Hollllla gente!
E dopo essere quasi impazzita per
pubblicare questa storia
(ma sono l’unica che entra in crisi ogni volta?) ecco a voi e
spero buona
lettura.
q.p.s.: Una recensione al giorno leva
l’autrice arrabbiata
di torno!
Veneziano si mise a correre non
appena la guardia davanti
all’ingresso della sala riunioni gli ebbe dato il permesso di
passare.
Era in ritardo.
Terribilmente in ritardo.
Fece un paio di svolte per i corridoi
e arrivato si lanciò
letteralmente contro la porta d’ingresso aprendola di scatto.
Si ritrovò con la faccia
per terra a pochi centimetri dal
tavolo, ma senza neanche pensarci si rialzò e assicurandosi
che il sacchetto
che aveva tra le mani non si fosse rotto andò al suo posto.
Per un attimo il castano aveva temuto
che Germania si
sarebbe arrabbiato per il ritardo ma scivolandogli accanto si
tranquillizzò.
L’amico era impegnato ad urlare dietro ad Inghilterra e
Francia che stavano
facendo a botte in un angolo, mentre America improvvisava una
radiocronaca
lanciando hamburger tutt’intorno.
L’italiano si
girò verso la sua sinistra dove ci sarebbe
dovuto essere Romano. Che effettivamente c’era, se prendere a
calci in faccia
Spagna poteva definirsi tale.
Veneziano si guardò
intorno per vedere se c’erano tutti…
Grecia dormiva ad un lato del tavolo mentre Turchia gli impilava sopra
dei
gatti aspettando che si svegliasse e… oh! Era venuto persino
Prussia che si
stava avvicinando ad Austria intento a sistemare dei documenti con un
secchio
pieno d’acqua in mano. Dietro a lui Ungheria con una padella si
apprestava a colpirlo e sullo sfondo i cinque nordici scommettevano su
chi si
sarebbe fatto più male.
Su una sedia poco distante Cuba era
intento a discutere
animatamente con un orso quindi doveva esserci anche Canada.
Il castano si sentì
scuotere una spalla quando Belgio
tirandosi dietro Olanda si avvicinò a Spagna per accertarsi
che fosse ancora
vivo, stava per controllare anche lui quando un urlo attirò
la sua attenzione.
“Tipo noooooooo!”
Polonia si portò i pugni sui fianchi e
rivolto ai baltici ripeté per l’ennesima volta
“No, quando si avvicina il
ghiacciolo gigante dovete tremare totalmente
all’unisono!”
Lituania lo guardò
sconsolato e insieme ai suoi fratelli
cercò di spostarsi lontano da lui. Tentativo vano ma trovato
molto divertente
da Russia che batteva le mani sorridendo. Ma venne fermato da sua
sorella
maggiore che scuotendolo gli indicò una figura bassina
interamente coperta da
un’aura viola che mormorava qualcosa di molto simile ad uno
‘sposami’.
“Italia.” lo
chiamò una voce dietro di se.
“Ciao Vash!” lo
salutò il castano “Cosa
c’è?”
“Ti volevo proporre di far
fare una vacanza a me e mia
sorella nel tuo paese in cambio di questi cioccolatini
svizzeri.” gli disse il
biondo cercando di convincerlo “Così si risparmia,
sai per la crisi…”
“Ve! Che bello
cioccolato!” convinto “Grazie, va benissimo.
Accetto!” esultò il castano mettendosene uno in
bocca.
“E’ stato
facile?” gli chiese la sorella quando Svizzera fu
ritornato al posto vicino al suo.
“Più di quanto
pensassi.”
Germania si sedette pesantemente al
suo posto con il
sospetto di essere più una baby-sitter che una nazione.
“Ludwig posso fare un
annuncio?” gli chiese il castano
tirandolo per una manica. Tutto il lavoro di quelle settimane sarebbe
servito
al suo scopo.
“Se ti
ascoltano…” gli rispose il biondo dopo due ore
nelle
quali aveva tentato di non rendere quel posto simile ad uno zoo.
Inutilmente.
“Ve!” si
alzò in piedi l’italiano “Mi potete
ascoltare un
attimo?”
Nessuno si girò.
“Per favore, se lo fate vi
do della Pasta.”
“Veneziano-kun magari
dovresti provare ad alzare la voce.” gli
consigliò Giappone.
“Si, fatti rispettare
aru.” gli diede manforte Cina.
Giusto, doveva fare un rumore
abbastanza forte da sovrastare
trentuno nazioni. Afferrò il ciuffo di Romano e
tirò.
“CHIGIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!”
Silenzio.
“Perché cazzo
l’hai fatto?” urlò il maggiore tenendosi
la
testa.
“Scusami ma non mi veniva
in mente altro.” sorrise il
minore.
Tutti lo guardarono.
“Adesso vi devo dire una
cosa molto importante…”
“Zitto stupid frog e fai
parlare l’italiano.” disse a bassa
voce Inghilterra rivolto a Francia.
“Sono passati esattamente
cinquant’anni…”
Slurp “Canada mi puoi
passare” gnam “il ketchup?”
bisbigliò
America.
