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Autore: Drew Bieber    09/09/2013    1 recensioni
Summer è una ragazza di 12 anni, vive in Canada a Stratford in una grande e lussuosa villa, ha perso la madre quando aveva 5 anni e ora vive col padre che però non c'è mai a causa del lavoro. Frequenta una scuola privata. Ha una grande passione per la musica e un giorno mentre passeggia per strada viene attratta dal suono di una chitarra e la voce di un ragazzo che suona per strada,Justin. Ben presto diventano amici ma Justin è un ragazzo povero e quando la madre muore deve andare in un orfanotrofio, ma Summer non volendo lasciare il suo amico supplica il padre di adottare Justin. Justin è felice ora ma Summer a 15 anni riceve una borsa di studio per andare a studiare in un conservatorio di Londra molto importante ma vuole rifiutare per non lasciare Justin, ma il ragazzo sa che è un occasione da non perdere e convince Summer a partire. Justin diventa famoso un anno dopo. I due non si vedono per molto tempo, ma nel periodo di Natale si incontrano per caso a Stratford.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Jennifer: hey Sum sono qui vieni
Sum: si ecco
Io e Jennifer entriamo nel nostro negozio preferito per fare shopping. Jennifer è la mia migliore amica, l’unica che mi è simpatica in tutta la scuola, anche lei era venuta al ballo e mi ha detto che io e Justin eravamo una bellissima coppia insieme. Quando disse quelle parole ripensai subito a quello che era successo ieri sera, da allora non gli ho più parlato. Sta mattina mentre stavo scendendo le scale e lui le stava salendo siamo leggermente sbattuti con le spalle e a quel contatto non so perché mi è venuta la pelle d’oca. Mi faceva davvero male quello che aveva detto sentiva che tra di noi era cambiato molto e quell’imbarazzo che ho provato al ballo con lui ora mi accompagna ogni giorno e ogni volta che dicono che siamo fratello mi brucia ancora di più perché io lo consideravo come un fratello ma se lui mi ha baciata non mi considera una sorella ma come una ragazza che potrebbe amare e che ama. Jennifer ha notato questo mio cambiamento e penso che sappia che riguarda anche Justin. Già sta mattina appena uscite aveva capito che qualcosa non andava e me l’ha anche chiesto ma io non voglio dirle nulla, certo lei è la mia migliore amica per non voglio che lo sappia ci soffrirebbe. Verso l’ora di pranzo torniamo a casa mia e troviamo Justin seduto sul divano con Katryn. Entrambe rimaniamo stupite lei ci saluta e anche Justin io e Jennifer saliamo in camera mia, siamo sconvolte insomma Katryn è la ragazza più antipatica che possa esistere è una viziata e una presuntuosa di prima categoria cosa ci fa lei con Justin. Questa non me lo sarei davvero mai aspettata, ma cosa sta succedendo?. Cerchiamo di non pensarci cambiando argomento ma per ogni cosa finiamo sempre di parlare di loro due. Usciamo fuori dalla stanza e ci affacciamo per vedere cosa stanno dicendo ma c’è solo Katryn  poi vedo arrivare Justin dalla cucina con dei bicchieri in mano dopo aver finito di bere Katryn se ne va e prima di uscire dalla porta lei è Justin si danno un bacio. È ovvio ormai Justin e Katryn stanno insieme. Io e Jennifer ci accasciamo sul pavimento, stringo forte le mie mani in pugni sento una forte rabbia in me, ma noto Jennifer ha le lacrime agli occhi e scende qualche goccia mi avvicino a lei e l’abbraccio Justin alza lo sguardo e io lo guardo con la coda dell’occhio, non so se definirlo soddisfatto o incolpa. Ci alziamo e scendiamo Jennifer cerca di asciugarsi le lacrime prima di arrivare vicino Justin per non fargli notare che aveva pianto, usciamo in giardino. Lei si riprende io mi accascio sul prato e qualche lacrima scende anche a me, cerco di stringere l’erba d’avanti a me ma non ne ho la forza, vorrei gridare, gridare fino a non avere più voce, mi sembra l’unica cosa che