Salve!
Lo so. Manco da secoli. Ne sono
consapevole! Chiedo perdono, davvero!
Ma finalmente sono qui con un
nuovo Gioco da Tavolo!
Spero davvero che vi piaccia!
Volevo ringraziare ancora una
volta la mia beta, _Eterea_, che pazientemente ha
corretto questo capitolo! Grazie mille di nuovo!
Un bacio
Dram
#Mimo
- Ma non
è giusto! Anche io voglio giocare! – si lamentò Sirius imbronciandosi. Remus
sorrise nervosamente, scambiandosi un’occhiata con James e Peter.
-
Felpato, amico, il fatto è che…il mimo è un gioco troppo…troppo al di sotto
delle tue potenzialità. Sei sprecato, per questo tipo di svaghi! – Remus batté
una pacca sulla spalla del ragazzo, che lo guardò.
-
Lunastorta, credimi, ci hai provato, apprezzo il gesto. Per tua informazione,
non funziona! Perché giocate tutti e io no?! – chiese
con una smorfia.
James
alzò le spalle, insofferente.
- E’ un
gioco che si fa in tre, il mimo, capisci…un numero maggiore stravolgerebbe il
gioco! – inventò, cercando di sorridere in modo convincente all’indirizzo
dell’amico.
- A cosa
state giocando? – chiese Frank Paciock, entrando in quel momento nella camera
dei Malandrini.
- Al
Mimo! – rispose Peter allegro, sistemando la ciotola sulla scrivania. Se di
scrivania si può parlare. Si trattava, per essere
precisi, di quella che era stata una scrivania, ma che adesso era più un
ammasso di trucioli redivivo.
Frank si
illuminò. - Oh, posso giocare? Sono bravo con le imitazioni! –
- Certo,
Frank, vieni pure! – rispose cortese Remus, evitando palesemente lo sguardo di
Sirius.
Frank
guardò il ragazzo, incuriosito.
- Come
va, Black? – chiese, intercettando lo sguardo dardeggiante.
- Una
meraviglia. –
- POTTER,
per Merlino, che ci fa quel ragazzino di Serpeverde con un piede sulla fronte?
– Lily Evans spalancò senza cerimonie la porta della camera dei ragazzi.
- Ciao
Lily! – saltò su James tutto contento. Lei alzò immediatamente la mano,
interrompendo ogni idiozia che probabilmente stava pensando.
- Madama Chips sta impazzendo e…ma che state combinando? – chiese,
guardandosi intorno. I Malandrini avevano messo delle sedie in fila, facendosi
largo tra vestiti, fogli, calderoni e dolci levitanti.
-
Giochiamo al Mimo. – rispose Peter di nuovo.
- Oh,
giocavo spesso al mimo con mia sorella e i miei genitori, prima…beh, prima di
venire qui! Posso giocare anche io? – chiese la
ragazza con un sorriso speranzoso, completamente dimentica della punizione che
spettava a James.
- Ma
certo, Lily! – rispose il ragazzo con un sorriso smagliante.
- Eh,
no…- borbottò Sirius incrociando le braccia.
- Ma
cos’ha Black?- chiese Lily interrogativa, sedendosi dopo un travagliato
percorso ad ostacoli.
- La
rabbia. – rispose James scrollando le spalle.
- Senti,
Felpato, la verità è che...tu hai un compito molto più
speciale che imitare lavori ed oggetti del mondo magico e Babbano. – improvvisò
Remus toccando con delicatezza il braccio dell’amico.
La verità
era che Sirius non poteva giocare al Mimo. Sirius era una schiappa al Mimo.
Ma fosse
stato solo quello.
Sirius
era anche un pericolo pubblico. Una volta, quando avevano tredici anni, per
imitare un paracadutista Babbano, aveva tentato di lanciare James dalla
finestra con un lenzuolo legato alle braccia. Quando Ramoso, risalito
faticosamente sino al cornicione, gli aveva chiesto perché, esattamente, non si era buttato lui, Sirius Black, visto che il bigliettino era toccato a lui, quel maledetto Sirius Black, Felpato aveva risposto con
noncuranza che non aveva capito bene le regole del gioco.
Però, aveva pensato seccato James, quando doveva imitare quel fattaccio
successo tra
Lì le
regole le aveva capite tutte.
Fatto
stava che no, non potevano permettere che ci fosse un altro terzo anno.
- Quale
compito? – chiese Sirius, ancora voltato dall’altra parte.
Lunastorta
esitò e guardo James, che scosse la testa, implorante. Non poteva pensare davvero di proporglielo, diceva il suo sguardo…ma doveva. Doveva.
