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Autore: tomlinsassy    09/09/2013    4 recensioni
Il campanello squillò. Ero terrorizzata.
Mi avvicinai alla porta urlando:
"Vattene! Chi sei? Cosa vuoi?"
Poco dopo la sua risposta:
"Lasciami entrare, ti spiegherò tutto!"
"Vuoi stuprarmi?" Non riuscii a dire nient'altro. Fui persino sorpresa della mia risposta così, quasi, disinvolta.
"Mi piacerebbe molto."
"Cosa?!"
Lui ridacchiò suonando di nuovo.
"Lasciami entrare, ti prometto che non ti farò nulla! Non avere paura di me!"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Nonsense | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Fu una strana giornata, quella, la ricordo bene, molto bene.

Stavo incamminandomi verso scuola in una di quelle umide stradicciole di Londra. Dato il mio leggero ritardo avevo imboccato la scorciatoia proprio perchè era appena più veloce della strada che facevo di solito.
Sentii colpirmi il fianco sinistro e sussultai spaventata.

"Scusami!"

Un ragazzo dai ricci capelli castani mi sorrise mostrandomi due meravigliose fossette.

"Nulla" Risposi sconcertata.

Con due lunghi passi mi sorpassò raggiungendo l'incrocio alcuni metri più in là.

Rimasi ferma al mio posto per alcuni secondi e poi cominciai a correre accorgendomi dell'ora che si era fatta.

 

 

Per tutta la mattinata ripensai a quei grandi occhi verdi e a quel sorriso così sfacciatamente stupendo che era impresso sul suo viso.

Non sapevo il suo nome, la sua età, non sapevo nulla di lui, eppure, ero rimasta incantata.
 

All'uscita di scuola salutai la mia amica Jane, tornando sulla strada di casa con passi veloci.

 

"Ehi, ci ricontriamo? Sentii una voce profonda da dietro le mie spalle. Mi girai osservando attentamente il ragazzo che mi stava davanti.

Portava un paio di jeans neri e una canottiera blu.

Era proprio lui.

Abbassai lo sguardo e sentii le guance arrossire leggermente.

 

"Allora?" Disse mentre con la mano sinistra alzava il mio mento.

Non ero solita farmi toccare dagli sconosciuti, così annuii tornando ad osservare le mie scarpe che stranamente apparivano alquanto interessanti.

"Non sai chi sono io, vero?"

Scossi la testa senza guardarlo in faccia. Lui prese nuovamente il mio mento costringendomi a tuffarmi nei suoi grandi occhi verdi.

"Le altre ragazze si strapperebbero i capelli nel vedermi"

"Io non sono 'le altre ragazze' " Fu l'unica cosa che riuscii a dire

"Me lo dici come ti chiami?"

Non risposi. Mi girai percorrendo di corsa quell'ultimo pezzo di strada che mi portò a casa.


Chiusi la porta alle mie spalle urlando

"Sono a casa!"

Un delizioso profumino mi condusse in cucina dove ad aspettarmi c'era mia mamma.

"Buongiorno Liz, com'è andata la giornata oggi?"
"Bene, grazie"

Poggiai la cartella a terra sedendomi a tavola e gustandomi quell'ottimo piatto.

 

**

 

La mamma aveva iniziato il lavoro serale da circa una settimana e anche quel giorno mi toccò cenare da sola.

Erano circa le 21.00 quando il mio cellulare vibrò nella tasca dei miei jeans. Chiusi l'acqua del lavandino asciugandomi le mani sulla maglietta. Prima di prendere il telefono osservai i piatti che avevo lavato, brillanti e profumati.

"Me lo dici come ti chiami? Xx" Un brivido percorse la mia schiena trovando conclusione nei miei piedi nudi. Sapevo perfettamente di chi si trattava, o meglio, avevo stampata in mente la sua figura.

"Come fai ad avere il mio numero?" Inviai velocemente il messaggio aspettando ansiosamente una risposta.

"Non so come tu faccia a non conoscermi..."

Pensai e ripensai al suo viso dai lineamenti a dir poco perfetti. Quelle sue brillanti iridi verdi. Non poteva essere un ragazzo qualunque, non così bello. Un modello? No.

"Non hai risposto alla mia domanda. Come fai ad avere il mio numero?"

Passarono alcuni minuti che mi sembrarono eterni. Ero questi spaventata. Chi era? Cosa voleva da me? Come faceva a conoscermi?

"Se tu sapessi chi sono ti sarebbe tutto più chiaro. Sei incredibilmente bella mentre lavi i piatti x"

Mi stava spiando?

Guardai fuori dalla finestra. Una grande macchina grigio metallizzato stava davanti al cortile della mia casa. Riconobbi immediatamente il profilo del guidatore. Era lui.

La portiera si aprì e vidi quel ragazzo uscire sistemandosi il folto ciuffo.

Fece alcuni passi avanti incrociando i miei occhi.

Spaventata mi nascosi dietro il muro e sentii una sua risata roca impossessarsi delle mie orecchie.
Il campanello squillò. Ero terrorizzata.

Mi avvicinai alla porta urlando:

"Vattene o chiamo la polizia!"
Poco dopo la sua risposta

"Lasciami entrare, non ti farò del male"

"Vuoi stuprarmi? " Non riuscii a dire nient'altro. Fui persino sorpresa della mia risposta così, quasi, disinvolta.

"Mi piacerebbe molto"

"Cosa?!"

Lui ridacchiò suonando di nuovo.

"Lasciami entrare, ti prometto che non ti farò nulla! Non avere paura di me!"

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Ciao ragazze/i come vi sembra il primo capitolo? Inizio con il dirvi che sono una Larry Shipper, le Directioners mi capiranno. Come avrete letto il coprotagonista di questa storia è Harry e la protagonista è una ragazza, Elizabeth. Ho scritto una cosa del genere perchè voglio provare a considerare l'dea che Harry non sia gay. E' una cosa strana, lo so ahah Beh, spero comunque che voi continuerete a leggere anche se avete delle idee diverse dalle mie:)
Alla prossima,
Grazie per aver letto, vi sono davvero molto grata,


EhiJova xxx

  
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