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Autore: Mikiri_Tohoshima    09/09/2013    1 recensioni
La Rivolta delle Formiche è una storia su Jak II, Renegade. La protagonista, Kayla, è una guardia krimzi che vivrà sulla sua pelle la guerra contro le teste di metallo e gli esperimenti all'Eco Oscuro ordinati dal Barone Praxis. Amica di Erol e di Torn, cercherà di combattere contro la politica corotta della sua città, anche se lei e tutti i suoi seguaci per ora non sono altro che formiche, rispetto alla grandezza del Barone.
Genere: Generale, Dark, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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capitolo 9

Capitolo nove

 

Battaglia

 

≪Ragazzi. Mi dispiace di avervi portato a questo punto. Mi dispiace di aver condiviso con voi degli anni allegri, mi dispiace di avervi consolato durante le vostre debolezze, di esservi stato amico. Oggi ci saranno dei caduti, ma vinceremo questa battaglia. Barone, vuole dire qualcosa?≫. Il Barone si presentò davanti alle Guardie:≪Ragazzi, e ragazze, voi siete l’orgoglio di Haven. Voi potete salvare la nostra città, voi sarete degli eroi. Adiamo e combattiamo!≫. Mentre seguiva l’esercito, gli si avvicinò Ruperttikjakmos:≪Signore, la nuova barriera è pronta, Veger mi ha assicurato che i poteri di qualunque Testa di metallo svaniranno appena attraversato. Così le bloccheremo. Quando alziamo gli scudi?≫. ≪Quando darò il segnale, ovvio.  Intanto, sondiamo le forze del nemico.≫.

 

Kayla era accanto a Torn. ormai, si erano rimessi entrambi per poter combattere. ≪Torn, ma non c’è il tuo quartiere, per di là?≫. ≪Speriamo che non abbiamo attaccato... lì...≫.

 

Uno stuolo di Teste di metallo li affrontava, provenienti dal deserto. E la guerra cominciò. Non c’era neanche il tempo di caricare, che subito un mostro ti saltava addosso. Torn e Kayla lottavano insieme, proteggendosi l’un l’altra, ma vennero separati nella foga della battaglia. ≪Torn!≫. gridò la ragazza, quando lo perse di vista, ma continuò a combattere. Vedeva sempre più persone accanto a lei cadere, e si rese conto che li stavano respingendo indietro, fin dentro le mura.

≪Hanno aperto una breccia! Presto, aiutatemi!≫. Gridava qualcuno. Una breccia, nella parte sud delle mura, in una zona dove stavano civili. Gente che gridava e scappava li lasciò un attimo intimoriti, quando una gigantesca testa di metallo riuscì ad entrare, e ad andare verso il centro della città, seminando morte e distruzione.

 

Il barone fece fuori un paio di mostri, ma fu sopraffatto dalle creature. ≪Barone!≫. Gridò Acheron, facendosi strada verso Praxis. Insieme al suo plotone, riuscì a salvargli la vita, ma il sangue lo ricopriva, sfigurandolo orribilmente. ≪Acheron... spari un colpo con questo...≫. mormorò Praxis, respirando a fatica. Acheron guardò la pistola, di manifattura molto strana, e sparò un colpo in aria.

 

Ruperttikjakmos vide, in lontananza, il segnale, e cominciò ad elaborare i dati sul suo computer. In meno di pochi minuti, una nuova serie di mura comparvero in una zona più a nord ovest. ≪Veger, attivi la barriera appena ti darò il segnale, è questione di minuti.≫. Veger assentì, preparandosi.

 

≪Coraggio, Barone, un ultimo sforzo...≫. Acheron aiutò il barone a sollevarsi e ad attraversare la nuova barriera. ≪Bene, e adesso...≫. ≪Acheron, cosa sta facendo?≫. ≪Torno in battaglia! Dobbiamo respingerli!≫. ≪Quella parte della città è andata, ormai, chi è lì, morirà!≫. ≪Ma ci sono dei civili, Ruperttikjakmos! E c’è Torn, con tutto il suo plotone!≫. ≪Gli ordini li do io, Acheron, torni subito qui!≫. Acheron lo guardò con disprezzo:≪Lei non è il Barone.≫. E, voltandosi, tornò nella battaglia.