-Tu…Tu ti
occuperai dei bigliettini del Mimo Magico. – disse d’un fiato.
Gli occhi
di Sirius si illuminarono. Gli altri restarono senza fiato, pietrificati.
Solo Lily
rimase impassibile.
-
Scusate, ma in cosa consiste? –
Sirius
sorrise, deliziato. – Io sceglierò cosa dovrete fare. –
La prima
vittima fu Remus. Il ragazzo avanzò con un sorriso incerto verso la scrivania,
su cui era poggiata la ciotola con i bigliettini. O meglio, con un bigliettino.
- Sirius,
perché c’è un bigliettino? – chiese Lunastorta, inarcando un sopracciglio. Sirius
scrollò le spalle.
- Beh, ho
pensato che se scrivevo tutti i biglietti poi magari al momento che li
pescavate non mi piaceva più l’idea. Quindi ho incantato un unico biglietto che
mi leggerà nella mente. Non è un’idea fantastica? –
James si
chinò verso Frank.
- E’
un’idea geniale. –
- E’ una
cosa terrificante! – esclamò nello stesso tempo Lily Evans, scuotendo la testa.
- Bene,
allora, peschiamo un bigliettino a caso. Oh, guarda,ce
n’è solo uno. – esclamò Remus sventolando il bigliettino bianco.
- Non
fare il sarcastico. Il tuo destino è nelle mie mani. – disse Sirius, chiudendo
gli occhi. Dopo un secondo agitò la bacchetta verso il foglio di carta. Remus
lo guardò un momento e annuì.
- Perché
si sta tingendo gli occhi di nero? – chiese Lily stranita.
- Ti
hanno pestato! –
- No, no,
aspetta, guarda, Peter…si sta dondolando. Lo hanno pestato e adesso sta in
cura. –
- Chi lo
avrà picchiato? –
- Beh,
c’è quel Cacciatore Serpeverde, quello carino che è un armadio a quattro ante…-
- Guarda, Evans, che quello è tutto muscoli e senza cervello! E
a quanto pare ha picchiato il nostro povero Remus! IO sono molto meglio! –
-
Guardate, adesso ha anche un’espressione disperata sulla faccia. O non capiamo
oppure sta soffrendo molto. Guarda che lividi che gli ha fatto il Cacciatore. –
- Ehi,
Paciock, cosa sta facendo con quel bastone? –
- IL
CACCIATORE DI SERPEVERDE LO HA PIACCHIATO CON UN
BASTONE? –
-
Andiamo, Sirius, dobbiamo ucciderlo. –
- Vi
ricordate, vero, che quel tizio è del settimo anno? E’ un mostro!–
- Oh, sta
zitto, Peter. Sta uccidendo Remus! –
- Ragazzi...adesso si è tinto la faccia di bianco. –
- Sì,
Frank, non è ovvio? È pallido, in punto di morte, povero cucciolo! -
-
Ehm…credo che quella sia una canna di bambù. –
- Che
cosa vorrà dire? –
- Sarà Mocciosus quando non dorme? -
- Uh! Lo
so! E’ un panda! –
Remus si
inginocchiò davanti a Lily, commosso, e le prese le mani.
- Grazie.
Grazie! –
James e
Sirius si erano già messi il mantello.
-
Scusate, ma dove…? – chiese Frank, stranito.
- A
pestare quel maledetto Serpeverde. – rispose Sirius, con occhi spiritati.
- Sirius,
ma…- provò a dire Lunastorta.
- Niente
ma. Il tuo Felpato e il tuo Ramoso ti vendicheranno. Andiamo, amico. –
Lily
tratteneva le risate, mentre Peter li guardava ammirato. Solo Remus cercava
invano di capire.
- Non c’è
nessun Cac…oh, andate con la benedizione di Morgana.
–
Sirius e
James tornarono poco tempo dopo.
- E’
davvero gigante, quel tipo! Benedizione di Morgana ok, ma noi siamo per la pace
e la fratellanza. –
Disse
James con un sospiro, crollando sulla sedia.
- Lily,
vieni! Tocca a te! – disse con un sorriso Sirius.
La
ragazza si alzò, scoccando un’occhiata diffidente alla ciotola.
Sirius,
dopo un lungo momento di concentrazione, puntò la bacchetta.
Lily lesse
attentamente e arrossì.
- No,
Sirius, cambia. Niente spogliarelli. –
- Niente
cambi! – rispose lui malizioso. James gli fece il segno dell’ok dietro la
ragazza.
- Vuoi
un’Orcovolante
in posti che neanche immaginavi? –
Sirius
impallidì - Immagino che un cambio non possa che far bene. – disse. James si
risedette, deluso.
