Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: hearmepayne    09/09/2013    5 recensioni
Niall mi prese il viso tra le mani, asciugandomi le lacrime.
-Io non ti lascerò mai, è una promessa. Ti amo, Wills- disse, scandendo le parole con determinazione e infondendole di una spiazzante sincerità.
Infine mi sorrise e mi baciò le labbra, come a sigillare quella promessa e custodirla per sempre dentro di noi.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Just a promise.







                                                                                                                                                                                                            A Benedetta,
                                                                                                                                                                                                            perdonami per averti fatto 
                                                                                                                                                                                                            aspettare così tanto. Grazie 
                                                                                                                                                                                                            per esserci sempre, in ogni 
                                                                                                                                                                                                            mia storia. So che non è facile
                                                                                                                                                                                                            starmi dietro. Ti voglio bene. 
 



Erano le 13.40 di uno schifoso lunedì di febbraio. Pessimo, davvero pessimo.
Non solo perché avevo sempre odiato il lunedì, l’inizio di un’ennesima lunga e pesante settimana al college, ma anche perché quel lunedì mi ritrovavo seduta sul mio divano, con un immancabile maglione extralarge, avvolta in una coperta a mangiare cioccolata a pezzi da più di un’ora.
Non ero andata a lezione perché il mio ragazzo era partito per gli Stati Uniti quella mattina, doveva accompagnare la sua famiglia, nella speranza di trovare le cure per la rarissima malattia di un suo parente. Avrei voluto essere lì con lui, ma era davvero un momento terribile e potevo solo lontanamente immaginare la loro sofferenza, quindi non volevo essere d’impiccio.
Il fatto era che da quando Niall aveva messo piede fuori di casa mia, dopo essere passato a salutarmi, io avevo un presentimento orrendo. Non saprei neanche spiegarlo, ma sentivo un nodo allo stomaco, un senso di nausea mai provato prima, per questo continuavo a mangiare cioccolata, il mio cibo anti-stress per eccellenza. Però sembrava non funzionare.
Mi alzai di scatto dal divano, arrotolando la coperta arancione su di esso. Raccolsi le carte che avvolgevano tutto quel ben di Dio, che mi avrebbe fatta ingrassare di dieci chili di lì a pochi giorni, e andai in cucina, gettandole nella pattumiera come fossero il mio peggior nemico.
In effetti quelle carte rappresentavano tutte le mie preoccupazioni ed io volevo liberarmene.
Non aveva senso stare in pensiero per una stupida sensazione, sicuramente la nausea era aumentata anche a causa del cioccolato. Prima di mangiarlo era meno forte e poteva essere riconducibile ad un malessere fisico, come un virus intestinale. Sono molto diffusi, quelli.
-Niall sta bene, sei tu che stai male- continuavo a ripetermi fino a quando non me ne convinsi, più o meno.
Mi recai in camera mia e lasciai che un getto d’acqua fredda mi ripulisse dagli ultimi residui dell’ansia, così mi asciugai e mi avvolsi in un altro maglione, pulito, per poi gettarmi sul letto, ancora coi capelli bagnati. Mi facevano venire freddo, ma non avevo voglia di accendere il phon e perdere un quarto d’oro del mio tempo prezioso per asciugarli, così mi limitai ad un turbante e una coperta in più per smorzare i brividi.
Annoiata, accesi la televisione. Stavano passando il tg, che noia.
Non che non me ne fregasse degli eventi nel mondo, ma non era proprio giornata di stare ad ascoltare i problemi dei Paesi e delle persone.
Un attimo prima che cambiassi canale, però, una frase catturò la mia attenzione. Erano di quelle scritte scorrevoli, bianche su una striscia rossa posta in fondo alla schermata.

‘DISASTRO AEREO NEL VOLO DA LONDRA A NEW YORK DELLE 13.00. PER ORA 47 LE VITTIME TROVATE E 33 I SUPERSTITI. RICERCHE IN CORSO.’

Analizzai quella frase più e più volte prima di capirne l’effettivo significato.
Era il volo di Niall e dei suoi genitori.
E adesso potevano ritrovarsi tra quelle quarantasette vittime, oppure erano dispersi chissà dove.
Dubitavo fortemente che fossero tra i superstiti.
Avrei dovuto fidarmi di quella sensazione schifosa.
Provai a chiamare Niall, ma rispondeva la segreteria e persi ogni speranza.
Mi gettai sul letto, affogando un urlo nel cuscino, già fradicio delle mie lacrime.


