scivoli nella doccia, cadi e muori?»
Justin si portò la mano sulle parti intime, abbozzando una smorfia. «Simpatica come al solito, Dale.»
Sorrisi malefica. «Lo so, Bieber.»
 
Mi guardai attentamente allo specchio, prima di racchiudere i capelli in uno chignon disordinato ed entrare in doccia. Presi la spugna, bagnandola e versandoci il bagnoschiuma sopra. La passai sul mio corpo, rilassandomi.
La doccia era uno delle poche cose in grado di rilassarmi e farmi dimenticare tutto. Non avevo ancora capito il perché, ma mi faceva sentire come se fossi in una bolla in cui tutti i problemi svaniscono, almeno per qualche minuto.
Appena uscii dalla doccia, mi accorsi che il mio cellulare stava squillando. Mi diressi in camera mia quasi correndo; afferrai il cellulare da sopra al letto.
«Pronto?»
«Ehi, biondina, sono Ariana.»
«Ehi, Ari – sorrisi – Che succede?»
«Niente, ho... letto un articolo che parlava di una tua relazione con Justin, e... è vero? Ti prego, dimmi che è vero.»
«Non lo è, mi dispiace.»
Sentii Ariana sospirare. «Quindi, Jamelia non esiste?»
Spalancai la bocca. «Jacosa
«Jamelia – ripeté – Il tuo nome e quello di Justin. Tipo Jelena, Haylor... queste cose così.»
«Ti sei inventata un nome per una coppia che non esiste?» le chiesi, aggrottando le sopracciglia.
«Che posso farci? Vi vedo bene insieme. Sareste così carini...»
«Per niente – ridacchiai – Oh, ho un’altra chiamata. Ci sentiamo dopo?»
«Ok, ciao.»
Staccai la chiamata, rispondendo a quella di Justin. Che vuole ora?
«Che vuoi?» chiesi subito, seccata.
«Sei scortese anche a telefono, fantastico – sbuffò lui – Comunque... cosa fai ora?»
«Parlo a telefono con te?» chiesi, ovvia.
«Giusto, giusto – rise – Sei in camera tua, vero?»
«Perché ti interessa?»
Comincio a pensare che sia una specie di stalker.
«Giusto per chiedere.»
«Comunque sì, sono in camera mia.»
«E... cos’hai addosso?»
A quel punto ebbi la conferma che il mio vicino di casa era un fottuto stalker. Mi guardai, scoprendo che addosso non avevo proprio un bel niente. Ok, nella fretta di rispondere a telefono, avevo dimenticato di coprirmi.
«Perché ti interessa?» chiesi, mordendomi un labbro.
«Perché, sai com’è... dalla mia finestra sembri un tantino nuda.»
Sgranai gli occhi, voltandomi. Justin era seduto davanti al davanzale della finestra, rideva compiaciuto. Strillai, buttando il cellulare sul letto e correndo in bagno, chiudendomi dentro. Indossai la prima cosa che mi capitò a tiro ed uscii di nuovo, controllando se Justin fosse ancora affacciato. Chiusi la finestra con le tende e mi distesi sul letto, sentendolo vibrare a causa di un messaggio che era appena arrivato sul cellulare. Lo presi; era un messaggio di Justin.
 
-Non era niente che non avessi già visto, comunque, non c’è bisogno di imbarazzarsi ;)
 
«Vaffanculo.» sibilai a denti stretti, posando il cellulare sul comodino.


 


 
Buona sera.
Scusate se posto a quest'ora, ma il pc è stato occupato fino ad ora >.<
Anyway, adesso parliamo del capitolosss. E' un po' inutile, come avrete notato lol è solo che ho deciso di scrivere almeno due o tre capitoli 'fuori trama' perché, se sviluppassi la trama in ogni capitolo la storia durerebbe davvero poco... e anche perché voglio far fare qualche figura di merda ad Amelia AHAHAHAH
Vorrei sapere cosa ne pensate c:
A preesssssssto :3
  
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