- Un
delfino! – urlò Peter.
- Scusa,
ma dove lo vedi un delfino? –
- Non lo
so, mi piacciono i delfini. -
Frank
guardò attentamente una Lily che, mantello di Natale di James alla mano, lo
agitava violentemente. Gli altri erano ammutoliti.
- Oh,
come hai capito che avevo caldo? – chiese Sirius, dondolandosi sulla sedia.
Lily lo
guardò malissimo continuando
ad agitare il mantello.
- Non lo
laverò mai più. – sussurrò James con un sorriso estatico.
- Sei una
di quelle lavandaie del seicento che agitavano i panni per asciugarli? –
- Sei
Severus Piton che sventola il suo mantello prima di diventare un Vampiro?
- Sei la
madre di James che cerca di cacciare i residui di pozioni dai panni? –
Lily
lasciò cadere il mantello, schifata.
Poi imitò
delle corna con le dita, mettendosele dietro la testa.
- Oh,
povera Evans! Ti hanno cornificata! – esclamò Sirius, compassionevole.
James
saltò sulla sedia come un invasato, causando la caduta di Peter e Frank. - Chi
è quel farabutto fedifrago?! Chi ha osato metterti le
corna?! Ma soprattutto, chi HA OSATO METTERSI CON TE?! Non hanno letto la bacheca in Sala Comune? –
- Ohi ohi…- gemeva Peter a terra.
- James,
avverti prima di farci cadere! – si lamentò Frank, massaggiandosi il sedere.
- Ma Ramoso,
se è di un’altra Casa non avrà letto il messaggio. – disse Remus, cercando di
mantenere la calma. James crollò
nuovamente sulla sedia, passandosi una mano fra i capelli.
- Oh, lo
sapevo che dovevo mettere un messaggio anche in Sala Grande…-
- Ehi,
aspetta…mantello rosso…corna…Rudolph! Babbo Natale! - esclamò Sirius balzando in piedi.
-
Merlino, Sirius, ma hai scritto tu quello che doveva fare! –
- Ma
certo! Sei quello che sventola il rosso davanti ai tori! Sei un torero! –
esclamò Frank, illuminandosi.
- SI’! –
urlò Lily distrutta. Poi si girò verso James, inquisitoria. – Cos’è questa
storia delle bacheche? –
-
Ehm…io…Sirius? –
-
Bacheche? – chiese Sirius – Quali bacheche? Non abbiamo nessuna bacheca. –
Lily
sbuffò, incrociando le braccia e tornando a sedere.
I due
ragazzi batterono il cinque di nascosto dalla Evans.
- Frank!
Frankuccio! Vieni, vieni qui! – chiamò Sirius entusiasta.
- Io non
volevo giocare. – pregava intanto il ragazzo – In realtà credo mi stia cercando
la mia ragazza! –
- Io non
sento nulla. – rispose implacabile Sirius.
- Mi sono
appena ricordato che domani ho un compito di Pozioni!
–
Inutile.
Sirius lo stava trascinando.
- Ebbene,
prendi il biglietto! –
Frank
arrossì furiosamente.
- Voglio
un cambio anche io! – esclamò in fretta.
Sirius
scosse il capo.
- No, tu
no. –
- E
perché? –
- Perché
non sai fare una Fattura Orcovolante decente! Avanti,
su! –
Frank
sospirò e sporse le labbra in fuori.
Poi si
voltò, e imitando una ragazza si chinò in avanti, con la gamba sinistra
leggermente alzata.
- Soffri
di personalità multipla! –
- Vuoi
diventare una ragazza! –
- Vuoi
diventare
- Vuoi
baciare qualcuno! –
- Beh,
visto che vuole diventare una ragazza vorrà baciare un ragazzo! –
- Ma
allora vorrà baciare me! –
Lily
sbuffò con un sorriso - Fai poco lo spaccone, Potter! –
-
Ma…Evans, lo sai che non devi essere gelosa! Cuore, anima e corpo appartengono
solo a te! – sorrise lui, congiungendo le mani al petto.
- Se non
è James vorrai baciare Sirius! –
- Oh, no!
Io sono uno spirito libero, Frank! Mi spiace, fra noi non può funzionare. –
disse gravemente Felpato. Frank gli lanciò contro una sedia.
- Uhm,
quindi quel qualcuno che Frank vorrebbe baciare è anche violento! Malfoy! –
- Non
sapevo ti piacessero i biondi! –
- A meno
che…Oh, Merlino, Paciock, non vorrai baciare Piton?! –
-
Ehm…scusate. Forse vorrà baciare Alice. La sua ragazza. – disse Peter, incerto.
