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Autore: Kitty_Thomas    08/09/2013    8 recensioni
-Bella mi devi fare parlare! Non puoi darmi del coglione e non puoi credere a quello che è successo così senza sentire la mia versione!
-la tua versione Edward la tua versione?! Non me ne fotte niente della tua versione! Hai la minima idea di come mi sia sentita io su quel palco poco fa? Ce l’hai!? Certo che no! tu sei solo il belloccio della situazione quello con la vita perfetta! Non puoi capire come mi sento io, non puoi capire quanto può fare male una stronzata come questa! Non me ne fotte nulla di quello che hai da dirmi, per me te ne puoi andare anche all’inferno!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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buona domenica sera/notte a tutte! dunque, fra tre giorni inizio la scuola... (vi preogo bombardatela prima) quindi mi sono detta.. affrettiamoci! ed eccomi qui a quest'ora improponibile a pubblicare un altro capitolo. vi annuncio che ci saranno dei salti nel tempo enormi ma fidatevi di me. vi ringrazio per le recensioni del capitolo precedente, siete un amore. vi lascio al capitolo. ps_ preparate i fazzoletti!!! 

POW EDWARD.
Sono in camera mia, steso sul letto con le cuffie. Non riesco a distrarmi dal fatto che la mia ragazza probabilmente è incinta.

-e ora che ti prende? Perché sei diventata così pallida?
Non mi risponde e si mette le mani sulla pancia.
-Bella?
-il ciclo… doveva venirmi due settimane fa.
Un minuto di respiro ed ecco di nuovo l'ansia.
-mi prendi in giro?
-no, posso prenderti in giro su una cosa del genere?
-e come cazzo è successo?
-vuoi fatto un disegnino?
È inviperita per la miseria.
-ma siamo stati attenti!
-beh evidentemente non abbastanza!
Si mette la mani nei capelli e va a sedersi sulla panchina accanto alla lavatrice. Incinta. Aspetta un bambino. Diventerò padre. Bella incinta.
-di qualcosa… per favore..
Mi supplica e mi sveglio dai miei pensieri. La vedo così piccola e indifesa su quella panchina mentre mi fissa con gli occhi sgranati e non posso fare altro che sedermi al suo fianco e stringerla forte a me.
-che sia vero o no, l'affronteremo insieme.
-non mi abbandonerai?
Mi stringe il cuore sentire che ha ancora questa paura.
-non lo farei per nessuna ragione al mondo. Ti amo, come devo dirtelo?
Scende dalla panchina e viene a sedersi sulle mie gambe, incastrando il viso nel mio collo. Ci lascia un bacio sopra e sospira.
-mi fido di te Edward.
-e io di te.
La stringo forte e la coccolo per un po’ fin quando Alice non viene a chiamarci.
 