riuscirei a fare con le mie forze, ma non voglio. Jennifer se ne va, vuole stare sola, vuole sentirsi sola per un po’, anch’io voglio stare sola. Mi siedo sul bordo della piscina e osservo il punto più profondo come se lo stessi studiando con lo sguardo, sento il telefono vibrare sulla poltrona dietro di me e mi giro per prenderlo, è mio padre che mi sta chiamando gli rispondo e alzo lo guardo che prima era concentrato sull’asciugamano e vedo Justin che mi osserva e non riesco più a parlare, la voce al telefono mi risveglia e continuo la chiamata. Poi poso il telefono e mi butto nella piscina restando qualche secondo sott’acqua, distesa sul fondo, come se fossi morta, senza vita, adoro quella sensazione. Ho gli occhi aperti e nonostante non riesca a vedere bene per via dell’acqua riesco a distinguere bene un’ombra e poi qualcuno si tuffa, guardo chi è, Justin. Subito risalgo e riprendo fiato, anche Justin ritorna in superficie, lui mi guarda ma io no, anche se volessi non ci riuscirei. Mi si avvicina, mi sta venendo incontro ma in realtà va vicino il bordo piscina per uscite, si asciuga e si sdraia sulla sdraio. Esco anch’io e senza asciugarmi mi metto sull’amaca sentendo un forte freddo ma non mi importa  ho già il cuore gelato.  Ritorno dentro dopo qualche ora perché inizia a fare buio e chiamo Jennifer, e le chiedo se posso dormire da lei domani, lei mi dice di si, ho bisogno di non vedere Justin per un po’ e lei di un po’ di compagnia. Non ceno, non ho per niente fame. Vado a dormire, ma rimango sveglia fino a tardi. Vado a scuola, non ho dormito per tutta la notte. Incontro Jennifer, lei è ancora triste, non parliamo fino alla ricreazione nemmeno per le interrogazioni, a parte che nessuno ci ha fatto domande perché vedevano che non stavamo molto bene, ci chiedevano se stavamo bene, cos’era successo o se volevamo andare in infermeria. A pranzo non abbiamo mangiato, ci siamo sedute sul prato e gli ho raccontato cos’è successo ieri mattina. Non riuscivo a dormire e verso le 04.03 mi sono alzata dal letto e sono scesa in cucina. Dopo un po’ è sceso anche Justin, e mi ha dato il mio plettro, quello che gli avevo regalato. Secondo me facendo così intendeva dirmi che non voleva più avere a che fare con me. Jennifer era davvero meravigliata, anche lei sapeva che per Justin quel plettro era importantissimo proprio perché era un mio regalo, devo lasciar perdere Justin per sempre. Mentre parliamo Justin passa con Katryn, è da quando ho messo piede a scuola che tutti mi guardano e ora non è diverso e tutti fissano anche loro due. Katryn intanto ha una faccia molto compiaciuta, si vede che si stava solo mettendo in mostra. Poi gli sguardi si puntarono su noi soprattutto su Jennifer e lei non riusciva proprio a sopportare tutto questo infatti ritornammo dentro. Mi dispiaceva per lei, mi ripeteva continuamente che voleva scomparire dalla faccia della terra e lo stesso io. Andammo in classe e parlavano tutti di Justin e Katryn quando stavo male quanto e stavo peggio nel vedere Jennifer triste. Finalmente alla fine di tutte quelle ore infernali andammo a casa di Jennifer, nonostante ero a digiuno dalla sera scorsa non avevo fame il mio corpo non aveva più bisogno di cibo, il dolore e la tristezza mi saziavano. Quel pomeriggio non volevamo neanche fare i compiti, non riuscivamo più a trovare soddisfazione in niente. Restammo in silenzio fuori ma avevo le grida dentro, chiuse a chiave, per non farle uscire e farle diventare parte di me. Dovevo dire tutto a Jennifer non ce la facevo a vederla così triste, ma proprio perché stava male volevo tenermi tutto dentro. Anche quella notte fu inutile, niente cambiò e non ci passai sopra con una dormita. Il giorno dopo Jennifer non venne a scuola, aveva la febbre. Mi sembrava tutto peggio senza di lei e lo era. Stranamente ogni ragazzo e ragazza della scuola mi guardava, rispetto a ieri che mi notava