“Dalla nostra prima
riunione ufficiale tutti insieme…” Nord
Italia sollevò il sacchetto che aveva portato rovesciandone
il contenuto sul
tavolo. Tanti biglietti d’invito.
“Quindi volevo invitarvi ad
una fest…”
“SPOSAMI!”
“Aiutooo!”
urlò Russia scartando di lato e finendo addosso
ad Ungheria che nel frattempo era arrivata alle spalle di Prussia con
ancora il
secchio pieno d’acqua in mano. L’albino perso
l’equilibrio dopo la spinta vacillò
un po’ mentre sessantadue paia di occhi rimanevano incollati
alla sua figura.
Gilbert in seguito a qualche passo incerto pareva essersi stabilizzato
ma
mettendo un piede in fallo su qualcosa di molle cadde in avanti
versando
l’acqua sui biglietti di Veneziano.
“Nooooo!”
Ogni biglietto era stato decorato a
mano da Feliciano.
Erano tutti personalizzati in base
alle meraviglie del paese
al quale era dedicato.
Valevano da soli come piccoli
capolavori.
Erano ad acquarello.
Il colore si sciolse gradualmente
andando a formare una
macchia al centro del tavolo. Tutti si girarono lentamente verso
l’Italia che
fissava atono la massa di carta bagnata davanti a se.
“Dude! Dovevi proprio
lasciare uno dei tuoi hamburger per
terra?” chiese acido l’inglese.
“Non è colpa
mia!” cercò di giustificarsi l’americano
“Non
potevo saperlo.”
“Tranquilli, è
tutto a posto.” si intromise debolmente il
castano.
“Idiota non potevi cadere
da qualche altra parte?” sbottò
Ungheria in direzione di Prussia rigirandosi la padella tra le mani.
“Se qualcuno non mi fosse
finita addosso tutto questo non
sarebbe successo!” le rispose a tono l’albino.
“Avanti non
c’è bisogno di litigare.”
provò a farsi sentire
Veneziano.
“E’ tipo
totalmente colpa della bielorussa!” si fece sentire
Polonia. Anche lui voleva partecipare a quella discussione.
“Ritira subito quello che
hai detto o il mio fratellone te
la farà pagare.” Lo minacciò la bionda.
“Non preoccupatevi, non
è un problema. Posso rifarli.” li
incoraggiò Italia prima che la situazione degenerasse.
“Invece è
unicamente colpa di Russia.” Tirò in ballo
qualcuno.
“E’ stato
quell’irresponsabile di America e il suo cibo
spazzatura!”
“Zitto iggy, sei solo
invidioso perché non sai cucinare.”
“Mon petit a cominciare
è stata Natalia e nessun atro.”
“Non prendertela con la mia
sorellina se non vuoi vedertela
con Russia.”
“Perché
continuate a mettermi in mezzo?”
“Perché sei tipo
colpevole. Ragazzi prendetelo!”
“Non siamo i tuoi
schiavetti.”
“Da, siete i
miei.”
“Basta. Non
c’è bisogno di discutere.”
“Nein! E’ colpa
della padellara.”
Sdeng.
“Tutti addosso
all’albino!”
“Non ti ci mettere anche tu
Danimarca.”
“…”
“Austria puzza!”
“Amigos smettiamola di
litigare.”
“Torna a dormire
bastardo.”
“Per favore. Germania
diglielo anche tu di calmarsi.”
“American idiot raccogli
subito tutto il tuo cibo
spazzatura!”
“Blasfemo, non chiamarlo in
quel modo. Lo usano per
alimentare solo le auto migliori!”
“Perché non
torniamo tutti amici come prima?”
“Da, unitevi tutti a
me.”
“Se volete vi preparo della
Pizza.”
“Tipo la macchia sul tavolo
si sta allargando.”
“Oui è tutta
colpa delle maledizioni di Angleterre.”
“Per piacere, non
c’è motivo di arrabbiar…”
“STAI ZITTO!”
A Italia Veneziano morirono le parole
in gola e gli occhi
gli si inumidirono. Lui voleva solo far tornare tutti amici e lo
avevano
sgridato.
Non voleva che si arrabbiassero tutti
ma era stato il suo
lavoro a venire distrutto.
Senza pensarci neanche
afferrò la borsa di carta abbandonata
di fianco alla sedia e si lanciò nel corridoio,
svoltò un paio di volte fino a
trovare una stanza vuota. Ci si infilò dentro e con il
sacchetto sulla testa si
mise sotto al tavolo.
Non volevano fare una festa tutti
assieme?
Non volevano per una volta divertirsi
e lasciarsi alle
spalle i propri doveri per un giorno?
Ci avrebbe pensato lui.
Sapeva anche già come fare.
Dopotutto com’è
che diceva il suo amico Niccolò?
Ah, sì.
Il fine
giustifica sempre i mezzi.
Spero che vi sia
piaciuta e al prossimo capitolo!
p.s.: Non scrivo storie
in un fandom con personaggi con caratteri diversi dagli originali
(occ/ooc non
riesco a ricordarmelo) perché tanto varrebbe farlo nella
sezione degli
originali. Quindi anche se Felì sembrerà
strano… tranquilli!
p.p.s.: Io non mi
fiderei troppo di me.
CIAO!