Molto
tempo fa, in mezzo alle lande desolate di Aras, della grande regione di
Kaptsae, si erge uno dei boschi più antichi di conifere e salici piangenti. Alberi
maestosi che raggiungono immense altezze e a volte sembrano che emanino luce
propria, tutto questo grazie agli influssi magici emanati dagli Elfi dei boschi
che lo popolano. Questi boschi non sono abitati solamente dagli Elfi Boschivi;
ci sono gli Elfi Oscuri, i Folletti Protettori delle Foglie, Drow e molte altre.
In una radura al centro del bosco, prima del sentiero che porta all'antica
betulla Oaic -l'unica di tutto l'immenso bosco- si è creata, molte lune orsono,
una Cittadella popolata dagli Elfi Alti e dove vivono assieme a loro anche
persone di altre razze. Nella Cittadella si svolgono attività di agricoltura e
allevamento con mezzi tradizionali, attività di artigianato (fabbri e
falegnami) e vengono anche addestrati mannari Fraus per i lavori pesanti e
attività varie. Tutti qui vivono in pace e serenità senza pensare alle guerre
che si svolgono nel “Mondo Esterno”, sotto la guida del Re Fukusaburu, un uomo centesio,
con funzioni diplomatiche e giuridiche.
In
questa cittadella vive anche un giovane mezzelfo di nome Aikanáro, insieme a
sua moglie Ai, un Elfa di bell’aspetto e ammirata da tutti per la sua profonda
generosità, e sua figlia Fumiki, ragazza molto vivace e irresponsabile, come
tutti gli adolescenti. Aikanáro lavora nella milizia locale come soldato
semplice, insieme al suo vecchio compagno d’accademia Celahir, per la difesa
della cittadella.
“Sono
tornato”, disse a gran voce Aikanáro appena varcata la soglia di casa. Una casa
modesta, con degli interni color paglierino, ma molto accogliente e ordinata,
tutto grazie ad Ai che non sopporta il disordine e la polvere. Aikanáro si
diresse verso la comoda poltrona in pregiata pelle di Strops, e ci sprofondò
dentro socchiudendo gli occhi e pensando Finalmente
un po’ di tranquillit.. “Offf!!” “Ciao Babbo!”, Fumiki gli saltò sulle
gambe con tutto il suo peso, poco per fortuna, e il mezzelfo la osservò in modo
accusatorio; Fumiki poteva sembrare una ragazzina delle volte, ma nei momenti
di bisogno sapeva comportarsi come un adulta e forse anche meglio; i suoi
capelli biondi emanavano dei riflessi alla luce del sole e i suoi occhi color
ghiaccio facevano sentire Aikanáro in pace col mondo solamente guardandoli.
“Ciao ‘Miki”, disse Aikanáro con un sorriso a metà tra il dolore per le gambe e
la felicità nel vedere la figlia. “Pa’, oggi a scuola mi hanno spiegato la
Guerra di Ahcacc, tu te la ricordi?”, in quello stesso momento entrò Ai nel
salotto con un vassoio in mano con sopra colpo di prelibatezze ancora fumanti e
accortasi del discorso tra i due esclamò “A tavola”. Aikanàro osservò le
pietanze, ma in quel momento il suo stomaco non voleva sentir parlare di cibo e
si diresse in camera sua senza proferir parola. Che gli è preso? Pensò
Fumiki osservando la madre in modo
interrogativo e il padre andarsene. Ai interruppe il silenzio, ma
abbassò il
suo tono di voce “A tuo padre non piace ricordare quegli
avvenimenti. Lui gli
ha vissuti in prima persona”. Fumiki osservò la madre in
tono ancora più
interrogativo del precedente. “Vedi ‘Miki, tuo padre
è un mezzelfo e i mezzelfi
non sono di questa zona di Kaptsae. Di solito provengono dalla zona
nord della
regione, verso le montagne innevate di Lubiat, dove sono presenti
villaggi di
umani che ospitano di tanto in tanto, razze di passaggio. Per esempio
gli Elfi.
Ci sono inoltre città di Nani all’interno delle montagne,
non ospitali che
odiano gli Elfi. Nell’età Knil, più o meno 480 anni
fa quando a Lubiat era
primavera, le montagne erano state invase da trecento uomini centesi
che
cominciarono a distruggere le foreste e i villaggi indifesi degli
esseri umani,
causando morte e distruzione. Allora i ‘semplici’, vengono
chiamati così i
comuni umani, cominciarono a scappare verso le grotte Naniche,
chiedendo
ospitalità. Per un po’ le acque si sono calmate, ma poi un
semplice di nome
K’ne Nénmacil fece la spia per i centesi e le grotte
vennero scoperte e portate
alla distruzione. I Nani si difesero bene dell’attacco,
però alla fine
dovettero soccombere alla forza dei draghi-uomini -i centesi si
trasformavano
in draghi per distruggere i villaggi-. Tuo padre era tra gli umani
rifugiatesi
nelle grotte e durante l’attacco venne fatto nascondere in una
zona segreta
delle grotte, insieme ad altri ragazzi e stettero li fino alla fine
della
lotta. Vennero trovati un anno dopo da un centesio rinnegato,
Fukusaburu, e ha
portato quei ragazzi al suo villaggio dandogli cibo e ospitalità
e riuscendo
così a farli vivere”, una lacrima scese sul volto di Ai,
mentre Fumiki rimase
quasi immobile pensando a quei draghi uomini, alla loro crudeltà
e poi disse:
“Ma aspetta.. Fukusaburu è il nostro Re, ed è un
centesio... quindi è stato lui
a portare in salvo papà…” “Si, è stato
lui”, Aikanáro entrò nel salotto, aveva
ascoltato tutto “Fukusaburu fu la nostra salvezza, siamo stati
salvati da uno
di quelli che hanno distrutto i Nani di Lubiat. Mentre uno di noi ci
aveva
traditi. Ma ora non pensiamoci e mangiamo queste ottime
pietanze”, sorrise e si
sedette al tavolo cominciando a trangugiare cibo.
I
giorni passarono nella cittadella tra gli allenamenti dei milizi e il primo
raccolto dell’autunno; le foglie cadevano dall’antica betulla, i rami dei
salici toccavano il terreno e quando soffiava leggera la brezza, questi
accarezzavano dolcemente la terra, gli animali cominciavano a raccogliere le
prime provviste per il rigido inverno che stava per giungere.