18°
Capitolo
SIL
“Sil, devi dire a mia figlia chi è il suo vero
padre; lei
è mia figlia e voglio che sappia chi sono stato, voglio che
sia fiera di me” la
figura di Murtagh mi sta davanti, è triste e allo stesso
tempo felice, gurda
tra le mie braccia, Selena dorme tranquilla; suo padre allunga le
braccia, gli
porgo la bambina e lui l’abbraccia, le sorride e la culla;
guardo la figura di
padre e figlia insieme, sono bellissimi; siamo una famiglia. Ad un
tratto vedo
la figura di Murtagh mutare: diventa come quando ho visto il suo corpo
esanime,
gl’occhi rovesciati e il
cranio
sanguinante, cerco di riprendere Selena ma lui si volta e scappa
portando via
la mia bambina piangente.
Mi sveglio aprendo piano gl’occhi, non sono sorpresa del
sogno, è la prima notte di Selena
e
avevo già sognato Murtagh, solo che ora si porta la mia
bambina nel regno dei
morti, prima portava me, non lei; non gli permetterò di
portarmela via, non può
essere così egoista.
Resto sveglia per un po’ e quando sto per riaddormentarmi
Selena inizia a piangere, si era addormentata accanto a me, la prendo
imbraccio
e la guardo stranita.
“E che cosa dovrei fare io?” Le chiedo alzandola al
livello del mio viso, mi slaccio la camicia e Selena si attacca al mio
seno, la
sento tirare per bere il latte; mi ricorda tutte le volte che
incontravo le
labbra di Murtagh, le sensazioni di quest’ultimo mi
invadevano e mi facevano
sentire completa, ora la mia bambina è l’unica
persona che con Spectro riesce a
sollevarmi il morale.
La piccola Serena anche se piccola non sta ferma un
attimo e di notte ogni due ore si sveglia per mangiare, non faccio in
tempo ad
addormentarmi che inizia il suo rito di gridolini e calcetti, solo
quando dorme
sembra così serena. La prima volta che Spectro
l’ha vista non ha potuto fare a
meno di annusarla, lei in cambio ha allungato le manine e si
è espressa in
vagiti entusiasti. Ho paura che quando sarà più
grande faccia delle sciocchezze
con il mio compagno, non voglio che si faccia male; o adesso che ci
penso da
quando sono diventata così protettiva?
“Vorrei tornare alla sede dell’ordine dei
cavalieri”
chiedo nella sala del trono a mio fratello, lui mi guarda stranito poi
i suoi
occhi si posano sulla bimba che ho in braccio e la sua espressione si
addolcisce, gli compare sulla faccia un gran sorriso; sembra che mi
figlia
faccia sentire tutti a proprio agio, è un suo dono. Miro si
alza dal trono e
scende dal piccolo soppalco avvicinandosi.
“E la piccola Selena dove vorresti lasciarla?” Mi
chiede
allungando un dito alla piccola che lo afferra e lo mette in bocca.
“Lei verrà con me” lui mi guarda serio.
“Ha solamente due mesi, il viaggio è troppo lungo
e poi
cosa vorresti tornarci a fare?” Chiede tornando sul soppalco.
“Ho lasciato molte cose importanti la e poi vorrei fare
visita ai draghi selvaggi per vedere se le uova rimaste si sono schiuse
e poi
…” alza una mano per fermarmi.
“Va bene,
vai; ma
se dovesse succedere qualcosa alla mia splendida nipotina ti
riterrò
responsabile” esco dalla sale e mi dirigo verso le mie stanze
per preparare il
viaggio che avrei compiuto l’indomani.
“Spectro abbassati,
ho circondato Selena con degli incantesimi di protezione dal freddo ma
se stai
così in alto non serviranno a niente”
“Tu ti preoccupi troppo, lei è come te se
non peggio quindi il freddo non è la cosa che ti deve
premere di più” “Che cosa
vorresti dire?” “Lo sai …”
sbuffo ma Spectro sa sempre come farmi
sorridere. Il viaggio procede lento, Selena durante il volo dorme o
cerca di
sporgersi per guardare in basso; “Ha
il
sangue dei cavalieri nelle vene” dice Spectro
quando la tiro verso di me e
lei cerca di sgusciare fuori delle mie braccia.
