Sono una dea.
Sono la personificazione della crudeltà.
Sono brutale, malvagia, empia.
Inchinatevi alla potenza della mia bacchetta e arrendetevi  perché non vi lascerò nessuno scampo.
Il mio cuore è insensibile alle suppliche. Il mio cuore non prova misericordia.
Io non ho un cuore.
La mia mano ha ridotto alla follia Frank e Alice Paciock senza un senso di colpa. Ho riso quando quell’inutile donna mi ha offerto la sua vita in cambio della salvezza di un inutile poppante.
Ho goduto nel dolore di quella schifosa mezzosangue. Il suo pianto, le sue urla strazianti sono musica al mio sadico orecchio. Disprezzo mio nipote che rifugge da tutto questo. Faccio per offrirgli il mio posto ma so già che non ricaverà il mio stesso godimento.
Lui non capisce. Lui è un debole.
Io sono forte. Sono una dea. Sono la personificazione della crudeltà.
Ho gioito nel vedere  la vita di Sirius, sangue del mio sangue, volare via dal suo respiro mentre cadeva oltre il velo. L’urlo del marmocchio sopravvissuto mi ripaga degli anni trascorsi ad Azkaban.
Ho riso del terrore di mia nipote, mentre i suoi occhi rimpiangevano l’esistenza che non avrebbe potuto trascorrere al fianco di quella bestiola che lei chiama figliolo. Ma quella folle era già morta prima ancora che il mio Anatema che Uccide avesse colpito il suo inutile cuore.
Non ho paura di niente. Non ho paura di nessuno.
Le tre duellanti che pensano di potermi battere sono fastidiose come la sabbia tra le dita dei piedi. Ma è divertente giocare con loro. Un po' di riscaldamento prima dei veri duelli. Ma mi annoio e decido di farla finita.
La mia nuova avversaria non è più temibile di quelle tre ochette starnazzanti con le loro ridicole bacchettine. La prendo in giro mentre cerco di colpirla al cuore, con le parole e con le mie maledizioni.
Sono una dea.
Sono la personificazione della crudeltà.
Sono brutale, malvagia, empia.
Goditi il momento, traditrice del tuo sangue, feccia di una babbanofila. Goditi il momento, Molly Weasley.
Hai ucciso una dea.