                                                                                          ***


Erano passati tre giorni dall’accaduto e non avevo mai smesso di provare a chiamare Niall, senza risultati. Ormai mi ero arresa davvero.
Non ero ancora tornata al college e non sapevo cosa fare. Non potevo certamente partire e andare sul luogo della strage, ma al tg non dicevano nulla sui nomi delle vittime.
Ero disperata, convinta che fosse accaduto il peggio.
Avevo pianto tutte le mie lacrime e l’ultima cosa che avevo ingerito era la cioccolata di tre giorni prima. Bevevo a stento, mi limitavo a lavarmi e a riposare, per quel che durava.
Infatti ogni mio sonno era abitato da incubi di qualsiasi genere e non ero ancora riuscita a dormire per più di un’ora di fila.
Non volevo nessuno a consolarmi, sebbene i miei genitori e qualche compagno del college ci avessero provato. Mandavo via tutti.
L’unica persona che volevo con me probabilmente era morta. Anzi, lo era sicuramente. Dovevo iniziare ad abituarmi a quell’idea, ma ogni volta che ci pensavo, stavo sempre peggio.
Giovedì pomeriggio il mio sonno irrequieto venne interrotto dal campanello di casa.
Mi alzai svogliata ed andai ad aprire, senza preoccuparmi di chiedere chi fosse e senza curarmi dello stato in cui sarei apparsa a chiunque aspettasse dietro a quella porta. Cioè un morto che cammina: viso pallido, marcato da occhiaie scure, capelli arruffati e occhi rossi, segnati dalle lacrime versate.
Ma non sapevo che chi stava lì, dietro a quella porta, ad aspettarmi, era proprio la causa della mia condizione attuale.
Infatti vi trovai Niall, splendido come sempre, e mi sembrò un’apparizione, un miracolo, e in quel momento non riuscii a capire nulla.
Il sorriso sulle sue labbra si spense non appena mi vide in quello stato, lasciando posto a un’espressione di preoccupazione ed orrore.
-Mio Dio, Willow, che ti succede?- domandò, in preda al panico, avvolgendomi in un abbraccio.
Non riuscii a reagire, non capivo come potesse essere possibile.
Lui era lì, mi stava abbracciando, e non aveva neanche un graffio.
Anche se fosse stato tra quei pochi fortunati,  avrebbe dovuto trovarsi in ospedale con qualcosa di rotto o anche peggio, e invece nulla, sano come un pesce, perfetto come sempre. Incredibile.
-Wills, che succede? Ti prego, parlami- disse, staccandosi dal mio corpo per guardarmi negli occhi.
Quanto mi erano mancati.
In tutta risposta scoppiai a piangere e fui io ad abbracciarlo forte, come non avevo mai fatto. Non amavo abbracciare le persone, e questa era una cosa che lui considerava un difetto, dato che, al contrario, lui viveva di abbracci.
Niall mi accarezzò i capelli, stringendomi ancora e rassicurandomi con le sue parole dolci.
-Io pensavo che ti fosse successa una cosa orribile- singhiozzai, senza sciogliere quell’abbraccio dannatamente perfetto.
-Pensavo che mi avessi lasciata per sempre, è stato orribile, Niall, non farlo mai più- continuai, respirando a fatica.
Niall mi prese il viso tra le mani, asciugandomi le lacrime.
-Io non ti lascerò mai, è una promessa. Ti amo, Wills- disse, scandendo le parole con determinazione e infondendole di una spiazzante sincerità.
Infine mi sorrise e mi baciò le labbra, come a sigillare quella promessa e custodirla per sempre dentro di noi.


                                                                                   ***


Era passata una settimana dal ritorno di Niall e ancora non avevo capito cosa gli fosse successo. Ogni volta che cercavo di aprire l’argomento, lui mi sviava, fino a quando non mi arresi, pensando che forse potesse essere successo qualcosa riguardante quelle cure e a lui non andasse di parlarne.
Decisi che infondo non mi importava più di tanto, la cosa realmente importante era che lui era lì con me, sano e salvo, e ciò bastava a farmi dimenticare tutto il resto.
Quella mattina era stato bellissimo svegliarmi e poterlo contemplare mentre dormiva.
Avevamo trascorso la nostra prima notte insieme ed ero immensamente felice.
Dopo minuti interi passati ad osservare ogni suo minimo lineamento, gli sfiorai le labbra e andai di sotto per preparare la colazione. Pensai che gli avrebbe fatto piacere svegliarsi col profumo del caffè e lo immaginai arrivare silenzioso in cucina e abbracciarmi da dietro, sorridere per il leggero spavento procuratomi e poi baciarmi il fondo del collo, sussurrando un flebile e rauco ‘buongiorno, amore’.
Persa nei miei pensieri, non mi accorsi che Niall era già in cucina, seduto al tavolo, con un espressione triste.
-Niall, che succede?- chiesi, preoccupata.
-Wills, spero tu possa perdonarmi per ciò che sto per fare-
Aveva gli occhi lucidi e quelle parole mi si attorcigliarono nello stomaco.
Si alzò, avanzando verso di me.
-E’ arrivato il momento per me di andare via. Ti giuro che non ti sto lasciando perché mi prenderò cura di te più di quanto tu possa immaginare. Devi solo fidarti di me, amore. Io non ti lascerò mai per davvero. Ti amo, Wills- disse in un soffio, poi mi baciò la fronte e mi voltò le spalle, lasciandomi inerme.
Passò una manciata di secondi, poi corsi alla porta e la spalancai, urlando il suo nome.
Quell’urlo mi si soffocò in gola non appena vidi il suo corpo mescolarsi all’aria e svanire, volare via, verso il cielo.
In quel momento realizzai che Niall non era mai tornato per davvero.
Realizzai che, nell’ultima settimana, Niall era stato un fantasma. 




HELLO HELLO.

Ciao a tutti, sono tornata con una nuova one shot. Probabilmente è tutto ciò che mi compete, dato che per me è un'impresa finire le fan fiction lol 
Innanzitutto, questa one shot è dedicata a una mia amica tanto speciale quanto rompiscatole, ciao Benni :D 
So che non è esattamente il tuo genere, ma perdonami, è tutto ciò che sono riuscita a produrre. Spero ti piaccia, e spero piaccia anche alle altre persone che la leggeranno.
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi farebbe molto piacere c: 
Un abbraccio,
Greta x
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: hearmepayne