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Autore: Maryhadalittlelamb    09/09/2013    2 recensioni
Harry alzò gli occhi e si trovò incatenato a due pezzi di cielo, ma per la prima volta notò qualcosa di diverso. Dentro c’era un pizzico di verde, il suo verde. Louis lo amava a tal punto da averlo assorbito, erano diventati una cosa sola. O forse quel pizzico di verde era sempre stato lì, forse erano sempre stati una cosa sola, erano destinati ad incontrarsi.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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‘Non lo capisci Louis? Non lo capisci proprio?! Io e te non potremmo mai diventare quello, non potremmo mai essere una coppia normale!’
Harry stava gridando con tutta l’energia che aveva in corpo, si agitava e sbraitava contro Louis.
Continuava a gridare, e i suoi occhi continuavano ad arrossarsi, a riempirsi di lacrime, e il suo fiato continuava ad accorciarsi. Iniziava a sentirsi davvero male, ma non voleva dirlo, non poteva; così, con l’ultimo respiro che gli era rimasto, corse in camera sua.

Harry Styles era un ragazzo sicuro di sé e a volte anche presuntuoso, ma sempre pieno di voglia di vivere. Già, era. Ormai quell’atteggiamento da duro serviva  soltanto come una maschera per nascondere il ragazzino terrorizzato e cresciuto troppo in fretta che era diventato. Nessuno era riuscito a superare quella barriera, nemmeno la sua famiglia. Nessuno, eccetto Louis Tomlinson.
Il primo incontro di Harry e Louis non fu esattamente una di quelle storie che vorresti raccontare ai tuoi nipoti.
Styles era nel bagno dell’ospedale, schiacciato contro il lavandino, tentando di trattenere le lacrime, e all’improvviso gli si è catapultato addosso un ragazzo come fosse un tornado.
‘Ooooops’ fu la prima parola che Louis gli rivolse.
Harry avrebbe voluto soltanto girarsi e mandare al diavolo quell’imbecille, ma la sua reazione fu decisamente diversa.
Si trovò a guardare un ragazzo bassino con lunghi capelli castani, portava le stampelle, e aveva un enorme sorriso stampato in faccia. Era bellissimo, ma qualcos’altro catturò l’attenzione di Harry. I suoi occhi. Meravigliosi occhi sottili, del colore del cielo, pieni di vita e d’amore, in perfetto contrasto con i suoi.
‘Ciao’ Harry rispose quasi sussurrando, ancora intento a guardare il ragazzo davanti a lui come se fosse un angelo.
‘Louis Tomlinson!’ disse l’altro mantenendo il suo splendido sorriso e porgendo la mano ad Harry; lui la afferrò ma la sua stretta, come al solito, non era vigorosa quanto avrebbe voluto.
‘Harry Styles’ rispose semplicemente continuando a scrutarlo.
Dopo quella volta, Harry cercò la camera di Louis in lungo e in largo per l’ospedale, diventarono amici,  e passarono tutti i pomeriggi di quel mese a raccontarsi le cose più stupide.
Harry non si era mai sentito così bene, nonostante la sua malattia stesse peggiorando. Si sentiva amato, felice; ma il ricovero di Louis era destinato a durare poco più di trenta giorni, il suo sarebbe durato per sempre.
Quando realizzò di non poterlo vedere ogni momento della giornata,rimase paralizzato.
Ora c’erano due cose a distruggere Harry: la leucemia, e la ritrovata solitudine.
Combatteva contro il cancro da più di un anno, e aveva deciso di chiudersi fuori dal mondo. Gli andava bene così, ma dopo l’arrivo di Louis non poteva più accettare di rimanere solo.
Era terrorizzato, ma Tomlinson lo amava più di quanto immaginasse.
Andò a fargli visita tutti i giorni in ospedale, e quando finalmente fu dimesso, continuarono a stare sempre insieme.
Ormai erano passati tre anni, e la malattia di Harry continuava ad assillarlo. Era sopravvissuto, ma aveva avuto delle ricadute. Il cancro l’aveva attaccato in una forma decisamente meno grave, e lui  era sopravvissuto, di nuovo. Lo chiamavano superstite, ma continuava a passare da un ospedale all’alto, a prendere pillole su pillole, e quella non era vita.
Però c’era Louis lì con lui, a supportarlo ogni giorno. Aveva fatto un corso per infermieri, così da poter aiutare Harry in ogni momento. Riusciva a capirlo come nessun altro. Quando uno dei suoi attacchi di panico prende il sopravvento, gli preparava la camomilla, lo stringeva forte e cantava per lui finchè non si fosse calmato.
Ma tutto questo non bastava.
Non bastava perché Harry Styles aveva guardato in faccia la morte e non era mai tornato lo stesso. Ora era cinico, scontroso, ma lo faceva solo per proteggere Louis. Sapeva che non avrebbe mai potuto dargli quello che voleva, quello di cui una persona normale aveva bisogno, e così cercava di spingerlo via.
“ Com’è che ti vedi tra quarant’anni, eh Louis? Su una sedia a dondolo, magari sulla terrazza di una grande casa bianca, a guardare i tuoi nipotini che giocano? Non succederà mai! Se stai con me non succederà mai!
Ti divorerò, Louis Tomlinson, come se fossi una malattia. La leucemia ha preso il controllo di me, ed ora è quello che sono diventato. Sono un cancro, e ti divorerò.”
Gli ripeteva questo discorso quasi ogni giorno, gli diceva di correre via, di scappare da quel casino, ma lui non lo faceva. Dopo tre lunghi anni, Louis non era mai scappato da Harry, nemmeno una volta.
Era molto più di una persona affidabile, era un angelo, e Styles voleva soltanto salvarlo.
Voleva salvarlo così tanto che gli diceva di odiarlo, quando in realtà era l’unica cosa che avesse mai amato.
Voleva metterlo al riparo, proteggerlo come aveva fatto lui per anni, ma non ci riusciva.
Per qualche assurda ragione che Harry non avrebbe mai capito, Louis voleva rimanere lì, e affrontare quell’inferno.