Toc-toc. Mia madre sbuca dalla porta e viene a sedersi sul mio letto.
-ti va di parlare?
-di cosa?
-sei strano da quando siamo tornati a casa. Problemi con Bella?
-più o meno.
-avete litigato?
-mamma non…  è difficile parlarne con te.
-perché sono una donna?
-si..
-tra donne ci capiamo. Magari posso aiutarti a capire.
-no.. davvero grazie mamma ma non mi va.
Se dicessi a mia madre che forse Bella è incinta le prenderebbe un colpo. Quando mamma sta per andarsene la porta della mia camera si apre. È Bella.
-buona sera signora Cullen, scusi non volevo disturbarvi.
-tranquilla tesoro, sono sicura che Edward è molto felice di vederti.
Bella le sorride educatamente e quando mia madre si chiude la porta alle spalle corre da me che le apro le braccia per accoglierla. Si stende sul letto e posa la testa sul mio petto.
-scusa se sono piombata qui. Papà è a lavoro e non riuscivo a distrarmi a casa da sola.
-hai fatto bene a passare, stavo per venire io da te. Mi mancavi.
-ci siamo visti tre ore fa…
-mi mancavi lo stesso.
Le bacio i capelli e lei mi stringe. Qualcuno bussa alla porta e lei schizza via dalle mie braccia. Si siede alla scrivania e io vado di fronte a lei sul letto. Entra Carslie in camera e chiude la porta dietro di lui.
-ragazzi, va tutto bene?
-ti ha mandato mamma?
-no… cioè mi ha detto che c'è qualcosa che non va e sono venuto a parlare un po’.
-erm vi lascio soli?
Bella è imbarazzatatissima. Le prendo la mano e la guardo negli occhi.
-no cara, resta.
Carslie cerca di tranquillizzarla ma senza riuscirci.
-papà non vogliamo parlarne..
-allora facciamo così. Io ora non sono Carslie ma sono il Dtr Cullen. Qualunque cosa sia, non la dirò a nessuno perché c'è il segreto professionale di mezzo. Ci state?
Guardo Bella e lei mi fa cenno di si con la testa.
-va bene. Però promettimi che non giudicherai, che ti limiterai a un consiglio medico e che non lo dirai a nessuno compresa  mamma,  e il padre di Bella.
-massima riservatezza. Avete la mia parola.
-ok.. beh.. quando eravamo in vacanza… noi.. cioè.. io.. Bella ha.. ha..
-ho un ritardo, forse sono incinta.
-che cosaaaaaaaaaaaaaaaaaa?!
Bella anticipa le mie parole. Papà urla e per poco non ci rimane secco.
-papà avevi promesso!
-incinta? Ma sei impazzito?
Carslie mi da uno schiaffo in testa, quegli schiaffi che solitamente si becca Emmet.
-papà! Non urlare! E non menarmi! Il segreto professionale è andato a puttane?
-modera il linguaggio ragazzino!
-calmatevi tutti e due!
Bella ci rimprovera e poi arrossisce perché ci voltiamo verso di lei e la ascoltiamo senza fiatare. Carslie sembra quasi a disagio e cerca di riprendere la sua compostezza da medico.
-scusatemi. È una notizia scioccante per me, immagino per voi. Ritorno nelle mie vesti da medico. Dunque, Bella. Quanti giorni di ritardo?
-due settimane.
-mh potrebbe essere un ritardo causato dal cambio di abitudini. Due settimane è ancora presto sia per un'ecografia che per un test da farmacia. L'unica cosa da fare sarebbe aspettare.
Aspettare? Con quest'ansia addosso?
-non c'è altro modo?
-Beh potremmo fare gli esami del sangue ma tu devi ancora compiere diciotto anni e serve l'autorizzazione di tuo padre.
-non se ne parla... aspetteremo.
Saggia decisione, ci tengo ancora a rimanere in vita!
-va bene. Vi lascio ora.
-papà? Hai promesso di tenere la bocca chiusa ricordalo.
-tranquilli ragazzi. Ah.. in qualunque caso e qualunque cosa decidete di fare noi saremo dalla vostra anche se brontoleremo un po’ all'inizio.
Sorride dolce, il sorriso che ha imparatao dalla mamma ed esce dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
 
3 giorni dopo.
Sto dormendo e un rumore mi sveglia. È un pianto. Il pianto di un bambino. Mi alzo dal letto e vado nella stanza accanto. C'è una culla e in piedi accanto alla culla c'è Bella. È magra, troppo magra. Ha i capelli raccolti in una coda morbida, le occhiaie profonde e scure e ha fra le braccia un bambino. Il nostro bambino. Alice e Jasper entrano in camera e ci annunciano che sono stati scelti da tante università. Anche noi lo siamo ma non possiamo andarci, non con un bambino che ci sveglia ogni ora la notte. Bella mi guarda, pallida, posa il bambino e si accascia sul pavimento. No! La mia Bella! La mia stellina troppo stanca! No! No! No!
Mi sveglio in un mare di sudore urlando.
-Ehi! Edward era solo un incubo!
Bella? È sul mio letto, fresca di doccia, in jeans e canotta. Le guance rosee, nemmeno l'ombra delle occhiaie, il ventre piatto e i seni tondi e sodi. Non è come nel mio sogno. Sorride, non la smette di sorridere.
-amore.. che fai qui alle 8 del mattino tutta sorridente?
Saltella  con le ginocchia sul letto, come una bambina e poi finalmente parla.
-devo dirti una cosa bellissima.
Fa che non sei incinta, fa che non sei incinta.
-mai avrei pensato di essere così felice di questa cosa!
Inizio a sudare di nuovo. Fa che non sei incinta, fa che non sei incinta.
-questa mattina mi è venuto il ciclo!
-e..?
-e non sono incinta Edward!
L'abbraccio forte sorridendo. Poi lei si immobilizza e libera l'abbraccio. Si rattrista e guarda verso il basso.
-ehi e ora che ti prende?
-non è giusto essere così felici.
-Bella.. siamo giovani. È giusto così, non saremmo stati pronti per un bambino ora. Non abbiamo detto che non vogliamo bambini, solo non ora.
-ma i bambini non sono dei giocattoli. Non possiamo scegliere noi quando farlo o meno.
-infatti se fosse arrivato sono sicuro della nostra scelta.
Mi guarda negli occhi speranzosa.
-l'avremmo tenuto vero?
-certo che l'avremmo tenuto amore mio.
-sei meraviglioso Edward.
I suoi occhi diventano lucidi e viene a coccolarsi su di me. So che ho sperato che non fosse incinta, so che ho fatto diversi incubi a proposito. Ma guardando la realtà, non avrei mai permesso che qualcuno facesse del male a un esserino nato dal nostro amore, neanche se me l'avessero imposto.
-hai detto che in un futuro un bambino fa parte dei tuoi piani.
-nel mio futuro ci sei tu, prima poi arriverà e l'accoglieremo a braccia aperte.
Mi stringe forte e io la stringo a me. Sono innamorato perso, non ho scampo.
 