Arriviamo alla sede dei cavalieri in una settimana,
appena arrivata mi precipito dentro con la bimba in braccio, salgo le
scale,
arrivo nel corridoio delle stanze ed entro in quella di Murtagh,
è rimasto
tutto come prima, tutto come lo avevamo lasciato: qualche libro in
giro, il
letto sfatto e i suoi vestiti buttati in giro, non era mai stato un
tipo
ordinato ma non perdeva mai niente; mi avvicino al letto e sul centro
vicino
alla testiera ci poso Selena, prendo in mano un cuscino e lo avvicino
alla faccia,
inspiro il suo odore, si è conservato o sono io che lo
ricordo. La piccola
guardandomi fa quello che faccio io e affonda il visino
nell’altro cuscino,
solamente che dopo non riesce più a tirarsi su e inizia a
scalpitare; la prendo
in braccio.
“Questa era la stanza del tuo papà”.
L’ombra ci copriva la testa lasciando però le mie
gambe
esposte ai tenui raggi del sole, Spectro riposa a fianco del grande
albero, la
mia schiena è appoggiata alla corteccia di
quest’ultimo; alzo la testa e un
drago giallo di circa un anno plana verso di noi.
“Sil, sono felice
di rivederti è passato molto tempo; sai come sta mia
madre?” Il
cucciolo, che cucciolo non è più di
Saphira si posa d’avanti a noi; non so come poterglielo
spiegare.
“Non ho notizie di tua madre da molto tempo Rennar; sono
successe molte cose mentre siamo stati via” gli racconto
tutto quello che è
successo, è molto triste per la presunta scomparsa di sua
madre e della morte
degl’altri cavalieri.
“Rennar,
non fare
sciocchezze, rischieresti solo la vita; come uno stolto”
“La morte di
Saphira Scuamediluce merita vendetta”
“Morirai se anche solo provi a uccidere Miro, è
più forte
di te e non convincerai gl’altri draghi a seguirti; ma se
accetteranno io vi
fermerò il sangue di troppi draghi è stato
versato, non potete permettervi di
scomparire ancora una volta da questo mondo”
“Vinceremo …”
“No, ti prego;
ci penserò io quando sarà il momento”
“Non ti posso
garantire che sarò bravo ma ci proverò”
“Grazie Rennar”. Il drago giallo era diverso
dagl’esemplari selvaggi, comunicava usando le parole e non le
immagini, esso
mantiene comunque l’aspetto più feroce dei
selvaggi ma questa sua
caratteristica lo rendeva amabile a differenza di sua sorella Kascia
che è
burbera e scontrosa; i due sono molto legati anche se completamente
opposti.
“Posso vedere tua
figlia?” Allontano Selena dal mio petto e la mostro
al drago che la osserva
con uno dei suoi enormi occhi gialli.
“Dorme?” Annuisco,
la testa di Rennar si allontana un po’, soddisfatta.
“Il padre è
Murtagh?”
“Si” sussurro rattristata.
“Ha fatto in tempo
a vederla?” Scuoto la testa.
“Hai una figlia
stupenda, veglierò su di lei; sarà la mia
protetta” la
testa del drago torna vicino a mia figlia e
uno sbuffo di aria calda investe le mie braccia dove Selena dorme.
“Cosa intendi per protetta?”
Chiedo dal drago che si accoccola vicino a
noi.
“Ho scelto di
condividere con lei il mio cuore dei cuori; non ho fatto come quando
Glaeder ha
consegnato il suo a Eragon, bensì ho trasferito
metà del mio in tua figlia;
tutti i draghi selvaggi possono farlo, è qualcosa che
abbiamo nella memoria
primordiale; tuttavia pochi di noi trovano la persona con cui
condividere un
così grande tesoro.”
“Ma in cosa consiste? È come essere drago e
cavaliere?”
