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Autore: jillien    09/09/2013    5 recensioni
Una Big Damn Table, cento Prompt per cento Drabble, Flashfic o One Shot sulla coppia Rumpelstiltskin| Mr. Gold/Belle.
(Alcuni capitoli potrebbero contenere spoiler, saranno segnalati all'inizio della pagina)
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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bdt 50
Prompt #50 – Piangere
By Jillien



[Le lacrime sono lo sciogliersi del ghiaccio dell'anima.
E a chi piange, tutti gli angeli sono vicini.
Hermann Hesse]




Belle non era una donna che piangeva spesso, avrebbe potuto contare sulle dita di una mano le volte che aveva ceduto.

Non ricorda molto della sua infanzia, il tempo passato nel castello con sua madre è avvolto da una nebbia fitta. Ricorda che, quando la sua tata entrò nelle sue stanze con gli occhi rossi, lei pianse.
Quella fu la prima volta che la corte la vide versare lacrime, la piccola, strana bambina che voleva leggere tutti i libri della biblioteca.

Dovette crescere in fretta, da allora.

Gli incontri, suo padre, il suo fidanzamento non lasciavano tempo per una frivolezza come piangere. Quando arrivarono gli orchi, il tempo sembrò svanire o fondersi insieme in una sequenza di momenti incancellabili.
Quando bendava i feriti e li faceva tornare dalle loro famiglie, solo per vederli richiamati a combattere per un confine che si faceva sempre più vicino; quando cercava di aiutare i bambini rimasti orfani e le donne rimaste vedove; quando sedeva con suo padre durante i Consigli e ascoltava il numero dei morti. Ricorda la mano del cavaliere che modificava le mappe e i confini che si stringevano intorno al villaggio come un cappio si stringe intorno al collo.
Una sera, dopo l'ultima riunione in cui si erano rassegnati all'idea che tutto era perduto, Belle pianse e, tra i singhiozzi, chiamò un nome per tre volte.
Quella fu la seconda volta.

Rumplestiltskin era uno strano padrone. Filava il suo oro e pensava, guardava incantato la ruota che girava mentre le mani si spostavano come se avessero una mente propria. La ignorava.
La sua stanza, come l'aveva definita il Signore Oscuro, era una cella in un sotterraneo. Belle poteva adattarsi, aveva vissuto in un castello, ma da tempo le agiatezze che derivavano dal suo titolo erano  quasi scomparse. Non poteva dormire su un materasso di piume mentre gli uomini morivano a decine fuori dalle mura di pietra della sua camera e, se dormire su un letto di paglia era il prezzo per le loro vite, l'avrebbe pagato volentieri. Suo padre, invece, avrebbe dato qualsiasi cosa per riaverla con sé.
Fu pensando a lui e al dispiacere che stava provando, al fatto che, oltre la moglie, ora aveva perso anche la figlia, che pianse per la terza volta.

La quarta volta, Belle si sentì soffocare dai singhiozzi e pensò che non avrebbe ripreso fiato mai più. Sentì la faccia gonfia e bagnata e gli occhi che bruciavano mentre guardavano attraverso lo specchio incantato. Un uomo stava distruggendo un servizio da tè in un salone polveroso, una tazzina sbeccata aveva preso il posto di un calice d'oro. Pianse perché metà del suo cuore piangeva inginocchiato tra cristalli in frantumi e vetri in pezzi mentre la metà che le era rimasta nel petto sembrava essere stritolata in una morsa ghiacciata.

La quarta volta Belle, Lady di Avonlea, pianse per sè e per l'uomo oltre lo specchio.




***



Note:  Mi è uscita Angst... Sorry I'm not sorry.


Grazie alla mia Beta che, poveraccia, mi sopporta <3

Grazie a voi che mi seguite, che leggete e che recensite <3

Uhmn. Spero non sia una schifezza.
   
 
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