10 settembre, pow Bella.
Delle voci e dei rumori mi svegliano. Sono le sette del mattino.
-entro anch'io poi vi lascio soli due minuti d'orologio. Se non scendi entro questo tempo salgo io. Intesi?
-si capo Swan ora però entriamo?
Edward? Che ci fa Edward a casa mia  a quest'ora? E perché sta già discutendo con mio padre? Non cambieranno mai quei due!
-certo che entriamo che domande.
La maniglia della porta si muove e io chiudo istintivamente gli occhi. È un vizio che mi è rimasto da quando ero bambina. Ogni volta che mio padre veniva a controllare se mi ero svegliata, io chiudevo gli occhi. Non so spiegare neanche io il perché. Sento avvicinarsi qualcuno. Resisto all'impulso di aprire gli occhi per non rovinare la sorpresa a nessuno. Due labbra calde mi si posano sulla fronte. È Edward, riconoscerei quelle labbra tra mille. Apro leggermente gli occhi e lo vedo. Devo dire che i miei sogni su di lui non gli rendono giustizia, è bello da mozzare il fiato. Ha in mano un mazzo di rose rosse enormi. Mi sorride sghembo.
-buon diciottesimo compleanno amore mio.
Apro definitivamente gli occhi e mi metto a sedere in mezzo al letto. Prendo il mazzo di rose sulle mie gambe e gli apro le braccia. Lui non si lancia tra di esse come al solito. Guardo alla sua destra e capisco il perché. C'è anche papà in camera e ha una mini torta in mano con una candelina sopra. Oh ma quanto sono dolci gli uomini della mia vita? Sorrido a Charlie e lui viene a darmi gli auguri.
-buon diciottesimo compleanno bambina mia.
Soffio la candelina e li guardo sicuramente con gli occhi a cuoricino.
-un risveglio perfetto, siete fantastici.
Mi sorridono entrambi poi papà controvoglia esce dalla stanza dicendoci che ci aspetta sotto per fare colazione tutti insieme. Appena la porta si chiude Edward si siede sul letto.
-ok abbiamo due minuti prima che tuo padre salga e mi uccida!
Mi metto a ridere e gli butto le braccia al collo. Poi finalmente ci baciamo.
-grazie amore. Sei un romanticone.
-per te solo rose e cuori piccola.
Lo bacio ancora portandolo su di me.
-ragazzi! La colazione è pronta!
L'urlo di mio padre fa schizzare Edward in piedi. Mi metto a ridere e scendo anch'io dal letto. Prendo le rose e andiamo giù, a fare colazione tutti insieme.
 