 

≪Pazzo...≫. mormorò Ruperttikjakmos, chiamando Veger e la guardia medica. ≪Verrà ucciso inutilmente... da quei mostri schifosi...≫. La gigantesca Testa di metallo fece capolino dalla nuova barriera, ruggendo parole incomprensibili. ≪VEGER! Attiva la barriera, SUBITO!≫. si coprì gli occhi, aspettando la fine, ma si rese conto che la Testa di Metallo era svanita. C’erano solo quei pochi civili della zona sud che si erano salvati. Ridendo della sua buona sorte, il capitano tornò alla prigione.

≪Kayla! Acheron! Dove siete?≫. Torn gridava, uccidendo creature su creature. Non sapeva che li avevano lasciati alla morte. Vide qualcuno di familiare. ≪Acheron?≫. inciampò come uno stupido, e stava per essere sopraffatto, che qualcosa lo protesse. Era un uomo, armato, che uccideva le teste di metallo una dopo l’altra. ≪Giovanotto, non puoi permetterti di cadere, sei troppo forte! Fammi vedere di cosa sei capace!≫. Torn si rialzò, prendendo l’arma che gli porgeva, combattendo insieme a lui. ≪Lo sapevo che ho fatto bene a salvarti la pelle. Come ti chiami?≫. ≪Torn, signore...≫. ≪Non chiamarmi signore, mi fai sentire un vecchio ceppo! Sono Samos, saggio dell’Eco Verde!≫. ≪Un Saggio? Ma i saggi...≫. ≪I Saggi non combattono? I saggi non fanno altro che brontolare su come va il mondo e a guarire gente che non se lo merita? Quello centinaia di anni fa! Io sono un saggio moderno, mio caro ragazzo. Se la mia città crepa per colpa di un mostro senza scrupoli, devo anche io alzare le chiappe e darmi da fare per salvarla.≫. Torn ammirava quell’uomo, che uccideva senza scrupoli e chiacchierava come un forsennato. ≪Sai, penso che ce l’abbiamo fatta. Guarda, si ritirano!≫. Torn fece un sospiro di sollievo, guardandosi in giro. Era finito accanto alla casa dei suoi genitori. Le porte erano state strappate dai cardini. ≪Oh no...≫. mormorò, mentre entrava. ≪Mamma! Papà! Tairn! Dove siete?≫. ≪Torn! è pericoloso! Vieni fuori!≫. ≪Tairn! Mamma! No...≫. Samos lo seguì a ruota, distogliendo lo sguardo quando lo raggiunse. Quei corpi senza vita, orribilmente massacrati... Sentì singhiozzi, sotto di lui. Stava stringendo una coperta sporca di sangue, raccolta da un lettino. ≪Torn... devi essere forte anche per loro. Anche per loro che sono morti. Tua madre e tuo fratello...≫. ≪Tairn... non c’è... Tairn non c’è! Lo hanno... l’hanno... mangia...≫. Samos gli depose una mano sulla spalla, facendolo alzare. ≪Andiamo via, Torn. Torniamo a casa, alla città.≫.

 

Le lacrime continuavano a scendere dai suoi occhi. ≪Maledetto Praxis...≫. Samos lo udì mormorare. ≪È tutta colpa sua. Della sua stupida guerra.≫. Samos lo prese per un braccio. ≪Torn, vuoi fare qualcosa di veramente utile alla città? Vuoi partecipare a qualcosa che salverà altra gente come la tua famiglia dalla pazzia di un tiranno senza scrupoli?≫. ≪Io...≫. ≪Dimmi, lo vuoi o no?≫. Torn annuì. ≪Allora seguimi, diventa un mio seguace. Fonderemo i Bassifondi, il Mondo sotterraneo, dove arruoleremo gente come te e spodesteremo quel fanfarone di Praxis. ≫. ≪Va bene, signore. Io la seguirò, dovesse costarmi la mia stessa vita.≫.

  
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