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Autore: Chris Criss    08/09/2013    0 recensioni
In questa FanFiction io prendo una canzone dei One Direction di Up All Night o di Take Me Home e la trasformo in storia, trascrivo le loro canzoni come arrivano a me.
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MY SPACE

Questa storia tratta di Same Mistakes, il protagonista è Zayn e dei ragazzi sarà presente solo Liam.

Buona lettura J

 

 

 

Mentre la pioggia picchietta velocemente sul cruscotto e i tergicristalli si muovono velocemente, io e Sasha accompagniamo questi rumori con il suono alto delle nostre voci, si sentono solo quelle nel cuore della notte.

“La smetti di preoccuparti sempre per me, Zayn !”.

“Non posso farlo! Non posso smetterla dopo che tu te ne sei andata in giro alle 4 di mattina !”.

“Zayn non sono una bambina, la devi smettere di preoccuparti sempre per me !”.

“Invece si che sei un bambina, hai solo 15 anni stupida !”.

“Non mi chiamare stupida, idiota !”.

“Appena torniamo a casa non uscirai per tre settimane !”.

“Zayn, non sei mio padre e nessuno ti ha chiesto di farlo, sono stu-”.

Sasha non finisce la frase, perché tutto si spegne.

 

Riapro gli occhi, davanti a me un soffitto bianco e immacolato, un odore di minestra entra nelle mie narici.

Sbatto più volte gli occhi perché le figure davanti a me sono sfocate.

Comincio ad assimilare tutto, una porta bianca, un armadio azzurro chiare e, accanto a me una sedia, però non è vuota, mia madre, con il gomito poggiato sul comodino, dorme.

 

5 MESI DOPO

“Ei Zayn sei pronto per. Zayn ? Perché continui a guardare quella foto ?”.

“Perché è l’unica cosa che mi rimane di lei” dico con gli occhi ormai lucidi.

“Zayn se tu continui a pensare a quel giorno, non potrai mai essere felice”.

“Come posso esserlo ? E’ stata tutta colpa mia”.

“Questo non devi neanche dirlo, non è assolutamente vero”.

“Sì, Liam. Se io non l’avessi rimproverata, se non avessi alzato la voce con lei, se non avessi fatto quel terribile sbaglio, lei sarebbe ancora qui”.

“Zayn, ma tua sorella è ancora qua”.

Liam si avvicina a me, mi mette una mano sul cuore e dice

“Proprio qua, adesso dovremmo andare”.

Metto la foto di me e Sasha sul mio comodino, dove è sempre stata, fino a qualche mese prima, perché era sul comodino del mio letto d’ospedale.

Cinque mesi fa, io e mia sorella Sasha abbiamo avuto un incidente stradale, durante un temporale abbiamo sbattuto contro un albero, io sono stato in come per tre settimane e mia sorella, mia sorella è morta sul colpo.

Non posso far a meno di pensare che sia stata colpa mia, lo è stata, è stato il mio terribile sbaglio.

Nella vita ne ho fatti davvero tanti, e non gli avevo mai rimpianti, ma quello sì, ogni giorno che passa della mia vita, rimpiango quello stupido sbaglio.

 

Mi alzo dal letto, trascinando i piedi sul parquet della mia camera.

Dopo l’incidente, mi sono trasferito a Wolverhampton con il mio migliore amico Liam, dopo il coma non so più andato a scuola e poi ci sono state le vacanze estive, per cui oggi è il primo giorno.

 

 

Appena arrivati ci dirigiamo verso i nostri armadietti, per fortuna sono vicini, senza Liam non ce la farei, dopo l’incidenti non ho avuto molti rapporti con il mondo esterno, Liam è il mio unico amico, e non ne voglio altri.

Vicino a i nostri armadietti c’è un gruppo di ragazzi, sono i soliti che si vestono con giacche di pelle borchiate eccetera, insomma quelli che si vogliono far prendere per “Bad boy”, come dicono le ragazze.

A un certo punto sento un nome che esce dalla bocca di uno di loro, “Sasha”, probabilmente non sta parlando di mia sorella, ma mi giro comunque a vedere chi parla, un ragazzo con una bandana blu in testa.

“Si ho sentito di lei, mi pare sia morta cinque mesi fa, quanto me la sarei sbattuta” finendo la frase tutti i suoi amici cominciano a ridere all’unisono.

Chiudo l’armadietto, ma non come si fa di solito, talmente forte da rompere la serratura.

Tutte le persone che si trovano del corridoio concentrano il loro sguardo su di me.

Mi giro verso il ragazzo con la bandana blu.

“Cosa hai detto su mia sorella ?”.

“Tua sorella ? Ah Sasha, sì stavo dicendo che me la sarei sbattuta molto volentieri, e non solo una volta”.

A quel punto non ci vedo più, vado velocemente verso di lui e prendendolo per la maglietta lo sbatto sul muro.

“Ei ei, guarda chi si è risvegliato dal coma ahahahah”.

“E ora guarda ci ti ci manda” gli sferro un pugno in piena faccia, facendolo cadere a terra incosciente, comincio a prenderlo a calci, su di me sento tutti gli sguardi degl’altri studenti, fin che qualcuno mi blocca.

“Zayn, Zayn fermati ! Non ne vale la pena, Zayn ! Cosa direbbe Sasha !”

Mi blocco, comincio a fissare il vuoto.

Dopo di che sento la voce del preside dall’interfono “Zayn Malik è pregato di raggiungere il mio ufficio”.

Lascio andare il ragazzo a terra e raggiungo l’ufficio del preside.

“Prego Zayn, accomodati”.

Mi siedo su una delle due sedie di pelle nera.

“Allora, se non fosse arrivato il bidello ad avvisarmi, che fine avrebbe fatto tuo fratello”.

Non rispondo.

Il preside fa un profondo sospiro.

“Zayn so cos’è successo, mi dispiace, ma questo non ti dà il diritto di sfogarti con le altre persone, per ora puoi andare”.

 

 

Dopo la scuola non sono andato a casa, ma sul luogo dell’incidente.

L’albero è stato tagliato e vicino alle sue vecchie radici c’è un burrone, mi affaccio leggermente per guardare il vuoto, chiudo gli occhi e comincio a pensare a quella notte, alle nostre urla, non ho potuto neanche dirle addio, e le sue ultime parole non sono state le migliori.

Come ho potuto, come ho potuto commettere uno sbaglio così grande, non posso sopportarlo, non posso andare avanti con questo enorme peso.

Comincio ad urlare a squarcia gola, fin che le tempie non mi fanno male.

 

Poi apro gli occhi, vedo il vuoto, e lo raggiungo, poi tutto si spegne, per sempre.

 

 

 

 

 

“Zayn ?”.

“Sasha ?”.

“Sì, mi senti ?”.

“Sì”.

 

MY SPACE

 

Salve gente, come ho detto in precedenza la storia tratta di Same Mistakes e se appunto guardate la traduzione ci sono alcuni versi interpretati, ammetto che è particolarmente triste questo capitolo, ma la canzone in se da la sensazione di perdono e tristezza, e quindi io l’ho scritta così, però spero vi sia piaciuta… Alla prossima ;)

 

  
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