Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Klaineinlove    10/09/2013    4 recensioni
Dopo una terribile tragedia che gli porta via i genitori, Blaine Anderson smette di parlare. Chiuso in se stesso e con costanti problemi a scuola a causa del suo rifiuto di parlare, Blaine si sente più solo che mai.
Purtroppo non bastano l'amore di sua zia o gli incoraggiamenti di suo fratello Cooper.
La vita di Blaine cambia nel momento in cui Kurt Hummel cercherà di aiutarlo non arrendendosi alle prime difficoltà che faranno parte del loro cammino, insieme.
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

Da quando a Blaine erano stati ridotti i medicinali, il ragazzo non era più lo stesso, ad ogni chiusura di armadietto saltava dallo spavento, mangiava poco e i suoi occhi erano accompagnati da solite occhiaie violacee.

Era sempre stanco e sopratutto distratto, riusciva a dormire ancora di meno delle sue quattro ore e non riusciva ad impegnarsi durante le lezioni, infatti ultimamente veniva spesso richiamato dagli insegnanti, più del solito.

Poi c'era Tina che lo trascinava ovunque, avevano passato una giornata intera nel centro commerciale e Blaine era riuscito a stento a mantenersi in piedi.

 

“Non ci sono errori grammaticali, ma non possiamo definire questo” l'insegnante svolazzò un foglio in aria “un tema. Anderson, capisco il tuo problema ma le altre volte non mi hai presentato compiti così di scarso contenuto.” La professoressa guardò pensierosa il foglio. “Mi dispiace, non posso metterti un voto al di sopra della D.”

Blaine rimase immobile, accanto all'insegnante stritolandosi le mani, si morse il labbro, già da un po' screpolato e quando l'insegnante gli riconsegnò il compito, tornò a posto.

“Anderson il tuo non è un voto definitivo. Voglio che tu mi faccia un altro tema. Parla dei problemi attuali o magari di problemi personali, forse questo ti aiuterà. E sai cos'altro potrebbe aiutarti, Blaine?”

Il ragazzo fissò la sua insegnante, si sentiva un po' più sollevato, era riuscito a capirlo.

“Dovresti sforzarti a parlare, i medici hanno detto che ne sei in grado e anche tua zia, quindi vorrei che un giorno tu venissi qui e raccontassi la tua storia. Presentaci il vero Blaine Anderson!”

 

Era impossibile, questa era una cosa che non sarebbe stato capace di fare, la professoressa non segnò il voto sul registro e poi si alzò per rispondere al suo cellulare e uscì dall'aula.

Un ragazzo si alzò dal suo posto e si sedette sulla cattedra, prese il registro dell'insegnante tra le mani e lesse.

“Non capisco, Anderson, perché devi essere sempre privilegiato? Se dicono che puoi parlare, allora perché non apri quella cazzo di bocca e fai le interrogazioni come tutti noi?”

Blaine sussultò dalla sua sedia, ma rimase con la testa chinata.

“Perché deve mettersi a fare l'idiota e beccarsi i voti buoni?” continuò lo studente.

“Dai, Blaine non è poi così bravo, hai visto…” rispose una ragazza preoccupata per Blaine.

“Me ne fotto! Siamo una classe e dovrebbero trattarci tutti allo stesso modo!”

Il ragazzo scese dalla cattedra e si avvicinò a Blaine, che cercò di allontanarsi invano.

“E' meglio che apri quella cazzo di bocca, Anderson! Non mi piace il fatto che tu venga privilegiato!”

“Lascialo in pace, sta tremando!”urlò un ragazzo seduto al primo banco.

Blaine deglutì e cercò di calmare il tremore, così si alzò e uscì di corsa dall'aula.

“Idiota!” urlò una ragazza all'amico che aveva spaventato Blaine.

Quest'ultimo si ritrovò nel corridoio poco affollato, strinse le braccia intorno al petto e cercò di non far cadere le lacrime dagli occhi, arrivò di fronte alla porta dell'aula di Inglese e senza pensarci due volte, l'aprì.

La classe lo fissò e l'insegnante smise di spiegare “Ti serve qualcosa?”

