Tutti i giovani maghi facevano il conto alla rovescia per il primo settembre, il giorno in cui sarebbe iniziata la loro avventura ad Hogwarts, eccetto uno. Scorpius Malfoy non era pronto, non faceva il conto alla rovescia per il giorno tanto atteso per prendere l’Espresso, non era molto entusiasta all’idea di dover lasciare la quiete del Manor, dove era attorniato dalle due persone che lo avevano cresciuto, per andare in un luogo dove tutti lo avrebbero evitato e deriso. Passava ore e ore a pensare che il passato della sua famiglia lo avrebbe preceduto, come accadeva sempre, prima di ogni presentazione o tentativo di fare amicizia. Avere un nonno rinchiuso ad Azkaban accusato di essere un Mangiamorte ed un padre anch’esso etichettato come Mangiamorte, sicuramente non aiutava. Ciò che lo preoccupava maggiormente era se sarebbe riuscito o no a fare amicizia, trovando qualcuno che non lo avrebbe giudicato per il passato della sua famiglia, ma solo per ciò che era, un giovane mago pronto ad andare a Hogwarts e imparare il più possibile. Qualche giorno prima della partenza, era andato con i genitori a Diagon Alley per acquistare l’occorrente che mancava per la scuola, quando incrociò lo sguardo di una ragazza minuta, dagli occhi nocciola e i capelli rossi che le scendevano sulle spalle in folti ricci, ne rimase tanto colpito da non far caso al fatto che fosse andato a sbattere contro un mago, anch’esso dai capelli rossi. Rimase molto sorpreso del fatto che il padre conosceva l’uomo contro di cui era andato a sbattere e glielo presentò, si chiamava Ron Weasley ed era un vecchio compagno di scuola del padre. Poco dopo arrivò una donna poco più bassa del marito, che salutò suo padre con un gran sorriso e presentò i suoi figli Rose e Hugo a Scorpius e Draco. Tuttavia, quel momento di strana felicità per aver conosciuto il nome della ragazza, finì quasi subito, quando la madre Astoria richiamò entrambi, un po’ accigliata con il padre, per tornare a casa. Non si spiegava in realtà quello strano sguardo della madre, ma il pensiero di Rose lo fece passare in ultimo piano. Tornato a casa e passò il resto della giornata a rivedere quel momento, e dopo ore sul suo letto a baldacchino a fissare le tende in ogni loro drappeggio, riuscì a spiegarsi lo strano sguardo della madre verso il padre. Infatti, molte sere in cui sua madre mancava da casa, per andare ad assistere i suoi genitori a casa Greengrass, suo padre gli raccontava i suoi giorni ad Hogwarts. Lo facevano di nascosto, davanti alla luce del grande camino in salotto, gli raccontava i suoi giorni a scuola con un tono che si poteva appena sentire, come se con un tono più alto avrebbe riportato alla mente vecchi ricordi poco amati. Proprio quella sera sua madre era andata dai nonni e lui e Draco si erano spostati davanti al camino a parlare dei suoi ricordi a scuola, augurando a Scorpius di averne dei migliori. Ciò su cui si soffermò a raccontare suo padre, come spesso accadeva, era di una ragazza Mezzosangue che lui aveva amato in segreto per molti anni. “Era una splendida ragazza, folti capelli ricci che le arrivavano alle spalle, occhi marroni, un sorriso disarmante- e si fermava a sognare ad occhi aperti per qualche minuto- una ragazza intelligente e perspicace, degna della sua Casa” . Ma parlava di lei con molto rammarico, per tutti gli errori che aveva fatto, il più grande e che si rimpiangeva sempre era chiamarla Mezzosangue, e farne un motivo di disprezzo. Ogni volta che parlava di lei, gli occhi di suo padre si riempivano di lacrime, come accadde in quel momento, ma ciò che aveva notato Scorpius, era che non nominava mai il suo nome. Scorpius lo domandava spesso, all’inizio solo per curiosità, ma quel giorno era per scoprire se fosse la donna incontrata a Diagon Alley. I loro discorsi vennero interrotti dal ritorno della madre, furente per ciò che i suoi occhi vedevano, cominciò ad urlare: “Scorpius, immediatamente in camera tua!”. Mentre Scorpius si camminava a passo veloce per la sua stanza, si sentivano in lontananza le urla della madre:” Stai parlando ancora di lei! Come ti permetti, nella nostra casa, dobbiamo difendere la nostra nobiltà e non parlare delle tue cotte a tuo figlio!”. Suo padre del resto, diversamente da come faceva a scuola, dove non si lasciava scappare nessuna occasione per controbattere e rispondere per le rime a tutti; lasciava la stanza e andava a camminare nei giardini del Manor, dove vi erano ancora i pavoni del padre Lucius e a rimuginare sul suo passato e le sue scelte. Scorpius sgattaiolò fuori dalla sua stanza con fare furtivo per non farsi sorprendere dalla madre, ed andò a cercare il padre in giardino. Lo trovo ai piedi di una fontana, in lacrime. Corse ad abbracciarlo, senza parlare. A volte un solo abbraccio da chi tiene davvero a te, supera il valore di tante parole. Sussurrò al figlio “Grazie”, quando aveva smesso di singhiozzare e tornarono in casa. Quella notte, suo padre avrebbe dormito nella camera degli ospiti, e non era la prima volta.