“No affatto, è
completamente diverso; lei saprà quello che faccio, provo e
penso senza che io
apra la mente e così io con lei. È un legame che
si può ignorare o onorare
dipende tutto dai due individui; puoi vivere un’intera vita
senza sapere di
possedere questo legame, ma se decidi di onorarlo sarà una
cosa magnifica… non
so descriverla in altro modo; si narrano due casi eccezionali: il primo
parla
di una delle due parti in cui è diviso il cuore dei cuori
che muore, ma essendo
lui o lei così legato al suo compagno che la sua anima si
è trasferita al
sopraggiungere della morte nel corpo dell’altro. Ma la cosa
più strane è che
una volta è successo mentre entrambi erano ancora in vita e
si sono fusi in un
unico corpo, questo corpo poteva prendere sembianze umane e di drago;
naturalmente potrebbero essere solo leggende”
Non adoro l’idea che mia figlia si trasformi in drago ma
sono onorata che Rennar abbia compiuto questo gesto per lei, non ci ha
pensato
molto ma d'altronde i draghi seguono più l’istinto
che la ragione.
Restiamo l’intero pomeriggio tutti e quattro accoccolati
vicino all’albero, di notte dormo nella stanza di Murtagh; la
mattina seguente
decido di andare al villaggio elfico, senza farmi vedere naturalmente;
quando
Spectro arriva con lui c’è anche il drago giallo.
“È successo qualcosa Rennar?” Chiedo
guardandolo con
un’espressione interrogativa.
“Ha onorato il
legame! Non mi aspettavo che così piccola ci riuscisse!
Solitamente succede
intorno ai vent’anni” dice allegro.
“Come ha onorato il legame? Pensavo che per onorarlo
bisognasse solo sapere quello che fa l’altro ma che si
può interrompere in ogni
momento…”
“No, quando si ha
accettato il cuore dei cuori nel proprio corpo allora sarai per sempre
legato
all’altra metà” storco il
naso, ma perché almeno Selena non può essere
normale? Decido di rimandare la visita al villaggio, ho bisogno di
consultare
qualche libro; nei tomi antichi non trovo niente riferito a questo
legame; mi
scoraggio e lascio perdere per fare un bagnetto a Selena. Riempio un
piccolo
catino d’acqua tiepida e inizio a spogliarla, sto per
immergerla nell’acqua
quando noto qualcosa sul suo braccio destro.
“Ma cosa hai fatto al braccio birichina? Ti sei
sporcata?” Gli
faccio il bagno pulendole
bene il braccio, dopo averla asciugata torno a controllargli quella
strana
macchia di sporco, c’è ancora ma con poca luce non
si vede bene; mi avvicino
alla finestra e guardo meglio: ha un tatuaggio di colore giallo che si
confonde
quasi con la pelle, è avvolto intorno al muscolo come una
striscia ondulata con
piccoli puntini più luminosi avvolti intorno, come un
ciondolo torreggia sul
resto la testa di un drago; con
orrore
scopro che si muove.
“Io sarò sempre con
lei, capisci ora cosa significa protetta?” La voce
di Rennar mi risuona
nella testa, annuisco rivolta alla testa di drago che si muove sul
braccio di
Selena; la rivesto con le mani tremanti.
“Sapevo che eri speciale ma non pensavo fino a questo
punto. Ma quel drago non la passerà liscia”
“Sai che ti
sento?!” In quello
stesso istante la
manica della piccola maglia prende fuoco e per poco il cuore non mi
esce dal
petto e inizia a correre per la stanza, mi calmo quando vedo che la
fiamma si
spegne dopo aver bruciato la stoffa nel punto in cui la testa di drago
è
impressa sulla pelle di Selena.
NOTA
DELL’AUTRICE:
Spero di essermi fatta perdonare per il capitolo
precedente…. No, non
mi sono fatta perdonare, ma almeno siate felici di Selena; sembra
proprio che
sia una bambina speciale. Assomiglia tanto a Murtagh; mi sento un
ipocrita per
averlo fatto morire…. E comunque il capitolo precedente non
era solo un sogno
(incubo più che altro).
Ciao, Chiara!