Blaine si lasciò andare in un singhiozzo tenendo le braccia intorno a sé come volesse proteggersi e solo allora Kurt alzò la testa dal suo libro

“Blaine” sospirò spaventato. Si alzò dal suo posto e fece segno all'insegnante che lo lasciò uscire.

“Che ti succede, Blaine?!” domandò spaventato Kurt. Blaine si morse di nuovo il labbro, si guardò intorno e poi si gettò nelle braccia di Kurt, continuava a tenersi stretto e affondò la testa nel collo del suo amico.

Kurt si spaventò e lo strinse a sé, entrambi si accasciarono a terra e Blaine quasi si arrampicò addosso a Kurt, come se avesse voluto proteggersi dalle cose che lo circondavano.

Le braccia di Kurt erano confortevoli per lui, erano il suo posto sicuro.

Kurt spazzolò via i riccioli dalla fronte sudata di Blaine e lo lasciò piangere tenendolo stretto, l'insegnante di Inglese uscì dall'aula avendo probabilmente sentito il pianto di Blaine.

“Che succede?”

Kurt guardò prima Blaine che provava a nascondersi nelle sue braccia e poi il suo insegnante.

“Io non lo so, non lo so davvero..”

“Chiamo Figgins.”

 

I due rimasero di nuovo da soli nel corridoio, Figgins arrivò dopo pochi minuti e poi si diresse nell'aula dove Blaine stava seguendo la lezione per capire cosa fosse successo.

“Hei Blaine, perché non ci alziamo e andiamo in bagno per lavarci il viso?” Kurt gli parlò con voce tranquilla accarezzandogli lentamente la schiena.

Il moro annuì pochi minuti dopo e si alzò insieme a Kurt ma senza staccarsi da lui.

“Forza, andiamo” Kurt lo trascinò tenendolo per la vita, arrivarono in bagno e Blaine si lavò il volto cercando di fermare il tremore delle sue mani.

“Vieni qui” sussurrò Kurt, lo tirò per una mano e con dei fazzoletti gli asciugò le guance rosse e bagnate.

I due rimasero a fissarsi per qualche istante, poi Kurt si allungò verso di lui e gli baciò l'angolo della bocca, Blaine batté le palpebre più volte, imbarazzato.

“Andrà tutto bene”

Blaine annuì, non molto convinto, piangere tutto quel tempo lo aveva reso ancora più stanco ma anche meno nervoso.

Quando i due tornarono nel corridoio, ad aspettarli, c'era il preside

“ho ritenuto opportuno chiamare tua zia. Arriverà tra poco. Inoltre il ragazzo che ti ha infastidito è stato sospeso…”

“Chi lo ha infastidito?” domandò Kurt, cercando di capire cosa fosse successo.

“Un ragazzo nella sua classe solo perché l'insegnante gli ha dato un'opportunità per fare un secondo tema..”

Kurt si avvicinò a Blaine “Chiunque sia stato, è un idiota. Non vale la pena sprecare lacrime per lui..”

Blaine sorrise cercando di rilassarsi ora che aveva Kurt accanto a sé.

 

 

Kurt seguì Katie e Blaine a casa, la donna era nervosa, entrò sbattendo la sua borsa su una sedia e afferrò il telefono di casa componendo con rabbia diversi numeri.

Blaine si sistemò sul divano del salotto e Kurt lo seguì.

“Hai mal di testa?”

Il moro annuì, così Kurt si diresse in bagno e prese un asciugamano, aprì il rubinetto e la bagnò con acqua fredda. Tornò nel salotto e poggiò la salvietta sulla fronte di Blaine, poi si concentrò sulle parole di Katie

“...giuro che la faccio chiudere quella scuola! No papà, te l'ho già detto che l'insegnante non era in classe... Questo non significa niente!”

Blaine si mosse sul divano cercando di avvicinarsi a Kurt e gli poggiò la testa sulla spalla. Kurt lo lasciò fare, forse non aveva voglia di sentire la zia urlare e voleva sicurezza.

“Vuoi che chiami Tina?”