La porta della camera si aprì, e il rumore di passi delicati accompagnato dall’odore di camomilla invase l’aria.
Louis appoggiò la tazza sul comodino e si sedette vicino ad Harry, stringendogli la mano tra le sue.
‘Perché ti amo’ sussurrò guardandolo.
‘Cosa?’ Harry rispose confuso.
‘Continui a chiedermi perché rimango qui con te, perché non cerco una persona normale, è perché ti amo. Ti amo da quando mi sono catapultato su di te senza volerlo. Ti amo da quando ho visto per la prima volta quegli smeraldi che ti hanno incastrato al posto degli occhi. Ti amo da quando ho visto le tue splendide fossette. Ti ho amato quando mi hai detto di essere malato, non ho mai avuto paura di questo. Ti ho amato mentre i tuoi riccioli cadevano per colpa della chemioterapia, e ti ho amato quando li ho visti ricrescere. Ti amo mentre canti. Ti amo e basta. Non chiedermi di spiegarti il perché, è qualcosa che va al disopra delle mie capacità. Forse perché sei un combattente, perché continui ad andare avanti giorno dopo giorno e hai la forza di fare cose che io non farei. Sei coraggioso per entrambi. Forse ti amo perché ti preoccupi per me, molto di più di quanto dovresti. Non lo so il perché, so solo che io ho bisogno di te. Quindi Harry, sii coraggioso ancora una volta, e dimmi che anche tu hai bisogno di me.’
Harry alzò gli occhi e si trovò incatenato a due pezzi di cielo, ma per la prima volta notò qualcosa di diverso. Dentro c’era un pizzico di verde, il suo verde. Louis lo amava a tal punto da averlo assorbito, erano diventati una cosa sola. O forse quel pizzico di verde era sempre stato lì, forse erano sempre stati una cosa sola, erano destinati ad incontrarsi. Ecco perché Harry si sentiva vuoto senza Louis, perché Louis era un pezzo della sua anima. Aveva mentalmente e fisicamente bisogno di lui per essere completo.
E quindi eccolo qui, lo scontro finale tra Harry e i sentimenti, quelli che aveva cercati di reprimere per anni, ma ormai era impossibile.
Harry provava qualcosa. Harry amava. Harry amava disperatamente e follemente Louis, che la cosa gli piacesse o no. E, in quel momento, per la prima volta, era davvero felice di amare.
‘Ho bisogno di te’ disse a voce bassa, con le lacrime che gli rigavano il volto.
‘Ho davvero bisogno di te, Louis’ ripetè con un tono più deciso.
E poi si fiondò su di lui, non si baciarono, non fecero l’amore, Harry semplicemente lo strinse. Lo strinse come non aveva mai stretto nessuno. Lo catturò nelle sue braccia, che dopo anni sembravano aver ritrovato la loro forza. Lo strinse per fargli capire quanto davvero avesse bisogno di lui.
‘Ti amo, Harry. Ti amerò per sempre’ le loro lacrime si erano mischiate e i loro corpi erano diventati una cosa sola. Non c’era più un punto in cui finiva Louis ed iniziava Harry, erano la stessa cosa. Erano uniti, avevano un solo cuore, un solo battito. E quello fu il vero inizio della vita di Harry Styles.
‘Per sempre’.
  
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