Per il mio compleanno non ho voluto nessuna mega festa, solo la mia famiglia. Festeggio a casa Cullen, Alice ha così insistito che non ho saputo dire di no. Per l'occasione è venuto anche Jake che dovrà però ripartire domani mattina. Trascorriamo la serata all'aperto,cenando con la musica di sottofondo. Mio padre è diventato molto amico del Dtr Cullen e sono molto contenta. Da quando Billy è partito stava sempre da solo, almeno ora ha un amico con cui trascorrere il tempo libero. A fine cena non dobbiamo preoccuparci neanche di sparecchiare perché per l'occasione c'è il catering. Le luci in giardino d'un tratto si spengono arriva una torta enorme a forma di libro con diciotto candeline accese. Sulla torta c'è rappresentata  una ragazza che mi assomiglia molto con il pigiamone e due libri in mano. Sorrido, hanno pensato a tutto.
-dai tesoro, esprimi un desiderio!
Mi avvicino alla torta e guardo le candeline poi sposto il mio sguardo su di Edward. Eccolo il mio desiderio, voglio solo lui per sempre. Spengo le candeline e in men che non si dica sono travolta da baci e auguri. Mangiamo la torta e brindiamo con dell'ottimo spumante. È italiano e devo dire che ha un gusto meraviglioso. Papà l'ha fatto arrivare qui per l'occasione.
-è ora di aprire i regali Bella!
Da casa esce fuori Emmet spingendo un carrellino con sopra tante buste regalo. Mi imbarazzano da morire queste situazioni.
-non dovevate disturbarvi ulteriormente …
-sciocchezze Bella, la maggiore età si raggiunge una volta sola!
Mi avvicino al carrellino e afferro la prima busta. È di Jacob e al suo interno c'è una scatolina che contiene un braccialetto con attaccato un ciondolino a forma di B. è splendido. Ringrazio Jacob e procedo con gli altri regali. Un week-and per due a Los Angel dai genitori di Edward, una macchina fotografica da Emmet, un ciondolo da Rosalie, un vestitino rosso firmato Valentino da Alice, un orologio da Jasper, un album portafoto fatto a mano dal padre di Jake, uno dei primi testi di Romeo e Giulietta da mio padre che dovrò rimproverare per aver speso così tanti soldi ma ringraziare perché non poteva scegliere regalo più bello e una collana di perle da Edward. Ringrazio ancora tutti per i regali meravigliosi.
-c'è ancora una cosa. Vieni con me?
Edward mi prende la mano e mi sorride timido. Guardo gli altri che annuiscono sorridendo, stringo la mano di Edward e lo seguo. Entriamo in casa poi su per le scale fino alla porta della music-room. Che ci facciamo qui? Edward apre la porta e mi fa entrare.
-vieni, siediti vicino a me.
Mi accompagna accanto allo sgabello davanti al piano. Lui si siede accanto a me e posa le mani sui tasti d'avorio. Mi si ferma il cuore. Vuole davvero suonare davanti a me? Una musica dolce riempie la stanza e le dita di Edward danzano lente sul pianoforte. La sua espressione è divina, concentrata, seria, quasi nostalgica e lievemente triste. Il mio cuore sta per sciogliersi. Potrei ascoltarlo suonare per ore senza mai stancarmi. Mi incanto a guardare le linee perfette del suo viso e ascoltare le note dolci e sconosciute che il suo cuore puro sta riproducendo per me. Chiudo gli occhi e mi immagino in un prato, insieme a lui, abbracciati e felici, innamorati più che mai. Non so quanto tempo passa esattamente, potrebbero essere passate ore e non me ne sarei accorta. La musica va pian piano affievolendosi, poi il silenzio. Edward rimane fermo per qualche secondo poi si gira verso di me e sorride timido. Mi accorgo solo ora che il mio viso è inondato di lacrime. Edward le asciuga con i pollici e mi guarda negli occhi, lo sguardo pieno d'amore.
-è una ninna nanna. L'ho scritta per te. È il mio regalo vero e proprio.
La canzone è mia? L'ha scritta lui? Potrei essere più felice? Non credo. Lo abbraccio forte e respiro a fondo il suo profumo.
-ti piace?
-se mi piace? Edward è la cosa più bella e dolce che potessi regalarmi.
Lo stringo un po’ a me poi do voce ai miei pensieri.
-e se facessi domanda alla Juilliard?
 