Frank
sorrise a Codaliscia, riconoscente.
- MA VI PARE CHE VORREI BACIARE MALFOY O DIVENTARE
James
scrollò le spalle.
- Non ti giudicheremmo, amico. Ma se ti sposi Lucius puoi dirci
almeno se si colora i capelli? –
Peter
prese il foglietto e lo lesse, pensieroso.
Poi gonfiò
il petto e cominciò a pavoneggiarsi per la stanza, salendo su tavoli, letti e
sedie.
- Un
enorme pallone gonfiato. –
- Un
pavone. –
- Un
arrogante narcisista! –
- Ehi, ma
non sembra quell’Allock del secondo anno, di
Corvonero? –
- Sembra Mocciosus dopo una doccia. –
- Oh, ma
ho capito! Sono io! – esclamò James tronfio.
Poi
guardò smarrito gli altri.
- Ma…ma
mi vedete davvero così? –
- Ma no,
Ramoso, piccolo lui, no che non lo pensiamo, VERO? –
esclamò Sirius dando solidali pacche sulla schiena all’amico. Gli altri si
affrettarono a rassicurarlo.
-
Verissimo, è Coda che non sa giocare proprio bene a questo gioco! –
Peter li
guardò tutti, confuso, mentre loro facevano capannello attorno a James.
- Ma se James
ha indovinato subito! –
- Shh! –
James
arrivò saltellante davanti a Sirius, con un sorrisone.
La
disperazione di pochi minuti prima era magicamente sparita (alle parole “Dai,
James, non sei così male” di Lily Evans, per l’esattezza.) e lui era tornato il
solito Ramoso.
- Allora,
cos’hai in mente, essere deviato? – esclamò con un sorriso il ragazzo, mentre
Sirius gli lanciava la ciotola col biglietto.
- Oh. Oh. – disse poi James, facendosi
improvvisamente serio.
Sirius
annuì.
- So che
è difficile, ma…so anche che puoi farcela. Perché sei tu. –
Gli altri
assistevano silenziosi alla commovente scena.
E così
cominciò.
James
mise i gomiti indentro, e a gambe larghe e con curiosi mugolii arrivò al letto
di Peter, dove, con accurati piegamenti, riuscì quasi a prendere un lenzuolo.
-
Un…Un…Ippogrifo! –
James
fece un suono gutturale che esprimeva tutto il suo dissenso, e provò di nuovo
ad afferrare le lenzuola, senza riuscirvi.
- Una
scimmia! –
- TI SEMBRA UNA SCIMMIA, PACIOCK? – esclamò Sirius mortalmente
offeso. James nell’afferrare il copriletto cadde sul materasso e iniziò a
contorcersi.
- Una Banshee! –
- Un Dissennatore! –
- Un
ippopotamo a dieta! –
-
James si
era rimesso in piedi, ma provava nuovamente, intrepido, a tirare le coperte,
con le braccia più corte rispetto al solito. Provò ad afferrare il lenzuolo con
i denti, e uggiolò.
- E’ Lily
Evans! –
Frank
Paciock evitò uno Schiantesimo per pura fortuna.
- E’
Severus Piton che fa sogni sconci! -
Sirius
esplose.
- Ma non
lo vedete che un Tirannosauro che cerca di rifare un letto? Non capite la
creatività. Vi odio! –
Lily,
Frank, Remus e Peter guardarono prima il ragazzo e poi Ramoso, con in bocca ancora un
lembo di coperta.
- Io devo
andare, si è fatto tardi. – esclamò Lily, passandosi una mano sulla gonna.
- Ho un
libro che devo riportare in biblioteca! – disse Remus raggiungendo la porta.
Frank si
alzò dalla sedia velocemente - Alice? Oh, sì, è proprio lei, già. Devo proprio
andare. –
Rimase
Peter.
- Io vi ammiro, voi lo sapete. Ma il Tirannosauro
versione Elfo Domestico è troppo. –
- Vedi,
Ramoso, non ci capiscono. –
- E’
tutta questione di genio. –
-
Intelligenza, già.-
-
Felpato, è la creatività, che manca
loro. –
- Gente
crudele. –
Ed eccoci qui con il finale, con i
poveri, poveri Felpato e Ramoso seduti sul letto, Ramoso che gioca con il suo
lembo di coperta, e Sirius che guarda nel vuoto, a commentare la cattiveria e
la mancanza di creatività dei compagni!
Gente crudele.
Beh, sperando che vi sia piaciuta
la storia, e sperando che riesca a scrivere in tempi umani il nuovo capitolo,
il prossimo gioco sarà Tabù!
Un bacio, e grazie per aver letto!
dram