Storie originali > Fantasy
Ricorda la storia  |      
Autore: Nihal_Dubhe    09/09/2013    1 recensioni
Lei inizia a muoversi con il vento, seguendo i suoi continui cambi e ridendo. Ride tenendo gli occhi chiusi e balla. Le foglie le danzano ancora intorno, seguono le sue mani. Le braccia si agitano sul ritmo di quella strana canzone della natura.
La magia scorre nella natura e la natura stessa è magia. Ma può una fragile creatura magica combattere contro la brutalità dell'uomo?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
  Il vento scuote le foglie su ogni albero della foresta, crea melodie fatte di fruscii. Lei le ascolta rapita mentre un turbine di foglie ingiallite l’avvolge. Girano in un vortice perfetto mentre lei con le braccia aperte ride lasciandosi circondare. Il vento le scompiglia i capelli che volano in ogni direzione liberi. Gli abiti si ondulano seguendo le correnti. Gli alti tronchi la circondano lasciando filtrare la luce abbagliante del sole che appare arancione per i colori dell’autunno. Lei inizia a muoversi con il vento, seguendo i suoi continui cambi e ridendo. Ride tenendo gli occhi chiusi e balla. Le foglie le danzano ancora intorno, seguono le sue mani. Le braccia si agitano sul ritmo di quella strana canzone della natura. Non l’ha mai sentita ma non le importa. La magia scorre in lei facendola sentire quello stesso turbine di foglie secche, quegli alberi che la guardano condividendo la sua gioia, quel vento giocoso. Lei è la magia.
  Un’esplosione di luce e due ali del colore del fuoco spuntano dal suo corpo facendola sollevare leggera. Lei inizia a volare sopra gli alberi abbandonandosi alle correnti. Ammira quella natura incontaminata dall’alto sapendo di farne parte. È il suo mondo, la sua casa. Dalla terra trae la sua forza. Un battito d’ali e la sua traiettoria cambia portandola sempre più in su. Le sembra quasi di poter toccare il cielo e che le nuvole bianche siano a portata di mano. Poi si blocca a mezz’aria respirando quell’aria purissima e lasciandosi cadere all’indietro. I vestiti si gonfiano e svolazzano come una bandiera nell’aria. Ripiega le ali per non danneggiarle in quel gioco. Le spalanca di colpo fermando la caduta ad un metro dalla cima degli alberi che iniziano a spogliarsi. La sua risata cristallina risuona dolce tra i rami.
  Un dolore improvviso pervade il suo corpo nel momento in cui un forte ronzio rompe la quiete. La creatura si alza in volo tendendo le orecchie per coglierne la fonte. Ovest, verso il limitare del bosco. La paura inizia a farsi strada dentro di lei sostituendo la sua gioia. Sfruttando una corrente si muove veloce tendendo al massimo le ali in quella direzione. Il ronzio si trasforma in un rombo assordante. Il dolore cresce in fretta annebbiandole a tratti la mente. Il margine della foresta si avvicina rapido. Una fitta improvvisa le fa perdere il controllo e solo i rami le impediscono di rovinare al suolo. Un boato risuona nell’aria. Versi inarticolati e strazianti si levano tutto intorno a lei, dalla terra stessa, assordandola. Altre urla, adesso gutturali e bestiali, sostituiscono il fracasso precedente.
  La consapevolezza la colpisce brutale. Uomini. Sporchi uomini che abbattono alberi e piante rimpiazzandoli con enormi costruzioni grigie che sfidano impudentemente il cielo e contaminando  anche l’aria intorno a loro. Uomini che portano distruzione, che uccidono tutto, anche loro stessi. La fata con le forze che riesce a recuperare si libra di nuovo nel cielo. Davanti a lei intravede tronchi tagliati e altri spezzati dalla caduta di quelli vicino. Una rabbia cieca la invade lentamente. Lingue di fuoco si sprigionano dalla sua pelle attorcigliandosi intorno ai suoi arti. Il frastuono ricomincia portando con se nuova sofferenza. Una stilettata più forte la fa crollare nuovamente. Nulla riesce a frenarla. All’impatto l’aria fugge dai suoi polmoni e la vista le si oscura.
  La rabbia si somma ad un dolore insostenibile e senza fine. Sente la magia abbandonarle le membra bruciate dalle sue stesse emozioni. Le sue belle alisi fanno sempre più inconsistenti fino a sparire. Altri alberi cadono intorno a lei. Avverte le loro vite spezzarsi e lasciare un vuoto incolmabile. La potenza secolare della foresta si indebolisce sotto i colpi spietati degli uomini. Un nuovo fragore, una nuova perdita. Le sue ultime forze si esauriscono e la magia scorre via senza che nessuno più la trattenga, portando con se la fragile vita della creatura. Il corpo senza vita pare quello di una fanciulla qualunque prima che si dissolva nel vento come polvere.
  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Nihal_Dubhe