 
MAGGIO DELL'ANNO DOPO.
Mi preparo pigramente per andare a scuola. Siamo a maggio. Non riesco ancora a credere che sta per finire il liceo. Quest'anno è stato così ricco di avvenimenti che il tempo è volato e non me ne sono accorta. La mia storia con Edward non potrebbe andare meglio. Stiamo insieme da un anno e questo è stato l'anno più bello della mia vita. La mia vita è totalmente cambiata. A scuola non vengo più presa in giro, ora sono la più invidiata dell'istituto perché sto con Edward Cullen. Eh si, non ostante abbia messo la testa a posto e si sia fidanzato seriamente, Edward rimane il ragazzo più ambito dall'istituto. All'inizio questa situazione mi ingelosiva e infastidiva parecchio, ora sono felice di dire "giù le zampe, è mio".  La reginetta del ballo quest'anno è stata Alice e Jasper il suo principe. Se ripenso alla sue espressione felice sul palco mi emoziono di nuovo. Tanya, James e Laurent non si sono mai più avvicinati a noi. Rimangono gli stronzi di sempre ma dall'anno scorso hanno smesso di prendere di mira le persone. Anche Edward quest'anno è maturato molto e dopo tanto insistere ha accettato il mio consiglio. Ha fatto i provini per entrare alla Juilliard e dovrebbero contattarlo  proprio in questo periodo. Io ho fatto domanda di entrare a Yale e a giorni dovrebbe arrivare anche a me la risposta. Intanto finisco di prepararmi e scendo giù. Trovo mio padre davanti al portone con una busta in mano.
-non sarà quello che penso…
-è quello che pensi.
Papà mi guarda felicissimo e mi porge la busta. C'è scritto Yale University in un elegante calligrafia. Corro in cucina a sedermi e papà mi segue. Il cuore mi batte a mille. Entrare a Yale è il mio sogno da quando avevo 6 anni. Apro la busta e tiro fuori il foglio al suo interno. Lo stringo forte e chiudo gli occhi poi mi faccio forza e dopo un lungo respiro leggo:
Miss Bella Swan, siamo lieti di annunciarle che la Yale University ha accettato la sua domanda di iscrizione pertanto è ammessa ai corsi .
Salto in piedi dalla sedia e mi metto a urlare come una ragazzina.  Non posso credere che andrò a studiare letteratura inglese a Yale! Abbraccio forte papà che mi stringe dicendomi che è tanto orgoglioso di me. in quel momento sento suonare il campanello. Corro ad aprire e appena vedo il viso di Edward gli salto in braccio stile koala.
-amore buongiorno! E tutta quest'allegria?
Poso i piedi a terra e piazzo davanti il foglio dell'ammissione a Yale. Edward mi afferra felice e mi fa volteggiare congratulandosi con me. Dalla cucina arriva papà che si gusta la scena divertito.
-Edward a te com'è andata?
-oh la Brown mi ha respinto.
Mi rattristo subito ma poi vedo il sorriso di Edward.
-Harward mi ha accettato però e anche Yale. Ma non ci andrò.
-non ci andrai? Che significa che non andrai nelle università migliori degli stati uniti d'America?
Papà sembra sbalordito e all'inizio lo sono anche io ma guardando Edward negli occhi capisco.
-sei entrato vero?
-a settembre inizio a seguire i corsi per diventare un pianista laureato alla Juilliard!
Gli butto le braccia al collo e lo stringo forte rischiando di strozzarlo. Sono tanto orgogliosa di lui! Un anno fa non riusciva a suonare davanti a nessuno, nove mesi fa ha suonato davanti a me e nei nove mesi successivi ha piano piano riacquistato sicurezza in se stesso. Ora non ha più paura, ora ha solo voglia di suonare e far emozionare il mondo con il suo talento e io non potrei essere più felice.
A scuola incontriamo Alice e Jasper. Sono stati entrambi ammessi a Pinceton e sono anche loro il ritratto della felicità. Un dubbio però mi assale. Io e Edward saremo distanti, impegnati in due cose completamente diverse. Come faremo con la nostra relazione? È una domanda che fa troppo male affrontare così mi impongo di non chiedermela fin quando posso evitare di farlo. Edward deve pensarla come me perché non tira mai fuori la questione.  I mesi successivi sono più ricchi di emozioni di quelli passati. La cerimonia dei diplomi è una delle cose più emozionanti che uno studente può vivere. Io e Edward decidiamo di fare una vacanza per conto nostro, prima di iniziare una nuova vita. Trascorriamo luglio e metà agosto in Europa, da soli. Penso siano i giorni più belli della mia vita. Visitiamo Parigi, Roma, Barcellona, Amsterdam e Londra. Londra lascia nel cuore di entrambi qualcosa di magico a tal punto che mentre eravamo sul London Eye ci siamo promessi di venire a vivere qui un giorno. Come tutte le cose belle anche le vacanze finiscono e noi dobbiamo affrontare l'argomento tanto temuto. Come vivremo distanti e impegnati?