meno di mezza scuola. Cos’era successo?. Mi fermo vicino l’armadietto per prendere i liberi quando sento delle ragazze che dicevano “Katryn dopo aver pubblicato quella cosa Justin si è arrabbiata con lei”. Cosa ha pubblicato Katryn? Devo sapere di più peccato che sto a scuola e non posso indagare. Non ce la faccio più tutti hanno gli occhi puntati su di me e non so il perché, poi mi ricordo del telefono e vado su facebook, Katryn avrà sicuramente pubblicato qualcosa lì. Scorro per la pagina fino a trovare quello che cercavo. Non potevo credere a quello che Katryn aveva scritto, ma come è venuto a saperlo. Ora tutta la scuola lo sapeva e io avevo la testa piena di pettegolezzi e mi misi a correre cercando un posto dove stare sola senza nessuno, volevo essere invisibile. Al suono della penultima campanella tutti ritornarono in classe ma io mi rimasi nel cortile seduta sull’erba a piangere. Rimasi lì per un bel po’, e più il tempo passava più iniziavo a sentirmi meglio anche se non molto, era tardi a momenti sarebbe suonata l’ultima campanella. Piangevo più che potevo e gli occhi mi bruciavano molto ma non mi importava, mi fermai per qualche secondo e mi accorsi che c’era qualcuno ma non sapevo chi era perché avevo la testa abbassata e quando l’alzai non riuscivo a crederci. Dopo tutto quel tempo ci stavamo guardando negli occhi, le sue iridi color caramello e le mie verde smeraldo non si riuscivano a distaccare, poi mi appoggiò una maso sulle guance e mi asciugò le lacrime e mi abbracciò forte cose se quell’abbraccio gli desse vita e chiusi gli occhi appoggiandomi sulla sua spalla e gli sentii dire “scusa” ma a me non mi importava, non mi serviva chiedermi scusa per capire che gli dispiaceva, quell’abbraccio significava tutto per me. Sapevo che ora era tornato tutto come prima tra me e Justin. La campanella interruppe quell’istante di pace, e ci rialzammo subito era meglio non farci vedere abbracciati. Appena tornata a casa chiamai subito Jennifer, dovevo dirgli tutto, ma nonostante i continui messaggi in segreteria non mi rispose. Aspetta so il perché ho capito. Corsi subito verso casa sua.
Jennifer: pensavo fossi mia amica
Sum: Jennifer senti mi dispiace lo so te l’avrei dovuta dire io quella cosa
Jennifer: appunto avresti dovuto ma l’ho scoperta grazie Katryn su facebook e ora lo sa tutta la scuola
Sum: io volevo dirtelo però non volevo farti soffrire
Jennifer: invece facendo così sto peggio
Sum: mi dispiace ma non è stata neanche colpa mia
Jennifer: lo so io non arrabbiata molto per quello che è successo ma perché non sei stata sincera con me, sapevi che io amo Justin e sapere che voi due la sera dopo il ballo vi siete baciati mi fa stare troppo male
Sum: mi dispiace
Jennifer: le scuse non posso cambiare quel bacio
E così mi sono rovinata la giornata. Mi dispiace davvero tanto per non aver detto nulla a Jennifer però era già così triste e non volevo peggiorare la situazione. Spero solo che le cose si aggiustino e anche presto. Jennifer: pensavo fossi mia amica Sum: Jennifer senti mi dispiace lo so te l’avrei dovuta dire io quella cosa Jennifer: appunto avresti dovuto ma l’ho scoperta grazie Katryn su facebook e ora lo sa tutta la scuola Sum: io volevo dirtelo però non volevo farti soffrire Jennifer: invece facendo così sto peggio Sum: mi dispiace ma non è stata neanche colpa mia Jennifer: lo so io non arrabbiata molto per quello che è successo ma perché non sei stata sincera con me, sapevi che io amo Justin e sapere che voi due la sera dopo il ballo vi siete baciati mi fa stare troppo male Sum: mi dispiace Jennifer: le scuse non posso cambiare quel bacio E così mi sono rovinata la giornata. Mi dispiace davvero tanto per non aver detto nulla a Jennifer però era già così triste e non volevo peggiorare la situazione. Spero solo che le cose si aggiustino e anche presto.
  
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