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Autore: MagicRat    09/09/2013    1 recensioni
“Quindi siamo stati scaricati tutti e due”
“A quanto pare”
“Siamo soli”
“Siamo soli”
La storia è ambientata nel 2009, dopo un ipotetico divorzio tra Bruce e Patti.
E' la mia prima fanfiction, spero di non aver fatto troppo schifo.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Zoe entrò in casa di Bruce dalla porta sul retro, sicura di trovare Bruce seduto al tavolo della cucina intento a mangiare una ciotola di latte e cereali, come suo solito.
Era successa una cosa e aveva il disperato bisogno di parlare con qualcuno. Di parlare con lui.
Solo che la cucina era vuota e non c’era traccia di Bruce. Lo stesso valeva per il soggiorno.
“Bruce?”
Non ottenne nessuna risposta, così provò a cercarlo nella palestra, ma quando entrò non vide nessuno, solo gli attrezzi da ginnastica riposti con ordine.
Zoe pensò che probabilmente stava ancora dormendo. Si diresse verso la camera da letto e bussò un paio di volte sulla porta chiusa.
Di nuovo nessuna risposta.
La ragazza socchiuse la porta e sbirciò all’interno. La stanza era buia, c’era solo uno spiraglio di luce che entrava dalla finestra, ma riuscì a vedere che Bruce era disteso sul letto.
Si avvicinò e si accorse che era completamente vestito, la faccia mezza nascosta sotto il cuscino.
Zoe annusò l’aria e avvertì un forte odore di whiskey. Si accorse che le fonti di quell’odore erano due. La prima era una bottiglia di Jack Daniel’s abbandonata ai piedi del comodino.
La seconda era Bruce.
Preoccupata, scosse dolcemente la spalla dell’uomo e chiamò piano il suo nome. Tutte le cose che doveva dirgli persero momentaneamente importanza.
Bruce si mosse ed emise un lamento incomprensibile. Si distese sulla schiena, passandosi le mani sul volto. Poi, finalmente, si accorse di Zoe.
Fece un sorriso sghembo e con la voce ancora impastata dall’alcol provò a farfugliare qualcosa.
“Oh, eccoti qui… eccola qui, la mia… la mia… giovane amica”
“Bruce, cosa è successo?”
Lui non rispose. Si mise a sedere sul bordo del letto, prese un profondo respiro e si alzò in piedi, barcollando pericolosamente. Zoe gli andò vicino, per aiutarlo, ma Bruce la allontanò con un gesto della mano.
“No, no… ci riesco da solo”
Poi ripiombò a sedersi sul letto.
“Sei ubriaco” disse Zoe in un sussurro.
Bruce ridacchiò “Si che sono ubriaco! Con tutto quel cazzo di whiskey che mi sono bevuto certo che sono ubriaco!”
La ragazza si sedette al suo fianco e gli prese la testa tra le mani “Che cosa è successo?” chiese ancora. Bruce la guardo per un attimo, e poi appoggiò la fronte sulla sua spalla.
“Niente”
“Allora perché hai bevuto tutta quella roba?”
“Non è successo niente!” ribadì Bruce con tono lamentoso.
“Hai visto tua moglie? Hai visto Patti?”
Bruce si allontanò di scatto da Zoe, come se gli avesse fatto improvvisamente male.
“No”
“Bruce…”
“Patti non è mia moglie. Non lo è più” il suo tono si era fatto brusco e adesso la stava guardando negli occhi in un modo molto diverso da come la guardava solitamente.  
Zoe capì che era arrabbiato con lei e quando se ne rese conto si sentì un’intrusa in quella stanza. Si pentì di essere entrata e di averlo svegliato.
“È meglio se torno a casa. Chiamami se…”
Bruce non le lasciò terminare la frase. 
Appena Zoe si era alzata, lui l’aveva afferrata saldamente per il polso, attirandola a sé.
La fece sedere accanto a lui e le mise un braccio intorno alle spalle.
“No, no aspetta un attimo. Aspetta che ti racconto cosa è successo, visto che ci tieni. Non vuoi sentire?”
Zoe rimase zitta.
“Bene!” Bruce si passò una mano sulla bocca “È un po’ divertente, ripensandoci. Allora. Le ho chiesto se potevamo riprovarci ancora una volta. A stare insieme, intendo. E lei mi ha detto di no”
Smise di parlare per alcuni istanti, fissando qualcosa sul pavimento. Teneva ancora il braccio intorno alle spalle di Zoe, come se volesse assicurarsi che la ragazza non sarebbe fuggita via.
“Ma ha fatto bene” continuò “Ha fatto bene, sai perché?”
Zoe rimase nuovamente in silenzio, si limitò a scuotere debolmente la testa.
“Perché mentre le chiedevo di tornare a stare con me, sapevo già che l’avrei tradita un’altra volta. E sai con chi?”
Questa volta Zoe conosceva la risposta e non voleva sentirla pronunciare da Bruce.
“Con te!” concluse comunque l’uomo, dandole una leggera pacca sulla spalla.
Ridacchiò per alcuni istanti, poi la risata si spense con una specie di singhiozzo.
“Ha fatto bene a lasciarmi”
Zoe rimase ferma sul letto fino a quando Bruce non le tolse il braccio di dosso.
“Devo andare a casa, adesso” disse alzandosi.
Bruce cerco di prenderle il bordo della maglietta “Ehi, aspetta…”
Lei si ritrasse e disse di nuovo “ Devo andare” e Bruce non fece altri tentativi per trattenerla. Era troppo stanco per fare qualsiasi cosa.
Così si limitò a guardare Zoe uscire dalla sua camera.
  
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