Il capo di Blaine si alzò di fretta facendo scivolare l'asciugamano dalla fronte, scosse la testa velocemente facendo segno di no.

“Va bene” rise Kurt sistemandogli di nuovo il panno bagnato “appoggiati pure a me, sono qui per sostenerti, Blaine. Sempre”

 

 

 

Blaine era seduto al tavolo di un lussuoso ristorante, davanti a sé un enorme piatto di patatine fritte

Devi mangiare anche la carne,lo sai vero?”

Il piccolo annuì afferrando in un pugno la forchetta infilzandola in una manciata di patatine che poi infilò tutte in bocca.

I suoi genitori cominciarono a chiacchierare, più che altro di lavoro e lui si annoiava tremendamente ascoltare questi discorsi difficili, nella sua mente cominciò a pensare a ciò che avrebbe fatto a casa.

Sicuramente la mamma lo avrebbe fatto infilare nel letto perché era tardi e doveva andare a scuola il giorno successivo, ma di solito se c'era un film horror a Blaine piaceva guardarlo nel letto insieme al suo papà.

Guardava tutte le scene o quasi. In realtà aveva sempre le mani davanti agli occhi e canticchiava nella sua mente per non sentire cosa il film stesse dicendo di così spaventoso, ma tutti gli amici di classe guardavano i film horror e voleva farlo anche lui.

Lui era grande!

Si strofinò un occhio, era un po' stanco, la giornata a scuola era stata molto impegnativa.

Avevano dovuto scrivere tutto in corsivo e lui non era bravo con la lettera V, gli veniva proprio male e poi la maestra gli aveva assegnato il compito di decorare con della plastilina e lui si era impegnato tantissimo nel suo compito. Adorava la sua insegnante di arte e voleva sempre essere il più bravo di tutti.

Durante la ricreazione avevano giocato a nascondino e trovare un posto dove nascondersi richiedeva un arduo impegno!

E poi c'erano state le prove in teatro, lui era il cantante protagonista e doveva stare molto attento a non sbagliare.

Blaine, Cooper vuole parlare con te..”

Blaine distolse la mente dai suoi pensieri e si concentrò sul telefono del papà.

Coop!” urlò non appena poggiò il cellulare al suo orecchio

Schizzo, come va? Stai facendo il bravo?”

Blaine annuì “Sì e non sono entrato in camera tua, lo giuro! Solo una volta ma era per prendere il pallone perché io e Tommy volevamo giocare, ma poi ho chiuso la porta”

Bravo, non entrare più, lo sai che mi da fastidio. Cosa fai?”

Non entro Coop, lo prometto! Ora io, mamma e papà siamo al ristorante e ho una montagna di patatine alta fino al soffitto!”

Non ci credo…” Cooper rise dall'altro lato del telefono.

E’ vero! E' altissima e la mangerò tutta io!”

Va bene, mangiala pure. Ora devo andare…”

Blaine si morse il labbro, il tempo per parlare con Cooper era sempre così poco.

Hei Coop, mi manchi tanto…”

Anche tu, ma torno presto..”

Presto quando? Domani?”

Dopo il weekend Blaine. Sono pochi giorni dai…”

Va bene” disse sconsolato il piccolo “ti ripasso papà. Ciao”

Notte, schizzo!”

 

“I nonni verranno qui tra due settimane. Mi sistemerò io in salotto e loro prenderanno la mia camera. Ti senti meglio?” Katie poggiò una mano sulla fronte di Blaine, il nipote annuì tenendo gli occhi chiusi.

“Kurt grazie per averci seguito…”

“Ma figurati. Sono solo arrabbiato per quegli idioti della nostra scuola…”

“Devono prendere un provvedimento!” Katie si allungò verso il frigo per prendersi da bere.

“Hai impegni, Kurt? Puoi restare con noi per cena se ti va…”

Blaine aprì un occhio per vedere cosa Kurt avrebbe detto.

“Nessun impegno, rimango volentieri. Avviso mio padre…” Kurt si alzò, pescò il cellulare dalla borsa e telefonò a Burt.

