Santana stava sorseggiando una tazza di tè, intenta a sfogliare pigramente una rivista, quando il suo adorato coinquilino si affacciò in cucina.
La ragazza alzò lo sguardo e lo osservò con aria scettica: era vestito completamente di nero, con un mantello dello stesso colore drappeggiato sulle spalle e aveva il volto pallido e corredato da due convincenti occhiaie e da un finto rivolo di sangue all'angolo sinistro della bocca.
-Elegante.- commentò lei, tornando a dedicarsi alla sua rivista -Immagino che la tua esperienza in fatto di make-up ti abbia facilitato di molto il compito.-
Sebastian ghignò e si strinse nelle spalle.
-Sei davvero ripetitiva, Lopez. Oh, comunque ho utilizzato la tua trousse, spero non ti dispiaccia.-
Gli occhi di Santana furono attraversati da un lampo d'ira, ma la ragazza non alzò lo sguardo né tanto meno replicò.
-Sto andando a una festa, a cui tu non sei invitata.- -Hm.- -Passerai Halloween a casa. Da sola.-
Un altro “Hm” fu l'unica risposta di Santana.
-Spero non inviterai delle amichette – sempre che tu ne abbia – per un pigiama party. O forse per un lesbian-pride party.-
Non ottenendo risposte, Sebastian afferrò un sacchetto di cioccolatini e, infilatosene uno in bocca, uscì dall'appartamento.
Santana non riuscì a trattenere un sorrisetto. Aveva utilizzato la sua trousse. Beh, aveva fatto proprio bene a riempirgli i cioccolatini di lassativo.