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Autore: Ukki    09/09/2013    6 recensioni
Piccolo omaggio per quello che considero il TeruShi Day ♥ Il mio amore per loro cresce esponenzialmente ogni giorno che passa ♥
Una fangirl allo stadio terminale è indubbiamente pericolosa -mortalmente pericolosa-, e di certo non esitereste a definirla una delle più grandi disgrazie che affliggono questo povero pianeta, ma, a onor del vero... qualcosa di buono lo facciamo anche noi.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Afuro Terumi/Byron Love, Nuovo personaggio, Shawn/Shirou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In fondo... È solo una lettera

 

Shirou avrebbe trovato le lettere occidentali semplici e anche piuttosto carine, con la loro forma tondeggiante, se non fosse stato per l'illeggibile grafia di quell'italiana pervertita che aveva incontrato al parco qualche mese prima. Aveva sentito il tradizionale grido dalla nota delirante che aveva imparato ad associare a certe creature con problemi neurologici avanzati -amichevolmente, “fangirls”-, e una ragazzetta armata di macchina fotografica gli si era materializzata davanti, gli occhi luccicanti per l'emozione, chiedendogli a gran voce se per caso lui fosse il “leggendario” Lupo dei Ghiacci. Poi aveva iniziato a blaterare in un inglese impreciso di vacanze e altre cose che non era riuscito a capire. E forse, pensò, con il senno di poi era meglio così.

L'aveva pregato di accompagnarla a fare un giro, e alla fine -Shirou ancora stentava a crederci- non l'aveva trovata poi così malvagia. Bisognosa di urgenti cure psichiatriche, forse, ma gradevole, se presa a piccole dosi. Così le aveva dettato il suo indirizzo, perché “le E-Mail non mi piacciono, finiranno per portare all'estinzione quelle povere creature che sono le lettere!”. Si era reso conto del proprio madornale errore quando ormai era troppo tardi.

E quella scrittura tutta svolazzi, con le lettere maiuscole tracciate in viola e i puntini sulle “i” disegnati a forma di stellina (il tutto chiuso con tanto di sigillo di ceralacca color lavanda in una busta oscenamente profumata di miele), rischiava di fargli venire un'emicrania. Anche perché la ragazza non poteva, ovviamente, limitarsi ai tradizionali saluti di cortesia, ma doveva guarnire il testo di informazioni e, fin troppo spesso, fanfiction che a una minorenne non sarebbero neanche dovute passare per l'anticamera del cervello. A coronare il tutto, generalmente ne era il protagonista.

Terumi, dall'alto della sua innata sensibilità, trovava la cosa estremamente esilarante, e più di una volta lo aveva sorpreso a fotocopiare diligentemente quelle perversioni cartacee. Che nella quasi totalità dei casi includevano anche lui, dato che, a sentire il mittente, era nato appositamente per essere il suo fidanzato.

L'occhio gli cadde su una parola annotata in un tenue celeste. La lesse e aggrottò la fronte: era il suo nome, non aveva dubbi (secondo l'italiana, la sua personalità si abbinava tanto a quel colore che sarebbe stato un crimine scrivere di lui continuando a usare il blu), ma aveva qualcosa di strano. S. H. I. R. O. U.

Una delle prime parole che il ragazzo aveva imparato a comporre utilizzando le lettere occidentali era la trascrizione fonetica del suo nome, e quella “u” finale decisamente non la ricordava. Il suono chiuso della “o” era dato da un accento particolare di cui si era dimenticato il nome, ne era certo. Nel pronunciarlo, alla fine socchiudeva la bocca, e il suono si spegneva quasi in un sospiro. Lo aveva sempre trovato piacevolmente poetico. Così invece si supponeva che arricciasse le labbra come per dare un bacio.

«La fujoshi non ha allegato nessuna fanfiction stavolta, Shirou

Ciocche morbide di capelli lunghi gli solleticarono il collo. Alzò lo sguardo, incontrando quello cremisi del coreano appoggiato allo schienale della sua sedia. «Cosa fai qui?» Per quanto ne sapeva, poteva essere fermo in quella posizione da un paio d'ore perché, diamine, non lo sentiva mai arrivare.

«Nella mia infinita magnanimità sono disceso dal mio Olimpo personale per controllare che le sue perversioni non macchino il velo candido della tua innocenza.»

«Fai già un ottimo lavoro per conto tuo.»

Alle sue spalle, Terumi sbuffò e borbottò qualcosa in coreano. «Pare che non sappia ancora come si scrive il tuo nome.» Gli tolse i fogli di mano e prese graziosamente posto sulle sue ginocchia, emettendo una sorta di miagolio soddisfatto. Shirou non si sarebbe sorpreso più di tanto se un giorno avesse iniziato, di punto in bianco, a fare le fusa. «Magari la prossima volta glielo farò presente.» mormorò, sovrappensiero.

«Ma io lo preferisco così,» obiettò il biondo chinandosi verso di lui fino a sfiorargli le labbra. «Shirou

In fondo, pensò il ragazzo, poteva anche lasciar perdere. Era solo una lettera.

 

Angolo dell'autrice che oggi svolazza su una nuvoletta di zucchero filato:

9 Settembre. 9/9. Adoro questo giorno ♥ Bé, so che solo nella terza stagione entrambi indossano la maglia numero 9, ma... Ho il cervello troppo affollato di cuoricini per dare una spiegazione sensata ♥

Sarà inutile dirlo, ma mi sono permessa di “intrufolarmi” nella fic, più che altro per giustificare i caratteri occidentali e la “u”. E sì, se avessi un amico di penna, gli spedirei lettere del genere.

Avrebbe dovuto essere una flashfic, ma sono totalmente incapace di sintetizzare, quindi è venuta fuori questa one-shot indecentemente smielata. Spero vi doni almeno un po' dei feels (?) che stanno proliferando nella mente della sottoscritta ♥

Baci ♥

Ukki

  
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