“E’ un bravo ragazzo, sei stato fortunato a trovare un amico come lui. Adesso ordino la cena, non mi va di mettermi ai fornelli…”

 

Durante la cena, Blaine fu distratto tutto il tempo. Rimaneva a fissare un determinato punto per lungo tempo, fino a quando qualcuno non lo chiamava a voce alta. Il piatto era intatto e c'erano tratti di nervosismo sul suo volto, una mano continuava ad agitarsi, tanto che ad un certo punto la nascose sotto al tavolo.

Kurt gli poggiò delicatamente una mano sulla spalla, ma il moro sussultò lo stesso.

“Credo che tu debba andare a farti una doccia e magari dopo stenderti sul letto…”

Katie annuì concordando con l'idea di Kurt.

“Non preoccuparti per me, tanto tra poco vado via. E' stata una brutta giornata per te…”

Blaine si alzò e prima di andare via fece un leggero sorriso a Kurt, che rimase con Katie e Cooper in cucina, gettarono i contenitori della cena e ripulirono la tavola.

“Io non capisco queste cose mediche, ma credo che Blaine abbia ancora bisogno di quelle pillole. E' molto instabile…”

Katie si passò le mani sul volto e Cooper le massaggiò le spalle per allentare un po' la tensione.

“Il medico dice che è solo l'inizio, pian piano dovrebbe abituarsi..” spiegò Cooper.

“Forse potremmo affidarci ad un altro medico..” suggerì la zia.

“Il mio papà ha un buon medico. Lui ha avuto un infarto quindi è sempre sotto osservazione e il suo medico è in gamba. Posso provare a farmi dare il numero..” cercò di rendersi utile Kurt.

“Sì, potremmo provare.” concordò Katie.

“Ok, allora domani vi farò avere i suoi contatti. Vado a salutare Blaine”

Kurt camminò lungo il corridoio e picchiettò con le nocche sulla porta, Blaine era ancora vestito, seduto sul letto con dei fogli tra le mani, alzò la testa e sorrise quando vide Kurt

“Sono venuto a salutarti, sto andando via. Che fai?” Kurt si sedette accanto a Blaine e quest'ultimo gli mostrò gli spartiti che aveva tra le mani.

“Bella questa canzone! Ci vorrebbe un pianoforte per suonarla” disse Kurt osservando i fogli.
“Ma forse” gli venne un idea “possiamo trovare la base su internet..” si alzò per poi sedersi sulla sedia girevole e fece una breve ricerca su internet.

Una musica dolce uscì dalle casse del computer e Kurt si voltò verso Blaine

 

http://www.youtube.com/watch?v=zOfI-RwbLQE

 

It's hard for me to say the things
I want to say sometimes
There's no one here but you and me
And that broken old street light
Lock the doors
We'll leave the world outside
All I've got to give to you
Are these five words when I

Thank you for loving me
For being my eyes
When I couldn't see
For parting my lips
When I couldn't breathe
Thank you for loving me

Kurt continuava a tenere il foglio stretto tra le mani, leggendo attentamente il testo di quella canzone, Blaine continuava a fissarlo

 

 

 

I never knew I had a dream
Until that dream was you
When I look into your eyes
The sky's a different blue
Cross my hear
I wear no disguise
If I tried, you'd make believe
That you believed my lies

Thank you for loving me
For being my eyes
When I couldn't see
For parting my lips
When I couldn't breathe
Thank you for loving me

 

Kurt lasciò andare la musica ma non riusciva più a cantare.

“E’ pr-proprio bella! Pagherei per farmi dedicare una canzone del genere...hai-hai gran gusto Blaine. Mi piacerebbe sentirti cantare...”

 

Blaine aprì la bocca come se volesse proferire parola. Kurt lo fissò, il cuore che batteva forte nel petto, ma Blaine richiuse la bocca con un sospiro.

Kurt sorrise e si alzò “Buonanotte Blaine” rimise i fogli al suo posto e lasciò la stanza.

Blaine prese in mano le carte con il testo della canzone, le voltò tutte fino alla fine dove una frase era evidenziata.

Per Kurt....
 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Klaineinlove