http://www.youtube.com/watch?v=wVyggTKDcOE&hd=1 (suggerimento musicale)
-abbiamo due sogni diversi Bella.
-due sogni diversi che si attraggono però.
Ha gli occhi tristi e ho già capito. Per quanto possiamo amarci, per quando il nostro amore sia vero e sincero non abbiamo scelta. Il destino, le nostre ambizioni, i nostri sogni di una vita ci stanno per dividere. Ci amiamo troppo per permettere l'uno a l'altra di sacrificare il proprio sogno per rimanere insieme.
-io non voglio dirti addio Edward.
Inizio a singhiozzare mentre sono rannicchiata sotto il suo collo, nel letto della casa a mare, dove abbiamo deciso di trascorrere l'ultima settimana di vacanza.
-se piangi mi spezzi il cuore amore mio. Il nostro però non è un addio. È un arrivederci.
-come farò senza di te?
-io ti amo Bella. Ti amo più di ogni altra cosa al mondo e se esistesse un modo per far combaciare il nostro amore e le nostre ambizioni sarei l'uomo più felice della terra.
-ma non esiste.
Affermo mentre mi si stringe il cuore. Una relazione a distanza porterebbe solo tanto dolore, tanta ansia, tanta tensione, tanto nervosismo. Rischieremmo di arrivare a odiarci e non vogliamo assolutamente rovinare tutto quello che abbiamo costruito insieme. Lasciarci è l'unica soluzione e per quanto possa fare male a conti fatti sembra la cosa migliore. Passiamo la nostra ultima notte d'amore. Domani torneremo a casa e poi Edward partirà per New York mentre io per Yale. Edward mi ha regalato un anno e mezzo meraviglioso. Con lui ho condiviso il mio primo amore, la mia prima volta, la mia prima vacanza. Ci sono stati momenti bui è vero ma con lui accanto è stato semplice superare anche quelli.  È un ragazzo straordinario, dalle mille risorse e io sono sicura che è l'amore della mia vita e che magari un giorno ci rincontreremo. Deve essere così perché io non riuscirei a raggiungere questo livello d'amore con nessun altra persona al mondo e per lui vale lo stesso. Come si dice, se non uccide fortifica. Magari questa lontananza ci farà bene, magari un giorno per ora lontano ritorneremo Edward e Bella. Ora però non ci resta che dirci addio.
 
POW EDWARD.
È il mio primo giorno di lezione. Sono teso da morire. Mi manca Bella. Sapevo che mi sarebbe mancata ma non così tanto. Mi manca come manca l'ossigeno, la sua assenza mi provoca un dolore fisico. Non mangio un vero pasto dal giorno in cui ci siamo detti addio e non dormo per 4 ore di fila da quando abbiamo preso la decisione di lasciarci. Un compagno conosciuto questa mattina dice che questa è la situazione ideale per un artista, infondo i musicisti raggiungono il culmine della loro bravura e ispirazione quando attraversano dei periodi depressi, Ma io non credo che se continuerò così riuscirò a concludere qualcosa. Mentre cerco di orientarmi nella scuola sbatto contro qualcuno. Merda, figuracce il primo giorno? Alzo lo sguardo per chiedere scusa e non posso credere ai miei occhi. Una bionda, alta, in un elegante completo nero. Niente scollature, niente vita bassa, niente biondo effetto finto. Non può essere lei.
-Tanya?
-Edward?
 
POW BELLA.
Yale è enorme. Enorme e bellissima. Troppo grande per me forse. Vado alla ricerca della mia aula con una cartina del campus in mano. Come farò a seguire la mia prima lezione universitaria se il mio pensiero fisso è Edward? La sua assenza fa male da morire. Non poterlo sentire, non poterlo vedere, non sapere come sta è una tortura e in questa tortura mi ci sono ficcata io con le mie mani. Nell'ultimo periodo sono dimagrita tanto. La notte piango e il giorno mi perdo nei miei libri per non affrontare la mia realtà dolorosa. Perché non esiste una soluzione? Perché abbiamo dovuto scegliere? Perché devo stare così male?
-Swan!
Qualcuno mi chiama e mi distrae dai miei pensieri angoscianti. Conosco quella voce. Mi volto speranzosa e me lo trovo davanti. Sorrido dopo non so quanto tempo.
-Jacob?!

lo so lo so! volete uccidermi e mi starete maledicendo in tutte le lingue del mondo... io vi avevo avvisate di prendere i fazzoletti. poi la canzone straziante ci ha dato il colpo di grazia eh? :'( aspetto le vostre maledizioni erm pardon recensioni, un bacione grande grande!
  
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